Creato da arte1245 il 09/01/2011

Alcatraz

INCUBO ITALIANO

Messaggi del 13/09/2014

Storie che dovrebbero farci riflettere...

Post n°811 pubblicato il 13 Settembre 2014 da arte1245
 

TORINO - Una cantina come casa. Una sorte spietata per due settantenni che si sono ritrovati a vivere dentro un seminterrato in zona Rebaudengo,

Torino, dopo un primo sfratto da un appartamento e dopo un secondo sfratto - in realtà un'occupazione abusiva - da un vecchio centro d'incontro di corso Giulio Cesare.

Così da otto mesi Francesco ed Elena, marito e moglie, condividono una situazione che risulta persino difficile da immaginare. Lui ha settanta anni e lei ne ha settantadue,

con loro vanno e vengono i due figli. Uno vive con i genitori nello stesso seminterrato, ma in un'altra cantina. Il fratello, invece, ha trovato asilo in una comunità.

"Mese dopo mese ci è caduto il mondo addosso - racconta il capofamiglia, oggi in attesa di un miracolo -. Siamo qui dallo scorso novembre,

dentro una cantina umida. All'inizio non c'era nemmeno la luce, io ho chiesto il permesso e mi sono attaccato al generatore".

 
 
 

Nozze estreme in Russia, sembrano spose gemelle ma il marito è un crossdresser

Post n°810 pubblicato il 13 Settembre 2014 da arte1245
 

A prima vista sembrano gemelle identiche. In realtà, queste due spose russe, non sono sorelle e nemmeno omosessuali. All'anagrafe sono un uomo e una donna e si chiamano Dimitriy Kozhuhov ed Ellison Brux. Dimitriy ha 23 anni, si fa chiamare Alina Davis ed è un cross-dresser. Significa che si veste da donna per assomigliare alla sua consorte 21enne. In effetti i due sembrano l'uno la copia carbone dell'altra. Il matrimonio - i due hanno dovuto superare molti ostacoli per potersi vestire entrambi da sposa nel loro grande giorno. In Russia il matrimonio fra persone dello stesso sesso è illegale, ma le autorità non hanno potuto opporsi perché i due sposi sono nati uomo e donna. Tuttavia, hanno fatto di tutto per nascondere la loro "disgrazia" agli occhi del pubblico, celebrando la cerimonia sul retro dell'edificio.

 
 
 

Meglio il carcere che la mamma

Post n°809 pubblicato il 13 Settembre 2014 da arte1245
 

A mali estremi, estremi rimedi, deve aver pensato nel 2012 un pregiudicato di 43 anni residente a Torre Annunziata, provincia di Napoli, il quale,

in preda all'esasperazione, lanciò una molotov contro il commissariato di polizia. Motivo? Costretto dagli arresti domiciliari a convivere con la madre,

era arrivato al punto di non sopportare più il proprio genitore, e dopo aver chiesto ripetutamente, ma invano, di poter cambiare domicilio, ha scelto di passare alle vie di fatto

pur di risolvere la situazione. Più volte arrestato per vari reati, tra cui rapina, estorsione, ricettazione e spaccio di droga, il pregiudicato si recò al commissariato di zona per illustrare i seri problemi di convivenza

con la madre agli agenti. Da parte loro i poliziotti avevano provato a spiegargli che per cambiare domicilio occorreva presentare un' istanza all'autorità giudiziaria,

ma Iervolino non voleva sentire ragioni: voleva essere trasferito, e subito, minacciando in caso contrario di rivalersi in altro modo. E così fece:

lo stesso giorno, il pregiudicato lanciò una bottiglia molotov contro il portone dello stabile occupato dal commissariato di polizia, provocando anche un principio d'incendio,

senza badare affatto a rendersi irriconoscibile. L'uomo fu arrestato pochi minuti dopo, con suo profondo sollievo.

 
 
 
 
 

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