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GUIDA ALL'ORGANIZZAZIONE DI UNA VEGLIA - SENTINELLE IN PIEDI

Post n°25 pubblicato il 24 Aprile 2014 da Veritatis1973

GUIDA ALL’ORGANIZZAZIONE DI UNA VEGLIA



  1. Nascita del coordinamento locale Sentinelle in Piedi:



  • Per partire bastano 5/6 amici che condividano l’idea di mobilitarsi per la libertà d’espressione e siano pronte e siano disposte a fare qualcosa per la libertà di espressione e in difesa della famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna;



  • Per far crescere la rete di persone che intende impegnarsi attivamente è opportuno organizzare incontri in cui ci si conosce, informare e formare;


  • Il coordinamento funziona al meglio quando c’è la possibilità di suddividersi i compiti: è bene che qualcuno si occupi dei rapporti col coordinamento nazionale e con le altre province, che qualcuno si occupi della gestione dei social netword, che qualcun altro prenda e coltivi contatti con realtà associative presenti sul territorio, che ci si un gruppo adibito alla gestione della piazza, e così via.



  1. Organizzazione della veglia:



  • Luogo. Scegliere una piazza, un orario e un giorno strategico per la città in cui si sta per scendere in piazza. Per quanto possibile è bene tener conto di altri appuntamenti o eventi sul territorio che possono coinvolgere le potenziali sentinelle. Fondamentale scegliere un luogo centrale, di passaggio, e sprattutto preferire luoghi in cui sono presenti palazzi delle istituzioni, è a loro che chiediamo, come cittadini, che venga garantita la nostra libertà di espressione. Da evitare invece, per quanto possibile, i luoghi in cui siano presenti simboli religiosi per evitare strumentalizzazioni ( Es. “siete contro la legge sull'omofobia e contro gli omosessuali perché siete cattolici”)


  • Autorizzazioni e permessi. Seppure per stare in piazza in silenzio, in piedi, a due metri di distanza l’uno dall’altro non occorra alcuna autorizzazione, ma sia sufficiente un avviso, è opportuno recarsi personalmente in Questura per richiedere una supervisione all’evento. La comunicazione diviene, oltre che opportuna, necessaria in caso si prevedano una consistente partecipazione alla veglia eo eventuali possibili azioni di disturbo. La Questura non può negare l’autorizzazione alla richiesta di una piazza, a meno che non siano previste manifestazioni già organizzate nello stesso posto alla stessa ora, tuttavia tendenzialmente le forze dell’ordinde cercheranno di allontanare dal centro qualunque tipo di mobilitazione. Occorrerà essere fermi e giocare di strategia cercando di mantenere buoni rapporti ma senza accettare che la veglia venga spostata in periferia. Per questo è preferibile arrivare in Questura con una rosa di piazze possibili da proporre per la veglia. Verrà chiesto di compilare un modulo con il nome e i dati ad una persona che sarà il referente per la mobilitazione e dovrà spiegare in linea di massima cosa avverrà (potrebbe essere utile mostrare uno dei video disponibili su youtube delle Sentinelle in Piedi).


  • Comunicazione. Attraverso internet, social network e relazioni personali mobilitare il più alto numero di persone possibili e invitarle in piazza. Utilizzare un banner/flyer (sulla base del format già utilizzata da altre città) in cui si indica luogo ed ora della veglia. Il coordinamento nazionale è a disposizione anche per creare una pagina facebook e divulgare la notizia dell’evento.



  • Sicurezza. Individuare 4/5 persone che indossano un segno di riconoscimento (una sciarpa, un cappello, la pettorina) adibite al posizionamento delle sentinelle sulla piazza scelta. Queste persone dovranno assicurarsi che la veglia si svolga secondo le indicazioni stabilite, prevenendo qualsiasi contatto tra i veglianti ed eventuali disturbatori. Inoltre dovranno essere molto rapidi nel posizionare le Sentinelle sulla piazza all’inizio della veglia.



  • Portavoce. Individuare un portavoce che prima della veglia spiegherà alle persone cosa fare e durante la veglia sarà disponibile a rispondere alle domande di passanti e giornalisti. Il portavoce, lo dice la parola stessa, porta la voce, deve quindi da un lato spiegare i motivi della mobilitazione e dall’altro entusiasmare i veglianti. Accanto al portavoce ufficiale è utile predisporre una squadra di persone lo affianchi nel rispondere a giornalisti e passanti. Queste sono le persone che hanno a disposizione volantini da distribuire a chi lo chieda.



  1. In piazza



Materiale utile:



  1. Libri in più per chi si dimentica di portarlo, block notes per raccogliere le mail.



  1. Volantino. Non è da distribuire ma da consegnare a chi lo chiede, per la realizzazione ci si può appoggiare al coordinamento nazionale o alle città già attive.


  1. Segnalibri da consegnare a chi arriva tardi e non ha sentito la consegna da portavoce.


  1. Banner ove possibile.


  1. Microfono e cassa.



Preparazione: E’ sempre bene essere presenti mezz’ora prima della veglia per sistemare tutto il necessario.

Quando mancano 5 minuti il portavoce (munito di microfono) spiega cosa sta per accadere attraverso la Consegna :



  1. Chi sono le Sentinelle in Piedi? Le Sentinelle in Piedi sono un metodo di resistenza pacifica messo in atto un gruppo di cittadini che liberamente decide di mobilitarsi in un modo nuovo, in silenzio, senza etichette di partito o simboli di confessione religiosa.



  1. Perché ci ritroviamo in piazza? Scendiamo in piazza per la libertà di espressione messa a rischio in Italia dal Ddl Scalfarotto. Il provvedimento viene presentato come urgente per fermare atti di violenza nei confronti delle persone omosessuali, ma il nostro ordinamento giuridico punisce già qualunque atto di aggressione e la Costituzione tutela già tutte le persone in quanto tali.

Questo testo è invece liberticida e incostituzionale in quanto non specifica che cosa si intende per omofobia e dunque potrebbe essere denunciato chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata esclusivamente sull’unione tra un uomo e una donna, chiunque affermi pubblicamente che un bambino per crescere ha bisogno di un papà e di una mamma e dunque le coppie omosessuali non possono adottare bambini.



  1. Come vegliamo? In silenzio e in piedi, come le Sentinelle. Tutti rivolti nella stessa direzione, verso un futuro di speranza. Vegliamo noi in un mondo in cui si cerca sempre di più di addormentare le coscienze di tutti, vegliamo sull’azione di chi ci governa e lo facciamo leggendo un libro, segno della formazione di cui tutti abbiamo bisogno o con una candela in mano, simbolo di coscienze non addormentate. Vegliamo in silenzio per opporci a chi vuole toglierci la parola.



  1. Raccomandazioni - La veglia è silenziosa quindi nessuno parla. Se qualche passante si rivolge direttamente ad una sentinella la stessa lo rimanderà al portavoce, la veglia non è un dibattito e nemmeno una manifestazione. Non si risponde in alcun modo alle eventuali provocazioni, si sta in silenzio in piedi. C’è il portavoce per rispondere (affiancato dallo staff) e qualunque azione di disturbo verrà comunque fermata dalle forze dell’ordine.



  1. Durata - La veglia dura un’ora.





Dopo la Veglia

Il momento del post veglia è molto prezioso, le Sentinelle sono rimaste un’ora in piedi per la battaglia, bisogna quindi non solo ringraziarli ma caricarli di entusiasmo per continuare ad essere sentinelle nei loro luoghi di lavoro e di vita. Il portavoce ripete le ragioni della mobilitazione per i passanti che non hanno sentito la spiegazione precedente e invita chi lo desidera a lasciare i propri recapiti per le veglie successive. E’ importante ricordare che siamo una rete, che è la forza della rete che rende significativa la nostra mobilitazione. Si invita chi lo desidera a lasciare i propri recapiti di posta elettronica per veglie e informazioni successive. In alcune veglie alcune persone passano tra i veglianti mentre sono posizionati in silenzio.



Il giorno dopo

Verificare articoli usciti su giornali e testate locali.

E’ importante organizzare un momento in cui si fa un bilancio dell’evento e si stende una piccola relazione sull’evento con criticità e punti di forza. Questo report può essere utile da condividere anche con il coordinamento nazionale.


 
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