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La prima avversaria sulla strada della ripresa italiana

La prima avversaria sulla strada della ripresa italiana
27/05/2014
Di F. Allegri
Da oggi comincerò a parlare di Europa e di Futuro avendo in mente le elezioni europee di maggio e il futuro del nostro paese.
Ho trovato la frase che spiega bene la situazione: TUTTE LE VIE POLITICHE PROPOSTE CI PORTANO IN MESSICO.
Penso al Messico in relazione al gigante economico e politico che va dal Canada agli Stati Uniti.
Per metafora, noi rischiamo di divenire il Messico dell’Europa unita dalla grande burocrazia e dalla grande finanza.
La Grecia mi ricorda Panama o Haiti, come più vi piace.
Ho in programma una serie di scritti che comincerò a diffondere dopo il voto europeo, ma che sono coerenti con alcune intuizioni che ho già scritto in passato.
Oggi parto da uno spettro che si rivelerà in futuro come un avversario per il nostro paese.
Parlo di Marine Le Pen, la leader del Front national francese.
Parto dalle sue opinioni sui protagonisti della politica italiana e poi approfondisco.
RENZI: “è un uomo che decide e si getta nella mischia” e aggiunge “un personaggio molto interessante, un decisionista”;
BERLUSCONI: “è un combattente istintivo e furbo”;
GRILLO: “Grillo non mi piace. L’ho trovato estremamente sgradevole nei nostri confronti, e per uno che si proclama anti-sistema trovo che abbia infilato molto in fretta le ciabatte del sistema. E’ un tribuno sfiatato, un ribelle col piede corto. Trovo incoerente il suo progetto. Il suo non è un partito ma un’eruzione cutanea, un’allergia alla vita politica. E’ stato forse il suo punto di forza all’inizio, adesso è un enorme punto debole“.

L’opinione di questa potente politica francese è importante a più livelli e va approfondita.
Lei teme solo Grillo e si trova bene tra Renzi e Berlusconi, può lodarli.
Con Grillo no, come mai?
Non è una questione di antipatia reciproca, c’è uno scontro politico: Grillo ha trovato un modo nuovo per rappresentare la protesta e presto il suo modello farà scuola anche negli altri paesi, anzi lo sta già facendo.
Anche la destra ha le sue elites costituite e solidificate, soprattutto in Francia.
La presenza della Le Pen in Europa sarà un problema solo e soprattutto per la Francia e per contrasto sarà un vantaggio per noi italiani dato che le scelte di questa signora emargineranno la Francia per almeno 5 anni e perpetueranno le difficoltà di quel paese che va male sin dai tempi della presidenza Sarkozy ed è peggiorato con Hollande.
Siamo al mors tua, vita mea e me ne rendo conto, ma di questi tempi ….
In Francia ci sono le condizioni per creare un tipo di movimento a 5 stelle, più che altrove, basta trovare un protagonista.
Per il resto, c’è già: a) politica elitaria con potentati locali; b) crisi economica non reversibile nel breve e nel medio periodo.
La Le Pen fa parte delle caste politiche e contesta solo quelle finanziarie, grillo è l’esatto opposto, a parte il discorso contro la nostra finanza nazionale di centro – sinistra.
Cosa si teme a destra quando si guarda il m5s?
Il primo timore viene contro il referendum consultivo sulla permanenza dell’euro (che ad oggi non potrebbe tenersi)!
Certa gente di destra teme la partecipazione vera e diffusa da sempre e qui teme anche un plebiscito pro euro che sarebbe il risultato del voto più scontato.
Il loro NO euro è più forte, ma senza riscontro tra le popolazione e con poca capacità di diffusione.
In caso di referendum anti euro voterei pro – euro pure io perché non vorrei che questa moneta pesante fosse scambiata per un feticcio o, peggio, usata come capro espiatorio.
Dall’euro non si esce con una scelta di popolo, si esce con una forza politica e quando è possibile (come ai caselli autostradali).
Questa paura referendaria è figlia di una paura più grande: tutti i conservatori temono il partito radicale di massa con un programma preciso e progressista.
Ecco perché la Le Pen teme Grillo e apprezza Renzi.
Quando studio la destra francese mi rendo conto che ha un pensiero contrario al mondialismo, ma anche che difende un mondo già battuto e morente.
Povera Francia e che gran favore per il nostro rilancio possibile.
Scritto questo, la possibilità più grande e grave resta il Messico del Mediterraneo!

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mauriziocamagna
mauriziocamagna il 29/05/14 alle 15:20 via WEB
non ci rimane che la rivoluzione ma solo se si potrà fare davanti alla TV.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
iana il 29/05/14 alle 23:13 via WEB
Cosa vuol dire Messico, cosa s'intende con Messico? Occorre esser più precisi. Forse una colonia in mani altrui, uno Stato allo sfascio, una terra di nessuno? Se si deve usare il Messico per descrivere il Belpaese non è forse perchè c'è una difficoltà nel raccontare a che punto è l'Italia? Scrivo in ore difficili per me. Eppure è questo il punto. Non si vede il Belpaese proiettato nel futuro.
(Rispondi)
 
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 30/05/14 alle 13:30 via WEB
anni fa usavo l'espressione doppio meridione, ora trovo che la metafora del messico vada approfondita. Veniamo da un paese diviso tra chi sognava di essere l'URSS e chi sognava l'USA. Oggi abbiamo un potere finalizzato a se stesso, I sindaci presi in quanto tali, dei rappresentanzi eletti per il lavoro quotidiano incapaci di scrutare dietro l'angolo. Dove vogliano andare non si sa, ma il dove vanno può essere più interessante!
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
iana il 31/05/14 alle 21:50 via WEB
Ci sono molti modi d'esistere al mondo. Anche in termini collettivi. Il problema dell'affermazione saremo Messico è che non si ha una decente idea del Belpaese, altrimenti sarebbe stato indicato questo o quello considerando ciò che andava spegnendosi o al contrario crescendo. Quindi qui come da molte altre parti permane l'evidenza di una Penisola che è uno, nessuno e centomila perchè chiunque faccia un discorso sul Belpaese fa il suo discorso e spesso altri non condividono una virgola che sia una virgola. Ci sono molteplici Italie e la riduzione a fatto economico e a tassazione è una semplificazione che porterà disgrazie. Come può reggere ai disastri delle epoche una massa di collettività e identità così diverse tenute assieme dalla fiscalità e dal codice penale?
(Rispondi)
 
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 01/06/14 alle 13:27 via WEB
Sto traducendo uno scritto di Lester Brown e mentre traduco vedo tra le righe la civiltà americana, la sua visione del mondo quindi capisco quello che scrivi. In passato i nostri governanti ci hanno fornito più falsi modelli di occidente e oriente mentre distruggevano quel che restava del nostro. Oggi pongo io un modello che loro non vedono perché non alzano mai lo sguardo, sia per progetti ambiziosi che per constatare i disastri.
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