We're not alone

Post N° 172

Cazzo....devi entrare nel supermercato a farti fare un panino...mica devi scendere ventimila leghe sotto i mari! E ti manca il respiro...lo so! Dai, uno sforzo.
Io: Scusi, è possibile un panino mozzarella e cotto (penso: a quest'ora è ridicolo, ma devo andare in palestra!)
Panettiere: Certo!
Io: Bene grazie, piccolo x cortesia (non ho voglia, penso, di perdere troppo tempo x deglutire)
Panettiere: Va bene!

Penso ... è fatta ...

Poi non so cos'è, su dai, non fare così, mica qui...mi sale un nodo e vorrei piangere, cerco di far presto per scappare al sole che oggi è pure caldo, ma appena esco insieme al sole mi assale il nulla, l'incomprensibile...e vorrei tornare dentro, da quel panettiere tanto gentile che mi chiede se va bene una mini rosetta e mi distrae col movimento del taglio del prosciutto.

Ma non piango, le lacrime restano e si condensano in una piccola malinconia che mi segue piano tanto sa che non serve affannarsi, io non scappo da nessuna parte e non c'è mondo in cui lei non mi seguirebbe.

Poi mi tocco i fianchi, rossi come la corazza di un'astice.

La mia ultima lampada ha fatto effetto, ma almeno so che sono viva, che la mia pelle c'è, è lì, e mi dice che anche io ci sono.

E più le lacrime si condensano più vado lentamente e cerco di pregustare il giorno in cui mi dirà BASTA...e mi sento avvolta da una soffice e velata compassione x me stessa...avrei voluto....avrei potuto...avrei dovuto avere...