Creato da VOTIAMO_SEMPRE il 17/03/2011

VOTIAMO SEMPRE

POLITICA E SOCIETA

 

 

PAOLO FERRERO - PRC

Post n°493 pubblicato il 03 Luglio 2014 da VOTIAMO_SEMPRE

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28 giugno ROMA

Post n°492 pubblicato il 26 Giugno 2014 da VOTIAMO_SEMPRE

Sabato 28 giugno inizia il «controsemestre» Ue a Roma

Movimenti. Promossa da un ampio cartello di sigle sindacali, partiti e movimenti, la manifestazione chiede di rimettere in discussione le politiche di austerità a partire dal Fiscal Compact e dal Fondo Salva-Stati. La partenza del corteo alle 14 da piazza della Repubblica

Il gufo, simbolo della manifestazione di sabato a Roma, allusione ironica ad un'espressione del presidente del Consiglio Matteo Renzi

Nel cen­te­na­rio dall’inizio della prima guerra mon­diale, sabato 28 giu­gno in piazza della Repub­blica a Roma un ampio car­tello di sigle sin­da­cali, par­titi e movi­menti sfi­lerà a par­tire dalle 14 con­tro un’altro tipo di guerra, meno cruenta, ma altret­tanto grave: l’austerità. Tra gli altri, l’Unione Sin­da­cale di Base, la mino­ranza Cgil gui­data da Gior­gio Cre­ma­schi «il Sin­da­cato è un’altra cosa», Ross@ espo­nenti No Tav, movi­mento per l’acqua pub­blica, Alba, Rifon­da­zione Comu­ni­sta, Rete dei Comu­ni­sti, Par­tito dei Comu­ni­sti Ita­liani, Par­tito Comu­ni­sta dei Lavo­ra­tori, la cam­pa­gna Noi Saremo Tutto, Cub Lazio, Carc e Sini­stra anti­ca­pi­ta­li­sta hanno con­vo­cato la prima mani­fe­sta­zione del «con­tro­se­me­stre popolare».

A poche ore dall’inizio del seme­stre euro­peo (1 luglio) a guida ita­liana la mani­fe­sta­zione, pre­sen­tata ieri a Roma in una con­fe­renza stampa all’ingresso della Rap­pre­sen­tanza in Ita­lia della Com­mis­sione euro­pea in via IV novem­bre, intende opporsi al «par­tito della Nazione» invo­cato dal pre­si­dente del Con­si­glio Mat­teo Renzi. Al cen­tro della piat­ta­forma c’è la denun­cia del Fiscal Com­pact e del Mec­ca­ni­smo euro­peo di sta­bi­lità (Mes), il cosid­detto Fondo salva-Stati, e i rego­la­menti col­le­gati. A que­sto scopo è stata depo­si­tata in par­la­mento una peti­zione di 3 mila firme che chiede il varo di una legge costi­tu­zio­nale e l’indizione di un refe­ren­dum di indi­rizzo per can­cel­lare entrambi.

«Que­sti stru­menti hanno accen­trato il potere deci­sio­nale delle poli­ti­che pub­bli­che nelle mani di un’oligarchia che risponde solo ai mer­cati – affer­mano gli orga­niz­za­tori – Chie­diamo che venga can­cel­lato il pareg­gio di bilan­cio iscritto nella Costi­tu­zione gra­zie ai voti del Pd e del Pdl». Tra le altre riven­di­ca­zioni c’è la can­cel­la­zione della legge For­nero sulle pen­sioni e le leggi sulla pre­ca­rietà, a comin­ciare dalla legge Poletti sui con­tratti a ter­mine. Cri­ti­che anche alla costi­tu­zio­na­lità dell’accordo sulla rap­pre­sen­tanza tra i sin­da­cati con­fe­de­rali e Confindustria.

L’effetto «cala­mita» di cui bene­fi­cia il Pd con il 40% alle euro­pee, e la debo­lezza della sini­stra anti-capitalista e anti-austerity, non aiu­tano a radi­care un’opposizione nel paese. In più Renzi cerca di bru­ciare il ter­reno alle cri­ti­che anti-austerity e si spende molto per la cre­scita. A suo avviso la pros­sima Com­mis­sione Ue dovrà appli­care inte­gral­mente i trat­tati, nel rispetto però del rigore fiscale. «Ma la fles­si­bi­lità dei trat­tati è un’invenzione media­tica ita­liana – afferma Cre­ma­schi – Basta leg­gere i gior­nali tede­schi o fran­cesi: la cre­scita è bassa, i red­diti crol­lano, cre­scerà la disoc­cu­pa­zione, l’austerità con­ti­nuerà a distrug­gere il lavoro e lo stato sociale».

«Il nostro è l’unico paese euro­peo, insieme alla Ger­ma­nia, dove le forze al governo che gesti­scono il Fiscal Com­pact e il pareg­gio di bilan­cio hanno suc­cesso – rico­no­sce Cre­ma­schi – Ma fin’ora nel nostro paese è stata igno­rata la que­stione euro­pea e la con­te­sta­zione all’austerità è rima­sta sullo sfondo. Non durerà a lungo, in autunno i nodi ini­zie­ranno ad arri­vare al pettine».

 
 
 

SE NON ORA QUANDO ???

Post n°491 pubblicato il 26 Giugno 2014 da VOTIAMO_SEMPRE

mio articolo sul manifesto di oggi: 
"Per una Syriza italiana. Se non ora quando?"
Sinistra. In assemblea il 19 luglio a Genova e una manifestazione nazionale in autunno. Nel voto alla Lista Tsipras c’era un di più, che parlava della speranza di dar vita ad una nuova fase politica

Nelle ele­zioni euro­pee di un mese fa, la lista «l’altra Europa con Tsi­pras», dopo aver supe­rato più sbar­ra­menti – dalla rac­colta delle firme al 4% dei voti – ha eletto tre depu­tati che sono andati a raf­for­zare le fila del gruppo della sini­stra uni­ta­ria – il Gue – nel Par­la­mento Euro­peo.
Sul piano della rap­pre­sen­tanza pos­siamo quindi affer­mare: mis­sione com­piuta. Chi ha cre­duto nella lista Tsi­pras ha eletto per­sone che stanno facendo quello che ave­vano detto in cam­pa­gna elet­to­rale. Non è poco: gli elet­tori di Renzi hanno eletto depu­tati che in Europa gover­ne­ranno con Ber­lu­sconi sulla base delle poli­ti­che neo­li­be­ri­ste e chi ha votato Grillo ha dato un con­tri­buto deci­sivo alla for­ma­zione di un gruppo in cui si anni­dano ogni sorta di raz­zi­sti e nazio­na­li­sti di destra.

A par­tire da que­sto risul­tato posi­tivo e fon­da­men­tale, è oggi pos­si­bile e neces­sa­rio porsi l’obiettivo di rispon­dere anche alla domanda impli­cita pre­sente nel voto alla lista «l’altra Europa con Tsi­pras»: dar vita ad una sini­stra degna di que­sto nome nel nostro paese. Non credo infatti di esa­ge­rare se affermo che nel voto alla lista esi­steva un’eccedenza, un di più, che par­lava di una spe­ranza di dar vita ad una nuova fase poli­tica, ad una Syriza ita­liana. Credo che a que­sta domanda occorra dare una rispo­sta posi­tiva. Marco Revelli, nei giorni scorsi, usava una meta­fora cal­ci­stica per porre il pro­blema della pro­spet­tiva della lista. Pas­sando al cicli­smo direi che abbiamo vinto una tappa, adesso si tratta di vin­cere la corsa. Non è suf­fi­ciente ammi­ni­strare il risul­tato, si tratta di fare un salto di qua­lità che è reso pos­si­bile pro­prio dal posi­tivo esito elettorale.

Un salto di qua­lità nella costru­zione di una Syriza ita­liana, può par­tire intanto da quella risorsa deci­siva che sono stati e sono i comi­tati ter­ri­to­riali, sorti in quasi tutto il paese a soste­gno della lista. Non in modo uni­forme e non con lo stesso grado di con­di­vi­sione e uni­ta­rietà, tut­ta­via un pro­cesso poli­tico si è messo in moto, dal basso ed in forme inclu­sive. Certo la lista è stata costruita dall’alto — per­sino inse­rendo il nome di Ale­xis nel sim­bolo – e non poteva essere altri­menti. Penso che que­sto «pro­cesso dall’alto» abbia dato quel che poteva, con i suoi lati buoni e i suoi pro­blemi. Penso che la stessa inge­ne­rosa discus­sione post elet­to­rale, che ha tra­sfor­mato Bar­bara Spi­nelli in una sorta di capro espia­to­rio, sia segno di quei pro­blemi «strutturali».

Detto que­sto, credo si tratti oggi di fare un salto di qua­lità, inve­stendo stra­te­gi­ca­mente in un «pro­cesso dal basso». Con­so­li­dare i comi­tati esi­stenti e costruirne di nuovi in ogni città ed in ogni paese, porsi l’obiettivo di costruire l’altra Vene­zia come l’altra Firenze o l’altra Iser­nia. Costruire pro­ces­sual­mente l’altra Ita­lia nell’intreccio con l’altra Europa, a par­tire dalla decli­na­zione dei temi e degli obiet­tivi dello stesso pro­gramma della Lista, mi pare è un passo pos­si­bile e necessario.

Una ulte­riore grande risorsa su cui far leva, sono le rela­zioni in cui siamo inse­riti come lista. Se è vero che è sul piano euro­peo che si gioca la vera par­tita, occorre far entrare l’Europa in Ita­lia e valo­riz­zare, in tutta la sua poten­zia­lità, il nostro rap­porto con il Gue e la Sini­stra Euro­pea. Da Pode­mos al Par­tito Comu­ni­sta Por­to­ghese, pas­sando per tutte le forze che fanno parte del Par­tito della Sini­stra Euro­pea — Syriza, Izquierda Unida, Front de Gau­che, Linke, ecc. — nel Gue vi è il com­plesso delle forze della sini­stra che vogliono dar vita ad una alter­na­tiva su scala con­ti­nen­tale. Costruire un pro­cesso di par­te­ci­pa­zione dal basso, nei ter­ri­tori, che abbia come rife­ri­mento que­sto schie­ra­mento euro­peo, può aprire una pro­spet­tiva poli­tica vera.

A par­tire da que­sti ele­menti fon­da­tivi, credo che si potreb­bero stem­pe­rare le discus­sioni di tipo orga­niz­za­tivo sul per­corso che ci por­terà al 19 luglio, con­cen­tran­doci sulla pro­spet­tiva poli­tica. In que­sta dire­zione a me par­rebbe utile far si che l’assemblea del 19 luglio possa tenersi a Genova – città sim­bolo del movi­mento anti­li­be­ri­sta e alter­mon­dia­li­sta, nell’intreccio evi­dente della lotta di ieri con­tro G8 e MAI e di oggi con­tro il TTIP — ed avere un carat­tere largo. Una assem­blea pen­sata per una par­te­ci­pa­zione ampia e dif­fusa sarebbe un buon modo per segnare un cam­bio di passo. Così come sarebbe utile che l’assemblea del 19 lanci un per­corso di mobi­li­ta­zione nel corso del seme­stre di pre­si­denza euro­pea, in cui potrebbe avere un signi­fi­cato poli­tico di prima gran­dezza la con­vo­ca­zione di una mani­fe­sta­zione nazio­nale per l’autunno. Intrec­ciare per­corso di costru­zione poli­tica e di mobi­li­ta­zione sociale mi pare il modo migliore per dar vita a quella sog­get­ti­vità sociale, poli­tica e cul­tu­rale che superi i limiti che ci hanno carat­te­riz­zato in que­sti anni: se non ora quando?

 
 
 

DESTRE A CONFRONTO !

Post n°490 pubblicato il 26 Giugno 2014 da VOTIAMO_SEMPRE

 

 

SE SO' INCONTRATE DUE DESTRE !!!!

 

 

 

 
 
 

finta democrazia !

Post n°489 pubblicato il 25 Giugno 2014 da VOTIAMO_SEMPRE

LE 3 DESTRE IN PARLAMENTO .(thea)
Oggi incontro tra Renzi e Cinque Stelle sulla riforma elettorale. Tutti protesi al dialogo su come peggiorare una legge che invece va benissimo: il proporzionale con sbarramento al 4% deciso dalla Consulta nella sentenza di abolizione del Porcellum. Siamo al teatro puro: mentre Renzi governa in Europa con Berlusconi, vuole in Italia una legge maggioritaria per fare un finto bipolarismo e i 5 stelle vanno pure a discutere! Alla faccia della democrazia.

 
 
 

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