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Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
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La salmonellosi nei rettili

Post n°415 pubblicato il 18 Luglio 2006 da G_ietta
 

Si sente parlare spesso di salmonellosi associata ai rettili, ma di cosa si tratta esattamente e quali sono i rischi effettivi?
La salmonellosi è un’infezione causata da Salmonelle, batteri che vivono nell’apparato gastrointestinale di svariati animali (insetti, rettili, uccelli e mammiferi, uomo compreso) e vengono escreti nelle feci. Di solito sono semplici commensali, ossia non arrecano danno all’organismo che le ospita, ma in certi casi sono in grado di causare malattia. Le Salmonelle possono essere trasmesse da un animale all’altro attraverso il contatto diretto con le feci, o tramite il contatto con qualcosa che si è contaminato con le feci. Esistono circa 2000 sierotipi, ossia varietà, di Salmonelle, la cui capacità di causare danno all’organismo varia moltissimo. Solo pochi sierotipi sono effettivamente patogeni per l’uomo; tra questi, Salmonella typhi, responsabile della febbre tifoide, che infetta esclusivamente l’uomo.

La salmonellosi nell’uomo ha un tempo di incubazione di 12-72 ore. Può dare sintomi di gravità variabile, da infezioni inapparenti a grave diarrea con disidratazione, crampi, febbre alta e perfino morte. Nei casi più lievi dà un problema intestinale passeggero, che si risolve spontaneamente in 24 ore e che non viene neppure riconosciuto come salmonellosi.
La fonte più comune di salmonellosi per l’uomo è rappresentata dall’ingestione di cibo contaminato, specialmente carne di pollo e uova. Anche i rettili possono trasmettere la salmonellosi: si ritiene, infatti, che circa il 90% dei rettili sia portatore di Salmonelle. La salmonellosi contratta dai rettili è in progressivo aumento, e questo per due motivi: perché i rettili sono sempre più diffusi come animali da compagnia, e perché spesso non sono accuditi in modo adeguato e vengono loro negate le necessarie attenzioni. Per dare un’idea della rilevanza del problema, negli Stati Uniti ogni anno dai 2 ai 4 milioni di persone contraggono la salmonellosi; la maggior parte dei casi è però dovuta all’ingestione di carne bovina, pollame e uova. Circa 50.000 casi (dal 2 al 5%) si ritiene siano dovuti al contatto con i rettili.
Agli inizi degli anni 70, sempre negli Stati Uniti, circa 250-300.000 casi di salmonellosi furono fatti risalire al contatto con le tartarughe da compagnia (in particolare Trachemys scripta elegans, la comune tartaruga dalle orecchie rosse). Ciò portò alla proibizione della vendita di tartarughe di dimensioni inferiori a 10,2 cm, cioè 4 pollici (proibizione che è tuttora in vigore), allo scopo di ridurre i casi di infezione tra i bambini piccoli, che hanno la tendenza a mettere in bocca tutto ciò su cui riescono a mettere le mani.
Vie di trasmissione e altre fonti di salmonellosi
1. La via più comune di infezione è la via orale (es.: ingestione di cibo o acqua contaminati)
2. L’infezione si può verificare attraverso una ferita, un taglio o un’ulcera

3. L’infezione si può verificare a causa di schizzi di materiale contaminato negli occhi
4. L’infezione si può verificare attraverso l’inalazione di particelle e di aerosol contaminati
5. Gli animali e i prodotti di origine animale sono le fonti di infezione più comuni, in particolare la carne poco cotta, soprattutto pollame, carne bovina, suina e di tacchino.
6. Le carni cotte si possono ricontaminare se vengono a contatto con carni crude
7. I cibi si possono contaminare se chi li manipola ha le mani contaminate da Salmonelle
8. L’infezione si può verificare per contatto, ingestione o inalazione di terreno contaminato con feci animali
9. Una fonte di contagio può essere il latte non pastorizzato o il latte pastorizzato contaminato
10. Possono esser fonti di contagio il pesce, la carne e le ossa, i fertilizzanti e gli alimenti per animali
Chi dovrebbe evitare il contatto con i rettili?
Per un adulto sano le possibilità di ammalarsi quando viene a contatto con le Salmonelle sono molto scarse, in quanto il suo sistema immunitario le tiene facilmente sotto controllo. Ciò non vale però per gli individui molto giovani, molto vecchi o il cui sistema immunitario è compromesso, per i quali il rischio è maggiore.
Le seguenti categorie di persone dovrebbero quindi evitare ogni contatto, diretto o indiretto, con qualunque tipo di rettile, dal momento che per loro il rischio di contrarre l’infezione in modo grave è molto aumentato.
1. I neonati e i bambini fino a 5 anni di età
2. Chiunque sia sieropositivo per l’HIV o con l’AIDS o altri disordini immunodepressivi
3. Chiunque abbia subito un trapianto e sia in terapia anti-rigetto
4. Chiunque prenda farmaci che deprimono o alterano il sistema immunitario, tra cui cortisonici, chemioterapici antitumorali, ecc., e chiunque riceva una radioterapia
5. Le donne gravide, per i rischi al feto
6. Le persone molto anziane, debilitate, malate o in cattivo stato di nutrizione
Cosa fare per evitare l’infezione o lo stato di portatore
1. Dopo aver toccato qualunque rettile lavarsi le mani con sapone e acqua calda

2. Utilizzare preferibilmente un sapone antibatterico e lavarsi per almeno 30 secondi (l’acqua da sola non elimina la Salmonella)
3. Non baciare i rettili
4. Tenere i rettili fuori della cucina e lontani dalle superfici dove si conserva, prepara o serve il cibo
5. Non utilizzare il lavandino della cucina per lavare le gabbie, i terrari e gli accessori per i rettili
6. Non manipolare alimenti o pentole, piatti e utensili da cucina dopo aver maneggiato i rettili o i loro accessori
7. Mantenere i terrari, i recipienti per il cibo e l’acqua e gli accessori più puliti possibile
8. Mantenere i rettili nelle migliori condizioni possibili, fornendo un ambiente (luce, calore, umidità, fotoperiodo) e un’alimentazione ideali per la specie. Evitare stress e sovraffollamento. Anche il sistema immunitario dei rettili riesce a tenere efficacemente sotto controllo la Salmonella se l’animale è in condizioni ottimali.
9. Non permettere ai bambini di meno di 12 anni di maneggiare i rettili senza supervisione
10. Insegnare ai bambini a lavarsi le mani dopo aver toccato qualunque rettile
11. Non maneggiare i rettili o il materiale del terrario se si hanno tagli o lesioni sulle mani, a meno che non si utilizzino dei guanti di gomma
12. Non sottovalutare i morsi e i graffi causati dai rettili, che devono essere abbondantemente lavati con acqua calda e sapone e disinfettati
13. Fare attenzione agli schizzi quando si lavano il terrario e gli accessori, e indossare eventualmente degli occhiali protettivi
14. Se si utilizza la vasca da bagno o la doccia per le pulizie del terrario, in seguito disinfettarle accuratamente (usare ad esempio lisoformio o varechina diluita).
La salmonellosi e i rettili
Come già detto, spesso i rettili sono infetti, e ospitano le Salmonelle nel loro intestino, ma senza che ciò comporti loro alcun disturbo: sono in tal caso definiti "portatori sani". I portatori sani di frequente eliminano le Salmonelle con le feci, riuscendo in tal modo a infettare chi ne viene in contatto.
A volte il batterio riesce invece a provocare una malattia, soprattutto se le condizioni di allevamento del rettile non sono adeguate e il suo sistema immunitario è compromesso. Il sintomo più comune della salmonellosi nei rettili è dato da enterite, vale a dire un’infezione intestinale che si manifesta con diarrea. In seguito si può sviluppare una setticemia (ingresso dei batteri nel circolo sanguigno e diffusione generalizzata), con conseguente morte. Oppure i batteri si possono localizzare in una sede e dare ascessi epatici, artrite settica, meningite, ecc. L’infezione cutanea può determinare una dermatite o la formazione di ascessi sottocutanei.

Il trattamento della salmonellosi di un rettile infetto presenta due problemi. Il primo è rappresentato dalla difficoltà che si presenta a volte di trovare un antibiotico valido, in quanto sono molto comuni le forme di resistenza, in cui la Salmonella risulta insensibile all’azione degli antibiotici. Il secondo è dato dalla possibilità che una volta scomparsi i sintomi clinici, il rettile resti comunque portatore ed eliminatore di Salmonelle.
Anche l’identificazione dei portatori sani non è facile, in quanto le Salmonelle non sono eliminate in modo continuo con le feci. Occorrono almeno tre esami fecali negativi, eseguiti a distanza di tre settimane l’uno dall’altro, per essere ragionevolmente tranquilli, anche se ciò non esclude il problema al 100%. Ne consegue che in ogni caso tutti i rettili devono essere considerati potenzialmente infetti. Una persona sana, tuttavia, osservando delle buone pratiche igieniche corre dei rischi veramente bassi di infettarsi, e può pertanto accostarsi a questi animali senza paure ingiustificate. Maggiori precauzioni vanno invece riservate a tutte le persone a rischio, in particolare i bambini piccoli.

 

Pubblicato su Animalia maggio ‘01

Commenti al Post:
istoriando
istoriando il 11/07/07 alle 22:41 via WEB
interessantissimo! simo
 
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CHE COS'E' LA CITES



La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
(CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
www.corpoforestale.it

L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
Tartarughe di terra (genere Testudo).
Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
ENPA sede di Milano tel 0297064220

Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

 

SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


1-DA DOVE PROVIENE?

conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
3-SERVE IL CITES?
Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
4- COSA MANGIA?
La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








 

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