Messaggi di Aprile 2014
Post n°1063 pubblicato il 29 Aprile 2014 da das.silvia
Tag: ammenda di carne, audace, burla, corpetto a stringhe, fremiti, guizzo, irriverente, mimi, motteggio, retrò, rituale, seduttivo, sofisticati, tocco, vedo non vedo, verve Nella burla irriverente
d’un guizzo d’arte retrò
esalano
sofisticati sorsi
femmine graffianti
Sul motteggio seduttivo
al di là d’un memore rituale
sfoggiano
ritmi e mimi ammalianti
nel tocco d’oscurità
vedo non vedo
Lasciano annusare
esili fremiti
nella gestualità leccata e lussuriosa
Sfoggia una verve audace e raffinata
scolpita nel corpetto a stringhe
mentre
ruba un fiato solenne
accesa ammenda di carne Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1062 pubblicato il 28 Aprile 2014 da das.silvia
Ma, ha ancora senso parlare del demonio ai nostri giorni?
E’ vero però, che se il demonio torna d’attualità fra congreghe millenaristiche e clubs di annoiati ricercatori psichici, la sua figura perde decisamente importanza nelle sagrestie e negli staff dei teologi di professione. Il problema è evidenziato con arguzia e sarcasmo dal filosofo polacco Kolakowsky. Nel suo agile volume Conversazioni con il diavolo lo scrittore immagina una conferenza stampa tenuta da Satana nella città di Varsavia; conferenza che ha lo scopo di farsi pubblicità presso i contemporanei:
Finalmente il demonio si rivolge direttamente ai teologi, che così apostrofa:
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Post n°1061 pubblicato il 27 Aprile 2014 da das.silvia
Nelle sillabe rarefatte
fai volare infiniti impulsi d’amore
inventati nel riflesso
d’una cruenta meteora
Ha ostentato violacea acredine
sulle orme buie dei miei polsi
disallineati dall’armonia
d’un fragile afflato d’esistenza
La tua consegna al tempo dei miei respiri
è divenuta dolce ritrovo
coagulato dalla supremazia
di mani vibranti d’anima
mentre discosta il vuoto
d’una scena devastante
il sorriso che s’arrampica fra i denti
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
(Ho scritto questa lirica per mio marito, quando mi sono fratturata i polsi, apprezzando le sue cure, in quel momento di mia forte disabilità)
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Post n°1060 pubblicato il 26 Aprile 2014 da das.silvia
Molte volte di fronte ad una situazione complicata, o in un momento molto difficile della nostra vita, in cui ci si sente bloccati e non si sa che decisione prendere e ogni cosa che facciamo ci sembra sbagliata, spesso ci viene detto segui il tuo cuore, solo che non ci viene spiegato come bisogna fare per seguire il nostro cuore. Sembrerebbe una cosa semplice ma di semplice c’è solo il fatto di sapere che il nostro cuore si trova al centro del petto. Mi sono chiesta perché ci viene detto segui il tuo cuore? In fondo credo che la maggior parte di noi è consapevole che la voce del cuore ci porta alla nostra verità. Una verità che è solo nostra. Una verità di amore e rispetto per noi stessi. Quando si ascolta il proprio cuore l’effetto che si ottiene su noi stessi è un senso di pace e di gioia, nel nostro cuore ogni elemento e bisogno della persona viene ascoltato e rispettato. La voce del cuore è una voce dai mille colori e dai mille volti dell’anima, è una voce di unità e di integrazione. Ogni cosa di noi per il nostro cuore è degna di essere accolta e rispettata, è come una madre amorevole che ci accoglie tra le sue braccia. La verità del cuore va oltre la frammentarietà dei pensieri della mente. |
Post n°1059 pubblicato il 25 Aprile 2014 da das.silvia
S’alternano a tregua
quei nodi scomposti
della mente
nel dibattito
d’un’attesa prolungata
Accelera il respiro
titubante d’una meta
ondeggiante fra un si e un no
sull’asfalto che non dà risposta
Quasi sconnesso
il pensiero
si consuma
nella vista d’un’insegna
che si muove
disallineando
le linee d’un volto…
ora sfuma nella traiettoria
d’un costellazione precipitata Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1058 pubblicato il 24 Aprile 2014 da das.silvia
Il sogno è un messaggio dell’Inconscio, ovvero di quella parte della psiche dalla quale l’IO ha preso forma. Attraverso i sogni l’inconscio, in qualche modo”orienta” e “guida” l’IO, bilancia gli aspetti della personalità del sognatore. L’IO infatti è la nostra parte cosciente e razionale “adibita” a permetterci l’adattamento nella vita, parte logica e razionale finalizzata a trovare compromessi tra i nostri desideri e le richieste dell’ambiente. Attraverso il sogno, ovvero attraverso le immagini e i simboli onirici, il nostro inconscio ci “parla”, esprime all’IO quale sia lo stato psichico reale, se stiamo vivendo troppo difesi, se un eccesso di adattamento inibisce o annulla le nostre reali potenzialità, per esempio se siamo sbilanciati in atteggiamenti troppo impulsivi che potrebbero ostacolare la realizzazione del nostro progetto esistenziale o se aspetti concreti e pratici della nostra personalità vengono inutilizzati compromettendo l’equilibrio psicofisico del sognatore (per esempio). Ma non solo. Il sogno offre anche soluzioni (che vanno ricavate all’interno di un percorso terapeutico ad orientamento analitico nella relazione paziente-terapeuta) per cercare di riportare ad un equilibrio tra desideri e paure, tra atteggiamenti estroversi ed introversi, tra opposti modi di essere e sentire che se troppo distanti tra loro possono creare disagio psichico e malattie (depressione, ansia, malattie psicosomatiche, scarsa autostima…). Ogni sogno contiene un significato unico per quel particolare individuo che lo ha avuto, i simboli sono universali, ma il senso e il significato che assumono ha valore unico ed individuale in relazione a quel sognatore, a quel particolare contesto di vita nel quale è inserito ed al suo vissuto personale. L’Inconscio di ciascuno invia messaggi personali non generalizzabili, pertanto l’interpretazione di un sogno è un lavoro che implica competenze specifiche e non lo si può ricavare dalla semplice sommatoria del significato dei singoli simboli. Un sogno anche molto simile seppure con uguali immagini (simboli), può avere significati completamente differenti se fatto da due diversi sognatori e ciascun sogno trasmette all’io messaggi differenti. Per concludere: perdere i contenuti che l’inconscio vuole trasmettere all’IO, significa privarci di una ricchezza interiore importante, di un valido alleato ai fini di una sana e coerente crescita psicologica ed individuazione personale.
Il brutto sogno, o incubo, si forma quando l’inconscio ci “obbliga” al confronto con le nostre paure, con quegli aspetti psichici rifiutati dall’IO, emozioni che l’io nega a se stesso, comportamenti che rifiuta, conflitti e traumi che andrebbero rielaborati ed integrati, paure con le quali sarebbe importante confrontarsi anziché evitarle, emozioni dalle quali ci tieniamo lontano, come per esempio l’aggressività. Quando i messaggi sono troppo “forti”, ovvero totalmente rifiutati, “impensabili” per la parte cosciente, il disagio aumenta e lo si conserva anche dopo il risveglio. Questo conflitto tra ciò che è ritenuto importante dall’inconscio e ciò che la parte consapevole rifiuta, andrebbe capito e risolto.
(WEB) |
Post n°1057 pubblicato il 22 Aprile 2014 da das.silvia
Quella patina incensurata del tuo sorriso
in realtà
cela
un’insana simulazione amorosa
Ti piace la recita
d’amante che tinteggi
parvenza accelerata
d’un flamenco sentimentale…
Lasci fluttuare
sottili dolcezze di porpora
speziate d’accenti sensuali
Non a caso straripano
su bocche vibranti
calde scorribande
ove i tuoi dolci
e scabrosi sotterfugi
sazino i vicoli più reconditi
d’una perfetta femminilità Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1056 pubblicato il 21 Aprile 2014 da das.silvia
La coscienza è il più grande dei misteri. È forse uno dei problemi più difficili al quale la scienza deve ancora dare una risposta. Le scienze fisiche sono ben comprese, e le scienze biologiche hanno rimosso molti degli antichi misteri che circondavano la natura della vita. Molti progressi sono stati compiuti anche nella scienza della mente. Gli studi recenti nell'ambito della scienza cognitiva e delle neuroscienze ci hanno portato ad una migliore comprensione del comportamento umano e dei processi sottostanti che lo guidano. Certo non conosciamo nei dettagli la cognizione umana ma le ricerche fanno prevedere che nuovi risultati non siano così lontani. |
Post n°1055 pubblicato il 20 Aprile 2014 da das.silvia
Distante dai suoni e rumori della vita
mi crogiolo in un non senso…
un quasi abbandono
ove in lontananza tintinnano scalpori
e risonanze d’estensioni d’amore
prendono forma impasti d’emozione
nell’eco racchiuso nel vento in subbuglio
mentre sibila nel gioco delle mani
un vissuto di mare e vele alla deriva Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1054 pubblicato il 19 Aprile 2014 da das.silvia
CHE fascino avrà mai la realtà, di fronte alla fantasia. Sembra che il presente per il nostro cervello sia una gabbia da cui fuggire. La metà del tempo in cui siamo svegli la trascorriamo infatti pensando ad altro rispetto all'attività in cui - apparentemente - siamo concentrati. All'università di Harvard si sono divertiti a tracciare una mappa delle divagazioni della mente, o "mind wandering". e conclude che: "A differenza degli altri animali, l'uomo trascorre gran parte del tempo pensando a cosa non sta accadendo attorno a lui, contemplando eventi che sono avvenuti nel passato, che potrebbero avvenire nel futuro o che semplicemente non avverranno mai". del cervello, quello che si instaura in automatico quando proprio non siamo costretti a impegnarci. Da distratti trascorriamo il 46,9 per cento delle nostre giornate e c'è una sola attività in cui scendiamo al di sotto del 30 per cento: quella sessuale. Lavoro, computer, televisione e conversazione sono gli sfondi ideali per la divagazione. Fare sport, giocare, ascoltare la radio, prendersi cura del proprio corpo o dei figli sono al contrario compiti che mantengono la mente relativamente aderente alla realtà. perché fermare il pensiero è impossibile. Il cervello umano è fatto per lavorare senza posa", spiega Maria Brandimonte, autrice per Il Mulino del libro "La distrazione" e docente di psicologia dei processi cognitivi all'università Suor Orsola Benincasa di Napoli. "Più è impegnativo il compito che svolgiamo, più la nostra mente incontrerà spunti interessanti da inseguire, strade alternative da percorrere. La concentrazione resta più alta nelle attività che ci coinvolgono emotivamente, come quella sessuale".
di Harvard hanno usato uno strumento del tutto nuovo per la loro disciplina: l'iPhone, con un'applicazione messa a punto apposta per loro. Durante la giornata, i soggetti studiati dovevano ripetutamente comunicare via web l'attività che stavano svolgendo e confessare quanto fossero distratti. Spesso (42,5 per cento dei casi), la mente era attratta da divagazioni piacevoli. Nel 26,5 per cento dei casi la distrazione riguardava pensieri sgradevoli e nel 31 per cento dei casi l'immaginazione era neutra. tanto che i due ricercatori hanno intitolato il loro articolo "Una mente che divaga è una mente triste". Sarà questo il motivo, suggeriscono gli autori, per cui "molte filosofie e religioni insegnano che la felicità consiste nel vivere il presente, addestrando i praticanti a concentrarsi, a restare "qui e ora" e resistere alle distrazioni". In effetti, un'altra attività oltre al fare l'amore si è rivelata impermeabile ai pensieri sporadici: la preghiera unita alla meditazione. (web)
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Post n°1053 pubblicato il 18 Aprile 2014 da das.silvia
S'intraprende stupore
negli scorci di vedute affini
modellate nell'architettura
di lagune trasparenti
Ritmano flussi
nei sentori di salsedine sfumata
nella bruma d'incanti e turbamenti
Riflettono rumori d'aggettivi quotidiani
diluiti nella sagoma di tempie
corrose poi nel tempo
s'azzittiscono mischiate nell'argilla rossa
nel lucore scaduto
sul gradino d'un tono più basso Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1052 pubblicato il 17 Aprile 2014 da das.silvia
Un’azione rientra in un cerimoniale quando ogni suo gesto è caricato di un significato, è compiuto con consapevolezza ed è rivolto verso un fine comune. |
Post n°1051 pubblicato il 15 Aprile 2014 da das.silvia
E' un riferimento accentuato Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1050 pubblicato il 14 Aprile 2014 da das.silvia
Siamo in pieno periodo primaverile quello, che in antiche comunità ancestrali, iniziava con grandi feste nelle quali si celebravano riti propiziatori e si consumavano roghi di simulacri, bene augurali per la fecondità della terra. La purificazione attraverso il fuoco era un gesto simbolico, di origine contadina, che incarnava idealmente il passaggio dalla vita alla morte e da quest’ultima ad una nuova rinascita, seguendo il ciclo fisiologico della natura. L’ideologia cristiana ha assorbito queste usanze idolatre trasformandole in una solennità religiosa di resurrezione e di speranza per una nuova vita oltre la morte: la Pasqua.
Sull’origine del nome che deriva dall’ebraico Pesàh, dal latino Pascha e dal greco πἄσχα e che possiamo tradurre con il termine “transitare oltre”, “saltare”, vi sono molte versioni. Quella giudaica la collega allo scampato pericolo dalla morte dei primogeniti egiziani, quando l’angelo vendicatore “transitò oltre” le case degli ebrei “segnate” col sangue degli agnelli. In pratica, però, il suo ricordo storico è da identificarsi con la liberazione di questo popolo che iniziò precisamente in quella notte e che viene fissata il 14 del primo mese (nisan) dell’anno, che nell’antico calendario lunare, cadeva nel primo plenilunio, dopo l’equinozio di marzo.
La variante pagana la lega alle consuetudini pastorali giudaiche e alle feste che si celebravano, sempre nel plenilunio di primavera, nei giorni antecedenti la partenza per i pascoli estivi, in cui si sacrificavano i primi nati del gregge, col cui sangue si marcavano le abitazioni e gli animali al fine di preservarli dalle sventure. Per loro, il Pesàh , nel significato di “saltare”, era riferito ai balzi rituali delle danze che accompagnavano la festa. (WEB) |
Post n°1049 pubblicato il 13 Aprile 2014 da das.silvia
Si incolla alla sguardo Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1048 pubblicato il 12 Aprile 2014 da das.silvia
E' un gorgo fatiscente |
Post n°1047 pubblicato il 10 Aprile 2014 da das.silvia
Nel cromatismo di sensazioni ancora acerbe, instaurate nella coscienza dei fanciulli, si fa forte una pulsione di crudeltà volta a interferire con cattiveria nella vita di qualche coetaneo per il quale, senza un valido motivo, si prova un'epidermica repulsione. In realtà, non si tratta di vera e propria repulsione, ma di un senso di rivalità o di risentimento per la diversa situazione familiare o scolastica che rende inarmonici i rapporti fra i due individui. Quando entra in azione la vera e propria attività disfattrice, nei confronti dell’altro, la mente cerca di individuare quei fattori cruciali, che, in qualche modo, possano provocare profondo senso di malessere alla controparte e ne elabora una traccia ben delineata per poi metterla a fuoco e renderla vitale. E’ così che Patrizia, che ha una forte forma di gelosia nei confronti di Ilaria, decide di metterla fortemente in difficoltà, rubandole i denari che la nonna di Ilaria affida giornalmente alla bambina per fare la spesa. Ilaria è una bambina spontanea e responsabile, vive con la nonna, che l’accudisce da tempo e nei negozi del quartiere, ove risiede, la conoscono tutti e sono ben felici di riempire il suo paniere con la spesa quotidiana. Patrizia approfitta di brevi istanti d’assenza di Ilaria per rubarle i denari e al ritorno in aula della bambina conversa amichevolmente con lei …anzi la aiuta nell’elaborazione di un disegno, che la compagna ha difficoltà a ultimare. Trascorrono i giorni e Ilaria quando si trova a dover saldare il conto della spesa si trova in forte imbarazzo perché le mancano i denari…e la cosa avviene per giorni consecutivi. La bambina si chiede come sia possibile perdere così spesso i soldi e decide, per le volte a venire, di nascondere i denari nella tasca del suo abito. Presa in contropiede Patrizia, nel non trovare più le monete nel cestino della compagna, si innervosisce parecchio e lascia cadere inavvertitamente, nello stesso, uno dei suoi colori, marcati in modo specifico. E’ con dispiacere che Ilaria, trovando l’oggetto della compagna, nel suo cestino comprende l’inganno di cui è stata vittima ed anche il suo autore. Il giorno successivo, con grande dolore, chiede all’insegnante di essere spostata qualche banco più avanti adducendo di avere qualche problema alla vista e di non riuscire a distinguere in modo nitido le scritte sulla lavagna. Questa di Ilaria sarà una delle prime crude esperienze di vita che segneranno il suo percorso…perché anche in età adulta, troverà immancabilmente qualcuno che, in un modo, o nell’altro le creerà delle difficoltà senza un motivo valido, ma solo per un’assurda e inesistente forma di risentimento Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1046 pubblicato il 09 Aprile 2014 da das.silvia
lasciarsi andare da un ramo |
Post n°1045 pubblicato il 08 Aprile 2014 da das.silvia
C’e molta confusione nelle logge del paradiso, infatti gli angeli, che ambiscono al titolo di arcangeli, dovranno essere assegnati ad un partner umano, e non sempre riusciranno adadeguarsi, con malleabilità, alla scelta che il Signore ha perpetrato, designando loro, l’una o l’altra, creatura terrena. Joy, che è il più giovane dei custodi di ultima generazione, teme che il gran Consiglio Superiore lo avvicini a una persona scontrosa e aggressiva, e, in tal caso, il suo lavoro di mediatore e consigliere d’anima, risulterebbe oltremodo complicato, se non addirittura catastrofico…Infatti essere l’ombra costante di un individuo, che si cacci continuamente nei guai, e di tanto in tanto si faccia trascinare dalle tentazioni di belzebù, sembri richiedere un notevole impegno e una pazienza oltremodo collaudata. Se l’angelo non riuscisse a convincere il suo protetto a intraprendere “un modus vivendi” lineare,alla fine del mandato, il messaggero alato verrà retrocesso nelle stanze del limbo, con mansioni assai poco gratificanti, di salvaguardia delle anime ancora in sospeso. Joy è nervosissimo ,e per far si che la sua mente si posi su altri pensieri, decide di “gettarsi” in un volo di ricognizione, sulla terra, per sondare la rosa degli individui che sono stati designati nell’affiancamento ad uno spirito. In realtà non sono molti, ma ad attirare l’attenzione della creatura celeste è una ragazza assai vanitosa, che, con fare ammiccante ostenta, a grandi linee, la sua personalità, ed anche se è davvero graziosa, quel suo atteggiamento vistoso non la rende affatto simpatica. Joy si avvicina timidamente alla donna, che, appena ne percepisce la presenza, diviene sgraziata e scontrosa, lasciando chiaramente trapelare che non ascolterà i suggerimenti di Joy, anzi farà di tutto per rendere la vita difficile a quel povero diavolo…(si fa per dire!!) L’angelo, nel frattempo viene richiamato con urgenza in Paradiso, in quanto si sta per ufficializzare il mandato che spetterà alle reclute alate, e, con amara sorpresa apprende, che proprio Sandy, quell’adolescente irascibile, dovrà diventare la sua ombra obbediente. Notevolmente stizzito, per la pesante sentenza, Joy si rinchiude nel suo habitat, meditando profondamente sulle varie tattiche da usare con quella fanciulla ribelle, che farà certamente di tutto, per ostacolare la missione del malcapitato. Tra un pensiero accettabile, e un’idea da scartare, il messaggero divino decide infine di assumere un atteggiamento di parte, cercando di assecondare la ragazza, evitando gli attriti. Sandy visibilmente spiazzata, da questa condotta, decide di fare un accordo col diavolo in persona, per punire Joy. Infatti promette a Satana di donargli l’essenza di un angelo puro, a patto che lei possa interagire come meglio crede sulla personalità di Joy, reso inabile ad opporsi. La creatura celeste tartassata dal contegno devastante della donna, e, non sapendo più come contrastarla decide di tramutarsi, per un po’, in umano, e con una dolcezza inaudita e un fascino strepitoso la fa innamorare di lui…..Questa mossa inattesa della persona alata, rende assai fragile Sandy, che non potendo più mantenere la promessa stipulata col diavolo, decide di porre fine alla sua vita gettandosi dalla cima d’un grattacielo…..sarà la creatura incorporea, in un volo improvvisato, a salvarla e ad annullare con una solenne benedizione, l’accordo stipulato col maligno. Questi, infuriato, ha smarrito i suoi poteri, sprofondando negli inferi più tenebrosi e ardenti, dopo che Sandy ha deciso di condividere le motivazioni spirituali di Joy, ritenendole fondamentali per un’adeguata e saggia circumnavigazione di vita…. Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°1044 pubblicato il 07 Aprile 2014 da das.silvia
nel sembiante girovago che avvolge sensi rimbalzati Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
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