Un po' di noi...

A infastidire il membro dell’esecutivo, la denuncia delle regalie a 24 mila lavoratori pubblici precari della “sua” Sicilia nascoste nella legge di Stabilità

di Andrea Accorsi

Abbiamo colto nel segno. La Padania denuncia le regalie del governo per la Sicilia nascoste fra le pieghe della Legge di stabilità.
E la riprova che quanto pubblicato dà fastidio è offerta dalla scomposta reazione del diretto interessato, il ministro Gianpiero D’Alia, promotore della strenna natalizia che proroga il contratto per ben 24 mila lavoratori pubblici precari della “sua” Sicilia. Alla faccia del Patto di stabilità, della spending review, dell’equità e di tutto quello che volete metterci.
«Ringrazio gli amici de la Padania per la bella prima pagina che mi hanno voluto riservare - ha postato il ministro sul suo profilo Facebook -. La critica politica non mi spaventa, anzi credo che in certe occasioni sia necessaria e aiuti a crescere: ma il fotomontaggio del quotidiano leghista, quella rappresentazione stereotipata e grottesca della Sicilia e dei siciliani, non è critica politica, ma solo propaganda rozza e volgare. Con la stessa franchezza -conclude D’Alia, che pubblica sul suo profilo la prima pagina del nostro giornale di domenica - voglio dire loro che è meglio spendere i soldi per il lavoro che per comprare diamanti, barche e lauree finte».
Decisamente poco aggiornato, oltre che affatto incline alla satira e all’ironia, il ministro lettiano. Del resto, qualche anno fa fu lui a promuovere quel giro di vite sulla libertà di espressione su internet che sollevò un mare di proteste fra internauti e aziende del settore.
A replicare a D’Alia ha provveduto il nostro direttore, sempre tramite Facebook. «Caro ministro D’Alia - ha scritto sul popolare social network Aurora Lussana -, ogni giorno con la Padania informo i miei lettori delle discriminazioni territoriali che subiscono dal governo che lei rappresenta e anche oggi ho denunciato i privilegi concessi ai precari siciliani scatenando la sua scontata reazione. Venga dalle mie parti ministro - incalza il direttore della Padania - che le spieghiamo la differenza tra lavoro e assistenzialismo... Nel frattempo, le consiglio di studiare le opere di Gianfranco Miglio che affermava: “I parassiti sono nella società così come sono sugli animali. Chi di voi ha un cane o un gatto sa che a un certo punto, se i parassiti crescono al di là di un certo limite l’animale muore. E muore una società. Ci sono esempi storici di società che sono scomparse per eccesso di parassitismo. Chi è il parassita? Il parassita è colui che non produce ricchezza, ma vive consumando quella prodotta dagli altri”».

dalla "Padania" del 24.12.13