...QUALCOSA DI ME
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HA-HA-HA
Il cellulare del parroco
Un americano visita Fossano (una città della provincia di Cuneo) e un amico gli spiega:
- Questa è la piazza dei martiri, la più grande.
- Oh, dove abito io sulla piazza più grande può atterrare un jet, risponde l'americano.
Davanti alla casa più vecchia, l'amico spiega:
- Questo è il nostro municipio!
L'americano:
Oh! Oh! Il nostro municipio e un palazzo nuovo alto 125 metri!
L'amico comincia a perdere la pazienza. Proprio in quell'istante suonano le campane del duomo.
- Cos'è questo suono?, domanda.
L'amico risponde:
- Ah, non ci badare, è solo il cellulare del parroco!
In confessionale
Una giovane si confessa:
- Padre, quando mi guardo allo specchio mi trovo bellisima. E' vanità?
Il confessore dà una sbirciata al volto della ragazza e risponde:
- No, figliola: è cecità!
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VOGLIO FARE CASA CON TE!
Nella S. Messa della notte di Natale, durante il canto del Gloria, compiremo un gesto significativo: collocheremo il Bambinello al suo posto, ossia al centro del presepe! Perché, in effetti, in qualsiasi posizione si trovi la grotta o la capanna il presepe si concentra su Gesù Bambino! Senza di Lui il resto non esisterebbe, non avrebbe senso… Ormai è chiaro: il presepe è il mondo, e senza Gesù il mondo scolora. Anzi diventa ridicolo, come sono ridicole le statuine girate verso la mangiatoia ancora vuota, prima che vi si metta dentro il Bambinello. Chi vive senza Gesù rischia di ridurre la vita a un teatrino finto, in cui ogni statuina pretende la parte del protagonista, con il risultato di una recita sconclusionata e mal riuscita. Non è forse questa una descrizione molto simile al nostro tempo che stiamo vivendo?
Ponendo dunque al centro dei nostri presepi il Bambinello proviamo a trovare il tempo per rivolgergli anche una domanda: «Perché sei nato, cosa vuoi da me, dalla mia vita?». Suggestiva la risposta che suggerisce Lambert Noben: Non so se tu sei d’accordo con me, ma nel mio cuore nasce anche questa risposta: “Voglio fare casa con te!”. Forse ti viene da sorridere… perché pensi che sia una risposta ingenua tipica dei bambini che ti chiedono di giocare a “mamma casetta” e invece c’è poco da prenderla alla leggera, perché in questa domanda c’è tutto il mistero dell’incarnazione e nella tua risposta ti stai giocando tutta la tua vita! L’evangelista Giovanni direbbe che questo Dio vuole porre la sua tenda in mezzo noi. Sì, questo Dio vuole fare casa con te!
È Natale: rimettiamo Gesù al centro del “presepe” e tutto girerà miracolosamente meglio! Torniamo semplicemente a riporlo al centro dei nostri affetti, impegni, progetti… della nostra vita e vedremo le nostre case tornare più “calde”, la nostra comunità più “evangelica” e il bene ritornare ad essere di tutti! È un augurio. Una certezza. Buon Natale! |
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