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Partite e arbitri

Post n°505 pubblicato il 31 Maggio 2009 da tricolore.sport

Diramate le designazioni arbitrali per l’ultima giornata del campionato di serie A. Spicca tra le altre la designazione di Nicola Rizzoli per il match, decisivo per l’accesso diretto alla Champions, tra Fiorentina e Milan. Gli scontri salvezza, Bologna-Catania e Roma-Torino, saranno diretti rispettivamente da Banti e Damato. Queste le designazioni:

BOLOGNA – CATANIA: BANTI
FIORENTINA – MILAN RIZZOLI
GENOA – LECCE TOZZI
INTER – ATALANTA: ROCCHI
JUVENTUS – LAZIO: PERUZZO
NAPOLI – CHIEVO: CANDUSSIO
PALERMO – SAMPDORIA: CAVARRETTA
REGGINA – SIENA: SCODITTI
ROMA – TORINO: DAMATO
UDINESE – CAGLIARI: CIAMPI

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°504 pubblicato il 29 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

VENERDì, 29 MAGGIO 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

LE CONVOCAZIONI DI LIPPI

 

Otto novità assolute nelle convocazioni del commissario tecnico dell’Italia Marcello Lippi per l’amichevole del 6 giugno a Pisa contro l’Irlanda del Nord. Lippi, che ha anche reso noti i 13 giocatori già convocati per Confederations Cup, non ha inserito nell’elenco Antonio Cassano mentre ha chiamato per la prima volta il portiere del Cagliari Federico Marchetti, i difensori Davide Santon (Inter), Andrea Esposito (Lecce) e Mattia Cassani (Palermo), i centrocampisti Marco Biagianti (Catania), Daniele Galloppa (Siena) e gli attaccanti Sergio Pellissier (Chievo) e Giuseppe Mascara (Catania).  Nell’elenco anche Gennaro Gattuso, che non è ancora sceso in campo in gare ufficiali dopo l’operazione al ginocchio destro del dicembre scorso. Questi i 21 convocati di Lippi per l’Irlanda del Nord e, di seguito, i 13 già sicuri per la Confederations Cup:

Portieri: Morgan De Sanctis (Siviglia), Federico Marchetti (Cagliari).

Difensori: Mattia Cassani (Palermo), Alessandro Gamberini (Fiorentina), Andrea Dossena (Liverpool), Fabio Grosso (Lione), Andrea Esposito (Lecce), Nicola Legrottaglie (Juventus), Davide Santon (Inter).

Centrocampisti: Marco Biagianti (Catania), Christian Brighi (Roma), Gaetano D’Agostino (Udinese), Gaetano D’Agostino (Udinese), Daniele Galloppa (Siena), Gennaro Gattuso (Milan), Riccaro Montolivo (Fiorentina), Angelo Palombo (Sampdoria).

Attaccanti: Pasquale Foggia (Lazio), Giuseppe Mascara (Catania), Giampaolo Pazzini (Sampdoria), Sergio Pellissier (Chievo), Giuseppe Rossi (Villarreal).

Questi i 13 giocatori già convocati per la Confederations Cup: Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Marco Amelia (Palermo). Difensori: Fabio Cannavaro (Real Madrid), Giorgio Chiellini (Juventus), Gianluca Zambrotta (Milan). Centrocampisti: Mauro German Camoranesi (Juventus), Daniele De Rossi (Roma), Simone Pepe (Udinese), Andrea Pirlo (Milan). Attaccanti: Alberto Gilardino (Fiorentina), Vincenzo Iaquinta (Juventus), Fabio Quagliarella (Udinese), Luca Toni (Bayern Monaco).

 

IL BORDEAUX RISCATTA GOURCOUFF

 

Il Bordeaux ha riscattato Yoann Gourcuff. « L’Ac Milan - si legge sul sito ufficiale dei rossoneri - comunica che l’Fc Girondins de Bordeaux ha esercitato il diritto d’opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del calciatore Yoann Gourcuff, cui vanno i nostri migliori auspici per il prosieguo della sua carriera».
Il centrocampista francese, 23 anni il prossimo 11 luglio, era stato ceduto in prestito un anno fa, con diritto di riscatto a favore dei transalpini, prefissato a 15 milioni di euro.

 

IL MILAN E IL RISCHIO DI PARTENZE ECCELLENTI

 

Nasce il Milan di Leonardo. Tutto lascia pensare che il dirigente lunedì verrà annunciato dalla società rossonera che in questo momento così delicato sta cercando di pianificare la prossima stagione.Gourcuff, salvo sorprese clamoros, dovrebbe tornare a milanello. L'ottima annata del francese a Bordeaux ha convinto il Milan: il ragazzo merita un'altra chance. A centrocampo al 90% dovrebbe lasciare la maglia rossonera Clarence Seedorf e per Andrea Pirlo, colonna portante del Milan e della nazionale, va registrato un serio interesse del Chelsea, su indicazione di Carletto Ancelotti.  Nel caso in cui dovesse partire anche il regista bresciano , il Milan avrebbe i soldi per puntare ad un grande centrocampista. In passsato si era fatto il nome di Fabregas, ma il costo dell'operazione sarebbe possiobiloe soltanto con un'altra partenza eccellente che in Spagna danno ormai per certa. Ricardo Kakà è l'obiettivo numero uno di Florentino Perez e con 65 70 milioni soltanto Berlusconi può dire di no. Sarà un Milan che ruoterà attorno alla coppia Ronaldinho-Pato , se Kakà dovesse partire per la Spagna e con i soldi derivanti dalla cessione dell'ex Pallone d'Oro il Milan si concentrerebbe su un paio di difensori e su due centrocampisti. Piace il brasiliano Hernanes e in attacco non va scartata l'idea Toni, anche se in questo caso bisognerebbe piazzare Borriello a cui non mancano estimatori in Italia. Nascerebbe un Milan totalmente rinnovato, ma tutto da costruire se , come si dice, mai come quest'anno, ci saranno delle partenze dolorosissime.

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°503 pubblicato il 26 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

MARTEDì, 26 MAGGIO 2009

 

I8L Tricolore Sportivo

 

INTER-MOU FINO AL 2012

 

Mourinho-Inter ora è un rapporto al 100%. E' arrivato l'annuncio ufficiale da parte del sito nerazzurro: l'allenatore portoghese ha prolungato il contratto fino al 2012. Il comunicato recita così: "Rispondendo alla volontà dell'allenatore di proseguire nel progetto avviato insieme un anno fa, volontà accolta con piacere dalla società come segnale di attaccamento e spirito sempre vincente, Fc Internazionale rende noto il prolungamento del contratto di José Mourinho fino al 30 giugno 2012".

 

JUVE, VISITE MEDICHE PER DIEGO

 

Visite mediche oggi a Torino per il neoacquisto bianconero Diego Ribas da Cunha, acquistato dal Werder Brema per circa 26 milioni di euro. Arrivato ieri dalla Germania, Diego ha effettuato stamane i controlli di rito presso la clinica Fornaca e l'Istituto di medicina dello sport. L'intenzione della Juventus, che deve ancora sciogliere il nodo allenatore, e' quello di fare del fuoriclasse sudamericano uno dei punti di forza della squadra della prossima stagione.

 

MAKELELE ATTACCA MOU

 

«Per due anni al Chelsea abbiamo vissuto come un gruppo di amici. Poi è arrivato Mourinho e ha distrutto tutto». A parlare è Claude Makelele, ex Chelsea ora al Paris St Germain, che nella sua autobiografia 'Tout Simplement', critica duramente Josè Mourinho per il suo comportamento quando era alla guida dei 'blues'.  «Tra il 2004 e il 2006 la solidarietà al Chelsea era straordinaria -racconta Makelele- Poi Mourinho ha rovinato tutto, escludendo degli elementi chiave e trattando altri giocatori come delle star». «All'inizio della stagione 2006/2007 - prosegue il centrocampista- Mourinho si è allontanato dai suoi giocatori. In quel momento si è spento lo spirito di fratellanza che c'era nel gruppo. Poi Mourinho ha avuto un litigio con Roman Abramovich. Il presidente aveva chiesto ai giocatori di esprimersi più liberamente in campo, ma Mourinho si rifiutò di cambiare i suoi metodi. Una relazione ai piani alti del club si era rotta, e i giocatori cominciavano ad avvertirlo». Makelele prosegue nel suo attacco all'attuale tecnico dell'Inter: «Nella sua terza stagione sono rimasto stupito da come Mourinho dimenticasse il valore dei suoi giocatori per prendersi tutti i meriti dei risultati positivi. Per lui non erano i singoli a lavorare bene, ma solo i suoi metodi. Verso la fine, sembrava si sentisse in pericolo ogni volta che un giocatore finiva sotto i riflettori più di lui».

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°502 pubblicato il 25 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

Lunedì, 25 maggio 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

INTER KO CONTRO IL CAGLIARI

 

Dopo il match che ha laureato settimana scorsa lk’Inter campione d’Italia per la quarta volta consecutiva, i nerazzurri hanno perso per due reti a uno contro il Cagliari. Nell'ultimo appuntamento stagionale dell'Inter lontano dall "Meazza", i nerazzurri scendono in campo allo stadio 'Sant'Elia' da campioni d'Italia e con uno stato d'animo reso ancora più caldo dalla temperatura attestata intorno ai 29 gradi. Il Cagliari, dopo aver ottenuto la salvezza con largo anticipo, viene spento dopo 8 minuti di gioco dal 23esimo gol stagionale di un grande Ibra, ma trova poi il pareggio al 34' con la prima rete di Cossu e il definitvo vantaggio al 26' della ripresa con Robert Acquafresca. Ai nerazzurri, tuttavia, manca il gol annullato ad Jimenez, per un fallo precedente, ma in realtà insesistente, di Cruz su Canini.  PRIMO TEMPO - Per affrontare il Cagliari, José Mourinho schiera Toldo tra i pali dietro ai quattro della difesa che oggi vedono il ritorno tra i titolari di Davide Santon accanto a Burdisso, Materazzi e Chivu. A centrocampo, Muntari è rimpiazzato da Patrick Vieira con Cambiasso e Zanetti. Luis Jimenez, alla seconda partita da titolare dopo Siena-Inter del 20 dicembre scorso, è dietro alle due punte Ibrahimovic e Cruz.
Cagliari-Inter ha inizio dopo un minuto di silenzio per render omaggio alla memoria di Eugenio Bortolon, tifoso vicentito deceduto nella notte dopo essere caduto dagli spalti durante la partita Parma-Vicenza del campionato di Serie B.  L'Inter parte subito forte con un invito da Jimenez per Ibra che cerca il pallonetto davanti a Marchetti, ma la palla è larga (1'). Al 4' ci prova Jeda dal limite, la palla è centrale, Toldo para senza problemi. Al 6' punizione per la formazione sarda, ci prova Cossu di destro, ma la barriera nerazzurra respinge. All'8' Inter in vantaggio con Zlatan Ibrahimovic, che ubriaca i tre difensori rossoblù, di destro trafigge Marchetti e va a quota 23 reti in classifica capocannonieri. Al 16' progressione di Conti che avanza centralmente e da oltre 20 metri sbaglia a caricare il tiro mandando la palla altissima. Decisivo l'intervento sul primo palo di Toldo, al minuto 20, su una conclusione di esterno destro di Fini che il numero 1 in maglia gialla devia in angolo. Al 22' Cossu in percussione calcia di destro, ma ancora Toldo blocca al volo, agevolato dalla deviazione della sua difesa.  Con un attivissimo Luis Jimenez, i nerazzurri si propongono davanti a Marchetti con un cross di Vieira che attraversa tutto lo specchio della porta e termina sul fondo (28'); al 31' è proprio il centrocampista cileno a tentare la conclusione di destro, ma la palla è alta sopra la traversa. Al 34' il Cagliari pareggia grazie al primo gol in campionato di Cossu che sfrutta benissimo l'inserimento servitogli da Conti, fa finta di calciare davanti a Burdisso, smarca il difensore nerazzurro e, di sinistro, mette alle spalle di Toldo per l'1-1. L'Inter risponde al 38' con un gran tiro di Vieira di sinistro, dai 20 metri, che la deviazione di Pisanu porta in calcio d'angolo. Al 42' parata in acrobazia di Toldo sul colpo di testa di Jeda. Il primo tempo di Cagliari-Inter si chiude sull'1-1 senza recupero.
SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza nessuna sostutuzione e con l'Inter che parte in attacco con Ibrahimovic che, da posizione defilata, prova il rasoterra di sinistro parato a terra da Marchetti. All'7' intervento decisivo di Santon che libera la propria area dalla minaccia di Acquafresca e Jeda. All'11' il perfetto anticipo di Chivu su Conti evita il raddoppio rossoblù nell'azione costruita a partire dal cross di Cossu. Un minuto dopo (12') Ibra serve un pallonetto a Jimenez che va in gol a gioco fermo per la segnalazione del signor Calvarese che aveva fischiato un fallo di Cruz su Canini, in realtà inesistente: il difensore sardo, infatti, scivola in totale autonomia. Il caldo inizia a farsi sentire, e la partita prosegue su ritmi decisamente più blandi. Al 26' vantaggio del Cagliari con Acquafresca: cross di Biondini, colpo di testa vincente dell'attaccante rossoblù che, s batte Toldo per il 2-1. Alla mezz'ora José Mourinho sostituisce Chivu con Francesco Bolzoni, decretando l'esordio assoluto in Serie A del centrocampista appena ventenne. L'Inter sfiora il pareggio al 35' con Balotelli che colpisce il palo con un destro potentissimo dai 25 metri e al 38' con Vieira che, grazie la lavoro di Ibra, si trova il pallone sui piedi, ma perde tempo e permette ad Agostini di rubargli palla. Al 44' grande giocata di Ibra che servito da Mancini, si libera della fifesa avversaria con una colpo di tacco, ma il rasoterra termina alla destra di Marchetti. Al 45' ci prova Bolzoni con un destro di poco alto sulla traversa. Al 46' Mancini serve a Cambiasso la palla del pareggio, ma l'argentino è anticipato perfettamente da Cossu.  Dopo 5' di recupero, Cagliari-Inter si chiude sul 2-1, 4^ sconfitta stagionale dell'Inter che resta a 81 punti in classifica, dieci in più della coppia Milan-Juventus, e con lo scudetto numero 17 sul petto.

Osservando il rendimento e considerando il gioco espresso, almeno negli ultimi duie mesi, sembra che l’Inter sia andata avanti per forza di inerzia, più per un rendimento sotto tono degli altri che non per un ottimo rendimento da parte sua. Questo è un punto su cui lavorare.

BOLZONI Cagliari-Inter ha segnato il suo esordio assoluto in Serie A, dopo essere entrato in campo nella scorsa stagione in gare valide per la Tim Cup o la Champions League, Francesco Bolzoni, centrocampista nerazzurra appena ventenne, lo meritava perchè, proprio come ha detto José Mourinho a fine gara, è un ragazzo fantastico: "Le parole del mister mi fanno piacere, adesso vedremo in settimana come andrà perchè mi aspetta un'operazione. Questo esordio è stato un premio, ho lavorato sodo per tutto il corso della stagione e credo sia per questo motivo che il mister mi abbia permesso di giocare nonostante l'infortunio".
"Cosa ho provato rispetto agli altri due esordi dello scorso anno? Questa volta, oltre ad essere emozionato, avevo veramente tanta voglia di giocare, questo era il vero esordio in campo, tutto diverso da quello in Coppa Italia o in Champions League. Ora guardo al futuro: per colpa degli infortuni, è da marzo che mi sto allenando poco, è stata una stagione sfortunata, spero di far meglio l'anno prossimo".
"Cosa mi ha insegnato Mourinho? La sicurezza necessaria per stare in campo, ma oltre a lui ci tengo a ringraziare anche tutti i miei compagni che in allenamento mi sono ogni giorno d'aiuto"

IBRA Zlatan Ibrahimovic, autore del pareggio nerazzurro, arriva ai microfoni di Inter Channel sorridendo dopo aver ascoltato le parole del suo compagno e capitano di squadra, Javier Zanetti: "Sono contento di aver fatto gol, ma lo sono ancora di più per l'aver capito che tutta la squadra sta giocando per me. Ringrazio tutti e questo mi fa molto piacere, se riuscirò a conquistare il titolo di capocannoniere del campionato sarò felice, ma se non dovesse essere così va bene lo stesso".
Anche Diego Milito oggi ha realizzato una doppietta con il Genoa che gli permette di arrivare a quota 22 reti in classifica marcatori, l'anno prossimo potrebbe però far coppia proprio con Ibra: "È un giocatore che sta facendo molto bene, non so se ha già firmato un contratto con l'Inter, ma se l'ha fatto siamo tutti contenti".
"Che cosa è cambiato in me rispetto alla scorsa stagione? Mi sento più completo, sto lavorando tanto per migliorare giorno dopo giorno, i miei comnpagni mi aiutano, sono cresciuto tanto sia in campo che fuori, più passa il tempo più sto bene".  E a chi gli fa notare quanto stia bene con la maglia nerazzurra addosso, Zlatan risponde con un bellissimo sorriso.

ZANETTI È Javier Zanetti il primo nerazzurro ad arrivare ai microfoni di Inter Channel per commentare il match tra Cagliari e Inter: "Credo che un pareggia sarebbe stato il risultato più adatto alla gara perchè è stata una partita molto equilibrata: loro hanno trovato il secondo gol e noi abbiamo reagito ma non siamo riusciti a pareggiare". In campo si è vista tanta voglia da parte di tutti i nerazzurri di aiutare Zlatan Ibrahimovic a conquistare il titolo di capocannoniere: "Si, è vero, ci teniamo tanto a far sì che Ibra possa realizzare i gol necessari per vincere questo titolo. Adesso è in testa alla classifica insieme a Di Vaio, ma speriamo che domenica possa sorpassarlo"
Anche il capitano oggi ha avuto una gran palla gol che, però, non è riuscito a sfruttare: "Mi sono ricordato che doveva fare gol Ibra, e quindi ho rinunciato a tirare in porta (ndr.: sorride)".

MOU José Mourinho, intervistato ai microfoni di Sky Sport, commenta la prova dei nerazzurri contro il Cagliari allo stadio 'Sant'Elia': "Cosa salvo dell'Inter di oggi? Il gol di Ibra, l'esordio assoluto di Francesco Bolzoni in Serie A, la prima occasione di un campione, di un ragazzo fantastico che meritava di vivere questo momento per il lavoro svolto con noi, e niente di più perchè abbiamo perso la partita".
Quella di oggi a Cagliari è stata la quarta sconfitta stagionale subìta dai nerazzurri, dopo quelle contro Milan, Atalanta e Napoli: "Quattro sconfitte in un campionato equilibrato come il nostro mi sembrano abbastanza normali. Per me è più facile spiegare perchè abbiamo fatto un pò meno punti rispetto a inizio stagione: alla fine la squadra ha avuto tante difficoltà, infortuni, stanchezza fisica e mentale. Ci sono state quattro sconfitte, ma l'unica veramente da dimenticare è quella contro il Milan, perchè a Bergamo la squadra era stanca e a Napoli eravamo praticamente già campioni d'Italia. Fortunatamente per noi il campionato è una maratona che premia chi ha più punti e noi ne abbiamo fatti tanti durante tutto il corso della stagione":

Inevitabilmente, le domande successive riguardano il futuro di José Mourinho: "Se sono cambiate le percentuali sulla possibilità che io rimanga nell'Inter? No, sono uguali. Lo 0,01% esiste, ma per me un numero non è importante, sta a significare che sono molto più vicino all'Inter che al Real. Sono contento dello sforzo che la società sta facendo per migliorare sempre più la squadra e prolungare il momento favorevole che sta attraversando, sono soddisfatto del rapporto instaurato con i tifosi e con i miei giocatori. Ripeto, sono molto più vicino a rimanere nell'Inter che andare altrove. Se soffro in Italia? Se dovessi soffrire io, non oso immaginare come possano stare gli altri 19 allenatori della Serie A. No veramente non soffro, è normale che ci sia qualcosa che non mi piace dell'Italia, ma come c'è qualcosa anche in Inghilterra o in Spagna o in Portogallo. Nessun paese è perfetto. Quest'anno in Italia mi sono divertito tanto, ovviamente non è stato facile, il campionato non lo è stato, si è innescata qualche polmeica, ma sono stato bene. Chi andrà ad allenare il Real Madrid sarà fortunato perchè sarà un allenatore che non è la scelta principale: la presidenza aveva fatto quattro nomi di allenatori che avrebbe voluto sulla panchina spagnola, e mi sembra che abbiano rifiutato tutti, quindi chi andrà sarà fortunato perchè sarà una seconda scelta".
E ora l'Inter si prepara ad affrontare una nuova stagione: "Stiamo lavora con coerenza, la scelta di acquistare alcuni giocatori non si può dire sia solo di Mourinho, ma di tutta la società, del presidente, di Branca e Oriali. Stiamo lavorando tutti insieme. Sono molto soddisfatto qui all'Inter, il 99,9% o il 51% non cambia le cose, ma non è facile perchè un'offerta del genere mi fa pensare".In chiusura l'allenatore nerazzurro mette mette a tacere ogni voce su una possibile separazione dall'Inter: "Non è vero, sono storie, non ho bisogno di preparare divorzi. Sono molto vicino all'Inter, oggi é il giorno di Paolo Maldini è di questo che si deve parlare. Per il resto, il presidente Moratti conosce la verità, io ho un contratto fino al 2011. Ho parlato con lui anche 3 ore fa; credo che il presidenti si arrabbi con le persone non oneste, non con chi, dopo soli 5 minuti, era già stato messo al corrente di tutto da me stesso. All'Inter sto bene e ho rapporti che vanno ben oltre l'aspetto professionale, persone con le quali sarò amico anche fra tanti anni".

 

GIORNATA ELETTRICA PER IL MILAN

 

Ieri per il Milan è stata una giornata elettrica, che ha visto protagonista la contestazione dei tifosi rossoneri verso la società. I tifosi rossoneri hanno contestato, esponendo vari striscioni, il Presidente Berlusconi.

Poi, al centro delle proteste dei tifosi è finito Paolo Maldini, che ieri ha giocato l’ultima sua partita nello stadio Meazza. La Roma espugna il "Meazza" e conquista matematicamente la qualificazione in Europa League, obiettivo minimo della stagione giallorossa dopo che e' sfumato il sogno Champions. 3-2 il risultato finale per la squadra di Spalletti, che rovina cosi' l'ultima gara interna per Paolo Maldini in rossonero (901 presenze con il Milan per il numero 3). Il Milan gioca una partita sospesa tra passato, presente e futuro. Indossa la maglia dell'anno prossimo, ma oltre ad essere l'ultima gara a San Siro per Paolo Maldini e' anche probabilmente l'ultima partita casalinga di Ancelotti da tecnico dei rossoneri. Sugli spalti pubblico diviso tra i saluti a Maldini e la contestazione a Berlusconi presente in tribuna. Nel primo tempo il Milan procede a fiammate, ma la Roma convince di piu' sul piano del gioco, e al 36' va meritatamente in vantaggio con un calcio di punizione di Riise che non lascia scampo a Dida e si insacca all'incrocio dei pali. Nella ripresa Ancelotti cambia volto al Milan, con Seedeorf per Beckham e Zambrotta per Jankulovski. Fino alla mezz'ora il punteggio non cambia, poi iniziano i giochi d'artificio. Al 30' Ambrosini segna l'1-1 ribadendo in rete una respinta di Artur su tiro di Inzaghi. Il Milan vuole vincere e si getta in avanti, ma si espone alle ripartenze della Roma. Una di queste e' fatale ai padroni di casa: Pizarro lancia Riise che serve in verticale Riise, diagonale e 2-1 Roma. Un minuto dopo arriva il 2-2 del Milan, ancora con Ambrosini, servito da un cross basso di Kaka'. La Roma pero' oggi ha sette vite, e al 40' arriva il 3-2 del capitano Francesco Totti, con una splendida punizione dal limite. Il Milan e' cosi' agganciato dalla Juve al secondo posto. Diventa decisiva l'ultima giornata a Firenze, e il giro di campo finale di Maldini che saluta il pubblico di San Siro ha il sapore di una festa a meta'.

Il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, oggi in tribuna al 'Meazza' per assistere a Milan-Roma, ultima gara in casa di Paolo Maldini, e' stato contestato dai tifosi rossoneri. La Curva Sud, che ospita il tifo organizzato del Milan, ha esposto striscioni polemici rivolti a Berlusconi, tra i quali "Vendi Kaka' per risanare la societa' e non spendi piu' i tuoi milioni", "Devi spendere", "Sono anni che compri bidoni e figurine. Quest'anno chi compri... le veline?". Uno striscione fa riferimento al tecnico Ancelotti, che dovrebbe essere prossimo all'addio: "Carletto uomo d'onesta', vittima perdente di questa societa'".

 

IL MATCH TRA TORINO E GENOA FINISCE IN RISSA

 

Una grande rissa tra giocatori e' esplosa a Torino al fischio conclusivo dell'arbitro dopo la gara tra Toro e Genoa.La partita e' stata vinta per 3-2 dai rossoblu' che puntavano alla Champions ed i giocatori del Torino, che temono la retrocessione in B, non hanno gradito: prima Abate si e' fatto espellere per un calcio a Sculli, poi al fischio finale e' scoppiato il parapiglia, che ha coinvolto le due panchine. Per riportare la calma, sono dovuti intervenire gli steward.

 
 
 

Partite e arbitri del week end

Post n°501 pubblicato il 23 Maggio 2009 da tricolore.sport

Sara' Andrea De Marco l'arbitro chiamato a dirigere Milan-Roma, il big match della 18ma di ritorno di serie A, in programma domenica 24 maggio alle ore 15. Questi gli arbitri della giornata: Atalanta-Palermo, Pierpaoli; Cagliari-Inter, Calvarese; Catania-Napoli, Baracani; Chievo-Bologna, Farina; Lecce-Fiorentina, Gava; Milan-Roma, De Marco; Sampdoria-Udinese, Celi; Siena-Juventus, Damato; Torino-Genoa, Saccani.

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°500 pubblicato il 22 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

VENERDì, 22 MAGGIO 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

IL FUTURO DEL MILAN SI CHIAMA VAN BASTEN

 

Il momento della verità si avvicina. Tra pochi giorni si conoscerà il destino di Carlo Ancelotti, e mentre l’attuale tecnico rossonero si prepara all’addio, in via Turati si pensa al futuro, con l’ipotesi Van Basten che diventa sempre più credibile. Sarebbe lui in questo momento il candidato numero uno, una scelta che potrebbe cambiare profondamente i connotati della squadra.  Paradossalmente,  il primo a pagare potrebbe essere il connazionale Seedorf, che il “cigno di Utrecht” ha già messo da parte da commissario tecnico. Ma il suo sarebbe un caso particolare dovuto allo scarso feeling tra i due, perché per il resto il Milan potrebbe diventare un po’ più olandese, soprattutto se davvero Kakà dovesse trasferirsi al Real Madrid. Al Bernabeu infatti c’è una folta colonia di “tulipani”, alcuni dei quali potrebbero essere inseriti come contropartite tecniche in un’eventuale trattativa. Ipotizzando che i “merengues” paghino almeno 60 milioni di euro in contanti, a questi potrebbero essere aggiunti un paio di giocatori graditi  a Van Basten. Ad esempio Royston Drenthe, uomo di fascia sinistra, impiegabile sia come terzino sia come ala, che il pluripallone d’oro ha già fatto esordire nella Nazionale maggiore.  Oppure Wesley Sneijder, centrocampista duttile e con buone doti realizzative, che può adattarsi al ruolo di trequartista o di regista. Il Real due stagioni fa lo ha pagato 27 milioni di euro, ma ora potrebbe essere disposto a sacrificarlo per la causa.

 

MOU: RESTO AL 99 %

 

La notizia dell’interesse del Real Madrid per José Mourinho continua a montare come una meringa bianca. E infatti trova conferme direttamente in casa Inter. Massimo Moratti e Gabriele Oriali hanno dichiarato di aver saputo dell’assalto spagnolo al mister portoghese. È stato lo stesso allenatore a riferire ai vertici di Corso Vittorio Emanuele, dove – ovviamente – non hanno gradito molto il comportamento degli uomini del futuro presidente madrileno Florentino Perez.  La prima scelta era Arsene Wenger, ma il tecnico dell’Arsenal ha giurato fedeltà ai gunners e così è spuntata subito la Special idea di affidare il Real a Mourinho. E il diretto interessato che ne pensa? A Sky ha dichiarato che chi allenerà a Madrid sarà un uomo fortunato, ma che al 99,9 rimarrà all’Inter. Insomma un’ipotesi cancellata, ma non in maniera totale. Una situazione che somiglia in diversi aspetti a quella di Zlatan Ibrahimovic, soprattutto se si ripensa alle dichiarazioni rilasciate da Mourinho durante tutta la stagione sulla sua ambizione di vincere un giorno anche in Spagna e sull’amore mai sbocciato completamente con l’Italia. C’è chi pensa che in realtà i due stiano sostenendo tutta una messa in scena per spingere il presidente Moratti a sostenere una campagna acquisti faraonica per poter annullare quel gap con le grandi d’Europa come Manchester, Barcellona e Chelsea. Un concetto ribadito più volte apertamente dallo stesso Mourinho. Uno abituato a pensare in grande stile. Uno stile che contraddistingue di certo anche i progetti del Real Madrid.

 

MEXES VERSO IL MILAN

 

Domenica Milan-Roma per Philippe Mexes avrà un sapore particolare, da una parte i suoi attuali compagni di squadra, dall’altra il suo futuro. Il suo passaggio in rossonero è ormai definito, via Turati pagherà 16 milioni di euro ai giallorossi, e  potrà così assicurarsi quel rinforzo in difesa reso indispensabile dal ritiro imminente di Maldini e dalle incertezze sul ritorno di Alessandro Nesta.
Tra qualche giorno si conoscerà anche il destino di Yoann Gourcuff, il Bordeaux ha tempo fino al 31 maggio per riscattarlo, altrimenti tornerà a Milanello. Un’eventualità che piacerebbe ad Adriano Galliani, che definisce il francese una star.  Trovata l’intesa con il Genoa per Milito e Thiago Motta, e a un passo dall’ingaggio di Arnautovic, l’Inter  vede allontanarsi Obi Mikel, accostato nelle ultime settimane ai nerazzurri. Il nigeriano ha dichiarato di non volere lasciare il Chelsea, dunque la sua candidatura al momento cade. E in un giorno in cui nessuno mette in dubbio la permanenza di Ibrahimovic, i campioni d’Italia vengono rassicurati anche da José Mourinho, che nonostante le avances del Real Madrid si dice certo di restare al 99,9 %.  Non si muoverà nemmeno Vincenzo Iaquinta, parola di Giovanni Cobolli Gigli, che  ribadisce che la campagna acquisti bianconera non è finita. Il presidente conferma che la società continua a guardarsi attorno, e che Diego  e Cannavaro non bastano. Fa i complimenti a Quagliarella, e raffredda gli entusiasmi su Tevez, che per il numero uno di Corso Galileo Ferraris resterà un sogno di mezza estate.

 
 
 

Inter

Post n°499 pubblicato il 19 Maggio 2009 da tricolore.sport

INTER CAMPIONE D’ITALIA

 

Dopo il ko del Milan per due reti a uno contro l’Udinese nell’anticipo del sabato sera, l’Inter è divenuta matematicamente campione d’Italia. La vittoria contro il Siena di domenica dei nerazzurri per tre reti a zero ha dato la possibilità alla Beneamata di festeggiare il suo quarto scudetto consecutivo.

 

Inter-Siena è inevitabilmente una partita diversa dalle altre. L'Inter è campione d'Italia della stagione 2008/'09 ancora prima di scendere in campo e quando arriva allo stadio "Meazza", con il 17° scudetto sul petto, viene da una nottata impegnativa, nella quale l'enorme entusiasmo di tutti i tifosi, ha 'costretto' i nerazzurri ad andare a dormire un po' più tardi di quanto avrebbe voluto José Mouurinho. Proprio per questo Inter-Siena è una partita che dimostra come nel calcio non conti sempre e solo la forza fisica. Perché la vittoria dell'Inter di oggi è una vittoria che deriva dalla forza delle emozioni e per questo ottenuta con il cuore. Quello di Cambiasso che apre le marcature con un tocco di classe, quello di Balotelli che stupisce per la freddezza della sua giocata che porta il risultato sul 2-0, quello di Ibra che continua a dominare la classifica dei capocannonieri con 22 reti, quello dell'acchiappasogni Julio Cesar che concede l'esordio stagionale a Paolo Orlandoni, e infine quello di tutti coloro che stasera possono gridare a voce alta che questo scudetto non ce l'ha regalato nessuno.

PRIMO TEMPO - Per affrontare il Siena, José Mourinho schiera il nucleo che è stato il più forte e continuo dell'Inter: con l'immancabile Julio Cesar in porta, i quattro uomini della difesa sono Cordoba e Samuel al centro, Zanetti e Chivu sulle fasce. I tre moschettieri del centrocampo portano i nomi di Stankovic, Cambiasso e Muntari, mentre Luis Figo è il trequartista dietro il tandem d'attacco formato da Ibrahimovic-Balotelli. Dopo 3 minuti di gioco Julio Cesar è già chiamato a una delle sue parate acrobatiche su una conclusione da fuori area di Calaiò. L'Inter risponde al 6' con un bella combinazione tra Ibra e Balotelli, lo svedese si propone in area con cross basso che cerca di servire, centralmente Mario che, però, non ci arriva. Al 14' aggancio ancora Ibra avanza incontrastato, viaggia palla al piede, cerca il taglio dentro di Balotelli o Figo che però non raccolgono l'invito. 60 secondi dopo un altro colpo di genio del mago Zlatan cala su Stankovic che apre per Balotelli, ma palla troppo lunga. È un Ibra che si diverte e che fa divertire. Al 28' il triangolo Stankovic-Ibra-Muntari mette in ansia Curci che però ringrazia Brandao che si immola e ferma tutto. Al 31' bruttissimo fallo di su Javie Zanetti che Bergonzi non ritiene passibile neanche di uno stop del gioco. E tra una standing ovation di tutti i tifosi per il presidente Moratti e i cori per José Morinho, al 44° minuto è il un super Cambiasso a portare in vantaggio i nerazzurri: da un calcio di punizione di Balotelli, Curci respinge son i pugni, sulla ribattuta Stankovic sferra un missile che si infrange sulla difesa avversaria, ma il Cuchu è lesto a riprendere la palla, coordinarsi perfettamente e insaccare in rete in girata. San Siro esplode, il Cuchu anche e festeggia il suo terzo gol stagionale da campione d'Italia. Dopo un minuto di recupero, squadre a riposo sull'1-0.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con Coppola al posto di Codrea e Jarolim al posto di Kharja nelle file bianconere. Al minuto 7 c'è tutto il talento, la forza e la precisione di Mario Balotelli nel raddoppio nerazzurro: Figo lo serve verticalmente, SuperMario a tu per tu con Curci, prima lo dribbla, poi non sbaglia il colpo e con una freddezza da veterano, di esterno destro, appoggia il pallone in rete per il 2-0. Il Siena prova a reagire e dopo due minuti risponde con un palo di Calaiò. Al 17' Mourinho sostituisce Figo con Santon, Zanetti avanza a centrocampo e il 'bambino' si schiera come terzino destro. Al 24' la calvalcata del capitano attraversa tutto il campo per poter arrivare a servire Ibra sulla trequarti, ma trova Brandao pronto a neutralizzano i suoi sforzi. Al 29' tutti in piedi per l'uscita di Balotelli che lascia spazio a Mancini. Pochi istanti dopo il Siena colpisce il secondo palo del match con Coppola al 31' il destino irrompe anche nel calcio: Ibra aveva chiesto il cambio per un fastidio alla gamba ma Mourinho, temporeggiando a concederglielo, gli regala il suo 22esimo gol: Ibra fa tris sfruttando un assist di Mancini.
È al 32' tripudio di cori e applausi per l'uscita di Julio Cesar che concede l'esordio stagionale a Paolo Orlandoni che dopo soli due minuti è impegnato non facilemnte da un pallone a giro violentissimo di Ghezzal.  L'Inter vola a 81 punti in classifica e da lì, dal d'Italia, è tutto ancora piu bello. La festa può continuare.

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°498 pubblicato il 15 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

Venerdì, 15 maggio 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

REAL MADRID: IL RITORNO DI FLORENTINO PEREZ

 

Hotel Ritz di Madrid, 300 giornalisti ad aspettarlo, una miriade di fotografi. Florentino Perez si è ripresentato al popolo madridista con la convizione di diventare, il prossimo 14 giugno, il nuovo presidente del Real tre anni dopo il passaggio di consegne a Ramon Calderon. Florentino è tornato, ha voglia di spendere, di acquistare campioni, perchè , parole sue, per guadagnare bisogna investire. Zidanes e Pavones, grandi giocatori e ragazzi cresciuti in casa, la ricetta di Perez è questa con il supporto proprio di Zinedine Zidane e di Jorge Valdano, che entreranno a far parte della sua squadra di lavoro.  Al Ritz circolavano già i grandi nomi che infiammeranno l'estate a Madrid: oltre ai soliti Cristiano Ronaldo e Kakà, da segnalare Ribery, Maicon e David Villa.  Florentino ha promesso ai tifosi, che in caso di sua elezione, potranno rivedere un Real ambasciatore di grande calcio nel mondo, con i tour asiatici e americani, che serviranno a riempire le casse della società. Lo fece già nel periodo in cui era stato presidente, raggiungendo vittorie prestigiose, soprattutto nel primo periodo, dal 2000 al 2003. Poi una serie di scelte tecniche discutibili portarono il Real ad una mediocrità non consona al piu' importante club del mondo. Ora oltre 1000 giorni dopo il suo congedo dalla poltrona di Presidente, Florentino si ricandida con un progetto spettacolare. E' pronto a spendere, il calcio europeo è già avvisato.

 

INTER: MILITO E’ SEMPRE PIU’ VICINO

 

'Posso dire che l'Inter ha mostrato il proprio interessamento per Milito, e ci rivedremo con i dirigenti nerazzurri a fine campionato'.Lo rivela il procuratore del 'Principe', Fernando Hidalgo, aggiungendo che 'Milito sarebbe un'ottima spalla per Ibrahimovic'. Un altro assistito di Hidalgo e' Hernan Crespo che a fine stagione lascera' l'Inter. 'Crespo al Napoli? Magari, ma i partenopei non mi hanno chiamato -dice Hidalgo-. Comunque sto trattando con due societa' italiane. Ne riparleremo'.

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°497 pubblicato il 14 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

Giovedì, 14 maggio 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

MILAN VERSO IL CAMBIO ALLENATORE

 

Dall'Egitto all'Albania sono arrivate come un fulmine a ciel sereno le dure critiche di Berlusconi ad Ancelotti. In realtà il cielo del tecnico non era serenissimo ma con un certosino lavoro di dichiarazioni quotidiane, Galliani, Leonardo, i senatori Maldini, Gattuso, Seedorf, Kakà e Inzaghi lo avevano rasserenato. Nelle ultime settimane lo stesso Berlusconi gli aveva ribadito stima e amicizia tanto che l'ipotesi Chelsea sembrava ormai accantonata complice anche un rinnovo biennale proforma pronto in via Turati solo da firmare. Invece i pareri turistici riportati dal cronista di Repubblica hanno fatto tornare ad Ancelotti tutti i dubbi e hanno creato un evidente imbarazzo in casa Milan. Imbarazzo inaugurato ieri mattina a Malpensa quando è cominciato l'insolito silenzio del tecnico milanista: Galliani a Mxp. L'imbarazzo è proseguito a Tirana quando durante la conferenza dello sheraton galliani ha tolto la parola al tecnico per non farlo rispondere alla domanda sulle critiche presidenziali. Nel difficile ruolo di pompiere, mediatore e difensore dell'amico Carlo Galliani ha fatto sapere già ieri sera a Tirana che il presidente era caduto dalle nuvole alla notizia dell'articolo di Repubblica. L'imbarazzo generale dell'ambiente e l'improvviso malumore di Ancelotti non si potevano nascondere. Ci ha provato però anche oggi sempre Galliani mettendo la sua faccia dinanzi ai nsotri microfoni e consentendo al tecnico di sgattaiolare con destinazione Milanello per dirigere il suo primo allenamento dopo le accuse presidenziali. Difficilmente Ancelotti dirà la sua prima della conferenza di venerdì, si spera che nel frattempo le acque si calmino, certo ci chiediamo ancora perchè nè BErlusconi nè Galliani nè il sito del Milan a 36 ore di distanza abbiamo pubblicamente smentito le parole riportate da Repubblica. Sarebbe l'unico modo per convincere Carletto del fatto che il presidente non pensi davvero quelle cose e che veda bene ancora lui sulla panchina del suo Milan.

 

L’AGENTE RAIOLA: IN QUATTRO PER IBRA

 

Mino Raiola, l’agente di Ibrahimovic, sa fare il suo mestiere, garantendo da tempo al suo assistito guadagni  iperbolici. Cosi, anche dopo il breve colloquio con Moratti dove non è escluso si sia parlato anche di imminente ritocchino, questa volta ino ino però,  Raiola ha rilasciato un commento ad uno storico quotidiano svedese affermando che Ibra lascerebbe l’Inter solo per Chelsea, Manchester United, Barcellona e Real Madrid. Cioè i quattro club più ricchi del mondo tra quelli prestigiosi, malgrado il Real non abbia neppure un presidente. In realtà è sempre la solita solfa. Per contratto Ibra è un calciatore dell’Inter fino al 2013, guadagna un milione di euro ogni mese, 22 euro al minuto e fino alla scadenza del suo contratto costerà all’Inter qualcosa come 80 milioni di stipendio lordo. Se i fantastici 4 d’Europa vogliono davvero trattarlo, è facilissimo: basta che uno presenti un’offerta minima di 80 milioni di euro, mettendo in preventivo almeno l’importo dell’attuale ingaggio di Ibra. Per 160 milioni di euro tra cartellino e stipendi risparmiati, Moratti accetta al volo. Vediamo chi si muoverà. Probabilmente nessuno.

 

DIEGO: E’ FATTA CON LA JUVE

 

In un'intervista al quotidiano tedesco 'Kreiszeitung Syke' il brasiliano Diego ammette l'accordo con il club bianconero: «Ho sistemato tutto con la Juve. Se i due club si mettono d'accordo, l'anno prossimo giocherò a Torino»

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°496 pubblicato il 13 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

Mercoledì, 13 maggio 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

IL REAL SU MOURINHO?

 

Secondo il quotidiano spagnolo ‘As’, Josè Mourinho sarebbe in pole per la panchina del Real insieme ad una campagna acquisti di primo livello. In realtà l’allenatore preferito da Florentino Perez è Arsene Wenger, ma il francese ha già declinato l’invito più volte, Mourinho sarebbe l’alternativa ideale per riportare a vincere una società che negli ultimi tempi è stata in balia degli eventi. Sempre secondo ‘As’, il tecnico portoghese lascerà l’Inter a fine stagione dopo la conquista dello scudetto e per Jorge Valdano, braccio destro di Perez, lo ‘Special One’ ha le caratteristiche per guidare qualsiasi spogliatoio.  Se in passato abbiamo preso con le dovute cautele le indiscrezioni di questo quotidiano, molto vicino al Real Madrid, relative alla vicenda Kakà, è giusto mantenere lo stesso rigore anche in questa circostanza. Bisogna altresì registrare l’indiscrezione secondo la quale, l’agente di Mourinho, il potentissimo Jorge Mendez,  sia stato visto ripetutamente dalle parti di Madrid e non certo in  vacanza..

 

BERLUSCONI-ANCELOTTI: DIVORZIO IN VISTA

 

Il presidente del Milan sorprende tutti, lanciando messaggi all’amministratore delegato Adriano Galliani, lo fa a modo suo con molta naturalezza, quasi senza pensare a quanto stava per dire su Carlo Ancelotti che questa volta Berlusconi scarica dopo 8 anni al Milan, il secondo posto in campionato non lo appaga, e non resta che puntare il dito contro il mister che gli ha regalato le Champions League degli ultimi anni, ma che non è riuscito a entrare in Champions alla fine del campionato scorso, provocando un danno economico rilevante alle casse del Milan, un tecnico che a volte ha schierato un Milan raccapricciante a vedersi con  atteggiamento tattico errato nel corso della partita e poi, cosa più probabile, Ancelotti non è esente da colpe per non aver dato il giusto spazio ad un giocatore come Ronaldinho, pupillo del Presidente e pezzo pregiato del mercato dell'estate scorsa

 

Un benservito sorseggiando un aperitivo in riva alla piscina del Resort Domina Coral Bay, di Sharm el Sheik al cospetto di un gruppo di italiani dove non ha potuto fare a meno di diventare il protagonista. Prima facendo la solida battuta sulla sua separazione da Veronica: “Questa volta, come vedete, non mi sono portato le veline". E poi intraprendendo un discorso che va bene un po' per tutti gli italiani. Quello calcistico

 

Il futuro di Carlo Ancelotti sulla panchina del Milan adesso diventa problematico,  queste  dichiarazioni hanno spiazzato sia Ancelotti, che Galliani, che sperava in un finale più rilassato, senza parole fuori posto, con lo stile che ha spesso contraddistinto il Milan nella gestione di simili situazioni. Il Chelsea una grossa offerta l’ha già fatta, dopo le parole di Berlusconi facile pensare che il tecnico rossonero la terrà ancor di più in considerazione. Dall'altra parte, se Berlusconi darà il via libera, prenderà quota il valzer di nomi per la panchina rossonera.

 
 
 
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