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Libri, articoli e altro di Andrea e Daniela

 

I LIBRI DI ANDREA

- 35 borghi imperdibili a due passi da Milano (2019)

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- 35 borghi montani imperdibili della Lombardia (2019)

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- Il patrimonio immateriale dell'Unesco (2019)

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- L'arte della botanica nei secoli (2018)

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- 35 borghi imperdibili della Lombardia (2018)

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- I grandi delitti italiani risolti o irrisolti (2013, nuova edizione aggiornata)

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- Bande criminali (2009, esaurito)

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- La sanguinosa storia dei serial killer (2003, esaurito)

 

I NOSTRI LIBRI

- Itinerari imperdibili - Laghi della Lombardia (2018)

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- Caro amico ti ho ucciso (2016)

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- Milano criminale (2015, II edizione)

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- I 100 delitti di Milano (2014)

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- I personaggi più malvagi della storia di Milano (2013)

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- Milano giallo e nera (2013)

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- Gli attentati e le stragi che hanno sconvolto l'Italia (2013)

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- Le famiglie più malvagie della storia (2011, II edizione)

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- 101 personaggi che hanno fatto grande Milano (2010)

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- Il grande libro dei misteri di Milano risolti e irrisolti (2006, III edizione)

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- Milano criminale (2005,  esaurito)

 

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I LIBRI DI DANIELA

- Josephine Baker Tra palcoscenico e spionaggio (2017)

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- La vita che non c'è ancora (2015)

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- Le grandi donne di Milano (2007, II edizione)

  

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- L'eterno ritorno, un pensiero tra "visione ed enigma" (2005)

 

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Messaggi di Febbraio 2017

Telecamere in residenze per anziani e disabili in Lombardia

Post n°2016 pubblicato il 28 Febbraio 2017 da accorsiferro
 
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Saggese (Lista Maroni): altro importante tassello di sistema sociosanitario vicino ai bisogni dei cittadini

«Un ulteriore, importante tassello che va nella direzione di un sistema socio-sanitario realmente efficiente e vicino ai bisogni dei cittadini, soprattutto quelli più fragili». Così il consigliere del Gruppo “Maroni Presidente” Antonio Saggese, componente della Commissione regionale Sanità e Politiche sociali, definisce il progetto di legge, approvato oggi dall’Aula, che dispone contributi regionali pari a 1.400.000 euro per l’installazione di sistemi di videosorveglianza all’interno delle residenze per anziani e per disabili della Lombardia.
«Ogni anno in Europa 40 milioni di anziani subiscono abusi, maltrattamenti e violenze fisiche e psicologiche. Si tratta di oltre 10.000 casi al giorno, ma sono episodi sottostimati, poco noti e spesso non denunciati – denuncia Saggese –. In Italia un anziano su tre è vittima di una forma di violenza: 2,9 milioni over 65 sono sottoposti a maltrattamenti psicologici, 600.000 subiscono truffe finanziarie, 400.000 vengono maltrattati fisicamente, 100.000 sono oggetto di abusi sessuali. Sempre più diffusa anche la contenzione fisica e farmacologica perché agli anziani fragili e in difficoltà si chiede pure di “non disturbare” e di non essere un peso, soprattutto in estate, quando prendersi cura di loro può diventare più gravoso e spesso si passa alle “maniere forti”».
«È orribile pensare a questi eventi – sottolinea il consigliere della Lista Maroni – perché la maggior parte dei parenti di queste persone si rivolgono a strutture residenziali o semiresidenziali per avere un supporto, un aiuto specializzato nella gestione dei loro cari, pagando spesso rette consistenti. L’installazione di sistemi di videosorveglianza all’interno delle RSA costituisce quindi, da una parte, un elemento di maggiore tranquillità per le famiglie di anziani e disabili non autosufficienti, bisognosi di continua assistenza, e dall’altra un deterrente per evitare ogni tipo di abuso da coloro che operano in tali strutture, o addirittura da soggetti esterni. La nostra Regione – conclude Saggese – punta da sempre sulla qualità dei servizi ed è in questa ottica che va letta la finalità di questo progetto di legge: non certo controllare a distanza l’attività dei lavoratori, ma tutelare l’immagine di eccellenza delle nostre strutture residenziali e la correttezza di chi vi lavora con alti livelli di professionalità e umanità».

 
 
 

Via libera al Piano lombardo per lo sviluppo del turismo e dell'attrattività

Post n°2015 pubblicato il 27 Febbraio 2017 da accorsiferro
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Daniela Maroni: continua percorso avviato con legge regionale

È stato approvato in Commissione Attività produttive e occupazione il Piano per lo sviluppo del turismo e dell’attrattività, che va a integrare la normativa regionale in materia di turismo. Nuove le sfide e gli obiettivi, a partire dal turismo accessibile.
Fra le misure a sostegno del comparto turistico lombardo: valorizzazione delle Pro loco e sviluppo di una rete unica per la promozione turistica di base; messa in rete del patrimonio lacuale e fluviale lombardo per aumentarne l’attrattività; valorizzazione del turismo termale attraverso itinerari integrati; attivazione dell’Osservatorio regionale del turismo; interventi di mappatura per rendere pubblica e accessibile l’intera offerta turistica dei territori, favorendone la destagionalizzazione dei flussi turistici e l’incremento delle presenze attraverso un programma integrato d’iniziative e di eventi; collaborazione allargata, con iniziative tra pubblico e privato, per consolidare l’integrazione in materia di turismo attraverso attività delle imprese culturali, creative, della comunicazione web e social, dell’audiovisivo e dell’editoria, al fine di potenziare la promozione e la visibilità del segmento lombardo; operare per favorire la piena integrazione di portali turistici, sistemi informativi e piattaforme digitali, inclusa la rete degli Infopoint lombardi.
«Un Piano completo che rafforziamo con una proposta di risoluzione, approvata all’unanimità, carica di stimoli e priorità – commenta il Consigliere Segretario di Regione Lombardia Daniela Maroni, relatrice del Piano –. È stato adottato un provvedimento che continua un percorso avviato in occasione dell’approvazione della legge sul turismo. Siamo di fronte a un’opera di coinvolgimento costante e continuo che intende dar vita ad una logica di rete per favorire la crescita strutturale dell’intero comparto, per sua natura eterogeneo e plurale. Mi sento portavoce di un territorio – aggiunge Daniela Maroni – che ha bisogno di strutturare il sistema per dare vita a una migliore interazione e integrazione tra le politiche turistiche e commerciali proprio per salvaguardare e valorizzare le periferie delle città e quelle zone di montagna e di pianura escluse dai grandi flussi turistici».

 
 
 

Droghe fra i giovani, Saggese (Lista Maroni): cannabis e cocaina usate già da adolescenti

Post n°2014 pubblicato il 20 Febbraio 2017 da accorsiferro
 
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«Regione prosegue impegno per prevenzione e contrasto nelle scuole»

«L’impegno di Regione Lombardia è quello di rafforzare la collaborazione con le istituzioni scolastiche e consolidare la rete delle scuole che promuovono salute, allo scopo di attivare, tramite le Direzioni Welfare, Reddito di autonomia e Istruzione, iniziative specifiche di prevenzione e contenimento dell’uso di sostanze stupefacenti fra gli studenti, anche attraverso l’educazione alla legalità». Il consigliere regionale del Gruppo “Maroni Presidente” Antonio Saggese, componente della Commissione Sanità e Politiche sociali, spiega così il voto favorevole del suo Gruppo alla mozione delle opposizioni per la prevenzione e il contrasto dell’uso delle droghe fra i più giovani. La mozione, approvata dal Consiglio regionale, invita la Giunta ad intraprendere adeguate campagne d’informazione, soprattutto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile, per sensibilizzare e rendere consapevoli i più giovani sull’uso e sugli effetti delle droghe pesanti.
«La ricerca commissionata dalla Regione al Siapad (Sistema integrato analisi e previsione abuso e dipendenze) indica le fasce di età più giovani, in particolare quella tra i 15 e i 24 anni, le più interessate al consumo/abuso di sostanze psicoattive e conferma l’inizio precoce dell’uso di cannabis, la sostanza psicoattiva più utilizzata, fra i preadolescenti – ricorda Saggese –. Da un’altra ricerca del 2014, HBSC-Health Behaviour School-aged children, risulta che l’8% degli studenti di 11 anni ha dichiarato l’uso di cannabis, quota che sale al 26,6% nella fascia d’età dei 15 anni. Il dato evidenzia come l’età critica per iniziare a fumare cannabis sia tra i 13 e i 15 anni, periodo di passaggio tra la scuola secondaria di I e di II grado. Per quanto riguarda l’uso di cocaina, sempre dal report Siapad (giugno 2016) leggiamo che in Lombardia sono 120.000 le persone che negli ultimi dodici mesi l’hanno consumata almeno una volta, con una incidenza del 4% nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni; dato sconcertante è però quello della ricerca HBSC che rileva un consumo precocissimo, circa l’1%, fra gli under 15. Infine, si stimano tra 10.000 e 17.000 i lombardi che negli ultimi dodici mesi hanno utilizzato eroina; poco meno di un terzo di questi consumatori potrebbe avere meno di 20 anni».
Per il consigliere della Lista Maroni «i nuovi “stili” di consumo delle sostanze psicoattive delineano una figura di giovane consumatore atipico rispetto al tossicomane “tradizionale”, che non sembra percepire il rischio connesso ai suoi comportamenti e considera il proprio consumo come un comportamento normale, episodico, compatibile con uno stile di vita integrato. Regione Lombardia – conclude Saggese – da diverso tempo ha messo la prevenzione al centro del proprio operato in tema di contrasto alle dipendenze in particolare fra i giovani, anche attraverso la promozione della salute nel contesto scolastico, per migliorare e proteggere la salute di tutti i soggetti e per rendere gli ambiti scolastici luoghi di benessere fisico e sociale».

 
 
 

Su "BBC HIstory" di marzo il dossier di Accorsi e Ferro sul 1968

Post n°2013 pubblicato il 18 Febbraio 2017 da accorsiferro
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Sul numero di "BBC History" di marzo, già in edicola, il dossier di Andrea Accorsi e Daniela Ferro sul cinquantenario del 1968, l'anno che ha rivoluzionato il nostro Paese. Buona lettura!

 

 
 
 

Gadget nazifascisti, Galli (Lista Maroni): da opposizioni approccio ideologico superato

Post n°2012 pubblicato il 17 Febbraio 2017 da accorsiferro
 
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«Serve reato di apologia di tutti i totalitarismi»

«Questa mozione trasuda di chincaglieria ideologica del Novecento, del secolo che, faticosamente, ci siamo lasciati alle spalle una quindicina di anni fa. Se avesse auspicato una nuova declinazione del reato di apologia, cercando magari di codificare il reato di apologia del totalitarismo, di qualunque colore, e del genocidio, dimostrando di superare un approccio ideologico nostalgico della cultura politica del Novecento, avrebbe trovato in noi dei convinti sostenitori». Così Stefano Galli, a capo del Gruppo consiliare “Maroni Presidente”, ha motivato nell'Aula del Consiglio regionale della Lombardia il voto contrario del suo Gruppo a una mozione delle opposizioni, bocciata, contro la diffusione di beni, gadget e oggetti con immagini fasciste e naziste.
«Quel che manca nella mozione – ha spiegato Galli – è un cambio di passo, radicale e necessario. Nel suo approccio c’è un passato che non passa, c’è la storia dei vincitori imposta ai vinti, c’è la competizione sulla memoria – rossa, nera, grigia (quella di chi scelse di non scegliere) – che spesso ha animato il dibattito politico e la cultura politica del secondo Novecento. Come spiegare altrimenti i riferimenti a un esercizio commerciale bergamasco, a Casa Pound e all’inchiesta di “Repubblica”? Anche perché le aziende che realizzano i gadget del regime fascista e di quello nazista sono le stesse che realizzano i gadget dei regimi comunisti».
«La mozione – ha proseguito il capogruppo della Lista Maroni – è il retaggio di un approccio vecchio e polveroso perché si appoggia alla XII disposizione finale della Costituzione repubblicana, che è del 1948, alla legge 645/1952 altrimenti nota come “legge Scelba”, che per altro impedisce di punire chi vende gadget ispirati al Ventennio, al nazismo e al fascismo. Con una sentenza della fine degli anni Cinquanta, la Corte costituzionale ha stabilito che è sacra e inviolabile la garanzia costituzionale di libertà associativa e di libera manifestazione del proprio pensiero, dal punto di vista ideologico. Come pure è espressamente vietata la ricostituzione del partito fascista, non la sua esaltazione. Più di cinque anni fa il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, Karel Schwartzenberg, nel nome dell’onestà-verità storica, si è rivolto alla Commissione dell’Ue, proponendo di riconoscere il reato di apologia del comunismo François Furet è stato un grande storico liberale della Rivoluzione francese, studioso anche di Tocqueville, curatore del “Libro nero del comunismo”. E allora – ha concluso Stefano Galli – ricordiamoli i 94 milioni di morti rubricati in quel libro!».

 
 
 

Accorsi e Ferro firmano “I personaggi più malvagi del Medioevo” su “Medioevo Misterioso” in edicola

Post n°2011 pubblicato il 14 Febbraio 2017 da accorsiferro
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È in edicola il primo numero del 2017 del bimestrale “Medioevo Misterioso”. Andrea Accorsi e Daniela Ferro, già autori del libro Le famiglie più malvagie della storia (Newton Compton), firmano la rassegna “I personaggi più malvagi del Medioevo”: da Tamerlano a Bonifacio VIII, da Vlad l’impalatore a Torquemada e Ivan il Terribile, orrori e violenze di re, papi, imperatori e inquisitori.
Buona lettura!

 

 

 
 
 

Alcol e droga, Saggese (Lista Maroni): mantenere obbligo di sorveglianza sanitaria a personale sanitario e insegnanti

Post n°2009 pubblicato il 13 Febbraio 2017 da accorsiferro
 
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«Concordiamo sull’opportunità di sollecitare l’emanazione dell’elenco delle mansioni a rischio, per alcool e stupefacenti, mantenendo inclusi il personale sanitario, socio sanitario e gli insegnanti, come previsto nell’intesa Stato-Regioni del 2006»: Antonio Saggese, consigliere del Gruppo “Maroni Presidente” e componente della Commissione regionale Sanità e Politiche sociali, ha così annunciato il sostegno del Gruppo alla mozione, discussa e approvata oggi dall’Aula, sull’estensione dell’obbligo della sorveglianza sanitaria al personale insegnante e sanitario, per verificare la presenza di eventuali sostanze stupefacenti e alcoliche.
«Negli ambienti di lavoro, dove le condizioni psico-fisiche del lavoratore sono un presupposto fondamentale per garantire la propria sicurezza e quella degli altri, l’assunzione di bevande alcoliche e/o il consumo di sostanze stupefacenti influenzano negativamente il comportamento, creando situazioni di forte rischio per sé stessi e per i terzi – osserva Saggese –. La “Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati” stabilisce il divieto di somministrazione ed assunzione di bevande alcoliche o superalcoliche nel corso delle attività lavorative che co mportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi. Tali attività lavorative vengono definite nell’allegato 1 del documento di Intesa Conferenza Stato-Regioni del 16 marzo 2006, che annovera nell’elenco: le mansioni sanitarie svolte in strutture pubbliche e private (medici, infermieri e operatori socio sanitari, le vigilatrici di infanzia e le puericultrici) e le attività di insegnamento nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado. Il decreto legislativo n. 106 del 3 agosto 2009, poi, prevede che la sorveglianza sanitaria effettuata dal medico competente sia anche finalizzata “alla verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti” nei casi previsti dall’attuale ordinamento. La normativa, però, presenta non poche criticità e dubbi interpretativi che hanno portato ad una applicazione non omogenea sul territorio nazionale e regionale, con conseguente difficoltà a fornire una corretta informazione e applicazione».
«Al momento risulta che il gruppo tecnico della Conferenza Stato-Regioni abbia elaborato una bozza di “indicazioni” – conclude il consigliere della Lista Maroni –. Per quanto ci riguarda, Regione Lombardia, a seguito dell’intesa del 2007 e dell’accordo Stato-Regioni del 2008, attraverso le circolari del 22 gennaio e 22 settembre 2009 ha fornito gli indirizzi operativi elaborati da un apposito gruppo di lavoro per un’applicazione uniforme nelle aziende lombarde delle procedure per gli accertamenti sanitari di tossicodipendenza o di assunzione di sostanze stupefacenti in quei lavoratori, elencati nel provvedimento del 2007, addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi».

 
 
 

Piani di emergenza comunali, Toia (Lista Maroni): 10% dei Comuni non li ha predisposti

Post n°2008 pubblicato il 12 Febbraio 2017 da accorsiferro
 
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"Servono risorse per adeguata gestione dei rischi"

«Sensibilizzare le amministrazioni locali affinché adottino il Piano di emergenza comunale e intervenire con opportuni strumenti finanziari regionali che possano supportarle in tal senso»: sono gli obiettivi enunciati da Carolina Toia, consigliere regionale del Gruppo “Maroni Presidente” e componente della Commissione Ambiente e Protezione civile, in merito alla risoluzione approvata oggi dal Consiglio sul ruolo della Regione Lombardia nei confronti dei Piani di emergenza comunali.
«I dati presentati nell’audizione presso la Sala operativa della Protezione civile riportano che nella nostra regione il 10% dei Comuni non ha predisposto il Piano di emergenza – spiega Toia –. L’attività di pianificazione delle emergenze è il modo più completo per affrontare la loro gestione. In questa prima fase di “mappatura a mosaico” è necessario raccogliere una grande quantità di dati per creare un modello di gestione del rischio che, attraverso l’aiuto dei moderni strumenti informativi e di analisi territoriale, possa individuare la modalità di intervento più appropriata. Ora dobbiamo terminare di mappare le varie tipologie di rischio: idrogeologico, sismico, incendio boschivo, industriale, ambientale».
«La corretta mappatura del territorio – aggiunge la consigliere della Lista Maroni – è il dato necessario affinché si possa predisporre una rete ampia di valutazione per definire l’area del rischio, i punti di accessibilità per gli interventi, le infrastrutture viabilistiche, la struttura strategica e la superficie di riferimento. La visione generale e le competenze da mettere in campo fanno constatare che la mappatura locale non può essere semplicemente inquadrata nello specifico strumento urbanistico locale, ma necessita di valutazioni in un campo di riferimento sovra comunale».

 
 
 

In edicola lo speciale di “History” sulle grandi imprese militari degli italiani

Post n°2007 pubblicato il 11 Febbraio 2017 da accorsiferro
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È in edicola lo speciale di “History” su “Le grandi imprese militari degli italiani”: dalla guerra italo-turca alle missioni in Afghanistan, le gesta e il coraggio dei nostri soldati. Andrea Accorsi e Daniela Ferro firmano gli articoli “La gloriosa campagna dei bersaglieri” (la battaglia della Cernaia), “Nome in codice: Operazione Bomba” (la conquista del Dodecaneso), “Un argine alla disfatta” (gli eroi del Monetgrappa) e “Gli alpini nell’inferno russo” (Nikolajewka).
Buona lettura!

 
 
 

Tutela animali d'affezione, via libera al nuovo regolamento

Post n°2006 pubblicato il 09 Febbraio 2017 da accorsiferro
 
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Magoni (Lista Maroni): Lombardia prima regione a garantire benessere di cani e gatti, multe salate per chi non rispetta le norme

«È stata una delle mie prime battaglie di civiltà in questo mandato di consigliere regionale. Oggi desidero esprimere la mia piena soddisfazione per il parere favorevole espresso dalla Commissione in riferimento a questo regolamento, che ha come scopi promuovere il benessere e la tutela dei nostri animali, prevenire il randagismo e favorire e diffondere i principi di corretta convivenza con la specie umana. Si tratta di uno strumento fondamentale che disciplina le responsabilità e i doveri che il proprietario o il detentore di un animale d’affezione deve avere nella cura e nell’attenzione verso il proprio animale». Questo il commento di Lara Magoni, consigliere regionale del Gruppo “Maroni Presidente” e relatrice del Regolamento in materia di animali d’affezione che questa mattina ha avuto il via libera dalla Commissione Sanità e Politiche sociali.
«In Lombardia, dove vige l’obbligo di registrarli, abbiamo 1,2 milioni di cani e abbiamo ritenuto doveroso istituire norme utili a sensibilizzare i proprietari verso una corretta e responsabile conduzione dell’animale nei luoghi pubblici, garantendo l’incolumità delle persone, il rispetto degli animali stessi e un maggiore senso civico. Fra i nuovi obblighi per i proprietari introdotti nel regolamento – precisa la Magoni –, fornire all’animale un ricovero adeguato, cibo e acqua in quantità sufficiente, un’adeguata attività motoria e favorire i contatti tipici della specie. Fra i divieti introdotti, cito quello di tenere i cani alla catena o di applicare loro qualunque altro strumento simile di contenzione, se non per ragioni sanitarie certificate da un veterinario o per temporanee ragioni di sicurezza. Inoltre, per quanto riguarda gli animali in addestramento, viene previsto il divieto di sottoporli ad attività dannose per la loro salute o di obbligarli a superare le proprie capacità naturali».
«Viene confermato l’obbligo di identificazione e iscrizione all’anagrafe degli animali d’affezione per tutti i cani, per i gatti destinati al commercio e per quelli delle colonie feline e quindi l’obbligo per i proprietari di recarsi dal medico veterinario per far loro applicare il microchip e iscriverli all’anagrafe degli animali d’affezione. A tale proposito – sottolinea Magoni –, al fine di dare compiuta attuazione al dovere di censimento e di sterilizzazione dei gatti, si richiede che la colonia felina venga localizzata non solo in corrispondenza del punto principale di offerta del cibo, ma anche di quello in cui stazionano maggiormente i gatti qualora non siano alimentati dall’uomo».
«Un altro aspetto importante – continua la vice campionessa del mondo di sci, oggi tra le file della Lista Maroni – riguarda la prevenzione del randagismo, con disposizioni in merito alla cattura dei cani vaganti e alle procedure da attivare all’arrivo del cane al canile sanitario, l’eventuale trasferimento al rifugio, le disposizioni per l’affido degli animali ospitati, le procedure da seguire per rintracciare i proprietari e i doveri posti in capo alle persone fisiche che rinvengono un cane vagante e ai medici veterinari che li accettano in custodia. Ultima ma non certo per importanza, l’introduzione della possibilità di accesso di cani, gatti e conigli negli ospedali e nelle case di riposo, secondo le condizioni di sicurezza stabilite dalle strutture sanitarie o sociosanitarie, rispettando i requisiti minimi riportati dal regolamento. Per chi non rispetta le norme del Regolamento – conclude la relatrice – la legge regionale prevede sanzioni che vanno da 150 a 900 euro».

 
 
 

Fattore famiglia, Saggese (Lista Maroni): non escludere padri e madri separate, con i loro figli restano pur sempre una famiglia

Post n°2005 pubblicato il 07 Febbraio 2017 da accorsiferro
 
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«Dai dati presentati questa mattina in commissione, si rileva che il fenomeno della separazione riguarda 1.000.000 di famiglie, con una media di 1,5 figli a testa e che la separazione e il divorzio si annoverano fra le cause di povertà nella misura di oltre il 50%. I padri separati lamentano di non poter arrivare a fine mese con la sottrazione della casa e con assegni di mantenimento mediamente pari a 480 euro per figlio, il 50% delle spese straordinarie e l’affitto di una nuova casa su stipendi medi di 1.300 euro, mentre le madri accusano di non farcela in tutti quei casi in cui, dovendo occuparsi dei figli, non percepiscono l’assegno di mantenimento vuoi per motivi volontari che involontari quali, fra questi ultimi, la perdita del lavoro da parte del padre». È quanto spiega il consigliere regionale del Gruppo “Maroni Presidente” Antonio Saggese (nella foto), che ha seguito l’approvazione della Legge Regionale n. 18/2014 per i servizi di assistenza socio economica e abitativa ai genitori separati, dopo l’audizione in Commissione Bilancio delle associazioni che rappresentano le famiglie sul territorio lombardo in merito al Fattore Famiglia Lombardo. Su richiesta dello stesso consigliere, sono state audite in Commissione anche le associazioni di genitori separati, al fine di non escluderle dal percorso legislativo che si sta intraprendendo in Regione.
«Il Fattore Famiglia – spiega Saggese – è un indicatore sintetico della situazione reddituale che intende incidere sull’accesso alle prestazioni erogate da Regione Lombardia, dalle prestazioni socio sanitarie alle misure per l’accesso all’abitazione sino ai servizi scolastici, di istruzione, di formazione e del trasporto locale. Già introdotto in via sperimentale, in attuazione della Legge Regionale 2/2012, ha l’obiettivo di superare i limiti dei sistemi attualmente in essere, come l’ISEE, di competenza statale. Per come si presenta, il fenomeno della separazione mette in luce la fragilità di queste famiglie e richiede che il Fattore Famiglia lombardo ne tenga assolutamente conto».
«La proposta di legge, così come presentata – afferma il consigliere della Lista Maroni –, sembra fare un passo indietro rispetto all’ultima versione dell’ISEE che già dal 2015 ha tenuto conto, quale componente negativa da applicare al conteggio dell’indicatore sintetico economico, dell’assegno di mantenimento pagato dai padri. Ma è un passo indietro anche in considerazione della Legge 18/2014 sui genitori separati, che in Lombardia ha già neutralizzato dal computo patrimoniale la casa coniugale di proprietà in tutte quelle circostanze in cui essa viene sottratta al genitore che ne è proprietario, in virtù dell’assegnazione all’altro genitore. Sarebbe poi un errore – conclude Antonio Saggese – non considerare famiglia, proprio in un indicatore che utilizza tale dizione, sia le madri con i loro figli ma anche i padri in quanto questi ultimi, pur non avendone il collocamento, restano pur sempre una famiglia insieme ai loro figli».

 
 
 

Gratuitamente on line il romanzo di Daniela Ferro "La vita che non c'è ancora"

Post n°2004 pubblicato il 05 Febbraio 2017 da accorsiferro
Foto di accorsiferro

E'disponbile on line, gratuitamente, il romanzo breve di Daniela Ferro La vita che non c'è ancora. Protagonista è Caterina, giovane ragazza alle prese con le difficoltà quotidiane e gli orrori della guerra nella Milano della Repubblica di Salò.
Il testo completo del libro è alla pagina Facebook "La vita che non c'è ancora". 
Buona lettura!

 
 
 
 
 

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IL FILM CHE ABBIAMO VISTO IERI SERA

Il Prof. Dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionato con la mutua**

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Kate Quinn

Fiori dalla cenere

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Assassinio sull'Orient-Express di Agatha Christie

Cime tempestose di Emily Bronte

Dieci piccoli indiani di Agatha Christie

Genealogia della morale di Friedrich Nietzsche

Guerra e pace di Lev Tolstoj

Illusioni perdute di Honoré de Balzac

Jane Eyre di Charlotte Brontë

Le affinità elettive di Johann W. Goethe

Madame Bovary di Gustave Flaubert

Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov

Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse

Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen

 
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