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Capitolo 5

Post n°11 pubblicato il 17 Agosto 2005 da antislamico
Foto di antislamico

La libertà religiosa

La nostra Costituzione e soprattutto la nostra cultura riconoscono le libertà personali e fra di esse la libertà religiosa è senza altro la prima sia da un punto di vista storico che logico.
Molti concludono quindi che qualsiasi visione religiosa debba essere rispettata e garantita nel sistema della nostre libertà. Ma in realtà questa affermazione è veramente fondata? Esaminiamo brevemente la questione.
Facciamo un caso puramente teorico: se una religione imponesse sacrifici umani (ce ne furono molte nel passato) una tale prescrizione non potrebbe certo essere permessa in Italia , nessuno ne dubita. Perchè ? Perché sarebbe in contrasto con le nostre leggi. Infatti ogni libertà comprese quelle religiose è ammessa solo se non in contrasto con le nostre leggi e quindi soprattutto con la Costituzione che è la nostra legge fondamentale. Noi non possiamo e soprattutto NON dobbiamo permettere e tollerare pratiche che ledano i principi della nostra costituzione, della nostra cultura civile. 
Non possiamo certamente ammettere la poligamia anche se l’lslam  lo prevede. Se la shari’ah ( legge islamica) proibisce che una donna mussulmana possa sposare un non mussulmano ( viene pero ammesso il contrario) o se proibisce la conversione del mussulmano ad altra religione (“niddah” che sarebbe passibile di pena di morte ) bisogna ben chiarire che principi del genere non possono valere nel nostro paese in cui ciascuno è libero di sposare chi vuole o seguire la religione che crede senza per questo sentirsi minacciato. In questa prospettiva andrebbe valutato anche l’uso del velo islamico. Se si ravvisasse che esso è uno strumento di discriminazione verso la donna  esso dovrebbe essere bandito e non solo nelle scuole.
Occorrerebbe innovare in campo legislativo per prevedere chiaramente comportamenti del genere come reato: le mutilazioni femminili attualmente non costituiscono chiaramente un reato perché essendo ignoti nelle nostre tradizioni non è previsto il caso specifico.
Ancora più efficacemente bisognerebbe, nel concedere il permesso di soggiorno nel nostro paese, valutare attentamente tutti quegli atteggiamenti in contrasto con la nostra civiltà e nel caso che si accertasse la volontà di non abbandonali, negare, senza esitazioni il permesso di soggiorno. Noi non dobbiamo pensare agli immigrati come degli stranieri che si trovano occasionalmente nel nostro territorio che possano quindi vivere seguendole loro regole di vite. Gli immigrati fanno parte della nostra società: sono solo temporaneamente degli stranieri ma nel breve volgere di pochi anni essi anche giuridicamente diverranno cittadini italiani come è giusto e doveroso che avvenga. Occorre allora che gli attuali immigranti siano posti chiaramente di fonte alla chiara ed inequivocabile condizione che per entrare nella nostra società debbano accettare i nostri principi fondamentali. Fra di essi vi è anche e soprattutto la libertà religiosa ma solo nell’ambito e nei limiti dei principi generali della nostra civiltà.

Se gradite la lettura con un sottofondo musicale cliccate qui!


 

 
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