Creato da arte1245 il 09/01/2011

Alcatraz

INCUBO ITALIANO

Messaggi di Gennaio 2015

La mostra di francobolli in India

Post n°895 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da arte1245
 

Gennaio 2015
La mostra di francobolli in India
Una mostra filatelica
di francobolli postali
e lettere a Bangalore
Spettacolare.

 
 
 

Il cagnolino e il padrone morto

Post n°893 pubblicato il 26 Gennaio 2015 da arte1245
 
Foto di arte1245

 
 
 

Il Presidente dell'Uganda non firma la legge anti-gay

Post n°892 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da arte1245
 
Foto di arte1245

Il presidente dell'Uganda, Yoweri Museveni, ha deciso di non firmare la contestatissima legge voluta dal palmento che avrebbe introdotto pene carcerarie (sino all'ergastolo) per gay e lesbiche.
La buona notizia, però, è offuscata dalle motivazioni della sua scelta: secondo Museveni, infatti, quelle norme non avrebbero fermato l'omosessualità ed i gay avrebbero potuto continuato ad avere rapporti sessuali di nascosto. L'uomo ha anche esposto la sua curiosa teoria, secondo cui gli uomini farebbero sesso con altri uomini solo per motivi mercenari (anche se non si capisce da dove giungerebbe la richiesta, ndr) mentre le donne farebbero lo stesso con altre donne solo a causa della propria «fame sessuale».
In una lettera ai parlamentari, Museveni ha così dichiarato che «La questione al centro del dibattito sull'omosessualità è che fare con una persona anormale? La uccidiamo? La imprigioniamo? O la limitiamo? Anche a fronte delle leggi, loro si limiterebbero semplicemente a nascondersi e a continuano a praticare omosessualità e lesbismo per motivi di soldi». Ed ancora: «Non si può definire questa anormalità un diverso orientamento sessuale. È possibile che le società occidentali, a causa della loro riproduzione disordinata, abbiano generato molte persone anormali».
La norma anti-gay tornerà così alle camere per le modifiche richieste dal presidente, ma il livello di omofobia alla base della discussione lascia poche speranze per una norma che possa garantire il rispetto dei diritti di tutti. Il presidente ha anche sostenuto che l'unica via per "salvare" i giovani dal rischio di «un comportamento disgustoso» sia quella dello sviluppo economico e di un'industrializzazione dell'agricoltura.

 
 
 

La figlia parla male di lui su Facebook e lui Spara al portatile in video.

Post n°891 pubblicato il 22 Gennaio 2015 da arte1245
 
Foto di arte1245

Dall'america con furore. Questa cosa può succedere solo lì, il padre dice che ha voluto con questo gesto dare una lezione alla figlia, non solamente vendicarsi. Difatti ha realizzato un video messo su Youtube nel quale parla alla figlia dell'educazione, del fare i lavori a casa e di altre cose utili per la sua crescita. Poi però, alla fine, per ottenere giustizia, fa la cosa che tutti i padri hanno almeno una volta nella vita sognato...
guardate!

 
 
 

L'UOMO DELLO ZEN

Post n°890 pubblicato il 22 Gennaio 2015 da arte1245
 

L'UOMO DELLO ZEN è molto ordinario, straordinariamente ordinario. È ordinario al punto che, incontrandolo, è assai probabile che tu non sia in grado di riconoscerlo. Vive esattamente come te, mangia come te, dorme come te. In ogni modo possibile, è proprio come te. Per quanto riguarda l'aspetto esteriore, non è per nulla diverso da te.
Una differenza certamente esiste, ma è una differenza interiore. Ha una visione interiore, ha chiarezza. Ci vede, mentre tu sei cieco. È sveglio, e tu dormi. Tu sei ubriaco: ubriaco di avidità, ubriaco di cupidigia, ubriaco di rabbia, ambizione, ego.
L'uomo dello Zen semplicemente non È ubriaco, è sobrio. Cammina consapevolmente, siede consapevolmente: 'Cammina nello Zen, siede nello Zen'. Non è speciale, in alcun modo. Non assomiglia agli altri cosiddetti santi. Non si stende su un letto di spine, o un letto di chiodi, non si mette a testa in giù. Non è stupido, né esibizionista. Non va in giro nudo per la strada. Non è matto, non è nevrotico! Vive in maniera molto ordinaria, molto normale.
È per questo che riconoscere l'uomo dello Zen è la cosa più difficile. Riconoscere un santo che cammina sull'acqua è facile: palesemente, il suo essere speciale è ovvio. Ma l'uomo dello Zen non cammina sull'acqua. Non fa miracoli. Non si dedica ai vani giochi dell'ego. Non è un ego, non è neppure una persona. È solo una presenza, una non-entità. È un nulla assoluto. Solo quando è un nulla assoluto, un individuo è ricco di consapevolezza. Qualunque cosa faccia, la fa con totalità. Solo un uomo che non è ubriaco agisce con totalità. In caso contrario, si rimane parziali, solo una parte si mette all'opera e contemporaneamente altre parti possono esserle antagoniste, essere distruttive. Puoi creare qualcosa con una mano e distruggerla con l'altra. Un ubriaco non sa dove sta andando. Pensa di essere sulla via giusta, ma è soltanto un sogno.
L'uomo dello Zen è consapevole in modo assoluto - senza avidità, rabbia, gelosia, ambizione. Queste sono tutte droghe: ti mantengono in uno stato di sonno. È un miracolo che tu riesca a barcamenarti con così tanti veleni che ti scorrono nel sangue, e nel tuo stesso essere. Questa è l'unica differenza, altrimenti, da fuori, non riuscirai a capirlo. Ci sono dei cosiddetti santi che creano differenze esteriori perché interiormente non ci sono differenze. Se ne stanno in piedi nudi, torturano i loro corpi, si mettono a digiunare. Devono contorcere i loro corpi, maltrattarli. Devono fare qualcosa che li rende speciali rispetto a te, "più santi di te"
Un uomo dello Zen non è "più santo di te". Non pensa assolutamente di essere più evoluto di te. Vive la sua natura, in semplicità.
Yoka dice: "L'uomo dello Zen procede in solitudine."

Questa è la sua prima caratteristica. Non appartiene a una psicologia di massa. Non è indù, non è musulmano, non è cristiano, non è ebreo. Non è indiano, non è giapponese, non è cinese - non può esserlo. Non appartiene ad alcun gruppo. è solo. è un ribelle. Vive seguendo la propria luce. Non segue né imita qualcuno. Ha raggiunto la sua meta. Qual è la meta? La meta non è da qualche parte fuori di te. Non è laggiù, remota come una stella: è dentro di te, è la tua interiorità. Egli è entrato nella sua interiorità. E l'uomo che ha raggiunto la sua meta..... può giocare lungo la via che conduce al Nirvana.
È giocoso, non è serio. Non può essere serio, la vita nel suo complesso è un gioco divino, (lila) , ed egli ne è una parte. Sta semplicemente recitando il suo ruolo. Recita il suo ruolo nel migliore dei modi, nella maniera più perfetta possibile, ma sa che il mondo è un grande palcoscenico, una grandiosa rappresentazione teatrale - ma nulla più. Quindi non lo prende sul serio. L'uomo dello Zen è gentile per natura e armonioso.
Non finge di essere speciale, è gentile per natura. È molto umano, completamente umano. La sua umanità è magnifica, intensa, assoluta. Non avanza pretese di sacralità - e poiché non ha pretese, è sacro. È armonioso. Non è diviso interiormente, non è costantemente impegnato in una guerra civile. È una melodia, una musica. Se siedi al suo fianco sarai in grado di sentire quella musica.
Proprio l'altro giorno mi è stato chiesto: "Osho, ogni volta che mi avvicino a te sento un profumo particolare. Che profumo è?". Io non uso profumi - non posso. Chi l'ha chiesto è un medico, lo sa che sono allergico... la domanda per lui ha dunque maggiore pertinenza. E dice di sentire sempre lo stesso profumo quando si trova vicino a me. Quella fragranza non ha nulla a che vedere con un profumo. È la fragranza dell'armonia, è la musica. Si esprime in molti modi. A volte la puoi udire come un suono silenzioso, un mormorio, il vento che soffia tra i pini, o il suono dell'acqua che scorre. La sentirai anche come una musica, e qualche altra volta ti arriverà come un odore, una fragranza profumata. Oppure la vedrai nella forma di aura, una luce, molto misteriosa.
Ma l'uomo dello Zen vive semplicemente in armonia, ed è dall'armonia che prendono forma tutte queste cose. Il suo spirito è semplice, pulito, puro e sincero.
Il suo Zen, che nessuno vede, è un tesoro di incommensurabile valore.
Puoi vedere il suo corpo, non puoi vedere il suo Zen. Non puoi vedere la qualità meditativa del suo essere, non puoi vedere la sua consapevolezza, a meno che anche tu non diventi consapevole. Puoi conoscere solo quello di cui hai avuto esperienza.
È una benedizione per te l'essere in grado di sentire un certo profumo. Significa che hai raggiunto una certa profondità, una certa elevatezza nel tuo essere.
Il suo Zen, che nessuno vede, è un tesoro dal valore incommensurabile. Il suo gioiello, unico e di incalcolabile valore, non cambia mai, in qualunque modo lo si usi. E gli altri ne possono godere i benefici liberamente, in tutte le occasioni.
L'uomo dello Zen trabocca sempre di gioia. Tu ne puoi favorire. È uno che dà: dona letizia, dona gioia, dona bellezza, dona verità. Irradia verità, irradia il divino, ma in profondo silenzio... senza alcuna dichiarazione. Riversa incessantemente le sue benedizioni nell'esistenza. È una benedizione per il mondo.

 

 
 
 
 
 

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