Simply Writer Blog

Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: irene.74
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 49
Prov: TA
 

Sono Praticante Internazionale di Discipline Olistiche specializzata in Marketing Etico e Comunicazione Zen 

 

Questo Blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato  senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001

Alcune delle immagini inserite nel Blog sono tratte da internet, da siti che ne permettono la condivisione gratuita. Qualora ritenessi che la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, comunicacelo via e-mail e le rimuoveremo immediatamente

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2018 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

ULTIME VISITE AL BLOG

QuartoProvvisoriocassetta2irene.74Arianna1921je_est_un_autreFanny_Wilmotmonellaccio19enzofranco_1960noctis_imagokaren_71the_namelessexiettoDoNnA.Sm12ps12
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

Messaggi di Marzo 2018

Almeno una volta nella vita...

Post n°381 pubblicato il 16 Marzo 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Tutti dovrebbero provare l'esperienza dell'esser single felici e soddisfatti. Ci pensavo giorni fa, mentre un'amica mi parlava dell'ennesima deludente relazione appena conclusa.

"Alla soglia dei cinquant'anni, questo si comporta come un bambino... Immaturo... Viziato... Legato ancora alla madre dal cordone ombelicale! E non avendo una vita sua, si giocava tutte le carte possibili per viversi la mia: messaggi in ogni momento della giornata, telefonate per sapere con chi ero... che facevo... Continue richieste di venire a prendermi da lavoro, accompagnarmi ovunque... Che tu all'inizio, da deficiente, pensi pure che sia una cosa bella... è presente, disponibile... Finché non realizzi che ti manca l'aria..."

Mi è familiare questa sensazione, ha accompagnato diversi anni della mia vita. Liberarmene mi ha permesso di riappropriarmi di me stessa, effettivamente...

Quante coppie conosci, che sono alle prese con problemi esterni alla relazione, legati esclusivamente ad uno dei due partner? A me ne viene in mente più di qualcuna.

Stiamo vivendo un'evoluzione importante in questi anni in cui tutti si limitano ad osservare l'aumento delle separazioni ed il calo vertiginoso dei matrimoni.

Parallelamente, infatti, son sempre più numerosi coloro che, dopo la fine di una relazione importante, in cui hanno creduto con tutte le proprie forze, si mettono in discussione, lavorano su se stessi, si prendono un periodo da vivere in solitudine, necessario a ritrovarsi e a mettersi in ascolto della propria felicità.

In quel frangente, piuttosto che limitarsi a piangere sul latte versato, invece di commettere l'errore di partire a razzo alla conquista di un nuovo partner, rallentano il passo. Lasciano che il tempo curi le ferite. Si coccolano. Riprendono le redini della propria vita.

Perché non è mica una passeggiata, ritrovarsi single... Doversi occupare da soli di tutto. Essere presenti tanto nella vita dei genitori quanto in quella dei figli. Consapevoli che nei momenti di difficoltà si deve fare leva prioritariamente su se stessi.

Ecco che, quando tornano ad amare, non hanno scheletri nell'armadio, dipendenze strane, conflitti irrisolti, vuoti da colmare. Hanno le idee chiare, piuttosto. E vivono la relazione come un'opportunità di migliorare ulteriormente la propria vita (alla quale, sia chiaro, non manca nulla, oltre l'amore di un partner...)

Se tutti sperimentassero l'importanza di questa tappa esistenziale, son convinta che le relazioni inizierebbero ad andare molto meglio.

Insomma... non ce l'ha mica prescritto il dottore che dobbiamo necessariamente avere un partner... Se optiamo per questa strada, facciamolo con consapevolezza. Cerchiamo una persona che viva la relazione come noi. Non facciamoci del male inutilmente. Che dalla fine di rapporti sbagliati (nei tempi, nei modi o nelle persone, poco cambia...) se ne esce sempre e comunque con qualche ammaccatura d'anima in più.

L'amore sarà pure una cosa semplice come canta Tiziano, ma... è un tesoro prezioso... non sprechiamolo!

Cerchi sesso? Trova sesso. Hai paranoie e conflitti esistenziali? Fatti aiutare da uno specialista. Ti senti solo? Cerca degli amici. Non hai una vita tua? Createla. Ma per favore... smettiamola di far convergere tutto in relazioni che nascono col piede sbagliato, con partner condannati in partenza ad essere capro espiatorio da sacrificare sull'altare delle nostre imperfezioni esistenziali...

L'amore è per i coraggiosi, per quelli che non si accontentano e che non hanno paura di rimanere soli se l'alternativa all'esser single è intavolare nuovi problemi con accanto una persona sbagliata. Tutto il resto è noia...

 

 

 

 
 
 

Sei pronta a giocarti tutto?

Post n°380 pubblicato il 13 Marzo 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Tranquilla che non ho in mente di proporti di fare un salto al casinò. Oggi vorrei che riflettessimo insieme su un elemento importantissimo per ciascuna di noi: la qualità della vita.

Sei soddisfatta della tua? O ci sarebbe qualcosa che avresti immaginato diversamente? Magari sei tra quelle che guadagnano bene ma dispongono oggettivamente di poco tempo libero. Oppure sei continuamente in affanno e arrivi a sera senza energie e con la consapevolezza di valere molto di più di quanto ti viene corrisposto a fine mese.

Viviamo senza accorgercene in modo passivo. Come se viaggiassimo su una nave condotta non sappiamo bene da chi, sicuramente non da noi. A volte ci limitiamo a guardare lo scenario che scorre, altre restiamo sospese, in attesa di una meta che sembra non arrivare mai. E se ti dicessi che quella nave la stai conducendo proprio tu?

Cambiamo prospettiva... Siamo tutte in viaggio verso qualcosa. Ognuno ha una sua mission da assolvere al meglio. Quindi la meta potrebbe essere proprio l'obiettivo per cui siamo qui. Lo scenario che scorre, magico e misterioso, potrebbe essere il contesto nell'ambito del quale guidare la nostra evoluzione. Ma tenendo sempre bene a mente una cosa: noi non siamo la nostra nave, non siamo la meta, non siamo lo scenario. E' chiaro, vero?

Adesso immagina di avere a disposizione l'occorrente per un solo viaggio. Al termine del quale brucerai la nave. Non potrai tornare indietro. Né cambiare rotta. Carica tutto ciò che potrà servirti, non dimenticare nulla. Dove dirigeresti i tuoi passi?

Ecco la sfida di oggi: è tempo di puntare alla luna!

Già... perché mentre continuiamo ad accontentarci, mentre ci limitiamo a sopravvivere, mentre ci adagiamo su schemi e prospettive limitanti, quel tempo che sprechiamo non ci torna mica indietro... E allora... non credi sia il momento buono per risvegliarsi da un sonno durato troppo a lungo?

Giocati tutto: è in ballo la tua felicità! Pensa a come potrebbe essere migliore la tua vita. Pensa alle emozioni con cui l'accoglieresti. Pensa a quanti prima di te ce l'hanno già fatta a realizzare qualcosa di importante. Pensa al tempo sprecato. Pensa ai sogni abbandonati. Pensaci con calma... pensaci col cuore... pensa a te stessa...

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Hai mai provato la viaggioterapia?

Post n°379 pubblicato il 12 Marzo 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Non c'è niente da fare. Per quanto tu possa sforzarti di vivere in armonia col mondo intero, deve necessariamente arrivare - per te come per tutte - il tempo della nuvola nera degli Addams. O di Fantozzi, se preferisci. Quella che sembra perseguitarti a prescindere da dove tu diriga i passi.

Chi l'attribuisce ad una congiunzione astrale sfavorevole, chi alla volontà del destino di farti evolvere, chi alla saetta di qualche invidioso, chi alla sfiga che perseguita... Dalle pure l'interpretazione che preferisci: oggi ho una splendida notizia per te!

Esiste un antidoto infallibile ed assolutamente abbordabile che

funziona sempre: la viaggioterapia!

Ok... ti stoppo subito se stai per tirar fuori l'elenco interminabile di scuse che possano portarti a credere che questa soluzione non faccia al caso tuo. Non ti sto proponendo di fare il giro del mondo in 80 giorni. E neppure di regalarti una crociera così, su due piedi...

Voglio esortarti a vivere un'esperienza assolutamente fuori dalla solita routine, che ti porti a guardare alle cose di sempre da un'angolazione decisamente nuova!

Scegli in tutta tranquillità il tipo di viaggio da privilegiare. Se puoi regalarti un weekend di trattamenti benessere, procedi. Oppure opta per un agriturismo dove dimenticare il resto del mondo e la tecnologia. Se non hai al momento troppo tempo libero o il denaro necessario a concederti questo tipo di esperienza, andrà benissimo pure una gita di una giornata. Al mare. Da sola o con le amiche. O organizzato dalle agenzie di viaggi, con persone mai viste prima.

L'importante è che per una volta ti decida a farlo sul serio. Entrare nella dimensione del viaggio, permette di lasciar andare quelle preoccupazioni e tensioni che inevitabilmente finiscono con l'appesantire le tue giornate.

Ogni volta che parto e mi lascio alle spalle la città, rinasco. Mi sento più leggera. Come se il bagaglio ingombrante che mi pesava fino a qualche ora prima sul cuore, improvvisamente scomparisse. L'entusiasmo che accompagna quest'avventura, permette di cogliere dettagli che diversamente sarebbero sfuggiti all'attenzione (catturata inevitabilmente da altro).

Dovremmo abituarci ad inserire i viaggi tra le priorità. Come gesti di auto-accudimento preziosi e irrinunciabili. Da concederci senza sensi di colpa.

Perché siamo donne oltre tutti i ruoli che brillantemente ricopriamo ogni giorno. E troppo spesso, prendendoci cura di tutte le persone che amiamo, finiamo col dimenticare noi stesse.

Quando ti senti inquieta, stanca, oppressa, spenta... facci caso. Guarda nello specchio i segni che indossi malvolentieri, legati a notti insonni o a tristi momenti di solitudine.

Se chi ti vive accanto ti addita come l'insopportabile Rottenmeier di turno, è tempo di fermarti un attimo, tirare un bel respiro e correggere il tiro.

Se è giusto avere senso di responsabilità, non è però saggio lasciarcisi schiacciare. Spegnere il sorriso e la luce negli occhi. Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere se a furia di tirare la corda si spezzasse? Sicuramente anche tu, come me, hai amiche in terapia per un esaurimento nervoso o per la depressione. Quando si arriva a problematiche simili, tempo e soldi necessari a ritrovarsi bisogna spenderne inevitabilmente. Perché non fermarci un passo prima? Perché non prenderci più spesso cura, con amore, di noi stesse?

Afferra il calendario e individua una data. Fallo oggi stesso. Pensa a quale sia il massimo tempo che puoi regalare a te stessa. Un weekend in cui i tuoi figli sono col padre? La domenica che trascorreranno dai nonni? Cerchiala di rosso.

Poi mettiti in ascolto della tua interiorità. Vuoi andarci da sola? Con l'amica del cuore? Con gente nuova che ancora non conosci? Preferisci il mare? La campagna? Una gita in un paesino suggestivo? Una spa?

Quando hai tutto chiaro, organizza praticamente. E quando torni, se ti va, raccontami del tuo cambio di prospettiva...

 

 

 
 
 

Carriera? Sì, ma felice

Post n°378 pubblicato il 06 Marzo 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Non potrei mai rinunciare al mio lavoro. L'ho fatto moltissimi anni fa e mi è costata cara questa scelta. Che non rimpiango, sia chiaro. Perché mi ha permesso di poter crescere mia figlia a tempo pieno.

Quando mi son sposata, 16 anni fa, ho lasciato tutto e mi son trasferita dalla Puglia in Piemonte, dove ho vissuto per due anni. Non avendo nessuno lì, l'unica cosa saggia che potessi fare era dedicarmi a tempo pieno al mio ruolo di mamma. Ed è stata l'esperienza più bella che la vita mi ha donato. Non ho perso nessuna tappa della crescita di mia figlia.

Ma quando pochi anni dopo il matrimonio è franato irrimediabilmente, mi son trovata a partire letteralmente da zero.

E' stato allora che ho deciso che avrei puntato alla luna. Non era più tempo di accontentarsi. Se ti dicessi che si è trattato di una scelta facile o comoda o automatica ti direi una grossa bugia. Perché non ho avuto la fortuna di potermi reinventare in un contesto pacifico e ragionevole.

Per anni ho dovuto dividermi tra i tribunali, gli studi degli avvocati, le caserme dei carabinieri, occupandomi sempre e prioritariamente di mia figlia, gestendone i malumori nei frequenti periodi in cui il padre non si faceva vedere, continuando a vivere da sola con lei, perché la crescita potesse avvenire nel miglior modo possibile.

Chi attraversa esperienze simili, sa di cosa parlo. Ecco che diviene urgente trovare opportunità lavorative che consentano di costruirsi un futuro economicamente stabile e libero senza doversi privare della possibilità di seguire i propri figli.

Per una donna è importante realizzarsi nell'ambito al quale appartengono i propri talenti, oltre che nei vari ruoli ricoperti con passione e dedizione.

Avere un proprio contesto lavorativo positivo, che permette di dedicare ore ad un'attività in cui si crede, poter gestire liberamente il raggiungimento degli obiettivi, definire autonomamente gli orari e il luogo di lavoro, scegliere i collaboratori da affiancare, certi della puntualità dei pagamenti: questa è la sintesi della mia visione di carriera felice.

Una scelta che ho fatto con convinzione, motivata dal bisogno di rendere la mia metamorfosi assolutamente speciale. Consapevole che le vette importanti non si raggiungono in un mese o schioccando le dita. Ma certa di una cosa più che di tutte le altre: non può che valerne la pena!

E tu? Qual è la tua visione della carriera felice?

 

 

 

 
 
 

Autostima: 5 gesti semplici per portarla al top!

Post n°377 pubblicato il 05 Marzo 2018 da irene.74
Foto di irene.74

Noi donne abbiamo una relazione complicata con la nostra autostima. Si manifesta con l'innata tendenza a buttarci giù, a dimenticare quanto valiamo, che risorse possediamo. Questo comporta conseguenze facilmente immaginabili. A volte ne prendiamo coscienza solo nei momenti di estrema fragilità. Ma ci sono anche casi in cui, per arrivare a rendercene conto, dobbiamo aspettare che arrivi un'amica o una sorella a farcelo notare.

Per quale motivo accada, poco importa. Vediamo di scoprire 5 semplici gesti che possono realmente aiutarci a farla salire...

1) Nessuna di noi è perfetta. Ma questo non significa essere sbagliate. Inizia ad accettarti per ciò che sei. Guarda con amore le tue fragilità. Sostituisci la critica impietosa con sguardi amorevoli di tenerezza. Come si fa con un bambino che, intento ad imparare qualcosa di nuovo, fa i conti con gli inevitabili errori iniziali.

2) Fai l'inventario dei traguardi raggiunti. Quante mete ambiziose hai toccato? Quanti sogni hai trasformato in realtà? Quante prove che sembravano più grandi di te, hai superato? Mettere nero su bianco tutto ciò, ti aiuterà ad avere una consapevolezza piena della donna eccezionale che sei, della forza stupenda che hai, delle meravigliose risorse che possiedi. Non dare nulla per scontato.

3) Risveglia la dea che c'è in te. Ok... hai anche tu qualcosa che non ti piace, caratteristiche fisiche che vorresti diverse. Chi non ne ha? Ma troppo spesso commettiamo l'errore di confonderci solo con queste note stonate come se il resto della sinfonia non esistesse: è un grosso sbaglio! Osservati con calma. Invece che puntare gli occhi sulla cellulite o passare ai raggi x le smagliature, guarda la luce dei tuoi occhi, apprezza la morbidezza dei tuoi capelli, la linea affusolata delle mani o la grazia del tuo corpo. Valorizza i tuoi punti di forza. E cerca di non pensare troppo al resto.

4) Cambia punto di vista. Quante volte ti capita di notare che nell'espressione più profonda della tua versione ipercritica risuonano voci che non ti appartengono? Magari sono cose che ti sei sentita dire per anni dalla tua famiglia, da un ex che vedeva in te più difetti che pregi... E senza accorgertene hai finito col ripeterti pure tu le stesse frasi impietose. Risultato? Ti sei convinta che le cose stessero esattamente così. Oggi prova a riflettere: cosa si nasconde dietro quell'atteggiamento che critichi? Cambia il tuo dialogo interiore volgendolo alla propositività. Ma è poi vero che tutti i tuoi comportamenti che critichi ti appartengono?

5) Vietato accontentarsi. Fai parte anche tu della schiera delle tante che continuano a credere che desiderare di possedere qualcosa di più sia praticamente un delitto? C'è tanta gente che sta peggio di me... che diritto ho di lamentarmi... Perché mai dovrei aspettarmi di più? Chi mi credo di essere? Frasi che tutte, prima o poi, abbiamo pronunciato. Ma è arrivato il momento di correggere il tiro. Se diventi consapevole del tuo valore, comprendi anche che puoi con tranquillità puntare una qualsiasi meta e prefissarti di raggiungerla! Semplicemente perché... te lo meriti! Perché quel sogno è un tassello importante della tua felicità. E allora, sì... è decisamente vietato accontentarsi...

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963