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Domenica il “Palazzo della cultura” sarà dedicato a Tonino Pirini

Post n°1024 pubblicato il 20 Giugno 2017 da fabbri.giancarlo
 

Pirini 11 Tonino

Ozzano (Bologna)

Alle 9.30 di domenica 25 giugno il “Palazzo della cultura” di piazza Allende 18 a Ozzano – che contiene la Biblioteca adulti, la Biblioteca ragazzi, la sala “Città di Claterna”, la sala “Giorgio Grandi”, la mostra “Museo Città romana di Claterna”, e sedi di associazioni culturali – sarà dedicato a Tonino Pirini. La cerimonia si terrà in sala “Città di Claterna” con interventi di Ermenegildo Bugni segretario provinciale Anpi, degli ex parlamentari Franco Chiusoli e Mauro Olivi, del presidente della Banca di Bologna Enzo Mengoli, del sindaco Luca Lelli, dell’ex sindaco Mario Teodoro e del pronipote Mauro Pirini.

Al termine dei discorsi sarà proiettata una sintesi dell’ultima video intervista a Tonino, poi la scopertura della targa che dedica il centro culturale di Ozzano a Pirini, infine la conclusione della cerimonia commemorativa con un aperitivo. Nello stesso edificio dalle 8.30 alle 9.30, e dalle 16.30 alle 18.30, sarà possibile visitare una mostra che espone documenti storici, fotografie e onorificenza di Tonino Pirini.

«E’ importante che le scolaresche partecipino alle celebrazioni del 25 aprile nel ricordo della lotta di resistenza e della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ci fa sperare che nel futuro la resistenza riviva nelle nuove generazioni». Parole di Pirini che raccolsi nel 2007 per una rivista ozzanese. Una sorta di testamento spirituale del sottotenente partigiano “Leone” che ha superato il fronte della vita lo scorso 26 giugno dell’anno scorso a 96 anni di età. Un Pirini sempre elegante, rispettoso degli altri ma orgoglioso del suo passato e delle sue idee, era un gentiluomo d’altri tempi. Un personaggio che ha fatto la storia di Ozzano anche se nato a Castel San Pietro l’11 gennaio 1920.

Nel 1937 si trasferì a Ozzano dove fu chiamato alle armi e inviato a L’Aquila e a Chieti dov’era l’8 settembre 1943. Come altri si tolse la divisa e tornò a casa, sfuggendo ai tedeschi, per unirsi al battaglione “Pasquali” della IV brigata “Venturoli Garibaldi” con il nome di battaglia “Leone” raggiungendo poi il grado di sottotenente. Dopo la liberazione fece parte del Comitato di liberazione nazionale (Cln), organizzò la sezione del Pci ozzanese, fu eletto segretario dell’Anpi e amministratore della Cooperativa di consumo del popolo.

Tonino Pirini è stato salutato davanti a quel municipio che per anni fu la sua seconda casa; consigliere comunale dal 1951, sindaco dal 1955 al 1958 fu destituito dalla carica di sindaco, dal prefetto di Bologna, dopo aver subito una condanna per aver espresso solidarietà ai lavoratori che si erano opposti allo sfratto forzato dei sindacati e dei partiti di sinistra dalla Casa del popolo (ex Casa del fascio) di Ozzano. Negli anni seguenti fino alla rielezione a sindaco, in carica dal 1965 al 1976 poi assessore dal 1976 al 1982, Pirini fu sindacalista nella Cgil, socio fondatore della Cassa rurale e artigiana di Ozzano (oggi Banca di Bologna) di cui fu presidente per dieci anni. Come sindaco rieletto nel 1965 aveva impostato il primo Piano regolatore, realizzato scuole e servizi, avviato l’industrializzazione del territorio. A 90 anni di età, e anche oltre, era nel direttivo locale Spi-Cgil, nella Commissione per la cultura, revisore dei conti del Centro anziani, presidente dei garanti Pd, presidente dell’Anpi e della Commissione per le celebrazioni civili. Nel 2004 fu insignito, assieme a Marco Vacchi (Ima), del premio “Torre d’oro”, dal sindaco Valter Conti; e nel 2010 del titolo di Cavaliere della Repubblica dal presidente Giorgio Napolitano.

Mi piace pensare, come faceva fino a qualche anno fa, che Tonino ci abbia lasciato pedalando senza fretta in sella alla nera lucida Bianchi, classica con i freni a bacchetta, come un gentiluomo d’altri tempi.

 
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