Creato da raziocinante il 21/10/2006
La corte della regina del nulla

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Sembra un attimo!!!!

Post n°117 pubblicato il 04 Settembre 2009 da raziocinante

Il tempo vola, è proprio il caso di dirlo.

Cinque mesi, mi sono sembrati un attimo.

  Cinque mesi senza scrivere nulla.  Eppure di cose da scrivere ne avrei.

Cinque mesi senza riuscire a trovare il bandolo dell'assurdo.

 Di questo assoluto caos che mi riempie ogni volta di nuova meraviglia.

 Di nuove ed intense emozioni.  Sempre diverse. Eppure sempre le stesse.

 E come nascere ogni giorno. e come vivere ogni giorno l'unico giorno.

E come....

vivere.

 

 
 
 

Nei miei occhi.

Post n°116 pubblicato il 23 Aprile 2009 da raziocinante

 

    Metà novembre.
 Alle undici del mattino sembrava sera, una  scarsa luce filtrava bassa all'orizzonte, lo zenit coperto daq una fitta muraglia di nuvole nere. Rantoli bassi e minacciosi scuotevano il mondo, sguardi alzati al cielo. si affrettava il passo.
  Le auto si lasciavano dietro la scia di acido, visibile nell'umidità, che rimaneva bassa, attaccata alla terra, attaccata a fette di asfalto sconnesso, alle buche, a voragini colme di acqua nera.
  Una mamma che urla al suo piccolo di stare attento, e di non mettere i piedi nelle buche, e, contemporaneamente di muoversi perché da li a poco sarebbe venuto giù il diluvio.
  Quella mattina avrei infranto la regola di andare a prendere il caffè a piedi.

La prima folata di vento portò con se la pioggia, che sferzò violentemente il mondo. Cozzò metallica sui vetri, sui tetti, sulla gente. Sui buoni e sui cattivi.
Indifferente e fredda.
 Ogni folata nuvole di dardi ghiacciati si schiantavano al suolo, foglie secche turbinavano allegre, fino a ricadere sparpagliate, qualche ombrello si aprì all'insù.
  Misi in moto. Il motore freddo singhiozzò ed espulse i primi fiotti di alito letale, uscii dal garage.
  Il vento così com'era venuto se ne andò, qualche istante dopo dal cielo cadde giù il mare.  Completamente accecato dagli elementi proseguivo adagio, si rialzò il vento e, tra una folata e l'altra, quando il tergicristalli, per un attimo, ebbe la meglio contro il muro d'acqua, vidi una donna appoggiata con una mano al muro, protetta dall'esile scudo di un balcone, piegata in due, che si lasciò lentamente cadere al suolo.

  Nessun dubbio. Frenai all'istante, e mi preparai per la doccia fuori programma. Continuava a stare a terra tenendosi la pancia, da vicino realizzai che era incinta, con voce fioca che sembrava irreale nella furia del temporale mi disse  < Mi sa che vuole nascere..>
mi prestai a soccorrerla, gli misi sulle spalle e sulla testa il mio giubbotto e, piano piano l'accompagnai all'auto.
prossima fermata, pronto soccorso.
  Era proprio il caso dirlo. Diluviava. Venti minuti di pioggia  e le strade si erano trasformate in torrenti, le grate di scolo stradale otturate da buste e melme varie, l'acqua era arrivata al limite dei marciapiedi, e su ci navigava un po di tutto, pezzi di legno bottigline vuote resti di cibo. Arrivati in aspedale, entrai nel pronto soccorso e presi una sedia a rotelle, l'infermiere mi guardò in cagnesco, la feci sedere sulla sedia. Lo stesso infermiere mi aspettava all'uscio.. < che è successo??> bofonchiò.
< E' leggermente incinta> replicai .
  La portarono via, chiamarono i dottori
"Buona fortuna" pensai. Recuperai il giubbino, e mentre stavo per uscire una folgore si abbattè nella zona, quello che ne segui fu un rumore assordante, mancò l'elettricità. Si accese l'emergenza, ma durò solo pochi minuti. Nottetempo qualcuno aveva pensato che il gasolio stava meglio nel suo serbatoio che nel gruppo elettrogeno dell'ospedale.

Qualcuno mormorò in silenzio una preghiera e si segnò.
qualcunaltro bestemmiò vivacemente e si toccò.

< Te ne servirà molta..> dissi ad alta voce uscendo da quel mondo che non mi apparteneva più.

Almeno.. così pensavo.

 

 
 
 

Tempi

Post n°115 pubblicato il 18 Aprile 2009 da raziocinante

 

    Rincorre.

Non ci avevo mai pensato prima. O meglio, non ci avevo dedicato tempo.
 l' Assurdo.
  Spiegabile come un dogma.
L' assurdo comincia sempre in modo assurdo, ed e' questo che ti fotte.

Non e' possibile.

  Eppure chi come me, spesso si e' trovato a raschiare il fondo della stia, affondando le mani nella cloaca della vita all'assurdo un po ci si abitua, perche' li, nelle latebre del mondo, fra le pieghe della pancia, tra un rotolo di ciccia e l'altro, l' assudo regna.

Quello strato solido di nero, non e'  lerciume.

E' l' assurdo.

  Ma quella volta.. bhe... non mi sarei mai aspettato di viverlo ad un palmo sopra il tutto.

Fra un po comincia. fatemi trovare le parole, stringere i nodi dei tempi di questa storia assurda.

 

 
 
 

Nei miei occhi.

Post n°114 pubblicato il 17 Aprile 2009 da raziocinante

 

    Non credo nel destino
Ma nelle libere scelte.

    Non credo nella casualita delle cose
ma nei percorsi liberamente scelti nella vita.

    Non credo nell' amore
Ma nella liberta di amare.

    Non credo nell'eternita'
Ma nella liberta individuale di rendere eterno quello a cui teniamo

    Non credo nella poesia della vita
ma nella liberta di poterla rendere tale.

 Per te sole.

    Spunto'  l'alba su un giorno come tanti. Uno dei tanti umidi e coperti, il sole si intravedeva appena tra la cortina di nubi e, un velo leggero di nebbia copriva e offuscava ancora fette di mondo.
 Mondo fatto di pietre livide, intonaci umidi. Qua' e la' spuntavano fra le crepe dei muretti ciuffi di muschio.
  Qualche temerario era gia in giro, perso come tutti nei pensieri delle cose da fare.
cose da fare....
Rapida scorsa mentale agli impegni quotidiani... meglio muoversi.

   E come abitudine anche quella mattina tolgo la maglia del pigiama restando a dorso nudo, preparo la moka, la metto sul fuoco e, con passo celere mi avvio nel bagno, viso, denti.. 'hmm la barba.. no, proprio non ne ho voglia, qualche nuova ruga, le solite occhiaie di chi dorme poco..
 l'aroma del caffe' si spande intorno. l'odore e il rumore familiare del caffe' che sale... Lo gusto amaro, un' ultima occhiata fuori e poi sotto la doccia.

 

 
 
 

(il) CUORE (e la)MENTE

Post n°113 pubblicato il 31 Marzo 2009 da raziocinante


  Sistemati in fondo al fosso.
Non ci sono più.

  Non devi pensare
non devi decidere
non sei quello che sei.

  Semplicemente non puoi.
Solo il frutto di una moda che passa.

  Sistemati in fondo al fosso
non ci sono più.

  Mente alveare. Giocattolo comunitario.
Elemento strutturale di sinapsi
  Stilla di sudore dell'iride.

Sistemali con cura in fondo al fosso

  Cancella il tuo cervello
Annulla il tuo cuore.

.. Ma che bravo, davvero meritevole,  molto leale...

  RIESUMALI

 Acido di rete neurale.
Scarto biologico del processo di sintesi.

RIESUMALI

  E sarai un tumore.

Sistema con cura in fondo al fosso
 Accanto al cervello il tuo cuore.

Sistema con cura nella tomba
Ragione e passione
pensieri ed emozioni

e, vivrai la tua esistenza labile e felice.
  non avrai bisogno d'altro... te lo assicuro.

Bhè.. altrimenti...

  Nuova vittima sacrificale
carne da immolare sull'altare
della coscienza e coesistenza civile

nuovi slogan da bere per il bene comune.
Nuovi anfratti dati in pasto alla gente.

Se servi il tuo cuore
non se ne frega nessuno.

Se  servi le tue idee
non sei nessuno

Se servi te stesso
non  "servi"  a nessuno.

 

 

 

 
 
 
 
 

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