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un graditissimo regalo di Martina

-by

 

Premio 10 e lode

ringrazio con tanto affetto per il premio

con la seguente motivazione assegnatomi da

 donne e.... 

Al blog "TANTO PER ESSERCI"  di una persona speciale.

http://blog.libero.it/ashla/

 

PREMIO Award Brillante

donatomi dalla cara amica Silvana

del blog : SGATTAIOLANDO

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 

 
 

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I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici invece  pur vedendo allo stesso modo i tuoi errori...  ti lusingheranno sempre

 
 

Messaggi di Febbraio 2024

studio da incubo

Post n°1255 pubblicato il 22 Febbraio 2024 da acer.250

rivista vaccine

È stato pubblicato un nuovo, studio che conferma e aggrava il bilancio degli eventi avversi dovuti ai vaccini anti Covid. Stavolta la ricerca in peer reviewed è del Global vaccine data network, ed è uscita sulla rivista Vaccine, sostenuta dai Centers for disease control and prevention (Cdc) degli Stati Uniti. E cosa è emerso? Lo spiega Maddalena Loy su LaVerità: “Su un totale di più di 13 miliardi di dosi somministrate in tutto il mondo, è facile capire che anche una minima possibilità in più di eventi avversi gravi corrisponde a decine di milioni di vite, anche giovani, segnate per sempre”. Lo studio di coorte ha rilevato che i vaccini erano collegati a un leggero picco di condizioni mediche neurologiche, del sangue e cardiache

Tra queste, la sindrome di Guillain-Barré (Gbs), la mielite trasversa (Tm), la paralisi facciale di Bell, l’encefalomielite acuta disseminata (Adem), le convulsioni generiche (Gs) e febbrili (Fs), le trombosi cerebrali dei seni venosi (Cvst), la trombosi venosa splenica (Svt), l’embolia polmonare (Pe), la trombocitopenia e la trombocitopenia immunitaria (Itp), la miocardite e la pericardite. Lo studio, che è il più grande a livello globale sulla sicurezza dei vaccini mai realizzato fino ad oggi, visto che ha analizzato i dati di 99 milioni di persone vaccinate in otto Paesi, ha verificato se ci fossero incidenze più alte del previsto dopo la vaccinazione. E le ha trovate, confermando che i vaccini anti Covid hanno provocato diversi effetti collaterali. Non solo.

Lo studio ha rivelato anche che “l’incidenza è superiore rispetto alle attese registrate nei documenti ufficiali”. I ricercatori, ad esempio, hanno riscontrato un aumento statisticamente significativo dei casi di sindrome di Guillain-Barré entro 42 giorni da vaccinazione con Astrazeneca: l’azienda ne aveva previsti al massimo 66, ne sono stati invece osservati 190, correggendo la percentuale che avevano fornito dello 0,29% a 0,82%. Lo stesso vale per la trombosi cerebrale dei seni venosi (Cvst): riscontrati 69 eventi anziché i 21 previsti. E così via, con percentuali ritoccate tutte al rialzo, e non di poco, soprattutto per miocarditi e pericarditi, come stiamo vedendo, tristemente, anche in Italia.

 
 
 

progetto Neuralink , Chip nel cervello

Post n°1254 pubblicato il 22 Febbraio 2024 da acer.250
 

chip nel cervello

Ha fatto molto discutere il progetto Neuralink avviato da Elon Musk. Come probabilmente saprete, si tratta dell’impianto di un microchip nel cervello di un paziente. Un tema delicato e controverso. Che è stato inizialmente presentato in modo positivo, come un aiuto fornito dalla tecnologia a persone affette da disabilità. Ma questo è solo uno degli aspetti della questione. Perché le possibili evoluzioni nell’uso di questa tecnologia, ragionevolmente, non si fermerebbero a questo. Come sempre succede quando si mettono a disposizione nuovi strumenti, è l’uso che poi ne viene fatto a essere a rappresentare sia un’opportunità, sia un pericolo. Occorre perciò riflettere bene sulle clamorose novità di cui ieri ha parlato Elon Musk, in merito alle condizioni del suo “paziente zero”

“Il paziente sembra essersi ripreso completamente, senza effetti negativi”, ha scritto il miliardario americano in un tweet. Poi ha sganciato la bomba: “Ora è in grado di controllare il mouse e di muoverlo sullo schermo semplicemente pensando”. Insomma, ci siamo arrivati. Quello che sembrava solo un tema per i film di fantascienza, grazie a Neuralink è diventato realtà. Il primo uomo a cui è stata impiantata la tecnologia cerebrale, ora può controllare il mouse di un computer con il pensiero. Un fantastico risultato per chi, per l’appunto, soffre di gravi disabilità. Ma con implicazioni enormi per la società intera e per tutti noi.

 

Sì, perché Neuralink ha sviluppato una tecnologia che, comunque la si voglia vedere, “potenzia” le funzioni del cervello umano. Rende possibile interagire con gli strumenti tecnologici semplicemente con il pensiero. E non è credibile pensare che il suo utilizzo si fermerà alle persone che ne hanno veramente bisogno. La strada verso la creazione di un ibrido fra uomo e macchina sembra ormai aperta. E’ il grande tema del transumanesimo, che sembrava anch’esso una fantasia da scrittori e invece ora è alle porte. Con due grandi domande. Se qualcuno si farà impiantare il chip cerebrale, riuscirà a implementare le proprie capacità in modi non ancora del tutto prevedibili. Rendendo praticamente obbligatorio per tutti fare la stessa cosa, pena la divisione in un’umanità di serie A e un’altra di serie B

 
 
 

Autovelox ora cambia tutto

Post n°1253 pubblicato il 22 Febbraio 2024 da acer.250
 

autovelox

Non c’è pace per gli automobilisti. E stavolta nemmeno Fleximan potrà farci niente. Perché è in arrivo un nuovo sistema di controllo della velocità in autostrada e sulle strade extraurbane molto diverso da quelli a cui eravamo abituati. Sinora c’era il Tutor, che rilevava la velocità media fra due portali. Ma con l’arrivo di Vergilius, per chi viaggia sui tratti autostradali o extraurbani cambierà tutto. Perché il nuovo sistema, oltre a essere più preciso, non si limita a calcolare le velocità medie. Ma può monitorare anche la velocità istantanea nel momento in cui l’auto passa sotto le videocamere. Esattamente come un normale autovelox.

Come il Tutor, Vergilius viene tarato per calcolare un limite di tolleranza del 5% sui limiti imposti. In pratica, se il limite è a 130, i guidatori se la caveranno non superando la soglia dei 136.5 chilometri orari. Oltre, scatteranno le multe secondo le modalità consuete. Sanzione pecuniaria sino a 10km orari oltre il limite, perdita dei punti progressiva per le velocità superiori. Vergilius, peraltro, è già installato e operativo in alcune tratte extraurbane particolarmente a rischio.

 
 
 

PrintListener

Post n°1252 pubblicato il 22 Febbraio 2024 da acer.250
 

impronta digitale su cellulare

La continua evoluzione delle tecnologie non sempre porta buone notizie. Con l’avanzare dei mezzi a disposizione, anche ciò che sino a ieri sembrava sicuro all’improvviso non lo è più. Soprattutto quando sono in ballo la nostra privacy e la nostra sicurezza. O quelle di siti, istituzioni o altro che si occupano dei nostri dati. L’ultimo allarme, un po’ a sorpresa, riguarda l’uso delle impronte digitali per accedere ai dispositivi. A cominciare da quelli più semplici, come i cellulari, sino ad arrivare a quelli più complessi. Credevamo che almeno le impronte dei nostri polpastrelli appartenessero solo a noi e che fossero inviolabili. Se c’era un metodo considerato sicuro per proteggere i nostri dati era proprio quello. Ma da oggi non è più così. E il motivo è veramente incredibile, quasi fantascientifico per le persone comuni

Un team di ricercatori cinesi e americani, infatti, ha scoperto un nuovo attacco al sofisticato sistema di identificazione delle impronte digitali. Grazie a un sistema altrettanto sofisticato, gli hacker sono in grado di bypassare il blocco-impronta semplicemente grazie al suono prodotto dal dito che viene trascinato sullo schermo di identificazione. Questo attacco ai sistemi è chiamato PrintListener e introduce nuovi livelli di vulnerabilità. Il che è un grosso problema, anche considerando che il mercato della sicurezza biometrica basato sulle impronte è in grande sviluppo e in pochi anni arriverà a valere 100 miliardi di dollari. Ma la nuova scoperta potrebbe cambiare molte cose

 
 
 
 
 

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