Creato da amnerisdgl1 il 11/09/2011

DIVERSA-MENTE

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Tanto per parlare

Post n°7 pubblicato il 22 Settembre 2011 da amnerisdgl1

Quando mi chiedevano cosa poteva avermi causato la depressione, io invariabilmente rispondevo che non lo sapevo...anzi che veramente non c'era niente che potesse spiegarla. E questa, per anni, è stata la mia risposta. Son riuscita ad analizzare i fatti della mia vita solo dopo il "miracolo" operato dal professore e dalla sua cura. Solo quando ho ripreso a star bene, solo allora ho avuto modo di andare indietro nel tempo, e riuscire a vedere tutto quello che mi aveva disturbato, bloccato, fatto soffrire togliendomi coraggio, autostima e voglia di vivere. Anno dopo anno, senza saperlo, mi son trascinata dietro questo fardello, che diventava sempre più pesante, tutto si aggiungeva, anche le cose che sembravano essere banali. Odio ancora oggi chi dice..."non fa niente"..."cosa ci vuoi fare"..."pazienza"... Odio questa superficialità nei confronti degli altri, questa incapacità di mettersi nei panni degli altri, salvo dare in escandescenze quando invece è il loro modo di vivere e le loro opinioni ad essere messe in discussione. Sono queste le persone che ho incontrato sulla mia strada e che, più o meno inconsapevolmente, mi hanno dato tanti "stop".

Alla fine comunque son riuscita ad esaminare tutti i miei "buchi neri" e ho cercato di colmarli, anche se certe cose non si possono recuperare, ho cercato il modo di elaborarle in maniera da poter affrontare nel modo giusto situazioni simili . Ma ho avuto nuovamente "stop" e delusioni e proprio dalle persone che non sapevano che dirmi "datti da fare...reagisci..." Io ho reagito ma ho sbattuto su muri di gomma e ripetutamente, e mi son dovuta arrendere. Le cose non cambiano solo perchè lo vuoi tu, c'è un mondo di "altri" che interferiscono sulla tua vita. E lo facessero per migliorare la loro, per averne un guadagno...no...quello che ci ricavano, quello di cui si accontentano è poter restare nella loro piccola nicchia di comodità e pigrizia. La loro paura di cambiare un'abitudine, andando oltre la banalità li tiene ancorati alle solite sicurezze. Sono quelli che appunto sanno solo dire e ripetere come dischi inceppati, "non fa niente", "cosa ci vuoi fare" e "pazienza". Sembra assurdo che io, che ho desiderato e ancora spesso desidero morire, voglia combattere per non perderla questa vita, ma senza subirla, anzi trasformandola in qualcosa di eccezionale. Le forze purtroppo scemano, scontrandosi con la realtà della malattia e mi ritrovo ogni volta a dover iniziare tutto da capo e inevitabilmente sola. Già, perchè in fondo il problema è e resta questo, la solitudine. La difficoltà di interagire con gli altri, ma sopratutto la difficoltà di essere capita o solo accettata con i limiti dati dalla patologia stessa. Quì il muro non è più di gomma , ma di cemento.

Il mio discorso però non voleva essere questo. Quando ho iniziato a scrivere non avevo intenzione di arrivare a questi argomenti, ma devo ammettere che ho ancora tanta rabbia dentro per quello che non ho avuto, per quello che ho perso, per quello che non potrò avere più. E se ripenso a tutto quello che anche inconsapevolmente mi è stato negato ecco che farei le valigie, girerei le spalle a tutti e me ne andrei...Dove? La necessità è andar via...solo andar via...Del resto ogni volta che ho una crisi o di depressione o di mania sto solo esprimendo la mia voglia, anzi il mio bisogno di "andar via" da una vita che non mi piace. Io, e credo che come me tutti i cosidetti pazzi, non possiamo dire...non fa niente...che ci posso fare...pazienza...Abbiamo bisogno di capire il senso delle cose e rifiutarne il non senso. Le ali che non possono volare si atrofizzano e conducono a morte chi le possiede...come potrebbe sopravivvere un' aquila senza volare...Così moriamo dentro ogni giorno in cui ci viene impedito di volare. E se questo mondo non è proprio fatto per noi, esistono solo due modi per lasciarlo...morire o rifugiarsi nella propria assurdità. Del resto in entrambi i casi non servono bagagli...ci si può andare nudi. Ecco adesso...proprio adesso vorrei andar via...aprire la porta e lasciare indietro non fa niente e cosa ci vuoi fare e pazienza. Del resto a me serve poco...un paio di libri, i miei quaderni e un bel pacchetto di penne.

 
 
 
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