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MAI LA VIOLENZA E SENZA MINIMA RISERVA. Ma qualche risposta il Ministro della Sicurezza credo le debba.

Post n°14 pubblicato il 16 Ottobre 2011 da MarioStaffaroni

Quello che segue è una lettura della giornata di ieri fatta da uno di noi italiani qualsiasi. Senza pretese, certamente. Ma anche senza reticenze. Intanto da nonni. E da cittadini poi anche.

 

La manifestazione del 15 ottobre appena trascorso a Roma deve essere stata ben grande. Se la Questura risulta l'abbia stimata in 100/150 mila vuol proprio dire che alcuni usuali "esagerati" si sarebbero al loro posto fregiati di qualche milione di presenze. Dunque, una cosa grande è stata.

La speranza di tutti quelli di buona volontà, anche non presenti e non giovanissimi, era che fosse anche NON VIOLENTA.

 

Poi, fumogeni, cariche, fiamme, e non solo erano le notizie che rilanciava Twitter assieme a disperazione di partecipanti: ce la stanno sfigurando...

 

Difficile farsene una idea di come andasse.

Credo che la prima giustizia a questa giornata l'abbia resa il Sindaco di Roma. Il testimone di certo meno sospettabile di benevolenza verso gli avvenimenti: una manifestazione al 99% pacifica rovinata  da 2000 delinquenti.

E a chiarire il suo pensiero, lo sentivo anche di persona confermare in serata a La 7 quello che aveva già riferito Tg2. Di essersi anche profondamente sorpreso, a vedere, e per la prima volta durante una Manifestazione, i Manifestanti applaudire le Forze dell'Ordine; al vedere fermare essi stessi i violenti e che venivano consegnati poi dai Manifestanti stessi.

 

ADESSO SIAMO PIU' CONTENTI: ERA UNA MANIFESTAZIONE IMPONENTE DI BRAVI RAGAZZI E RAGAZZE ITALIANE NON VIOLENTA. E VOLEVA ANCHE RESTARLO.

Parola di Alemanno.

 

La conferma di quanto già veniva emergendo ieri sera, giungeva anche dalla primaria Informazione nazionale. La quale infatti oggi, su La Stampa, titolava a prima pagina: <Follia estremista, guerriglia a Roma.

<Rovinata la protesta degli indignati, che hanno cercato di isolare i violenti e applaudito la polizia. (...)>

E a sovra titolo sulla stessa pagina sempre La Stampa oggi recava: <(...) Draghi: i giovani hanno ragione, peccato gli incidenti.>

 

Ma adesso che vediamo confermato quello che abbiamo sempre pensato - che le nostre ragazze e ragazzi sono bravi e che avevano previsto di  rappresentare il loro pensiero e disagio nella non violenza come scelta di vita - CREDO CHE QUALCHE RISPOSTA ADESSO DEBBA FORNIRLA ANCHE IL MINISTRO DELL'INTERNO.

No, non gli Uomini e le Donne in Divisa Operative. Alle quali va comunque un grazie incondizionato di noi tutti. Ma piuttosto la debba, qualche risposta, il Responsabile politico del loro utilizzo.

 

Perché, chi sfilava - QUEL 99% DI ALEMANNO - non aveva Partito e poteri propri alle spalle. Non avevano pertanto "Servizio d'Ordine" propri. ERANO PROPRIO CITTADINI COMUNI COME TUTTI NOI. COME I NOSTRI NIPOTI E FIGLI. ERANO INERMI.

Erano, pertanto, una manifestazione da : PROTEGGERE. Mentre esercitava un suo Diritto. ANCHE DA PARTE DELLO STATO.

 

Da quello che si è potuto vedere, qui credo il Ministro debba fornire la prima Risposta. Intanto all'Opinione pubblica di genitori e nonni. E poi di tutti noi italiani. Per avere, il Ministro, forse sbagliato la lettura dello scenario atteso.

 

Perché, se una manifestazione la devi tutelare, non penso ti organizzi allo stesso modo del che se devi prevedere di doverla disperdere o comunque contrastare.

 

Ecco, da quel poco che si è visto e concesso di vedere, temo risulti che l'Ordine Pubblico si è schierato piutttosto ANTISOMMOSSA, verso la manifestazione stessa nel suo insieme.

Ma risulta forse avere IGNORATO TOTALMENTE L'ESIGENZA DI DIFESA dei manifestanti stessi. E con essi, della stessa città. Ospitante.

Questo, anche da profani, sembrerebbe mostrare il presentarsi con concentramenti di Pubblica Sicurezza idonei forse a spezzare la manifestazione, a disperderla. Ma forse risultati inidonei a PREVENIRE E PRESIDIARLA.

 

In altre parole, pare di vedere che ci si sia presentati con un Assetto più idoneo a disperdere un temuto attacco al "Palazzo d'Inverno".

Mentre quello che in realtà si stava preparando a Roma, pare fosse più simile ad un "dopo partita" da stadio Olimpico; dove per primo, il pubblico in uscita viene difeso, proprio con le Forze dell'Ordine, da manipoli di professionisti della violenza presente anche essi sugli spalti.

 

La differenza non credo sia di poco. come credo sappia la professionalità del nostro Ordine Pubblico costituzionale.

Al dopo Stadio, presumo, non lanci indiscriminatamente la Forza contro il Pubblico che esce. Piuttosto, presumo, isoli, circoscrivi, PREVIENI.

Perché l'obiettivo primario risulta la tutela dell'incolumità del pubblico stesso, oltre che dei beni.

QUESTO, LO HA FATTO IERI PER INTERO IL MINISTRO DELL'INTERNO?

 

Temo che il nostro Ministro possa risultare come segnato da un anno fa circa. Quando studenti, e forse non solo, forse ben più politicizzati a vedere chi era assieme sopra i tetti, quasi gli invasero il Senato mentre l'Ordine Pubblico si era presentato fiducioso. 

Questa volta, però, temo che il responsabile della Sicurezza nazionale possa risultare non aver indovinato il suo schema di gioco. Per così dire, temo, che possa avere sbagliato, e fatto sbagliare come dire partita ai suoi subordinati.

So solo che, nella vecchia DC, forse gli sarebbe già costato il posto, da parte del suo stesso partito, un possibile errore di approccio come questo.

 

Penso infatti, da non tecnico, ma tuttavia da cittadino che vota, che l'Ordine Pubblico nazionale, pur senza la minima tolleranza e distinguo alla Violenza, debba però tenerne anche esso conto che non tutte le MANIFESTAZIONI SIANO UGUALI.

E che a non tutte ci si possa predisporre solo con i blindati. Alcune manifestazioni, soprattutto di ragazzi inermi, sono, ritengo, anche, da proteggere.

Perché SI COLLOCANO COSI' FUORI DALLA VIOLENZA, DA NON ORGANIZZARE NEANCHE LA PROPRIA EVENTUALE PUR SE IN AUTODIFESA.

 

E non credo che quando accompagnano una manifestazione di fede, vi fanno in mezzo incursioni con i carri armati qualunque cosa accada. Vedo piuttosto in genere, anche in grandi manifestazioni papali, e non solo, una presenza sistematica a rete, lungo i percorsi. In Italia ed all'Estero. Con Operatori dell'ordine Pubblico in tenuta ordinaria di Servizio lungo l'intero percorso. Li vedo spesso osservare più l'esterno della manifestazione che la manifestazione stessa.  Avanzando quasi con essa. Naturalmente, ci saranno anche, in questi casi Reparti Speciali accantonati e pronti agli eventuali interventi d'emergenza o di tamponamento. Ma fuori campo. Appunto.

PERCHE' IN QUEI CASI, E SIMILARI, L'OBIETTIVO DELL'ORDINE PUBBLICO SIA CREDO PROTEGGERE ANCHE CHI MANIFESTA.

Volevo dire che, questo nuovo approccio all'Ordine Pubblico, pur senza rimanere impreparati, credo che l'Ordine Pubblico italiano debba pianificarlo.

 

Ma nel farlo, come sempre, tutto, credo pare dover risultare anche logicamente coerente.

Niente di strano, infatti, penso vi sarebbe che, in concomitanza di approcci previsti diversi, vi possano anche essere Sessioni dedicate di Tribunale aperte, nell'occasione, 24 ore. Dove valutare immediatamente fermi o rilasci, dove attivare anche processi per direttissima entro le 24 ore, dove comminare ampiamente pene alternative ed interdittive. Come allo Stadio, per i tifosi VIOLENTI.

 

E magari pensare di far meglio forse anche in prevenzione.

Era poi del tutto inimmaginabile ed imprevedibile che aree paramilitarizzate - magari anche No TAV - potessero arrivare anche a Roma per malintesa eventuale rivincita sulla ritenuta occupazione statale della Val di Susa?

Perché c'erano. Anche se non necessariamente violenti. Ci mancherebbe, non avendo riscontri. C'erano però risulta anche essi, perché un non proprio giovanetto, ieri sera nei filmati di La 7, inveiva minaccioso verso un blindato della Finanza visibile in fondo alla gradinata. E a domanda perché ce l'avesse tanto con quelli, lo si sentiva pare replicare qualcosa del tipo perché li conosco bene, ...in Val di Susa... 

E comunque, il Ministro, si rammenta di quando in occasione della Partita con la Serbia a Genova, credo, sosteneva pubblicamente che li avrebbe seguiti uno per uno, i violenti e ben noti, non facendoli neanche arrivare a Genova? E a Roma, nei giorni precedenti e ieri, tutti sconosciuti ed invisibili? Siamo proprio sicuri?

 

E nel lasciare l'aspetto di Ordine Pubblico, una ultima cosa credo vada riconosciuta a questi ragazzi e ragazze nostre in manifestazione, ed agli adulti di certo anche essi presenti.

Se in gran parte ieri a Roma, non si è avuta Genova, ma neanche un antipasto già di Londra, credo si debba in larga parte proprio a Loro. Senza nulla togliere alle Forze dell'Ordine, che hanno certo fatto al meglio quello a cui, però, erano state comandate.

 

Chi fa Ordine Pubblico penso sappia infatti assai bene quello che può accadere quando una folla di decine di migliaia di persone scelga la violenza come iniziativa o come risposta propria di paura. E in quei sciagurati momenti, come insegna Londra, non cìè contenimento che tenga....

Invece, ecco la quasi totalità dei manifestanti, aggrediti da un pugno di delinquenti, e dal...caos, come si conduce, salvando sé stessi, e una CITTA? anche forse.

Sempre su La Stampa di oggi, 16 ottobre, si può infatti leggere a pag. 2 e 3:

<<(...) ma alle tre e venti di questo sabato da dimenticare, accade qualcosa di importante, di nuovo. Dai cortei di indignati, un gruppo cerca di contrastare i delinquenti sfascia tutto. Scoppia una rissa. Anche dopo, quando partono gli applausi alle forze di polizia o quando si grida di caricarli, gran parte degli indignati é arrabbiata contro i violenti. (...)

 

<(...) I Fori Imperiali sono presidiati. Non si passa in direzione di piazza Venezia. Via Merulana, invece, diventa campo di battaglia. Stop and go. Povero corteo che vorrebbe defluire, puntare su Piazza san Giovanni, magari non essere esistito neppure, visto quello che sta accadendo. E i ragazzi che applaudono alla Polizia, i carabinieri, i finanzieri?(...)

 

<(...) Alle quattro e mezza dl pomeriggio va in mondovisione la conquista di piazza san Giovanni. Due ore e mezzo per espugnare la piazza, per conquistarla. Due ore e mezzo per neutralizzare i violenti. Per non perdere la faccia. Per cercare di dividere i buoni dai cattivi. La basilica diventa rifugio di non violenti che non respirano più per i lacrimogeni. E gli idranti tentano di respingere la folla violenta. I caroselli di blindati che rischiano di travolgere i buoni e i cattivi (...)>

 

<(...) San Giovanni è quasi completamente in mani loro. Da quel momento lo spettacolo sarà lo stesso per un po': con i manifestanti che creano barricate e la polizia che li butta giù con i blindati. La gincana dura per circa un'ora e mezza intervallata dalle cariche dei dimostranti e da timide risposte delle forze dell'ordine, numericamente inferiori. Unica nota non violenta è quella di un gruppo di dimostranti che si stacca dalla Basilica e arriva davanti alla linea di confine che attraversa la piazza. Dicono <no alla violenza> ma devono arrendersi intorno alle 17 e 45 quando una persona rimane a terra dopo essere stata investita da un mezzo della polizia. Sulla piazza cala il gelo poi un urlo: <lo avete rifatto di nuovo>. Ma Roma non è Genova, quel corpo si muove, sotto il cappuccio c'é il volto di un quindicenne dai riccioli biondi. Non riesce a camminare. Lo viene a prendere il personale della Croce Rossa(...)>

 

E' forse ancora più chiaro, adesso, perché ritengo vi possa essere stato un Serio errore di Programmazione dell'Ordine Pubblico per la circostanza da parte del Responsabile Politico nel Ministro Preposto?

E che Roma, ieri, sia stata attivamente difesa, anche a prezzo proprio, da moltissimi dei dimostranti inermi? Ciascuno di noi può farsi, al riguardo, credo adesso magari meglio una propria idea. E questa era l'intenzione di questo piccolo contributo. Contribuire, appunto, a restituire a ciascuno il suo.

 

Ma prima di lasciare questa grande questione di una Manifestazione e di una città inerme, aggrediti assieme - e che risulta si siano difesi come potevano essi stessi - dalla piccola minoranza Violenti, credo vada annotata una CONDOTTA PARSA SINGOLARE DELLA NOSTRA INFORMAZIONE NAZIONALE IN VIDEO.

 

Risulta infatti avere incredibilmente quasi snobbato il cuore della vicenda stessa. Non risulta vi abbia dedicato qualche attenzione particolare ai manifestanti in sé ed alle loro ragioni prima. 

Non risulta abbia dedicato alcuno spazio di diretta almeno alla parte buona della manifestazione, negandole qualsiasi ricordo, e messaggio, solare e di gioia che pure risulta abbia comunque avuto; risulta averla piuttosto invece chiusa in un fatto più o meno condiviso di violenza prevalente.

Non risulta aver ritenuto di concedere idonei spazio diretto e d'intervista in studio ai giovani partecipanti sulle ragioni della loro iniziativa. 

 

PER LA PARTE PUBBLICA, TEMO POSSA AVERE ANCHE COSI' FORSE PERSINO OMESSO DOVERE DI SERVIZIO.

E per inciso, che ce la teniamo a fare pubblica una azienda che risulta avere pressoché  ignorato i veri protagonisti positivi di una vicenda come questa?

 

Se qualcuno di noi si chiedesse cosa volevano e cosa cercassero quei tantissimi ragazzi e ragazze nostre, sapremmo anche noi tentare di poter dare almeno una risposta? non credo. Non credo proprio. Almeno io.

Nel migliore dei casi, in studio, ben più anziani risultano pressoché gli unici chiamati, anche da parte di chi risulta aver concesso qualche spazio, a provare di decifrare solo così cosa fossero quei ragazzi e quelle ragazze italiane in piazza. Ed i diretti interessati? Muti, emarginati, snobbati?

Come intrusi non graditi nel circo mediatico usuale e da ignorare? O intervistare a sbalzo, come gli indiani delle riserve. Risultati interrogati solo, praticamente, su cosa pensassero della violenza e come la vivessero?

 

PERSONALMENTE MI SONO RESO CONTO, QUANTO A NOI ITALIANI CI MANCHI ALMENO UNA Al Jazeera nazionale.

 

Due note su tutte, di una amarezza grande di quei ragazzi e ragazze vistesi ignorati, e anche tanto provati in una trasmissione serale che almeno li ha incontrati.

 

Una ragazza, dalla strada, dopo aver esordito spontaneamente nella più netta condanna di OGNI FORMA DI VIOLENZA, alla fine, dopo batti e ribatti, mi collego e mi scollego, scorata risulta che chiedeva: ma non mi chiedete niente su quali sono i nostri obiettivi e perché sfilavamo?...

 

Ed un'altra di ragazza, a chi le chiedeva quale potesse essere la loro parola d'ordine per identificarli nelle loro speranze, rispondeva a chi lo riceveva : rimettere al centro di tutto l'essere umano.

 

Ed un altro di ragazzo, alla richiesta di quale fosse il loro progetto di partecipazione politica, rispondeva: una democrazia orizzontale dove si decide tutti quanti paritariamente.

 

Queste cose, forse vitali per la ripresa della nostra stessa Democrazia forse un po' sbrindellata, nessuno però risulta averglielo chiesto o lasciato dire idoneamente, negli studi televisivi, e nelle piazze stesse, in modo organico a loro direttamente di persona, prima e dopo la manifestazione.

In questo, credo, la Manifestazione di ragazze e di ragazzi non Violenti, possa essere risultata una seconda volta scippata: questa volta forse dalla nostra stessa Informazione video nazionale prevalente.

IN GENERE APPARSA COSì PRODIGA A DARE SPAZIO A PENSIERI E ANCHE SBADIGLI PURCHE' FORSE FAMIGLI. Della classe politica vigente.

 

A quei ragazzi e ragazze nostre, avrà inciso niente nel silenzio sostanziale che si sono visti applicare, avere essi ed esse, ed in più di una occasione, sentirli anche ieri sera dichiarare: Non seguiamo Partiti, siamo critici sia verso maggioranza che opposizione? Vogliamo un nuovo modo di presenza e di rappresentanza?

Il Futuro avanza. Ma il vecchio, pare non sente.

 

E' stata una nota lunga, ma è stato il modo, da persona pur modesta e insignificante, di rendere onore - questa volta da nonno e da cittadino assieme - alla grande prova di cuore e di fermezza propria NON VIOLENTA dei nostri ragazzi e ragazze. BRAVI. E NON VI SCORAGGIATE.

 

Se non mi credete, vi propongo per conclusione un finale di pensiero di una persona certo assai ben più autorevole ed influente di me. Così infatti concludeva oggi il suo fondo il Direttore de La Stampa Mario Calabresi:

<(...) Una sola speranza ci resta ed è legata a quei giovani che non ascoltano, che si tappano le orecchie di fronte ai discorsi improntati al pessimismo e che nel loro cuore sognano e sperano. Ce ne sono più di quanto si possa immaginare e molti erano in piazza ieri: li abbiamo visti battere le mani a polizia e carabinieri, li abbiamo visti provare a cacciare dal corteo gli incappucciati, li abbiamo visti piangere di rabbia. Ragazzi, il futuro é vostro se imparate subito a rifiutare la violenza, a non tollerarla mai, a isolare chi la predica e la mette in atto, a denunciarla il giorno prima e non quando il corteo ormai é partito. Il futuro esiste se ve lo costruite con la speranza e tenacia e se non ve lo fate scippare da chi non crede in nulla.>

 

E, se posso aggiungere, se non vi lascerete anche spaventare dall'accoglienza che chi non vuol cambiare risulta riservare sempre al cambiamento. ORA LO SAPETE ANCHE VOI.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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