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La roccia della democrazia, dà vita alla schiavitù di un mondo nuovo.

Post n°83 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da gilio2

Cara amica..Non ti ho risposto per la Grecia.
Per noi, il casino degli ultimi giorni non è la novità.

Questa cosa và avanti da un pò..


La gente è disperata, a mio parere bisognerebbe creare una parola nuova per la disperazione che ti porta una guerra.

Questo tipo di Guerra, che è un altro tipo..molto piu subdolo, codardo, cattivo.

E'una guerra con la maschera di gentilezza,

con la smorfia di un sorriso,

con il gesto della mano della solidarietà tesa dalla tua parte,

quando per riccorrere alle tragedie greche,

il palco sà bene che i protagonisti avranno una fine brutta.

Eppure qui, la tragedia viene riscritta, e in questa forma moderna, nella tragedia greca, pure chi recita conosce la sua fine.

E' protagonista di qualcosa che non ha scelto,

che non sà gestire,

che non vuole partecipare,

ma è obbligato .


Dipingiamo la schiavitù nella roccia della democrazia..

Questo è a dir poco umiliante per il mio popolo..

 
Credo che la mia famiglia si senta un po cosi.


Ma non parliamo della situazione alle nostre telefonate.


Come se fosse una regola non scritta.


Mia mamma pochi mesi fà era all' orlo dell' esaurimento,
mio padre è addestrato a lottare e a farsi andare bene le disgrazie..anche se questa è una regola generale, non la pratica..in pratica non parla..la pensione sua, non so nemmeno se basta per la spesa di cibo di 2 persone.


Mia zia che è riuscita a fare nella vita tutto con determinazione e forza, oggi mi dice che non sa nemmeno come mettere una gamba di fronte all' altra.


Dalla gente viene imposto di imparare a camminare quando precedentemente gli hanno ferito/tagliato le gambe.


Questo dopo l' iniziale umigliazione è pure tanto doloroso.


Che altro posso dire io..?

 
 
 

arrabiata

Post n°82 pubblicato il 06 Aprile 2011 da gilio2

Mi sento parecchio arrabbiata.

E sento che questa volta non voglio nemmeno sentirmi io la colpevole e dire che sento rabbia per te, mentre in realtà sono arrabbiata con me stessa e cerco qualcuno per riversarla addosso.

Sono consapevole, e decido di permettermi di dire che quando fai cosi, mi stai sul ....perchè tu invece non pensi di non riversare la tua ansia in me.

Sei una delle persone piu maledettamente ansiose che io conosca.

Ansioso e duro..Durissimo.Con te, e quando non puoi continuare a fustigarti, decidi di farlo con me.

Piu per me sei il mio mostro, piu io ci andrò contro.

Non l hai ancora capito, e spero che non dovrai pensarlo quando me ne vado, o quando ti dirò che sei odioso.

Non voglio litigare, perchè è inutile.

Io ho cercato di spiegarti.Tu non vuoi capire.

Spesso penso che quando mi vedi felice come stamattina con una bella bimba in braccio, lontana e spensierata da tutto,detesti talmente tanto quella mia felicità che DEVI ricordarmi che io non me la meriti.E penso cosi, perchè pure l altra volta, era il primo momento dopo mesi, che dopo aver corso come un mulo tra i cavalli ed aver vinto la corsa,hai dovuto ricordarmi che ero in fondo sempre un mulo,e quello non cambiava con la vincita di un premio...

Ed io per questo sono molto ma molto arrabbiata con te.

 
 
 

Triste,per me soltanto

Post n°81 pubblicato il 26 Marzo 2011 da gilio2

mi dispiace, e stasera mi dispiace per ME soltanto.

Lui dorme tranquillo e felice, io qui a lottare;

contro un fantasma ingombrante fino ieri,

contro una presenza che preferisco non descrivere, da stasera en poi.

 

Cerco di eliminare i pensieri che come dice lui non aiutano, per poter andare prima o

poi a dormire, ma prima cerco di eliminare il mal di testa dallo stress e lo sforzati di

sorridere che ho da piu  di due ore da questa parte.

Comunque sia, molto meglio che la colite.

 

"grazie che sei uscita stasera..." mi avevi detto...ma avevi dimenticato di

aggiungere: sappi che non te lo farò finire a breve il martirio questo...te

lo dovrai subire fino le 02 di notte anche se ti ho pure detto di andarcene,ma per

ancora una volta non hai voluto sentire.Forse perchè per te era una goduria.)

 

Non dimentico però di ringraziarti che tu sia rimasto quello di sempre accanto a me

che mi abbraccia mentre cammina.

Non sono ingrata,ed anche se non te ne fai niente, Grazie! l'eleganza della mia

educazione anche se non riesci ad apprezzarla fino in fondo, come sempre l'ultima a

morire.

 

Pensavo, con una punta di rabbia che non riesco a nascondere, che

a lui è andata molto meglio, perchè il suo egoismo non solo non ha dovuto subire

nessun trauma,ma si è pure fortificato.

Infatti, come un animale che ha soddisfato tutti i suoi desideri della serata e a pancia

piena, va a godersi un sonno profondo fino a domattina visto che di te e le tue

paranoie volentieri anche tu stessa ne faresti a meno..  e come dargli torto?

 

Come se la maledetta fortuna, guardasse solo le persone convinte di sè cazzo..

Proprio quelle a cui l' iniezione di autostima, non gli serve a nulla, perchè ce l'

avrebbero da vendere.

 

Avrei voluto vederti alla mia posizione...avrei proprio voluto vederti.

ma non solo stasera......

................................e continuo a scrivere salvando in bozza,pensieri che mi

liberano,mi fanno finalmente dire tutto e sentirmi piu leggera anche senza la sua

dieta ferrea...Complimento del cazzo!

 

Intanto il mal di testa è migliorato, e lascia spazio alle lacrime a salire.

Ho lottato per oggi.

Oggi, ho perso.

Mi sento triste e mi dispiace per me.

Per me soltanto.

Domani è un altro giorno da cominciare da cappo.

 

G2

 
 
 

stasera

Post n°80 pubblicato il 28 Novembre 2010 da gilio2

stasera avrei da scrivere tanto..

in realtà sono state parecchie volte ultimamente che avrei dovuto -voluto scrivere tanto..

ma togliere spazio vitale da me stessa, sono molto brava a farlo..

e molto brava a usare un : "va bene anche cosi".

La mia colite è quella che parla a posto mio,urla, combatte.

io, accarezo quella grossa pancia dolente, e sopporto senza cercare supporto.

Ah...anche questo so molto bene a farlo.

Ora so solo che mi sento triste.non sono piu stanca,ma mi sento triste.

Io sbaglio, ma non sono l' unica.

I  passaggi sono stati: stanchezza, si, ma la voglia di condividere era superiore, c era l'entusiasmo di raccontare e parlare tanto.

Non vedevo l'ora di tornare per farlo, infatti sono tornata andando contro le condizioni.

Quelle ideali, erano quelle per restare.

Mi aspettava aperitivo con amici vecchi e certe novità, cena e poi tante belle chiacchere.

Ma non ho voluto cambiare rotta all' ultimo.su certe cose sono anch io di iniziativa lenta.

Poi rientro,piccola deviazione del programma ma sempre dando retta agli altri e non a me, e primo sforzati per mantenere le energie e trattenermi fuori.

Successivamente, delusione, nervoso, nausee.

Ci  raggiono su, seguono i tremori, faccio la doccia, calma razionale ma non somatica..

Il conflitto cè ancora. Evidentemente,è forte.

 Risultato attuale.. estremità ghiacciate, conato di vomito che sale su, tremore loccalizzato ora a livello dello stomaco che cerca di espellere invece di digerire cio che a forza due ore fa ho deglutito.

Senzazione nuova, o vecchia abbastanza per averla già rimossa.

Non voglio dire altro, bisognava annottare tutto cio per non tornare sui stessi sbagli tante volte.

Bisogna che con calma ascolti i miei bisogni, e non cedere di fronte ad aspettative inutili ricordandomi che sono purtroppo solo mie. (forse in fondo, non sono aspettative, ma speranze ).

Accettare che i bisogni anche di chi si ama, possono essere diversi .

Non aspettare che qualcuno venga verso di te perchè tu lo fai tutti i giorni.

Devi soltanto imparare a non farlo nemmeno tu.

Certe volte ogniuno deve pensare a sè, ed agire da sè.

Stasera, la parte accanto a letto è gia vuota cosi, e mi dispiace per me perchè ho davvero faticato moltissimo per essere qui stasera.ma non voglio dire altro.

Il tremore dallo stomaco è piu calmo, e inizio a respirare senza paura di vomitare.

Và gia meglio.

Forse ho concigliato speranze e aspettative magiche, con la realtà che le mie scelte mi hanno portato in presente.Certe volte và cosi.

G2

 
 
 

Il rumore del silenzio

Post n°79 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da gilio2

Momenti che passo in silenzio, momenti che sento che ciò che è stato detto è stato uno sbaglio, momenti che sento la mia impotenza di fronte a cose che sono dentro me e sono piu grandi di me, nonostante siano chiuse in pochi centimetri di altezza.

Il cervello fà brutti scherzi, arrivi a conoscerti bene dopo un po, hai lavorato anni con te stessa a scopo di capire qualcosa del tuo mondo; complicato ed indecifrabile.Ed invece,tutto il lavoro, bello, concretto, consapevole, si mette in crisi e ti porta con se..non cè niente da fare.

Lo scudo ce l hai ormai, ma non basta per ripararti da tutto.

Le parole ti arrivano. Le senti. Fai un elaborazione veloce. Rispondi. Ti ripari usando quelle che credi siano le piu adatte, gentile, attenta a non ferire, stando dalla parte di chi comprende. Di chi sà che l' interlocuttore ha uno stato d'animo , ha un educazione, ha le sue difese, e tu hai rispetto di tutto cio che è suo.

Non sei qui per offendere nessuno, puoi diffenderti e non sentirti offesa da nessuno.

Il discorso finisce, ti rilassi, passano un po di ore ma qualcosa dentro non ti torna..

Questa è un elaborazione lenta..questi sono i tuoi sentimenti..

Il tuo corpo è quello che ora parla a te, che tu sei tenuto ad ascoltare, a capire, a rispettare.Il respiro diventa all' improvviso profondo per tenere bassa la marea alta che spinge.

Hai bisogno di espellere parole; anche insensate. Hai bisogno di parlare, di ascoltare te stessa, cio che hai da dire a te, e cio che il tuo respiro ti stà dicendo, per realizzare successivamente cosa stà succedendo dentro di te..

Perchè un discorso di quattro ore fa, si è in un certo senso impossessato di te, in un modo cosi invadente che il tuo modo autentico di essere vuole buttare fuori con violenza?

E qui, entra il potere del silenzio, o della scritttura.

Ma tu ora sei debole. Non sei quella di prima. Con tutta la marea che sale e porta con sè a galleggiare tutto cio che hai dentro, diventi incontrollabile. Ed invece di stare nella sofferenza del silenzio fino di arrivare a casa e scrivere, parli.

Inizi un monologo, che in realtà diventa poi un dialogo, con chi hai accanto, anche se è forse l' unico che certe cose non deve sentirle. Cosi ti rendi ancora piu fragile, perchè ora ciò che parla, non è il verbale con lo scudo in mano di prima, ma sei tu. Nuda di fronte a lui che ami, alla tua realtà.

 La tua realtà che come quella di tanti noi, ha lati che non ci piaciono. Quella che spesso ignori, allontanando il pensiero, per poter andare avanti e non entrare nel limbo della tua apatia che ti porterà dove non vorresti più tornare.

Tu sei gia alla balia della tua marea, butti fuori parole senza filtro, forse anche senza senso, sopratutto senza essere sicura se parli tu o le aspettative altrui che non vorresti mai deludere. 

Senti che le parole sue sono molto più aggressive rispetto a ciò che tu ora possa accettare .

Lui rimane sempre un interloccutore esterno ed andrebbe gestito come quello di prima. Sei tu che ora non sei piu in grado e ti lasci offendere.

Capisci lo sbaglio, e rimani in silenzio.

Ora non hai da elaborare una sola marea di sentimenti.

Ora ne hai due. Tutte e due le senti offensive.

Da tutte e due non ti senti complettamente accettata.

Per la prima ti senti sbagliata e deludente.

Per la seconda ti senti poco amata e poco rispettata.

Questi sono i tuoi sentimenti, il tuo conto finale dove come sempre il portafoglio è troppo ma troppo piccolo.

Nel silenzio elabori meglio. La marea scende piano piano e scopre la tua sabbia bagnata. Si asciugherà anche se scende la notte e domani potrai iniziare a scriverci sopra nuovamente.

Hai capito il punto di partenza di tutto cio.

Hai capito dove era difettoso lo scudo nella conversazione iniziale.

Non avresti mai voluto deludere loro. Senti ad averlo fatto in un campo, e cerchi di rimmediare in un altro dove ti sembra piu facile per salvarti la faccia. Ma non è cosi che deve funzionare.

Mi dispiace tanto. Ciao.

G2

 
 
 
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