Segreti e bugie.

IL TRENO.

Mi è capitato di conoscere cullato dal treno.

Lei era una creativa ed era molto giovane, formosa. Non amo le ragazze giovani ma lei era davvero speciale. Ci sedevamo spesso di fronte e ci spiavamo. Un giorno abbiamo iniziato a  parlare e mi ha sorpreso per l'acume, l'ironia, la sensualità incosciente. Le sue mani erano bellissime.

Mi ha portato a mangiare sushi, e poi mi ha stretto annegandomi nelle sue forme da vera femmina.

La prima volta che abbiamo fatto l'amore è stato incredibile, travolgente, le sue tette mi schiaffeggiavano ad ogni sua mossa.

Lo facevamo spesso, durante il giorno, lei urlava forte quando godeva.

Poi ci siamo persi di vista e lei è partita. Ora lei vive in Australia, nessun treno da condividere.

Epilogo: un giorno le mi disse, incontrandomi prima di partire "sei stato importante per me", mi ha fatto molto piacere.

TIGRATA.

Lei era molto appariscente. Non esattamente il tipo di donna che mi avrebbe fatto voltate, grandi tette, grandi labbra, zigomi sporgenti, tacco...

Andammo a bere in un bar vicino al mio ufficio, non avevo mai incontrato in una posizione così scoperta, ma era estate, la città deserta, caldo, desiderio. Io ero di fretta, lei era di fretta. Bevemmo una cosa guardandoci, lei era quasi pornografica ma era anche guardinga.

Ci perdemmo di vista per l'estate.

Ad ottobre ci risentimmo ed andammo a bere del buon vino in un bar all'aperto.

Dopo il bar mi portò da lei, il suo appartamento era triste, la cosa che mi colpì, mentre si spogliava fu che indossava slip e reggiseno trigrati, un vero reperto da Pornoshop.

Ci vedemmo con una certa regolarità, e con modalità simili. Io la raggiungevo a casa sua, lei si faceva trovare con una vestaglia cinese e con i suoi tacchi.

Lo facevamo voracemente, spesso in piedi, e poi, velocemente me ne andavo.

Una notte, notte fonda, quasi mattina le mandai un messaggio "Passo?", lei mi rispose "Si". Lo facemmo in cucina, in piedi, guardando i tetti del palazzo di fronte e le rare auto di passaggio.

Epilogo: Lei cambiò lavoro e trovò un uomo. Io ne fui sollevato, odio la monotonia.

SEMPRE DESIDERATA.

Avevo sentito parlare di lei per un anno intero dal suo uomo con il quale vivevo in un paese straniero.

La prima volta che la vidi io ero libero e lei fidanzata con lui. Era la donna più bella e sensuale che avessi mai visto.

Dopo anni, il loro fidanzamento era finito ed un mio iniziato.

Amavamo, saltuariamente, bere Martini e parlare delle nostre cose, evitavamo di parlare accuratamente di amori.

La incontravo spessissimo e casualmente, mostre, vernici, feste... ad un certo punto iniziammo a baciarci di nascosto, il suo era un sapore buonissimo.

Una sera, era estate, io ero solo e cazzeggiavo. Lei mi mandò un messaggio: "Ti aspetto, domani parto".

Andai a casa sua, ero in preda all'euforia, lei mi fece salire, ci spogliammo, la feci sdraiare e sentii il suo sapore dandole piacere.

Non facemmo l'amore, l'emozione bloccò la mia virilità, rimasi a sentire il suo odore e la sua consistenza.

Epilogo: ora lei ha un uomo ed io una famiglia. le nostre situazioni sono cambiate. ci frequentiamo pubblicamente. continuo, segretamente a desiderarla. 

Senza inizio.

Lei era una affermata professionista. Non ho esattamente idea di come sia andato l'inizo del nostro avvicinamento. Abbiamo chattato poco, parlando di un film che amavamo entrambi. Io le ho dato il mio numero. Non l'ho più sentita ne letta. Dopo un mese mi ha chiamato, lavoravo ed ho sentito la sua voce "...ciao, sono io, scusa se non mi sono fatta sentire...".

Ci siamo incontrati in un negozio di arredi. Abbiamo girato. Bevuto un caffè insieme, ci siamo baciati a lungo. Lei era bellissima, non più giovanissima, brillante, sensuale.

Dopo quella volta ci siamo rivisti molte volte, per anni, andavamo a fare l'amore e a ridere in un albergo fuori mano. Quando lei si è spogliata per la prima volta, lasciandomi in piedi a guardarla mentre si toglieva gli stivali, mi ha tolto il fiato. Non so nulla di lei, tranne il nome e le curve del suo splendido corpo di donna.

Fare l'amore con lei era una esperienza incredibile, lei era sinuosa ed erotica. Ci incontravamo e stavamo insieme ore, nudi, a ridere.

Epilogo: sono passati molti anni dall'ultima volta che ci siamo visti e sentiti. La desidero ancora.

Bergamo.

Abitava vicino a Bergamo.

Ci trovammo, lei era su una macchina tedesca molto potente. Salii al posto del passeggero.

Il panino non era nulla di speciale e il bar era veramente triste, pensai mentre finivo di masticare un panino crudolattugamozzarellasintetica. Lei era molto silenziosa, mi osservava e mi accarezzava il ginocchio, ci conoscevamo da un quarto d'ora.

Ci salutammo dicendoci che sarebbe stato bello rivedersi, lei per sottolineare il piacere mi mise la sua lingua in bocca.

Ci vedemmo molte volte, quasi sempre a pranzo, a casa sua, facevamo l'amore sempre nella stessa posizione, lei si metteva a cavalcioni e mi stringeva la schiena ansimando, lei era molto agile...

Una sera ci vedemmo, io tornavo da un viaggio e passai a trovarla, ero molto stanco, mi preparò la vasca ed entro con me.

Salutandomi mi disse che non voleva più vedermi. Mi disse che cominciava a sentire qualcosa.

Epilogo: un giorno, passavo vicino a casa sua,  parcheggiai e rimasi qualche minuto ad osservare quell'edificio bergamasco.