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Un blog creato da talassos il 25/07/2007

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CHARLES BAUDELAIRE

Epigrafe
per un libro condannato


Non scrissi, o lettore innocente,
pacifico e buon cittadino,
per te questo mio saturnino
volume, carnale e dolente.

Se ancora non hai del sapiente
Don Satana appreso il latino,
non farti dal mio sibillino
delirio turbare la mente!

Ma leggimi e sappimi amare,
se osi nel gorgo profondo
discendere senza tremare.

O triste fratello errabondo
che cerchi il tuo cielo diletto,
compiangimi, o sii maledetto!
 

SCOPRI SE ESISTI E RESISTI, FATTI IL

Citazioni nei Blog Amici: 8
 

LE PROVE DELLA BUFALA MEDIATICA 11 SETTEMBRE 8.

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A TE

La costruzione di un amorespezza le vene delle manimescola il sangue col sudorese te ne rimaneLa costruzione di un amorenon ripaga del doloreè come un'altare di sabbiain riva al mareLa costruzione del mio amoremi piace guardarla salirecome un grattacielo di cento pianio come un girasoleEd io ci metto l'esperienzacome su un albero di Natalecome un regalo ad una sposaun qualcosa che sta líe che non fa maleE ad ogni piano c'è un sorrisoper ogni inverno da passaread ogni piano un Paradisoda consumareDietro una porta un po' d'amoreper quando non ci sarà tempo di fare l'amoreper quando vorrai buttare viala mia sola fotografiaE intanto guardo questo amoreche si fa piú vicino al cielocome se dopo tanto amorebastasse ancora il cieloE sono quie mi meravigliatanto da mordermi le braccia,ma no, son proprio iolo specchio ha la mia facciaSono io che guardo questo amoreche si fa più vicino al cielocome se dopo l'orizzonteci fosse ancora cieloE tutto ció mi meravigliatanto che se finisse adessolo so io chiedereiche mi crollasse addossoE la fortuna di un amorecome lo so che può cambiaredopo si dice l'ho fatto per farema era per non morireSi dice che bello tornare alla vitache mi era sembrata finitache bello tornare a vederee quel che è peggio è che è tutto veroperchéLa costruzione di un amorespezza le vene delle manimescola il sangue col sudorese te ne rimaneLa costruzione di un amorenon ripaga del doloreè come un'altare di sabbiain riva al mareE intanto guardo questo amoreche si fa piú vicino al cielocome se dopo tanto amorebastasse ancora il cieloE sono quie mi meravigliatanto da mordermi le braccia,ma no, son proprio iolo specchio ha la mia facciaSono io che guardo questo amoreche si fa grande come il cielocome se dopo l'orizzonteci fosse ancora cieloE tutto ció mi meravigliatanto che se finisse adessolo so io chiedereiche mi crollasse addossoSì.[Ivano Fossati]

 

Ultimi Commenti

poetella
poetella il 19/01/10 alle 16:40 via WEB
beh, senti...

intanto grazie per il sorriso che avevo mentre leggevo la lettera di quanto meno dubbia appartenenza.(e chissene!)

secondo: sono di una tristezza a dir poco paradossale, in questi giorni...e sorridere m'è arrivato del tutto inaspettato e gradito.

terzo: concordo in pieno col tuo ultimo commento.

e, per restare in tema...amen

 
talassos
talassos il 22/12/09 alle 17:30 via WEB
Proprio così! Cosa importa della provenienza, della forma e del mittente, quello che è interessante è il destinatario ovvero l'ipocrisia delle religioni sempre più lontane dalla spiritualità e dai problemi profondi dell'anima. Cosa sono per questi signori amore e perdono? Che idea di comunità hanno, cosa intendono per accoglienza e condivisione? A chi possiamo offrire quel pezzo di pane spezzato? A chi possiamo stringere la mano in segno di pace? Dobbiamo chiedere a qualcuno il permesso e la lista degli invitati?
 
Bisont_19
Bisont_19 il 18/12/09 alle 10:11 via WEB
Ciao! Penso che la provenienza della lettera sia secondaria. La cosa rilevante è che diversi precetti che dovrebbero essere accettati o respinti in toto, visto che provengono dalla stessa fonte, vengono valutati con diversa importanza. Questo perchè alcuni sono palesemente assurdi persino per i più ottusi; disgraziatamente per altri (segnatamente l'omosessualità) si agisce in altro modo.
 
ilCielodiCapri
ilCielodiCapri il 18/12/09 alle 01:49 via WEB
LE BUFALE DI INTERNET Una vecchia, sicuramente bella, lettera (la ricordavo bene) di ambiente americano, viene oggi spacciata per "italiana" in chiave anti-cattolica. SI presenta come risposta ad "un noto religioso" di Radio Maria... E tutti gli intelligentissimi anti-cattolici ci cascano... Ma il vostro senso critico,... le vostre antenne... dove sono? a proposito ecco un link che ne spiega la provenienza (magari si potrebbe approfondire anche questo...) http://www.controcopertina.it/2009/12/15/3007/
 
NASCOSTAMENTE
NASCOSTAMENTE il 26/11/09 alle 17:26 via WEB
Li ho ascoltati ieri , una strada da percorrere. Gli uomini ad ascoltarli pochissimi ,molti ritengono di essere dalla parte dei giusti gli stessi,magari, che ridono alle battute che molti presentatori e comici utilizzano per far ridere massacrando la ns dignità di esseri umani. Serve una nuova educazione sentimantale perchè gli stereotipi da cui uscire sono sia maschili che femminili. Ciao T.
 
leopolda0
leopolda0 il 06/11/09 alle 00:16 via WEB
si è cosi da sempre quando hanno bisogno di fare cassa le case farmaceutiche producono cio' che poi ci fa ammalare b.notte
 
leopolda0
leopolda0 il 16/10/09 alle 13:11 via WEB
bellissimaaaaaaaaaaaaaaaaaa questa foto mi piace assai ciao buon wkd
 
adriocchigialli
adriocchigialli il 07/10/09 alle 14:30 via WEB
Ciao...passavo di qui, ti lascio un sorriso...noto che i tuoi amici commentano poco i tuoi posts, eppure sono molto interessanti...carina questa famiglia Ikea-dipendente...Buona giornata ^__* Adry
 
talassos
talassos il 06/10/09 alle 12:32 via WEB
Forse era tua intenzione commentare il post di oggi (Mamma Ikea). Grazie comunque del commento.
 
birba70_12
birba70_12 il 06/10/09 alle 12:16 via WEB
Hahahah simpatica....hai cpito la mammina chiamala scema!!!!! Buona giornata un sorriso......
 
 

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TESTAMENTO
Kriton Athanasulis

Non voglio che tu sia lo zimbello del mondo.
Ti lascio il sole che lasciò mio padre a me.
Le stelle brilleranno uguali ed uguali ti indurranno
le notti a dolce sonno.
Il mare t’empirà di sogni. Ti lascio
il mio sorriso amareggiato: fanne scialo
ma non tradirmi. Il mondo è povero
oggi. S’è tanto insanguinato questo mondo
ed è rimasto povero. Diventa ricco
tu guadagnando l’amore del mondo.
Ti lascio la mia lotta incompiuta
e l’arma con la canna arroventata.
Non l’appendere al muro. Il mondo ne ha bisogno.
Ti lascio il mio cordoglio. Tanta pena
vinta nelle battaglie del tempo.
E ricorda. Quest’ordine ti lascio.
Ricordare vuol dire non morire.
Non dire mai che sono stato indegno, che
disperazione mi ha portato avanti e son rimasto
indietro, al di qua della trincea.
Ho gridato, gridato mille e mille volte no,
ma soffiava un gran vento e piogge e grandine
hanno sepolto la mia voce. Ti lascio
la mia storia vergata con la mano
d’una qualche speranza. A te finirla.
Ti lascio i simulacri degli eroi
con le mani mozzate,
ragazzi che non fecero a tempo
ad assumere austere forme d’uomo,
madri vestite di bruno, fanciulle violentate.
Ti lascio la memoria di Belsen e Auschwitz.
Fa presto a farti grande. Nutri bene
il tuo gracile cuore con la carne
della pace del mondo, ragazzo, ragazzo.
Impara che milioni di fratelli innocenti
svanirono d’un tratto nelle nevi gelate
in una tomba comune e spregiata.
Si chiamano nemici; già. I nemici dell’odio.
Ti lascio l’indirizzo della tomba
perché tu vada a leggere l’epigrafe.
Ti lascio accampamenti
d’una città con tanti prigionieri,
dicono sempre si, ma dentro loro mugghia
l’imprigionato no dell’uomo libero.
Anch’io sono di quelli che dicono di fuori
Il sì della necessità, ma nutro, dentro, il no.
Così è stato il mio tempo. Gira l’occhio
dolce al nostro crepuscolo amaro,
il pane è fatto di pietra, l’acqua di fango,
la verità un uccello che non canta.
È questo che ti lascio. Io conquistai il coraggio
d’essere fiero. Sforzati di vivere.
Salta il fosso da solo e fatti libero.
Attendo nuove. È questo che ti lascio.
 
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