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Il Sole di Stagno - Romanzo
C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.
Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri)
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"Ci eravamo contaminati"
Post n°1015 pubblicato il 02 Giugno 2012 da VincenzoAiello68
E' alla prima prova la giovanissima romana Valentina D'Urbano che con il suo "Il rumore dei tuoi passi (pagg. 319, euro 14.90; Longanesi)" convince per un'autenticità narrativa che la stacca da tanti altri esperimenti giovanilistici in corso. Il romanzo è la storia di Beatrice e di Alfredo, una coppia di adolescenti che vivono in un periferia collinare - "La Fortezza" - case occupate alla periferia di Roma, figlia di un'assoluta mancanza di pianificazione urbanistica. Nelle prime pagine la storia parte lenta e ti chiedi se non sia meglio chiudere il libro perché la lingua è piana e quasi impersonale. Ma andando avanti - la curiosità aiuta il lettore - scopri la voce narrativa chiara della D'Urbano che è fatta di aggettivi mirati e soprattutto di facce e di sguardi che richiamano sentimenti primordiali ma bene espressi. Non si esce vivi dagli anni '80 era un refrain di moda a Colorado Caffè, un programma comico su Italia 1. Ecco: non si esce vivi da nessuna adolescenza forte come quella vissuta in un posto assoluto come la Fortezza che ti marchia con un'identità chiara e ti fa gemello di passi, sentimenti, bruciature, senza bisogno di tatuaggi o piercing. Qui la politica non arriva e lo sport è un modo per passare all'aria aperta una serata estiva. E neanche la striscia azzurra del mare può aiutarti a venirne fuori. Vincenzo Aiello |
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