Creato da agenzialamanna il 12/05/2011

Agenzia Lamanna

Via Conte Mossa, 71 - Bari - Santo Spirito (BA), 70127 - E-mail: agenzialamanna@libero.it Dott. Antonio Lamanna (Numero Iscrizione R.U.I.: E000339781) - Daniele Greco (Numero Iscrizione R.U.I.: E000430581)

 

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"PERCHE' L'ASSICURAZIONE R.C.A. AUMENTA OGNI ANNO ANCHE SE IO STO IN PRIMA CLASSE E NON FACCIO MAI INCIDENTI?"

Post n°6 pubblicato il 15 Maggio 2011 da agenzialamanna
 
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La domanda che costituisce il titolo del presente post viene fatta quotidianamente agli intermediari assicurativi da tutti quegli assicurati "virtuosi e civili" che da un anno all'altro subiscono aumenti di premio della R.C.A. esosi ed imbarazzanti.

Nel presente post trascrivo un articolo dal titolo "Rc auto, al Sud aumentano le frodi sui sinistri. E le compagnie d'assicurazione fuggono", scritto da Davide Mancuso e pubblicato sul sito della S.N.A. (Sindacato Nazionale Agenti) con il quale intende fornire una concreta risposta a tutti coloro che giustamente si pongono e mi pongono questa domanda.

Nel succitato articolo è scritto quanto qui di seguito viene riportato in corsivo. Vi auguro a tutti Voi una buona lettura, sperando che possiate trovare una risposta alla domanda che Vi ponete.

Le compagnie assicurative "scappano" dal Sud Italia. Il trend in aumento delle frodi sui sinistri automobilisti sta convincendo le principali assicurazioni italiane a disimpegnarsi dal mercato meridionale. La legge però le obbliga ad essere presenti su tutto il territorio nazionale e dunque l'unica "soluzione" praticabile resta l'aumento esponenziale ed indiscriminato delle tariffe. Un aumento che colpisce anche quegli automobilisti che non hanno mai avuto incidenti. Secondo le ultime rilevazioni dell'lstat i premi dell'Re auto ad ottobre 2010 rispetto all'anno precedente hanno subito un aumento del 7.49% contro un tasso dell'inflazione generale pari aIl'1.74%.

I numeri rilevati dall'lsvap, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo, sono in effetti emblematici. Nel corso del 2009 i sinistri collegati ad ipotesi di reato sono stati 83.378, in aumento dell'8,6% rispetto all'anno precedente quando si erano attestati a 76.784. Un incremento registrato anche nel conto totale dei sinistri: sono risultati fraudolenti il 2,5% degli incidenti rispetto al 2,31 % del 2008. Particolarmente drammatica la situazione in quattro regioni: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia che presentano dati notevolmente superiori alla media nazionale. Se in Italia infatti le frodi sono lo 0,79% del totale dei sinistri, in Puglia raggiungono il 4,24% e in Campania il 4,27%.

Caserta e Napoli le peggiori province d'Italia - E si registrano proprio in Campania le peggiori statistiche relative alle singole province. A Caserta sono 4.729 il totale dei sinistri fraudolenti, una percentuale del 12,44% rispetto ai sinistri totali verificatisi nella città. A Napoli le frodi sono state 20.794,1'11,28% dei sinistri denunciati nel capoluogo campano. Nella nostra regione la "capitale" delle frodi assicurative è Catania, con 2.772 sinistri connessi con reati, un incidenza del 4.04% sul totale. Segue Messina con 2.472 (con una percentuale però più alta, 7,12%) e Palermo con 1.320.

Federalismo assicurativo - Numeri che hanno spinto le compagnie ad applicare tariffe profondamente differenti da un punto all'altro dell'Italia. Abbiamo provato, usando il portale Supermoney, a confrontare le tariffe applicate in cinque città, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Bari e Palermo. Un quarantenne che voglia assicurare la sua Fiat 600 appena acquistata, a Milano pagherebbe 467.51 euro, a Palermo 730 euro, mentre dovrebbe superare il migliaio di euro a Bari (1034) e Reggio Calabria (1303) fino ad arrivare ai 1668 euro di Napoli. Peggiore il caso di un neopatentato diciottenne. A Milano per vedere assicurata la sua prima automobile dovrà sborsare 2098 euro. Il coetaneo palermitano ne dovrà pagare 2301, il barese 2760, mentre cifre più alte per chi è nato a Reggio Calabria (3012) e Napoli (4274 euro).

Rapporto premi-sinistri -In sette province italiane il comparto dell'rc auto è in perdita. Secondo i dati 2009 rilevati dall'lsvap a Crotone il rapporto sinistri/premi è del 119%, le compagnie cioè pagano il 19% in più di quello che incassano. Se infatti i premi raccolti sono 35 milioni di euro, l'importo dei sinistri è di 42 milioni. Non va meglio in altre due province della Sardegna, Ogliastra e Medio Campidano dove il rapporto è rispettivamente di 114,20% e 111,15%. AI quarto posto Agrigento, con 101 milioni di importo sinistri a fronte di 92 milioni di premi (un rapporto del 109%). Seguono Foggia (104,22%), Taranto (101,71%) e Vibo Valentia (101,22%). Poco sotto il 100% anche Enna (99,49%) e Caltanissetta (98,83%). Tra le regioni il record spetta alla Puglia con il 93,47%, seguono Calabria (93,30%), Sicilia (89,27%) e Campania (88,38%) a fronte di una media nazionale del 77,52%. Le più virtuose sono le provincie di Lodi e Lecco con rispettivamente un rapporto sinistri/premi del 50,01 % e del 47,60%.

Fuga dal sud - "Le compagnie stanno chiudendo a tamburo battente - ci spiega Giovanni Borsellino, coordinatore regionale dello Sna Sicilia, il sindacato degli agenti assicurativi - nel solo territorio di Agrigento da giugno ad oggi vi sono state sei richieste di revoche o liberalizzazioni. Si consente cioè agli agenti di gestire il portafoglio clienti per altri 15-16 mesi in attesa di nuova collocazione. La strategia delle aziende è quella di aumentare le tariffe, bloccare gli sconti promozionali delle agenzie, causando una disdetta massiva e quindi chiudere definitivamente - continua Borsellino - una situazione che sta diventando drammatica in alcune zone della nostra regione come Campobello di Mazara, Licata o Canicattì". Quali le soluzioni possibili? "La scelta delle compagnie purtroppo, da un certo punto di vista, è anche condivisibile. Il continuo aumento delle frodi è un dato di fatto. Il problema sta nello scarsissimo controllo delle autorità preposte, sia sanitario che delle forze dell'ordine che probabilmente non controllano adeguatamente l'entità e la gravità dei sinistri. Ci vorrebbe maggior disciplina e controilo del territorio".

La circolare Ina Assitalia - Dal canto loro le compagnie proseguono nella loro silenziosa fuga. Lo scorso agosto Ina Assitalia ha diramato una circolare destinata alle proprie agenzie pugliesi, calabre e campane. Nel documento viene illustrato come "l'andamento complessivo dell'Agenzia Generale viene seriamente compromesso a causa dei margini fortemente negativi espressi dai portafogli gestiti da alcuni produttori". Su questi portafogli sarebbero stati posti tutti i provvedimenti necessari per riportarne sotto controllo la redditività. In particolare: "a partire da ottobre 2010 tutti i portafogli con un rapporto sinistri/premi superiore al 70% e con frequenza sinistri causati superiore alla media nazionale verranno disdetti [ ... ] e a tutti i portafogli che insistono nelle regioni di Calabria, Puglia e Campania si provvederà ad inviare disdetta direzionale alle polizze colpite da almeno un sinistro "causato" dal 10 gennaio 2007 al giugno 2010 o con un sinistro "subito" con lesioni".

La posizione dell'Ania - "In Italia - spiega Fabio Cerchiai, presidente dell'Ania, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, la copertura assicurativa concerne 43,5 milioni di veicoli, con il risarcimento di 3,7 milioni di sinistri (per un valore complessivo di 15 miliardi di euro), in Francia i veicoli assicurati sono 39,4 milioni, con 1,7 milioni di sinistri risarciti, per un valore complessivo di 6,5 miliardi di euro. In Italia meridionale continua Cerchiai - sono presenti parametri peggiori rispetto alla media nazionale, in termini di frequenza dei sinistri e di maggiori costi per il risarcimento del danno. Si approvi al più presto la costituzione di un'agenzia pubblica per l'accertamento e il contrasto delle frodi assicurative - si augura - le imprese del settore assicurativo sono disponibili a contribuire ai costi di funzionamento del futuro organismo, in modo da evitare che i maggiori oneri ricadano sul bilancio dello Stato".

Sono 194 le compagnie di assicurazioni autorizzate ad operare in Italia nel ramo dell'Re auto, sessanta delle quali italiane.

Quattordici le principali: Alleanza Toro spa, Allianz, Generali, Axa, Compagnia di Assicurazione di Milano, Compagnia italiana di previdenza, assicurazioni e riassicurazioni, Fondiaria, Groupama, Hdi, InaAssitalia, Società cattolica di Assicurazione, Reale Mutua, Ugf, Vittoria assicurazioni.

Tra le principali compagnie straniere 25 hanno sede nel Regno Unito, tra le più importanti la L1oyd's e la Suno Venticinque anche le compagnie tedesche, come la Allianz, dodici quelle francesi e tre le spagnole.

Da non trascurare anche il fenomeno delle assicurazioni online recentemente sono state segnalate dall'lsvap nove compagnie non autorizzate ad emettere polizze Rc auto: Ala Assicurazioni (con sede legale e direzione in Austria diversa dall'Ala Assicurazioni S.p .. A. società del gruppo SARA che è invece regolarmente registrata ed autorizzata con sede legale in Milano); Aioi Motor and Generallnsurance Company of Europe Limited; Allianz Hungària Biztosit6 Részvénytàrsasàg; Arisa Assurances S.A.; Fomo Assicurazioni; Generali Versicherung AG; Generali Belgium S.A; HDI Direkt Versicherung AG che ha come intermediario Fin Planet s.p.a.; Insurance Company EuroinsAD;

Diventa sempre più difficile e costoso a Canicattì, come in provincia, assicurare la propria autovettura per la responsabilità civile. Spesso non si trovano compagnie disposte ad assicurare gli automezzi. Quando se ne trova una le tariffe fagocitano uno stipendio o anche più. Quello che ad inizio estate sembrava un esagerato allarmismo degli utenti, delle associazioni dei consumatori e degli stessi agenti d'assicurazione invece da alcune settimane è diventata amara e cruda realtà.

Nei giorni scorsi a Palermo, presso i locali della Carnera di commercio di via Emerico Amari, si è svolto un incontro regionale organizzato dal Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione alla presenza del presidente Giovanni Metti. La città di Canicattì assieme agli altri centri dell'agrigentino era particolarmente interessata e presente. Non per caso ma perché sono coloro che si ritrovano, in chiave negativa, in cima alle rispettive classifiche di sinistri e percentuali tra indennizzi e premi pagati. Secondo le statistiche fornite ad Agrigento dallo stesso Sna la provincia della Valle dei Templi ha registrato nel 2009 oltre 25 mila incidenti con danni a cose e a persone. Di questi ben 8.000 si sono verificati nella sola Canicattì. Gianni Borsellino, presidente provinciale dello Sna ha anche interessato prima il prefetto Umberto Postiglione ed poi il suo successore Francesca Ferrandino della gravità della situazione. "La provincia di Agrigento si colloca al quarto posto in assoluto nella classifica fra le province meno virtuose e -continua Borsellino- addirittura al primo in ambito nazionale". Un dato che si traduce in una perdita economica netta per le compagnie d'assicurazione che hanno avuto infatti un rapporto sinistri/premi del 109 per cento ed una perdita secca di 8 milioni e 402 mila Euro solo nel 2009 e solo nella provincia di Agrigento. "Questo dato negativo ha portato -dice un agente di Canicattì, in trepidazione per gli umori della direzione della sua compagnia- a revocare solo a Canicattì già almeno tre mandati alle agenzie, a rescindere in via unilaterale molti contratti con gli automobilisti e le compagnie a praticare incrementi sui premi di almeno il 50 per cento se non multipli di quanto pagato negli anni precedenti con grosse difficoltà per chiunque ad avere una copertura assicurativa degna di questo nome e finanziariamente sostenibile per le famiglie".

Gianni Borsellino ha segnalato ancora la stessa situazione, se non più grave, al neo prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino, con una grossa esperienza già maturata a Palermo prima di arrivare in questo lembo di Sicilia a dispetto della giovane età, in considerazione del fatto che "molti padri di famiglia eludono l'obbligo di assicurarsi con gravi rischi per tutti perché al rigore normativo dell'obbligo di una copertura assicurativa si preferisce dare da mangiare alla famiglia". Difficoltà che favoriscono ed incoraggiano il sempre maggiore ricorso alle organizzazioni criminali in grado di fornire a prezzi concorrenziali, anche meno di cento Euro, contrassegni assicurativi falsi. La situazione, che accomuna Canicattì ed Agrigento a province ingegnose come Napoli e Reggio Calabria, quindi rivestirebbe i canoni dell'emergenza sociale e del mantenimento dell'ordine pubblico cui lo stato ed i suoi rappresentanti periferici dovrebbero interessarsi. Dal prefetto Francesca Ferrandino, che non sottovaluta la gravità della situazione, non è mancata l'attenzione né è tardata la risposta che però non ha soddisfatto Gianni Borsellino, presidente dello Sna di Agrigento. "La vigente normativa - dice la massima autorità dello Stato in provincia di Agrigento - non consente alcun intervento da parte di questa prefettura". Con l'aiuto del prefetto Ferrandino quindi bisognerà cercare interlocutori altrove visto che la risposta del prefetto non è un volersi disinteressare dei problemi sociali ma un voler agire all'interno delle proprie competenze e limiti e nel rispetto delle norme la legittimano il suo operato.

Anche chi guida un'auto di lusso cerca online la polizza migliore. Secondo i dati diffusi da Assicurazione.it, negli ultimi 12 mesi sono state più di 8.000 le richieste di preventivo fatte da chi siede al volante di una Ferrari, una Porsche o altre vetture da sogno.

Contrariamente a quanto si possa pensare, non necessariamente guidare un'auto di valore comporta anche una spesa elevata per sottoscrivere la polizza di responsabilità civile.

Assicurazione.it ha analizzato i profili di un guidatore 35enne o45enne, lo ha immaginato residente a Milano, o a Roma o a Palermo e al volante di macchine decisamente di lusso: Ferrari, Porsche, Lamborghini, Aston Martin, Maserati o Bentley. È emerso  che, per assicurare online una Ferrari California del valore commerciale di 165.000 euro, se si vive a Milano, bastano appena 295,42 euro. Il prezzo sale leggermente se chi assicura la Ferrari abita a Roma (352,38 euro) e raddoppia se invece il conducente risiede a Palermo (677,18 euro). Ma, se si pensa di assicurarle contro il furto, arriva l'inghippo: quasi nessuna compagnia accetta di assumersi il rischio di tutelare dai ladri un'auto così appetibile, e anche se lo fa pone alcuni limiti. In primis, il prezzo della polizza varia, includendo oltre l'RC anche la copertura contro furto e incendio, arrivando quasi a decuplicare il valore: caso limite, a Palermo, dove nessuna delle compagnie prese in esame assicura questi veicoli per il furto.

 
 
 
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