Creato da arte1245 il 09/01/2011

Alcatraz

INCUBO ITALIANO

 

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Del supercapitalismo e di altre sciocchezze

Il Supercapitalismo è un tirannosauro in libertà incontrollata. La sua gabbia si è spalancata in modo definitivo con il crollo del Muro di Berlino il 9 novembre 1989. Da allora non ha più limiti,

è diventato bulimico, divora quel che resta delle socialdemocrazie senza sosta. E cresce, cresce anno dopo anno. Il World Trade Organization (WTO) è nato nel 1995, sette anni dopo.

Vi aderisce il 97% delle nazioni mondiali, ha l'obiettivo di abolire ogni barriera tariffaria al commercio internazionale per tutto : beni commerciali, servizi, proprietà intellettuali.

La produzione si è delocalizzata ovunque nel mondo dove il costo del lavoro è più basso perché mancano controlli sulla sicurezza, diritti sindacali, tutela per l'ambiente.

E spesso gli stessi diritti minimi con l'arruolamento sotto le bandiere del profitto di schiere di bambini schiavi.
Le multinazionali hanno incassato i guadagni del Supercapitalismo, hanno protetto il loro TRex attraverso i media che ne hanno decantato, e ne decantano le virtù, e demonizzato i no-global.

Il mercato e la democrazia si sono fusi, come se l'uomo fosse, egli stesso, diventato un prodotto in scadenza. Le conquiste di generazioni di persone per ottenere uno Stato sociale

(che altro può essere uno Stato se non sociale?) sono state cancellate, e quelle che rimangono ancora sono trasformate senza sosta in disservizi per la gloria del TRex come è avvenuto

per l'acqua pubblica:

"Gli acquedotti non funzionano?

Diamoli ai privati!".

Meno Stato, più Mercato.

Commenti al Post:
arte1245
arte1245 il 24/09/14 alle 20:01 via WEB
Il capitalismo sta fagocitando tutto e come volevasi dimostrare, adesso il mondo piange perchè si è voluto basare per decenni sulle comodità, invece che sul lavoro e sui diritti... Andate tutti a piangere sotto al muro di Berlino adesso. Addio Stato Sociale.
 
l.c2010
l.c2010 il 24/09/14 alle 20:03 via WEB
Napolitano parla di anticorpi contro la corruzione: dice che l’Italia ne è dotata. Se intende che ne è dotata a sufficienza, sbaglia. Se fosse vero, non saremmo caduti così in basso. Se fosse vero, ogni volta che il capo della cricca si esibisce in pubblico ci sarebbe un popolo in rivolta. E allora sarebbe più complicato per la gendarmeria escludere i dissidenti dalle inquadrature. Ecco come alcuni cittadini con funzione di anticorpi democratici sono stati ricacciati indietro da piazza Duomo il giorno del diciottesimo anniversario dell’assassinio di Paolo Borsellino.
 
cerco_sarah124578
cerco_sarah124578 il 24/09/14 alle 21:01 via WEB
Gli imprenditori del nord-est Italia hanno delocalizzato la loro produzione tessile in Tunisia. Il nuovo eldorado è meta delle nazioni industrializzate poichè il costo medio di un operaio è di circa 200 euro. Si scrive Enfidha ed è la nuova frontiera economica del Nord Est. Delle imprese che producono stampi, componenti elettronici e lavorano la plastica e delle aziende dell'agromeccanica, della meccanica leggera, del tessile. Per loro ci sono due milioni di metri quadrati di area da industrializzare, messi a disposizione dal governo tunisino nel nome della industrializzazione dell'economia locale.
 
cerco_sarah124578
cerco_sarah124578 il 24/09/14 alle 21:03 via WEB
Il progetto è sostenuto dalla Simest, la merchant bank partecipata al 76% dal governo italiano che garantirà metà del capitale alle imprese che decideranno di investire in Tunisia, l'iniziativa è frutto di una collaborazione con i politici tunisini che stanno incentivando i distretti industriali e forme di cooperazione economica. E il made in Italy? E la salvaguardia dei posti di lavoro in Italia? Il nord-est è ripartito ma all'estero mentre in Italia la disoccupazione aumenta
 
A.VOLTE.TORNANO
A.VOLTE.TORNANO il 24/09/14 alle 21:42 via WEB
Ma a qualcuno è venuto in mente che i risparmi sono il frutto del capitalismo? L'accumulazione del capitale fonda le sue radici nei risparmi, niente risparmi, niente capitalismo e viceversa! Non si possono diffendere i risparmi e denigrare il capitalismo. E' ridicolo! I risparmi alloro volta sono causati dal debito, il debito è causato dallo scambio indiretto delle merci, che vengono scambiate ad un prezzo superiore del loro costo. Quindi se noi tutti pagassimo i beni ed i servizi al prezzo di costo, non ci sarebbero debiti e di conseguenza neanche risparmi, e di conseguenza neanche il capitalismo!
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 24/09/14 alle 21:51 via WEB
peggio.... peggio... comandano i finanzieri
 
CLAUDIOdgltim
CLAUDIOdgltim il 24/09/14 alle 22:00 via WEB
Certo è facile essere contrari al capitalismo quando si toccano i risparmi degli altri, ma inevitabilmente si è a favore quando si parla dei risparmi propri. Ecco cos'è ridicolo! Ci si comporta come i bambini, la colpa è sempre degli altri! Vedete Marchionne non è un benefattore e prendersela con lui è da idioti! Lui fa il suo mestiere e basta. Vorrei vedere voi al posto suo? Il capitale si muove nel luogo del suo maggior rendimento. Questa è la regola alla quale risponde il capitale. Voi dove investireste i propri risparmi, li dove valgono 5 o li dove valgono 50? La risposta è ovvia, ed è ovvio il comportamento di Marchionne! Non sto qui a difendere il capitalismo, ne tanto meno le scelte di Marchionne. Quello che voglio dire che la colpa non è sua, ma come ho spiegato è VOSTRA! Non si può essere un pò di qua e un pò di la, a proprio piacimento, uso e consumo. Questo provoca confusione. Non siete coerenti! Cosi facendo il governo ci marcia sopra, con la demagogia, con la retorica quotidiana. Lo rafforzate!
 
Martina.dgl83
Martina.dgl83 il 24/09/14 alle 22:06 via WEB
Gesù un giorno disse ai discepoli: “Voi siete il sale della terra … la luce del mondo”. Un invito, o un obbligo alla partecipazione e a schierarsi? Qualcuno diceva che “vivere vuol dire essere partigiani”, cioè, prendere posizione, combattere. Il “solus homo”, gli estranei alla città, gli indifferenti sono l’antitesi del “voi siete”. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. L’indifferenza è il peso morto della storia. È la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti; è la palude che recinge la città “nuova” e inghiotte nei suoi gorghi limosi i “violenti” (Mt 11,12), li decima, li scora e, talvolta, li fa desistere dall’impresa eroica. Nel mondo il male non è indifferente, matura nell’ombra. L’indifferenza opera nella storia, anche se passivamente, ma opera. È ciò che sconvolge i programmi, è la materia bruta che si ribella alla vera religiosità e la “strozza”. Chi è l’indifferente? È chi, dai margini dell’“omnia res”, s’irrita, ma vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe che fosse chiaro che lui non ha voluto, che lui non è responsabile.
 
Martina.dgl83
Martina.dgl83 il 24/09/14 alle 22:07 via WEB
Giustifica la propria assenza parlando di fallimenti “ideali”, di presenze “scomode” e di altre simili “piacevolezze”. L’indifferente ha una visione corta, e non è capace di prospettare soluzioni e alternative. L’indifferente è spinto da un contributo alla vita collettiva che non è animato da nessuna luce morale né da “sale” che condisce. Insomma, l’indifferente ha un senso di responsabilità storica che si apre allo gnosticismo e alla post-modernità. È questo ciò che voleva Gesù? No! Egli disse: “Voi siete…”. Perché, allora, pochi si domandano: “Qual è il mio dovere? Dov’è la mia partecipazione?”. Perché solo pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, e cominciano a dare il loro braccio e la loro attività a quei progetti che ci propongono come “sale e luce”?
 
diogene51
diogene51 il 25/09/14 alle 00:21 via WEB
Purtroppo la soluzione del problema non è a portata di mano, non è facile. Certo un maggiore impegno della gente non sarebbe male. l consumismo e il capitalismo sono basati sulla tendenza dell'uomo a voler vivere sempre con maggiori comodità, con maggiori opportunità...quanti rinuncerebbero ai viaggi, per esempio, per migliorare il pianeta, e quanta energia va persa col carburante degli aerei; tutti vogliono la casa supercalda d'inverno e superfresca d'estate, l'auto efficiente e magari bella, con molti cavalli sotto il cofano; e allora ci vogliono soldi, ci vuole ricchezza...e d'altronde se si producesse di meno, quanta gente rimarrebbe senza lavoro? La globalizzazione rovina le economie deboli e arretrate. E anche la nostra lo è. E' stato recentemente osservato che la nostra industria non produce manufatti di alta tecnologia (c'è anche quella, ma è minoritaria), bensì cose che si producono con in minori costi per esempio in Cina. Insomma un quesito complicatissimo....
 
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