I ferrovieri hanno 5 semplici domande per il governo.
In attesa della sua risposta vorrebbero si aprisse un dibattito nella società civile, nelle università e tra i pendolari sulla revoca per legge del contratto di settore per le nuove imprese ferroviarie.
- Per competere in qualsiasi mercato non servono regole chiare e uguali per tutti?
- Il contratto nazionale delle attività ferroviarie non era stato indicato dai precedenti governi proprio per garantire pari condizioni tra le imprese concorrenti? Se il contratto di settore fosse un ostacolo, perché non eliminare ad esempio anche quello dei bancari.
- Il recente incarico del ministro Passera in Intesa San Paolo, principale azionista di NTV, può aver influenzato questa norma?
- Quale vantaggio avrebbero i cittadini dando ai privati le tratte più redditizie e all'azienda pubblica quelle di utilità sociale in perdita?
- Lasciando libere le nuove imprese ferroviarie di applicare il contratto che più gli conviene non si corre il rischio di aprire una gara a chi sfrutta di più il lavoratori?
Non preoccupano solo le conseguenze economiche, ma anche tutte quelle norme che incidono sulla sicurezza come ad esempio la formazione, le ore minime di riposo, ecc...
Le ferrovie sono una priorità per la mobilità sostenibile o un patrimonio pubblico da svendere ai privati?
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 12:52
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 11:01
Inviato da: esternoluce
il 29/12/2015 alle 10:42
Inviato da: biancoblu78
il 11/02/2012 alle 10:36
Inviato da: ormalibera
il 29/10/2011 alle 15:01