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Uno studio sui concimi chimici

Molti paesi hanno raggiunto rendimenti decrescenti dall’uso di fertilizzanti
Lester R. Brown
Earth Policy Release
8 Gennaio 2014

Quando il chimico tedesco Justus von Liebig dimostrò nel 1847 che le principali sostanze nutritive tratte dal terreno dalle piante potevano essere fornite in forma minerale, pose le basi per lo sviluppo dell’industria dei fertilizzanti e per un salto enorme nella produzione mondiale di cibo del secolo successivo.
Nel corso del XIX secolo la crescita della produzione alimentare venne soprattutto dall’espansione della superficie coltivata.
Lo fu fino alla metà del XX secolo, quando le limitazioni delle terre emerse e l’aumento delle rese divenne essenziale, tanto che l’uso di fertilizzanti cominciò a salire.

La crescita dell’industria dei fertilizzanti nel mondo dopo la II° guerra mondiale fu spettacolare.
Tra il 1950 e il 1988, l’uso di fertilizzanti salì da 14 a 144 milioni di tonnellate.
Questo periodo di notevole crescita mondiale si concluse quando l’uso di fertilizzanti nella ex Unione Sovietica cadde precipitosamente dopo la rimozione delle sovvenzioni pesanti del 1988; i prezzi dei fertilizzanti salirono ai livelli del mercato mondiale.
Dopo il 1990, il crollo dell’Unione Sovietica e l’impegno dei suoi ex membri a convertirsi in economie di mercato portarono a una grave depressione economica in queste economie in transizione.
L’effetto combinato di questi cambiamenti fu un calo dei 4/5 dell’uso di fertilizzanti nella ex Unione Sovietica tra il 1988 e il 1995.
Dopo il 1995 il declino toccò il fondo, e gli aumenti in altri paesi, in particolare Cina e India, riportarono la crescita dell’uso di fertilizzanti nel mondo.

Mentre l’economia mondiale si evolse da essere in gran parte rurale ad essere fortemente urbanizzata, il ciclo di nutrizione naturale si interruppe.
Nelle società rurali tradizionali, il cibo viene consumato localmente e i rifiuti umani e animali sono restituiti alla terra, completando il ciclo di nutrizione.
Ma in società altamente urbanizzate, dove il cibo è consumato lontano da dove è prodotto, l’utilizzo dei fertilizzanti per sostituire i nutrienti persi è l’unico modo pratico per mantenere la produttività del terreno.
Quindi non sorprende che la crescita dell’uso di fertilizzanti segua da vicino la crescita dell’urbanizzazione, con gran parte di essa concentrata negli ultimi 60 anni.

I tre grandi produttori di cereali — Cina, India e Stati Uniti — sommano oltre la metà del consumo mondiale di fertilizzanti.
Negli Stati Uniti, la crescita dell’uso di fertilizzanti si concluse nel 1980.
L’uso di fertilizzanti in Cina è salito rapidamente negli ultimi decenni, ma si è stabilizzato dal 2007.
Al contrario, in India il consumo di fertilizzanti è ancora in aumento, con una crescita del 5% ogni anno.
Mentre la Cina utilizza 50 milioni di tonnellate di fertilizzanti all’anno e l’India ne utilizza 28 milioni, gli Stati Uniti ne usano solo 20 milioni.

Dato che la Cina utilizza 2,5 volte più concime degli Stati Uniti e che le medie totali annuali della produzione di grano dei 2 paesi sono simili — 450 milioni di tonnellate in Cina rispetto ai 400 milioni degli Stati Uniti — il grano prodotto per tonnellata di fertilizzante usato negli Stati Uniti è circa il doppio che in Cina.

Questo in parte perché gli agricoltori americani sono molto più precisi nell’uso di concimi in caso di necessità, ma anche in parte perché gli Stati Uniti sono il maggior produttore di soia del mondo.
(La produzione di soia del Brasile è salita recentemente alle stelle, portandolo in contesa con gli Stati Uniti.)
La soia, essendo un legume, fissa l’azoto nel terreno ed esso può essere utilizzato da colture successive.
Gli agricoltori USA piantano regolarmente mais e soia in una rotazione biennale, riducendo così la quantità di fertilizzanti azotati che deve essere usata per il mais.

Nonostante questo vantaggio degli Stati Uniti in termini di efficienza dell’uso di fertilizzanti sulla Cina, l’uso eccessivo di concimi pone seri problemi di inquinamento in entrambi i paesi.
Il deflusso di fertilizzanti dalla Corn Belt degli USA, per esempio, contribuisce ogni anno pesantemente a distruggere l’ossigeno nella “zona morta” del Golfo del Messico — una zona dove la vita di mare non può esistere che in pochi anni è divenuta grande quanto il New Jersey.
La ricerca suggerisce che gli agricoltori statunitensi e cinesi potrebbero utilizzare sostanzialmente meno fertilizzanti e mantenere o addirittura aumentare la produttività.

In molte altre economie agricole avanzate, l’uso di fertilizzanti è diminuito effettivamente negli ultimi decenni.
La Francia, la Germania e il Regno Unito, che insieme rappresentano oltre 1/3 del raccolto del grano europeo, hanno mantenuto i livelli di produzione elevati, nonostante le diminuzioni significative dell’uso di fertilizzanti.
Oggi gli agricoltori in Francia e Germania usano la metà del fertilizzante che usarono negli anni ottanta, mentre nel Regno Unito l’uso di fertilizzanti è sceso del 40 %.
E in Giappone, il 56% in meno di fertilizzante è utilizzato oggi rispetto al picco del 1973.

Ci sono ancora alcuni paesi con un grande potenziale per espandere l’uso di fertilizzanti.
Ma in molti paesi che hanno efficacemente rimossi i vincoli dei nutrienti sul rendimento dei raccolti, l’uso di più fertilizzante ha scarso effetto sui rendimenti.
Per il mondo intero, l’era della rapida crescita dell’uso di fertilizzanti è ormai storia.
# # #

Per ulteriori approfondimenti sulla situazione alimentare globale, leggi Full Planet, Empty Plates: La nuova geopolitica della scarsità alimentare, di Lester R. Brown (WW Norton: ottobre 2012).
Troverete i dati e la presentazione in PowerPoint on-line su www.earth-policy.org/books/fpep.
I dati e le risorse aggiuntive sono su www.earth-policy.org.
Sentitevi liberi di trasmettere queste informazioni ad amici, familiari e colleghi!
Contatto per i media: Reah Janise Kauffman
Contatto per la ricerca: Janet Larsen
Earth Policy Institute
1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403, Washington, DC 20036

Tradotto da F. Allegri il 10/05/2014.

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