Davanti al presidente della Camera Gianfranco Fini la 12enne Lamiaa Zilaf,
di origine marocchina,
ha letto una lettera in cui spiega cosa si prova ad essere considerati stranieri
nel paese che si sente proprio, dove è nata e dove sta studiando:
"La maestra mi ha detto:
Lamiaa, sei stata bravissima.
In grammatica hai preso un voto più alto degli Italiani".
E la bambina:
"Ma io sono italiana, non trattatemi da straniera”
Per lei una scrosciante standing ovation da tutta l’aula.
Ciò che rimane da quest'incontro è la convinzione che la società civile sente
il problema dell’arretratezza legislativa italiana sui diritti civili delle seconde generazioni.
Una legislazione che dovrebbe farsi sì, carico delle esperienze fallimentari del multiculturalismo all’inglese e del modello francese dell’assimilazione,
ma che ha la grande opportunità di creare una nuova via:
Un modello di società che abbia nell’incontro e nella condivisione delle diversità all’interno di una sfera di valori condivisi la sua base.
Ma quali sono questi valori?
Verrebbe da chiederlo al presidente Fini.
Ad ogni modo,
Questi valori sono stati ampiamente
esplicitati dall’esperienza del sisma in Emilia.
Dove italiani e stranieri
Hanno condiviso insieme
le trame tragiche di un destino comune.
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Italiani!
Avete molto da imparare dagli stranieri e...
Dalla bambina Lamiaa.
Loro, le palle, le hanno !!
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