Creato da das.silvia il 26/02/2012

Setoseallegorie

BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi di Febbraio 2014

MEZZELUNE DI CIELO

Post n°1014 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da das.silvia

Quando sul far del giorno

peregrinano

discordanze di fieno secco

e ciuffi di ginestre

s’adombrano

nel rumore ostile

di fatalità metalliche

riaffiora un degrado interiore

di motivazioni viola

rarefatte nella foggia d’un ventaglio

che scomponga i raggi

nelle mezzelune di cielo

ove proiettarsi

rimboccando un’ancora di vento

e far riaffiorare  parole dimenticate


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                                 


 

 
 
 

AL DI LA' DELL'ISTINTO

Post n°1013 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da das.silvia

Una sensazione improvvisa e fastidiosa, difficile da spiegare per il suo ambiguo e labile porsi, sui margini della coscienza, di tanto in tanto sembra prendere piede nei meandri del nostro segreto, trasmettendoci un inspiegabile senso di irrequietezza. Improvvisamente ci sentiamo pervasi da un malessere indescrivibile, subdolo e insinuante che sembra volerci, in qualche modo mettere in guardia, da un evento quanto meno spiacevole che dovrebbe accadere di lì a poco tempo. Le difese dell’organismo passano immediatamente al contrattacco, trasmettendo ai ricettori della sensisitivà immagini sfavillanti e positive, ma lei, l’istintiva inaccettabile compagna, sembra superarle tutte e instaurarsi in modo deciso nei nostri pensieri. Perché accade questo evento? Probabilmente perché ci troviamo in un momento delicato della nostra esistenza, in cui dobbiamo prendere delle decisioni importanti e la complessità della vita incide fortemente sull’andamento del nostro quotidiano. La stanchezza mentale non andrebbe mai sottovalutata, perché anch’essa grava sul nostro sistema immunitario, rendendolo fragile e attaccabile da parte di agenti capaci di danneggiare l’organismo. L’istinto della sopravvivenza è una grandissima risorsa, alla quale dobbiamo sempre far capo, ricordandoci che una sana dose di egoismo ci preserva da danni maggiori e volersi tanto bene e piacersi aiuta a raggiungere un benessere personale notevole, che ci difende accuratamente anche dagli attacchi, inevitabili, di persone che non vorrebbero la nostra serenità e il nostro buon profitto.

Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                             


 

 
 
 

TRASGRESSIONE

Post n°1012 pubblicato il 24 Febbraio 2014 da das.silvia

E’ importante

una certa postilla

impressa in modo quasi illeggibile

nella tempra scalpitante

Rafferma un’esigenza plateale

celata nella fodera del bavero

a inventare guizzi trasgressivi

per dare  giusto verso

a un’esistenza  tediosa

nell’etere pesante

Un orpello indispensabile

che sprizzi grumi di vernice

laddove regni il grigio

reso appariscente

da un distillato d’energica follia


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                           

 

 
 
 

UN GIORNO NELLA TORMENTA

Post n°1011 pubblicato il 23 Febbraio 2014 da das.silvia

Goran , con a seguito la sua famiglia, e altri gruppi comunitari, è in viaggio da giorni, dopo aver lasciato lo stretto di Bering, divenuto ormai impraticabile, per l’assidua quantità di ghiaccio che ne ha invaso i territori.I cani, trainano, sullo stremo delle forze, la slitta, che sembra consumarsi lentamente, per la gran mole di tragitto effettuato.Gun, il mitico animale alla guida degli altri quadrupedi, trascina i compagni, in quel percorso astioso, che sembra non aver mai fine…ma ecco che Goran, finalmente, intravede una pianura della Groenlandia, che potrebbe rappresentare un meritato traguardo e un ambito territorio, per sé e gli altri, su cui stabilirsi per vivere a lungo.Anche Aina, la compagna di Goran è sfinita da quel viaggio faticoso, e non appena il convoglio si ferma, per la necessaria sosta, sembra cadere in un sonno profondo.Nei giorni seguenti, gli affiatati componenti del nucleo, hanno un gran da  fare per la costruzione di iglù, rifugi freddissimi che saranno foderati con pellicce di renna e sulla cui base saranno disposti una sorta di sacchi a pelo, fatti di pelliccia d’orso. Una primitiva lampada, bruciando grasso di balena, produrrà luce e calore, per rendere il soggiorno degli ospiti, del paesaggio artico, meno ostico.Col trascorrere del tempo  l’esistenza fa  toccare ritmi giornalieri accettabili e  così il clan ,e il suo seguito a quattro zampe, raggiungono un affiatamento davvero ottimo.E’ in un giorno di sole, in cui Goran decide andare a pesca col suo kayak, perché il mare sembrerebbe sgombro da lastre di ghiaccio, che si imbatte in un inaspettato incontro….Sul bordo del mare, affiancato da una famigliola di foche giace il corpo di un uomo….forse è ferito, se non addirittura inanime. Goran si avvicina per rendersi conto della reale situazione e avverte il respiro affannato dell’individuo….senza perdere tempo, procura lui la respirarazione bocca a bocca, per rianimarlo, e poi, se lo carica sulle spalle dirigendosi verso l’ iglù.Dopo aver ricoperto lo sconosciuto di calde pellicce, e averlo imboccato con cibi caldissimi, Goran e Aina, cercano di capire in quale disavventura si sia imbattuto l’uomo, che borbotta qualche parola a malapena….ma abilisissimo, nella gestualità, fa capire che l’aereo in cui viaggiava è precipitato e lui aveva cominciato a camminare per procurarsi un rifugio e, con un po’ di fortuna, del cibo, poi aveva perso i sensi….Si alternano gelide notti e giorni di sole e Steven (questo è il nome dell’ospite) lentamente si adatta alla nuova  vita, iniziando anche ad apprezzare l’ alimentazione, molto diversa da quella, cui era avezzo ,da sempre.E’ in una sera tempestosa, che Ake, lo sciamano della comunità, convoca Goran per denunciare negativamente  la presenza di quell’individuo nella loro collettività. E anche se l’esquimese  cerca di rassicurare lo stregone,  che quella persona non sia dannosa per la vita della società, anzi è certamente collaborativa nelle mansioni del quotidiano, Ake è irremovibile dal proposito di allontanare  Steven.Goran  è pensieroso e non vede proprio come affrontare questa nuova situazione.Il giorno dopo decide di intraprendere una battuta di caccia e poi deciderà sul da farsi….I cani sono molto nervosi e tenerli a bada non è impresa facile…..la corsa sui ghiacci si rivela colma di imprevisti, del resto le riserve scarseggiano e procurarsi delle prede per alimentarsi ed  estrarne il fegato,  per i riti sacri, è diventata un’irrinunciabile necessità. A un certo punto, Gun, il cane guida, frena di colpo il percorso e cade a terra, trascinandosi dietro i compagni…la slitta, si piega a forza su un lato, lasciando rovinare sul gelido suolo, Goran, che sviene per il contraccolpo subito. La malasorte infierisce sui malcapitati, mettendo in atto una furiosa tormenta di gelido vento, che investe gli sfortunati viaggiatori della neve.Steven, Aina e il resto della famiglia, nel frattempo stanno riordinando le tende, sistemando gli attrezzi in osso, pelle e avorio, perché hanno il sentore, del maltempo in arrivo.Goran quella sera, non fa ritorno al suo rifugio e Steven, preoccupatissimo, decide di andare alla ricerca dell’uomo. Il vento infuria tempestoso e la neve investe gli occhi di Steven, a una velocità incredibile, anche se protetti da occhiali d’osso, ma il coraggioso amico di Goran, lotta contro i violenti elementi d’una natura ostile per ricondurre a casa il suo salvatore. Di lì a poco si imbatterà in uno scenario terrificante, i cani sono letteralmente assiderati nel ghiaccio e, semesepolti, giacciono in terra, e Goran, privo di sensi, è incastrato fra i metalli della slitta. Dopo aver fatto un energico massaggio a Goran, Steven fa bere all’amico una forte bevanda alcolica e incollatosi l’uomo sulle spalle si dirige faticosamente al rifugio Tornato alla base Steven, dopo aver affidato Goran alle cure di Aina, avverte gli uomini della comunità di soccorrere i poveri cani intrappolati ancora nel ghiaccio, se ancora in vita.Trascorsa una settimana dall’accaduto, lo sciamano Ake, preme ancora perché  Steven venga allontanato dal collettivo.E’ a questo punto che, i rappresentanti dalla comunità, in circolo intorno all’iglù di Ake, contestano animosamente la sua decisione e , con suggestivo impeto, mettono in atto un  antico rito propiziatorio, corredato di danze mascherate, per far decadere quanto sia in animo dello stregone.Da quel giorno Steven non solo rimarrà “nel villaggio del freddo”, ma sarà nominato consigliere, nelle migrazioni estive, che il collettivo,dovrà intraprendere, di volta, in volta.

Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                                           

 

 
 
 

IL DELIRIO DELL'ASSENZA

Post n°1010 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da das.silvia

Nel soppalco elevato

d’un’altura insormontabile

strascico stanchi passi

cadenzati dall’idea

di raggiungere l’ardua cima

Attorcigliati ai miei calzari

sono taciti impedimenti

che annodino il cammino

al suolo discorde

Ma l’allusione a un’utopia istintuale

sgrava le barriere

nell’involucro nascosto

sedotto dal delirio dell’assenza


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                                 


 

 
 
 

O S V A L D O

Post n°1009 pubblicato il 20 Febbraio 2014 da das.silvia

E’ una sera qualunque e le sovrastrutture della giornata fanno il loro gioco nella mente, facendola soffermare sulle varie incombenze, che si sono portate a termine, e i particolari non ancora conclusi…insomma il solito canovaccio del quotidiano….

Il riflesso di luce, che arriva di sbieco dalla finestra, trasmette un imput gioioso, che dà adito alla crescita di nuove idee da mettere in pratica nell’arco delle ore a venire..

Ma ecco, inaspettatamente, mentre controllo la corrispondenza del giorno, che una busta dalla forma insolita e dal cartaceo anticato, colpisce la mia attenzione. La scrittura non è rotondeggiante, ma a tratti piuttosto rigidi….finalmente riesco a leggere il contenuto dell’affascinante missiva.

Si tratta dell’ invito, di un fantomatico corteggiatore, ad un coctail di beneficienza….

Inizio una faticosa ricerca nei meandri della memoria, ma non riesco a ricordare, fra le mie conoscenze qualcuno che si chiami Osvaldo.

Penso che si tratti di uno scherzo, o di un errore….ma e  non è possibile perché il nome e l’indirizzo, riportati sulla lettera, sono inequivocabilmente precisi, si riferiscono proprio alla  mia persona…

Tra l’altro Osvaldo si rivolge a me  con toni assai garbati, direi da vero gentiluomo, cosa assai rara, in tempi come questi, ove sono tutti sbrigativi e molto poco intriganti…

Non perdo l’occasione per cominciare a sognare che Osvaldo sia un nobile, residente in un castello tramandato, e nel fascino d’uno scenario autunnale, ospiti delle persone speciali, nella sua residenza  per mettere all’asta delle antichità di famiglia e narrare agli ospiti l’avvincente storia dei suoi antenati…

Comincio già a pensare a quale sarà il mio abbigliamento per quel giorno…certamente romantico, per essere intonata ad un’atmosfera, forse medioevale, e provo un abito che sarà perfetto per l’occasione.

Il tempo sembra togliere respiri alle giornate, trascorrendo velocissimo, fino alla data del fatidico incontro…

Aziono, nella mia piccola autovettura, il navigatore satellitare per giungere alla meta senza problemi, e sono visibilmente emozionata, e pronta, a vivere questa avventura, inedita, propostami dalla vita…

Ma a metà del percorso il mio veicolo inizia a fare i capricci, finchè, inesorabilmente, arresta la sua corsa…scendo dalla macchina, piuttosto adirata e mettendo un piede in fallo, cado in una buca  sottostante, colma di fango….non ci posso credere, il vestito si è tutto stropicciato e macchiato e ora sono davvero impresentabile e impanne!

Improvvisamente sento dei rumori, che si fanno sempre più densi…sono dei passi decisi ... intravedo la sagoma precisa di una persona che si avvicina a me….sorridendo mi porge la mano e mi aiuta a tirarmi su, poi con voce suadente mi ricorda che ogni evento che accada, ha un suo preciso significato e soprattutto che non bisogna mai eccedere nell'intensità d’un desiderio, perché in quel caso la nostra ferrea volontà metterà in azioni delle energie opposte, che si interporranno,  fra l’urgenza dell’evento,  e la sua realtà, creando delle complicazioni….

Mi soffermo col pensiero su questo ragionamento e nel frattempo sento una forte strattonata sul braccio….è mio figlio….. mi ricorda che abbiamo un appuntamento e mi sono assopita sul divano…

Ci rechiamo all’ufficio immobiliare per trattare la vendita d'un appartamento e la persona che ce lo propone stranamente si chiama Osvaldo!

 

Silvia De Angelis tutti i diritti riservati 

                                  

 

 

 
 
 

A L I B I

Post n°1008 pubblicato il 19 Febbraio 2014 da das.silvia

Nella veglia

d’un sentimento che sta morendo

furtivamente

mi approprio di rimasugli d’amore

Ancora trasudano

dalle fessure d’una carnalità

che fa eco a un risentimento

capace infuocare le vene

Morde l’anima quel lasciarsi andare

a un disavanzo di  sensualità

nell’odore acre della notte

squarciata dall’agonia d’un gemito forzato

dell’ugola ribelle

a un inutile librare di mani, di fianchi

di labbra logori d’un rituale

alla ricerca d’un alibi incensurato


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                         


 

 

 
 
 

UNO SPIRITO DECISO

Post n°1007 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da das.silvia

Nella piana di Amarna  il faraone Onuris ama stabilire sua elegante residenza, indiscussa, naturalmente per solidità ed eleganza.Infatti è immersa in ampi e verdi cortili rettangolari, ravvivati dal turchino d’una piscina in cui sguazzano pesci  variopinti, alla mercè di vistose piante acquatiche.

L’atmosfera vivacissima nelle ore del giorno, si tinge di mistero, nelle ore del buio, velato di sussulti  e aliti arcani , che rendono ancora più intriganti i  respiri di quegli ambienti.

E’ Nefret  la ragazza enigmatica, che da qualche giorno s’addentra fra le stanze della suntuosa dimora e Onuris, che  ne ha notato la presenza, per l’indicibile bellezza , cerca sondare il terreno, circa notizie che la riguardano, rimanendo il più possibile nell’anonimato.

L’entourage del sommo, rende noto allo stesso,che la donna è una delle ancelle addette al controllo delle stanze e al riordino dei papiri, riguardanti  trame ataviche e tracce di mappe astronomiche, in corso di aggiornamento.

In una sera particolare, in cui l’acqua del Nilo è bassa, e un vento di tramontana fa sentire il suo sibilo, fino all’udito di Onuris, questi si sente pervaso da un incomprensibile inquietudine, che rende agitate e schiuse le sue palpebre….come se una invincibile contrasto, gli impedisse un sonno tranquillo…

Il re, allora, si avvicina al tavolo per bere una morbida tisana, che col suo calore renderà più facile il rilassamento delle ore notturne….ma quando cerca di allungare il braccio, per afferrare la bevanda,  una mano, lo trattiene, accarezzandolo con dolcezza, e con voce suadente, narra di essere lo spirito di Isis, la figlia morta dopo poche ore

dalla nascita. L’eterea fanciulla, afferma, di voler incarnarsi in una delle donne che si addentrano nella residenza,per riprendere, il posto e l’autorità che le spettano, e che le sono sfuggite di mano per la morte prematura.

Onuris è quanto mai sbigottito, per l’incredibile evento, e certo che si tratti di un’allucinazione, si corica, cercando di non dare importanza all’accaduto. Isis insiste, e sedendosi accanto al padre, inizia a parlargli con un tono quasi trascendente, indicando in Nefret, la persona in cui lei immedesimerà il suo spirito.

All’alba il faraone si sofferma con gli scribi per delle missive importanti, quando ecco comparire, bellissima negli abiti smaglianti, Nefret….subito Onuris torna col pensiero a quanto accaduto la sera prima, ma cerca di convincersi, che ha sognato e chiede udienza alla donna non appena lui avrà congedato gli amanuensi.

Nefret è ragazza dolcissima, e affascinante, e il re è quasi rapito dal suo raffinato porsi e  dalla sua voce aggraziata, mentre lei  lo aggiorna sul significato di complicati geroglifici, riportati sugli antichi papiri.

Ma inaspettatamente, mentre la donna sta esprimendo il suo dire, muta il timbro di voce, assumendone altro, assai cupo e velato, e iniziando a muoversi  lentamente… indi si rivolge al sovrano in modo del tutto anomalo,  facendo chiaramente capire che non è altri che Isis, che si è introdotta nel corpo di Nefret, prendendone le  sembianze.

La donna fa capire chiaramente al padre che intende portare avanti, in modo definivo, la situazione, ma cercherà di non farlo intendere, al resto dei presenti, nella regia dimora.

Il suo scopo è quello di riappropriarsi di una vita, che le è stata negata sul nascere, per via di una malformazione…ma il suo spirito ha continuato a vivere ed è carico di energia.

Il sovrano è sconcertato, dalla rivelazione di Isis, e molto pensieroso si rivolge, al sacerdote, suo fedele consigliere e amico, per avere un parere sulla situazione e su che tipo di atteggiamento assumereper l'occasione.

Naturalmente il religioso rende noto al sovrano che nessuno si può impossessare della vita d’un'altra creatura, tanto più che ormai sia stato designato alla tenebra, quindi dona al re un manoscritto, con una formula, che il sovrano dovrà recitare, alla

presenza di Isis, per farla tornare nella dimensione remota da cui è venuta.

Così, suo malgrado, e molto combattuto, Onuris decide di optare per la soluzione proposta dal religioso, e non appena Isis è alla sua presenza, recita “il dictat” per farle lasciare il corpo di Nefret…immediatamente la ragazza inizia a tremare, poi innalza

un acuto gemito e cade a terra svenuta.

Soccorsa e curata dai medici, dopo molte ore, riprende conoscenza e con grande sollievo del re, la ragazza ha la voce  di Nefret, che è ritornata perfettamente lucida nel suo corpo.

Trascorrono molti giorni e non ve ne è uno in cui  Onuris non pensi a Isis e le dedichi  profondi pensieri affettuosi, anche se fortemente rammaricato per le sue decisioni.

Ma è in un dì fatale, durante un viaggio del faraone sul  Nilo, che d’un tratto, il fiume comincia ad agitarsi e ad elevare  onde altissime, che fanno sobbalzare l’imbarcazione…l’equipaggio precipita rovinosamente in acqua, ed è quel punto che si sente la voce di Isis inferocita, perché è stata fatta tornare, contro la sua volontà, dove non c’è luce, e, per vendetta, attirerà  nella tenebra lo spirito paterno e quello di Nefret, perché soffrano in eterno nella dimensione del buio e  della solitudine.

 

Silvia De Angelis tutti i diritti riservati 

                                 

 

 

 
 
 

A N S I E

Post n°1006 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da das.silvia

S’affollano

nel circuito della mente

le ansie

seminate fra le sponde

del cammino

Assumono toni cruenti

nelle stoccate di timori

che reclinano

incursioni di positività

Sono disperse

in briciole introvabili

nella mozione

d’un palcoscenico

asincrono

a predizioni di crescita

del rango sciocco d’umanità


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                     


 

 
 
 

EMOZIONI,SENTIMENTI E STATI D'ANIMO

Post n°1005 pubblicato il 15 Febbraio 2014 da das.silvia

Qual’è la differenza fra sentimenti ed emozioni?

Questi vissuti sono un po’ il "sale" della vita, perciò la domanda è un ottimo spunto per approfondire distinzioni di significato che spesso risultano trascurate mentre sono molto utili per una migliore comprensione dei fatti emotivi.
Con emozione (moto dell’animo) indichiamo ciò che proviamo reagendo ad uno stimolo, anzi meglio al significato che attribuiamo allo stesso. Abbiamo quindi il riconoscimento del valore da noi attribuito ad un evento e immediatamente una risposta emotiva che interessa il nostro corpo.
Il senso (la finalità) più evidente delle emozioni appare quello di stimolare un’adeguata reazione comportamentale. Mi accorgo di un pericolo, provo paura, scappo, chiedo aiuto o mi difendo. Un evento mi apre nuove interessanti opportunità, provo gioia e corro a condividerla con i miei amici più cari.
Esistono altresì fenomeni reattivi molto rapidi, essenziali per la sopravvivenza, attraverso i quali reagiamo anche prima di un riconoscimento, pienamente cosciente, degli stimoli, ma in questi casi non parliamo propriamente di emozioni.
Ci siamo specificamente occupati negli articoli apparsi le scorse settimane delle principali emozioni (paura, rabbia, dolore e gioia), ora vale la pena di affermare che le stesse hanno un carattere individuale sia nell’attribuzione del significato conferito agli eventi stimolo sia nell’intensità, e modo, della riposta corporea.
Mentre le emozioni puntualizzano la nostra reattività agli eventi della vita, i sentimenti accompagnano in maniera più duratura gli investimenti affettivi che operiamo intorno a noi. Chiamiamo, infatti, sentimento ciò che proviamo verso un "oggetto", persona, cosa o situazione che assuma un valore relativamente stabile per noi, o meglio, in relazione ai nostri bisogni e desideri. Sono sentimenti l’amore, l’innamoramento, l’odio, l’invidia, la gelosia. La funzione dei sentimenti appare verosimilmente quella di sostenere questi investimenti.
Per chi apprezza le metafore informatiche, i sentimenti sono, di solito, come delle icone, presenti con discrezione se stiamo vivendo altre esperienze o ci stiamo occupando di altro, ma attivabili facilmente qualora la situazione lo renda opportuno. Quando un sentimento invade prepotentemente la nostra vita parliamo di una passione.
Gli stati d’animo hanno apparentemente una natura più rarefatta mentre sono importantissimi poiché accompagnano emotivamente il senso che attribuiamo alle situazioni ed in definitiva alla vita stessa. Sono coerenti con le nostre opinioni e decisioni più profonde e spesso, come queste, sono stabili e impermeabili. Se i nostri stati d’animo abituali non ci piacciono, sono probabilmente proprio le opinioni e decisioni centrali che dobbiamo verificare, magari con la consulenza di un esperto.
Imparare a riconoscere i vari aspetti della vita emozionale aiuta a gustarla meglio, un po’…come imparare a gestire il sale in cucina.(WEB)

                         

 
 
 

SI FA PIUMA

Post n°1004 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da das.silvia

Sconfina la soglia del pensiero

quell’indicibile manciata d’emozione

che solo tu

hai saputo esternare

nel ruolo breve d’amante

Sorpreso dall’entità insaziabile

d’una motivazione profonda

hai squarciato lembi di passione

resa interprete

d’una malìa

che trascolori

la lava dilagante

d’un singulto d’amore

mentre si fa piuma

in sospeso

su tocchi evanescenti d’alba


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                          


 

 

 

 

 
 
 

IL RANCORE

Post n°1003 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da das.silvia

L'amore può esistere senza l'odio e viceversa. La domanda presuppone una buona consapevolezza circa la complessità dei fatti affettivi. In primo luogo, occorre riconoscere che difficilmente proviamo un solo sentimento per volta, ma che il nostro sentire fa più spesso riferimento ad in mix d'affetti diversi, anche contrastanti. Accostare amore e odio rivela come questi due sentimenti siano frequentemente le facce di una stessa medaglia. Sono, infatti, sostenuti da uno stesso desiderio, che può essere accolto o respinto.
All'amore deluso subentra il rancore (risentimento), che si manifesta con un'ostentata passività indispettita, ma la delusione può anche dare luogo ad una reazione attiva, sostenuta dall'odio (sentimento). La questione evidentemente si complica, pertanto proverò a facilitarene la comprensione attraverso uno schema, anche se la realtà abitualmente non si propone con un andamento così semplificato. Diciamo che: quando ho un desiderio relativo ad un oggetto (persona, cosa o situazione) provo amore verso lo stesso mentre credo che la mia aspirazione sarà accolta, e odio quando non ci credo. Nel frattempo sono attivo con modi che sono insieme affettivi e aggressivi. Se perdo fiducia, l'amore e l'odio si trasformano in rancore e passività.
Certo il mio vissuto sarà sfumato da considerazioni di buon senso. educazione e razionalità, ma i sentimenti e i risentimenti saranno in sostanza quelli indicati. E se acquisto invece maggiore fiducia? Cresce allora la situazione di benessere in relazione a quell'oggetto: il sentimento si attenua (sosteneva la ricerca di qualcosa che sto trovando), subentra piacere, appagamento, serenità e... possibilità di dedicarsi ad altre cose, senza dover interrompere il feeling con le prime.
E' la situazione che comunemente noi romani sperimentiamo verso la rosetta, il pane di Roma. Essendo facilmente disponibile, la mangiamo con piacere tutti i giorni senza avvertire particolari coinvolgimenti, che invece potrebbero farsi più evidenti nel caso di uno sciopero di tre giorni dei fornai, o più semplicemente se manchiamo dalla nostra città per un po' di tempo.(web)

                            

 
 
 

SCIANTOSA

Post n°1002 pubblicato il 12 Febbraio 2014 da das.silvia

Girano occhi d'ammonio di falena inquieta

nel ceppo di mediocrità c'ha invaso languidi segreti

porgendosi a giorni di vita insulsa

Boicotta animosamente intessute atmosfere

sprezzando valide situazioni

e chi intona l'esistenza a saggi pretesti

Sciantosa nell'ammaliante e avvenente figura

si proietta a rampicanti spasmi

compiacendo chi le potrà elargire fastosi doni

avvolta nelle ombre d'un vuoto insensato

Sconfina in grigie cadenze dipinte di presagi stravolti

nei toni più inquieti di flemmatici sospiri

immersi in aliti deliranti di luna

nel buio dischiuso a ventaglio


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                                

 

 
 
 

LE TRADIZIONI POPOLARI

Post n°1001 pubblicato il 11 Febbraio 2014 da das.silvia

La tradizione popolare siciliana, come tutte le tradizioni popolari, trova fondamento nella realtà. La realtà crea il mito che lungo il cammino della storia si trasforma e si fonde con la leggenda trovando espressione nel canto, nel proverbi, nelle poesie e nelle fiabe.
 E così che nei tempi passati tutto ciò che non si poteva spiegare razionalmente trovava una sua ragion d’essere nei racconti e nelle credenze popolari.
La Sicilia, posta al centro del Mar Mediterraneo, è stata  nell’antichità il centro degli scambi commerciali di tutto il bacino. Naturalmente gli scambi non interessavano soltanto le merci ma anche la cultura, la poesia e l’arte.  Ecco che nella tradizione popolare siciliana non mancano i protagonisti ellenici quali Crono, Cocalo, Minos e Dedalo senza dimenticare naturalmente Enea e Ulisse.

Il viaggio di Ulisse e le sue imprese si intrecciano da sempre con la cultura popolare siciliana. Sono patrimonio popolare le imprese dell’eroe che approdato in Sicilia libera i suoi compagni da Polifemo. Il terribile gigante adirato per il torto ricevuto  dall’ingegnoso Ulisse scaglia in mare i macigni, oggi Isole dei Ciclopi.  Nella tradizione popolare si narra che “ Polifemu era un omu longu ammatula ( Di Mino 1957) perché nonostante la sua statura, la sua forza si è fatto ingannare dall’eroe omerico. Ma queste sono storie conosciute …
Lasciamo i grandi miti per cercare nelle narrazioni di chi vive il mare le basi di quella tradizione che deve essere salvaguardata. I protagonisti delle nostre vicende sono i pescatori e i marinai che con la loro esperienza , le loro credenze, i loro insegnamenti hanno colorato la storia della nostra regione.

         

 
 
 

LINEA DEL PENSIERO

Post n°1000 pubblicato il 09 Febbraio 2014 da das.silvia

Nelle percussioni

d'un tempo irriverente

si sbiadiscono

sagre rilevanti

in cui ho assolto

quella parte di me stessa

che ha impastato garbugli

e controsensi...

Ora tornati sulla linea del pensiero

infieriscono rapaci come uccelli

su cenci d'animo alla berlina

in un vicolo scevro

da richiami di luce

e vaporosi aromi di vita


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                     

 

 

 

 

 
 
 

L'AMORE

Post n°999 pubblicato il 08 Febbraio 2014 da das.silvia

Quando in una conversazione dico che mi occupo di sentimenti, so già quale sarà la domanda che mi sarà rivolta di lì a poco: "Che cosa è l’amore?". Domanda che non è esattamente come chiedere: "Che ore sono?".
Ogni forma di conoscenza ha un carattere arbitrario, relativo alla soggettività di chi la costruisce. La conoscenza relativa all’amore sconta questa soggettività più di quanto non avvenga per ogni altro argomento.
L’amore è un processo che vede coinvolti due, o più, soggetti in pensieri, sentimenti e azioni. Per capire il senso e gli avvenimenti di questo processo, occorre innanzi tutto stabilire chi sia il "soggetto".
Può essere: la natura, che, per i suoi fini, attraverso l’amore, spinge gli uomini a…
Amore, entità metafisica capace di colpire le menti e i cuori, che modifica il corso della vita dei fortunati, o malcapitati, a suo piacimento; le persone coinvolte, come solo la proiezione dei propri desideri su un’altra persona può coinvolgere, che agiscono in funzione dei propri desideri.
Queste ultime appaiono come i soggetti più reali e concreti. Soggetti parzialmente autonomi, orientati dalla natura verso percorsi amorosi affettivi e sessuali, in parte codificati dai geni e dalla cultura.
Se i soggetti sono le persone interessate, in prima istanza è verosimile che queste agiscano in funzione di proprie aspirazioni soggettive, o almeno cosi vivono i programmi che la natura ha messo dentro di loro.
Che cosa fanno le persone in amore? Desiderano, anelano, cercano qualcosa che evidentemente pensano di non avere, o di non avere appieno.
Fino a quando? Fino a quando non la ottengono, allora si sentono sazi, e la sazietà satura l’amore che può divenire affetto o indifferenza..
Quando invece si rendono conto che non riusciranno ad ottenerla, il risentimento e l’odio prendono il posto l’amore.
Cosa si desidera in amore? Ciò che, siamo convinti, ci renderà felici per sempre.
Ma l’amore è più vicino all’altruismo o all’egoismo? Anche se tutti i seduttori affermano "lo faccio per te", è più verosimile che lo facciano per…se.(web)

                       

 
 
 

ER TOCCASANA

Post n°998 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da das.silvia

Nun je sembrava vero d’ave ritrovato ‘a possenza

d’a passata gioventù co’ tutto er suo vigore

‘mbriacandose de pasticchette maggiche

che se chiameno viagra

Così ringalluzzito a la grande de ‘sta virilità niscosta

faceva er cascamorto co’ ‘e pischelle che se ‘o rimiraveno

strafottenni penzando ‘ndo voleva annà a parà ‘sto sbruffone

Una de ‘ste rigazzette ‘ncuriosita je fa capì 

de volè ‘n’approccio ‘ntimo co’ lui

e subbito er maschione s’addopra pe’ dimostrà a se stesso

che mo è più vvirile d’en ventenne…

ma giunto sur più bbello je viè da tremà tutto pe’ l’emmozzione

e nun riesce nimmanco a sbottonasse li pantaloni

Così che ‘ a regazza,je  dà ‘na strattonata

e je dice de rimanno: “ Ah nonno che fai er balletto de San Vito

pe’ ‘ncoraggià l’amico tuo a diventà più granne?”

IL TOCCASANA

Non gli sembrava vero di aver ritrovato la virilità

della gioventù passata con tutto il suo vigore

eccedendo nel deglutire pasticche magiche

chiamate viagra

Così ringalluzzito tantissimo per questa ritrovata virilità

faceva il galante con le ragazze che lo assecondavano

strafottenti pensando fino a che punto volesse arrivare

l’audacia di questo sbruffone

Una di queste ragazze incuriosita fa capire a lui

di desiderare un approccio intimo

e subito il maschione fa di tutto per dimostrare a sé stesso

che ora è più virile di un ventenne

ma giunto sul più bello trema tutto per l’emozione

e non riesce ne anche a sbottonare i pantaloni

Così la ragazza gli dà una strattonata

e replica.” Nonno che fai il balletto di San Vito

per incoraggiare il tuo amico ad ingrandirsi?”


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                  

 

 
 
 

LA PAURA

Post n°997 pubblicato il 06 Febbraio 2014 da das.silvia

La mente e il corpo reagiscono agli stimoli con un insieme di sensazioni che assumono per noi un significato. Chiamiamo emozione, moto dell’animo, questa esperienza.
I più comuni segnali di quell’emozione a cui abbiamo dato il nome di paura sono noti a tutti: tremori, rigidità muscolare, secchezza delle fauci, pallore, sudorazione.
La paura è l’emozione che ci avverte di un pericolo sollecitandoci ad intervenire per proteggerci e difenderci, pertanto è utile, anzi necessaria. Se non ci fosse, saremmo portati a correre con indifferenza gravi rischi e la nostra stessa sopravvivenza potrebbe risultare compromessa. Provate infatti ad immaginarvi alla guida di un’auto completamente privi della paura: al primo semaforo potrebbe anche andar bene, al secondo… forse, al terzo!…
Gli uomini senza paura hanno lunga vita solo nei film.
Come una spia luminosa, la paura ci segnala pericoli evidenti e nascosti spingendoci a ricercare una difesa adeguata.
Quanti modi abbiamo per provvedere quando ci appare il segnale di questa spia luminosa? Almeno tre. Il primo è scappare: la fuga è la risposta più immediata di fronte ad un pericolo imminente, ed in molti casi risulta appropriata ed efficace. Se siamo aggrediti da chi è più forte di noi, tanto da rendere inutile ogni difesa, la fuga consente di salvaguardare la nostra integrità. Possiamo per altro, allo stesso modo, sfuggire situazioni sociali o circostanze che comportino gravi rischi per noi.
In molti casi una difesa è possibile a patto di non ostinarci a contare solo sulle nostre forze. Altre persone possono avere le risorse per fronteggiare un pericolo che incombe, e magari sono disposte a metterle a nostra disposizione.
Chiedere aiuto è la seconda possibilità. Per farlo occorre rinunciare ad un po’ del nostro orgoglio e, affinché l’aiuto sia effettivo, scegliere bene a chi chiederlo, e come.
Mi viene in mente infatti quella storiella un po’ greve nella quale un tale, dopo aver subito una violenza da un aggressore, si rivolse ad un’altra persona per essere soccorso, ma questa, approfittando della condizione di debolezza del malcapitato, lo sottopose alla medesima violenza. Conviene stare attenti!
Tutti possiamo avere bisogno di aiuto pertanto, oltre a poter contare sull’affetto e l’amicizia delle persone care, si può fare affidamento sulla reciproca possibilità di soccorso in momenti di bisogno. In questi casi le cose vanno meglio se si sono fatti contratti chiari ed espliciti: "ti aiuterò a preparare il tuo esame per il quale sei in difficoltà, se tu il prossimo Natale mi darai una mano a ridipingere la mia stanza".
Occorre fare attenzione a coloro che offrono aiuto prima che sia richiesto: conviene indagare bene cosa, consapevolmente o no, si aspettano in cambio. Quando mi rispondono "ma niente, naturalmente", i miei sospetti hanno un motivo in più. Se neppure l’aiuto di altre persone ci salvaguarda dai pericoli e permane la paura per cose più grandi di noi, come gli eventi sfavorevoli del caso o quelli naturali (malattia o morte), la cosa migliore è provare ad essere saggi accettando i propri limiti e la propria fragilità.
Le nostre paure possono riferirsi ad eventi reali ed obiettivamente pericolosi o legarsi a fantasie che appaiano pericolose solo soggettivamente. Tutti possiamo incorrere in questo tipo di esperienze e sentirci inspiegabilmente timorosi in relazione a motivi che altre persone trovano inconsistenti. Se queste emozioni cominciano a dominare la nostra vita, conviene consultare uno specialista di cure psicologiche.
La manifestazione estrema della paura è il terrore: il pericolo è grande, imminente e grave.
Non è un’esperienza gradevole, solo quelli molto bravi riescono a gestirla.
La paura consente la nostra sopravvivenza pertanto è bene imparare a considerarla una preziosa alleata che possiamo apprendere a gestire ed a utilizzare per la nostra protezione.(web)

                        

 


 
 
 

L'AMICIZIA

Post n°996 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da das.silvia

L’amore ha un oggetto di desiderio, l’affetto, un’affinità, quasi un’integrazione, con l’oggetto mentre  nell’amicizia l’oggetto del sentimento è "altro", ma sta dalla nostra stessa parte.
Con un amico condividiamo desideri, interessi (per oggetti terzi), modi di vedere il mondo, attività. Da lui ci aspettiamo che pensi, senta e faccia come noi, con noi, per noi. Oppure in modo complementare a noi. Se ci accorgiamo che desideriamo qualcosa di lui, di fatto, lo stiamo amando, se cominciamo a vederlo come parte di noi, l’amicizia si sta trasformando in affetto. L’amicizia può convivere con l’affetto e la gelosia, meno con l’amore, mai con l’innamoramento.
Il sentimento dell’amicizia sostiene le alleanze, aiuta nelle angosce, consente di sentirsi meno soli, a volte, ma non frequentemente, promuove la realizzazione di progetti.
La strada per l’amicizia è preparata e favorita da quella sorta di proto sentimento che chiamiamo simpatia.
Quando il sentimento dell’amicizia diviene risentimento acquista i connotati del livore.
L’amicizia predilige i partner del medesimo sesso, per un’ovvia maggiore difficoltà a condividere in pieno gli interessi del sesso diverso. Per un uomo, quando non prevalga il desiderio sessuale, il sentimento verso una donna somiglia più a quello verso una sorella che verso un’amica mentre le vere amiche con cui si vada a letto sono tuttora un’interessante rarità. Lo stesso vale reciprocamente per una donna.
Una buona amicizia non è fatta solo di buone azioni, si può competere, misurarsi, gareggiare, sgomitare, sfottersi mentre è necessario stimarsi.
Le amicizie, come gli amori, durano finche durano gli interessi concreti o psichici, che le sostengono.(WEB)

                        

 
 
 

EMOZIONI EL FUTURO

Post n°995 pubblicato il 04 Febbraio 2014 da das.silvia

Lievemente

dissimula

le tinte dell’attimo

quel salto di tempo dell’esistere

Assottiglia

il vortice d’un’emozione

resasi quasi piana

al riflesso del turchino

affranto dalla malìa

d’un sole irriverente

mentre silenzioso

diserta

il manto d’alchimie vissute

 

Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

                 


 

 
 
 

 

Viemmi a trovare su facebook :

(1) Facebook 

 



 

                                                                     

 

 

 

 

   

LE MIE PUBBLICAZIONI

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Febbraio 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28    
 
 

AREA PERSONALE

 

La Legge 22 aprile 1941, n. 633

e successive modificazioni,

tutelano i diritti d'autore.

Essendo i versi e/o i pensieri

inseriti in questo blog

di produzione e proprietà

della titolarità del blog,

eventuali illeciti

in tal senso verranno perseguiti

secondo le norme di legge.

e successive modificazioni,

tutelano i diritti d'autore.

Essendo i versi e/o i pensieri

inseriti in questo blog

di produzione e proprietà

della titolarità del blog,

eventuali illeciti

in tal senso verranno perseguiti

secondo le norme di legge.

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963