Creato da Zafuf il 06/07/2005
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Con cura le spazzolava i capelli, senza pensare a quanti nodi fossero ancora di là da venire.
Erano sedute entrambe, uno sgabello più alto per colei che l'età la portava nei segni del viso, uno più basso per il piccolo terremoto di casa.
Mentre i ricci si aprivano formando una specie nuvola informe, sullo sgabello più basso si consumava il supplizio. Star seduta costava fatica, quando fuori c'erano campi immensi nei quali rotolarsi e rubare fili d'erba da portare nell'anima.
Una spiga tra i di lei capelli ci sarebbe stata molto meglio di uno stupido fiocchetto.
"Ancora qualche minuto", diceva e la testa intrappolata fremeva e fremeva ancora sperando in uno scatto felino che l'avrebbe resa di nuovo selvatica.
E ancora "Per essere belle, bisogna soffrire!" recitava la voce calda e casalinga.
Poco più in basso il concetto di bellezza sfuggiva alle gambe che davano continui piccoli calci ad un tavolino che sorreggeva un meraviglioso vaso di porcellana, che guardava già disperato verso il pavimento.
Passarono pochi mesi, poi un giorno i ricci si diffusero senza vita al suolo.
La scoperta delle forbici da cucina aveva finalmente trovato un senso.
L'autodifesa!
Sua nonna la guardò e disse con tono minaccioso, quasi Cassandra le avesse appena sussurrato un oracolo nell'orecchio sinistro, "Non sarai mai una donna!".
Si girò e se ne andò.
I ricci ricrebbero, ma mai nessuno osò più sfidarli.
Compatti ed agguerriti, attaccavano rami d'albero e bottoni, cinturini d'orologio e piroli di violoncelli.
Si arrampicavano con decisione e rapivano mani ignote e piccole api allergeniche.
Le rondini si rifiutavano di posarsi lì. Troppo oscuro.
Anche il corpo che portava quel pesante fardello crebbe e si connotò.
"Rivoluzionaria!" le urlarono una volta in un corridoio.
Lei continuava a mettere i piedi nell'erba bagnata, anche quando le auto-reggenti avrebbero voluto mascherarla per una semplice sera.
Dentro ribelle, sì. Fuori mitigata.
Libera, profondamente.
Ma non incapace di fermarsi, per un istante lungo una vita.
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Gabriel García Márquez si è ritirato dalla vita pubblica per
ragioni di salute: cancro linfatico.
Adesso sembra che sia sempre più grave.
Ha inviato una lettera d'addio ai suoi amici.
"A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con l'oblio.
Tante cose ho imparato da voi uomini...
Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità risiede nella forza di risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito del padre, lo racchiude per sempre. Ho imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall'alto solo per aiutarlo ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto apprendere da
voi, ma in verità a molto non servirebbero, perché quando mi metterete dentro quella borsa, infelicemente starò morendo. Dì sempre ciò che senti e fai ciò che pensi.
Se sapessi che oggi sarà l'ultimo giorno in cui ti vedrò dormire, ti abbraccerei forte e pregherei il Signore affinché possa essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che questa è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti bacerei, e ti richiamerei per dartene ancora.
Se sapessi che questa è l'ultima volta che ascolterò la tua voce registrerei ogni tua parola per poterla riascoltare una ed un'altra volta all'infinito.
Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti in cui ti vedo ti direi "ti amo" senza assumere, scioccamente, che lo sai di già.
Sempre c'è un domani e la vita ci dà un'altra opportunità per fare bene le cose, ma se sbaglio, e oggi è tutto ciò che mi resta, mi piacerebbe dirti che ti voglio bene, e che mai ti dimenticherò. Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio.
Oggi può essere l'ultimo giorno che vedi coloro che ami. Perciò non aspettare più, fallo oggi, perché se il domani non dovesse mai arrivare, sicuramente lamenterai il giorno che non hai preso tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio, e che sarai stato troppo occupato per concederti un ultimo desiderio.
Mantieni coloro che ami vicini a te, dì loro all'orecchio quanto ne hai bisogno,amali e trattali bene, prenditi tempo per dirgli "mi dispiace", "perdonami", "per piacere", "grazie" e tutte le parole d'amore che conosci.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.
Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere; e dimostra ai tuoi amici quanto t'importano."
G. Garcia Marquez
Tra i libri che da sempre mi accompagnano, uno in particolare: " Dodici Racconti Raminghi".
Storie, brevi ed intense, che mi hanno ricondotto alle emozioni, alla terra, al cielo, ai colori.
Per "Nessuno scrive al colonnello", la Mondadori mi rubò l'ultima pagina in un errore di stampa; ma anche così, caduco, mi entrò nel sangue.
"Cien anos de soledad" mi insegnò il fascino dello spagnolo.
"Cronaca di una morte annunciata" ha sgretolato l'idea della morte che per anni mi aveva angosciata.
"L'amore ai tempi del colera" mi ricorda che cinquantatre anni, sette mesi e undici giorni,notti comprese, portano ad un agognato obiettivo e che cedere non paga.
"Le avventure di Miguel Littin,clandestino in Cile" mi ha mostrato tutte le strade che portano verso una casa che non esiste.
E poi mille e mille altre parole e storie e ricordi.
Sentimentale, lo so.
Inevitabile per una raminga.
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Ho la faccia piccola.
Ho scoperto che un tubetto di crema per il viso del Mar Morto ha dato le dimissioni dopo sette mesi e quattordici giorni.
Non c'è più nulla da spremere.
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Domenica.
Lampi e tuoni.
Le luci già accese.
Piovono lacrime dal cielo.
Ramazzotti annoia la mia radio.
Lo stomaco di Gatta non ha gradito la colazione.
Dov'è il tasto FWD per essere già a domani?
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ROMA - "La chiusura è inutile. Preferiamo il lutto e la lotta". E' solo uno degli slogan che accompagnano la giornata nazionale di sciopero indetta dalle associazioni e dai sindacati dello spettacolo contro il taglio del 40 per cento previsto dalla Finanziaria. Protesta "creativa", in un certo senso, perché se "la lotta" è chiara, "il lutto" si riferisce alla fascia nera che, nel giorno della protesta, sarà indossata dai dipendenti della Stella Film (sale e multiplex a Napoli, Caserta, Benevento). La giornata avrà il suo fulcro a Roma, dove alle 14.30, nel Centro congressi Capranica, si terrà la manifestazione nazionale con artisti, presidenti delle associazioni dello spettacolo, segretari confederali.
Cerchiamo d'esserci, il più numerosamente possibile!
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A Billieholiday
A Polystyrene
A Kugel
A Waltzingmathilda
Per il loro modo unico e speciale di essere donne.
Per gli occhi, diversi, capaci di descrivere il mondo attraverso vetrini incredibilmente colorati.
Per l'intelligente sensibilità.
Per i sorrisi incontrati e per quelli che saranno.
Per le parole che più d'ogni altra cosa possono mostrare una via d'uscita.
Per la delicatezza.
Per voler comunque e, talvolta, ad ogni costo raccontare delle proprie fragilità.
Per loro un mio timido grazie.
BuonanotteS
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Dura fino al 9 di ottobre e val la pena di andarla a vedere.
Il Vittoriano non le dedica la solita parte, quella utilizzata per Chagall o per Monet. La freccia, all'ingresso, è verso destra.
Sala poco illuminata, pavimento in moquette nera, pannelli neri, scritte piccole e rosse.
Così comincia il bellissimo viaggio tra Zanardi, Pert, Pompeo, Paz, locandine per "la città delle donne" di Fellini, quaderni sotto vetro e colori. Tanti colori.
Nell'aria "Vincenzo, io t'ammazzerò" si intreccia con un solo di "Still live" di Keith Jarrett. Strana accoppiata.
Due schermi trasmettono un'intervista a Pazienza fatta da (un inappropriato!) Red Ronnie, che arriva a definire l'intoccabile Andrea come il Vasco Rossi del disegno.
Senza voler toglier nulla a Vasco, il paragone a mio avviso è totalmente fuori luogo.
Ma lui è tanto oltre, si lascia fare stupide domande e con delicatezza malinconica risponde, totalmente stravolto dalla dose appena consumatasi.
Le vignette sono splendide, il viaggio è noto, l'approdo, purtroppo, non lascia dubbi.
Andrea Pazienza fino al 9 ottobre 2005 - Museo del Vittoriano orario continuato dalle 09.00 alle 19.00.
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Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 04:40
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 04:38
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il 25/03/2009 alle 02:35
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 01:28
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 01:12