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La gestione del premio Grazia Deledda passa a una Fondazione

Post n°100 pubblicato il 13 Agosto 2008 da demiurgo.galte

In città nascerà una biblioteca con i libri presentati al concorso

Chiusa con successo la terza edizione che ha visto in gara oltre 500 opere

ANTONIO BASSU

NUORO. Cala il sipario, dopo la proclamazione dei vincitori, sulla 3ª edizione del Premio Deledda. A partire da quella del 2008-2009 il concorso sarà gestito da una Fondazione, di cui fanno parte la Regione, la Provincia, la Fondazione del Banco di Sardegna e la Camera di commercio.
Il Premio, nato nel 1952 per iniziativa dell’Ente per il turismo di Nuoro, è andato avanti, tra alti e bassi, fino al 1972. La prima interruzione venne registrata nel 1964 e nel 1966: il Premio, infatti, non fu assegnato. Ci furono solo le segnalazioni. L’arresto per due edizioni consecutive suonò come un campanello d’allarme. prima dell’interruzione. Si pensò, successivamente, alla premiazione di un’opera già edita e di un’opera prima, provvedendo nel contempo a rinnovare la giuria. La nuova era composta da Carlo Bo, Arnaldo Bocelli, Diego Fabbri, Enrico Falqui, Giuseppe Fiori, Geno Pampaloni, Leone Piccioni e Vasco Pratolini.
Una commissione veramente di prestigio e di tutto rispetto. La IX edizione vede vincitore del Premio Enrico Emanuelli, alla memoria, per l’opera “Curriculum Mortis”, e per la “Sezione Opera Prima” ad Antonio Puddu per “Ziu Mundeddu”. Le segnalazioni, invece, andarono al nuorese Romano Ruiu per il “Il salto del fosso”, e al triestino Giorgio Voghera per “Quaderno d’Israele”.
L’ultima edizione gestita dall’Ept risale al 1972, quando il Premio venne assegnato alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni criminosi in Sardegna, presieduta dal senatore Giuseppe Medici. L’organizzazione del Premio riprende, dopo 30 anni d’interruzione, con l’edizione del 2003-2004 bandita e gestita dalla Provincia. Quella del 2006-2007, appena conclusasi, è la terza. E per il 2008-2009 si cambia nuovamente, come ha annunciato il presidente Peppino Paffi, lasciando il passo alla neo Fondazione, giusto per dare certezza di stabilità all’organizzazione del Premio.
«Quest’anno, tenendo conto delle richieste che arrivavano da tutta Italia - ha detto Paffi - abbiamo voluto aprire la sezione “Narrativa giovani” alla partecipazione nazionale degli autori, giusto per un confronto fra gli scrittori sardi e quelli della penisola. Finora il Premio era stato riservato solo ai giovani sardi». Il presidente della commissione Attilio Mastino, prorettore dell’Università di Sassari, ha comunicato, durante la premiazione di sabato sera, che le opere pervenute sono state 135, tra le quali due provenienti dall’estero: una dall’Olanda e l’altra dagli Stati Uniti. Il che dimostra del crescente interesse del concorso, specie se si riuscesse a internalizzarne la diffusione.
La Fondazione, per il futuro, intende dotarsi di una sede propria, nella quale creare una biblioteca, utilizzando tutte le opere presentate nel corso delle varie edizioni del Premio. Quella del 2006-2007, d’altra parte, ha registrato la partecipazione complessiva più numerosa. Sono state presentate oltre 500 opere. Per gli organizzatori è stato battutto ogni record.
L’assessore regionale alla cultura Maria Antonietta Mongiu ha supportato e lodato lo sforzo organizzativo della Provincia, che con il Man e il Premio Deledda è considerata il baricentro delle attività di tutta l’isola, dimostrando che senza Nuoro come protagonista della dialettica culturale sarebbe più complicato riuscire a fare il discorso sul nostro percorso identitario. Da ora in poi, pertanto, occorre continuare a lavorare insieme per lo sviluppo, affrontando e superando le tutte le difficoltà.
Insomma, a partire dalla nuova edizione, è giusto pensare, con la neo Fondazione, al potenziomento e al rilancio del Premio. Peccato che, per avere ulteriori conferme, non fossero presenti alla premiazione di sabato il sindaco Mario Zidda e il presidente della Provincia Roberto Deriu.

 
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