arduino sacco editor

Spesso, fa bene anche leggere qualcosa che ci lasci sorridere e che lasci spazio alla speranza, o quantomeno alla gioia.

Praticamente ognuno di noi ricorderà, ripensando all'adolescenza, dei vari amori che in quel periodo scuotono le nostre menti e i nostri corpi. Non c'è bisogno di nascondersi dietro all'immaturità presunta dei ragazzi, o all'inizio della vera avventura della vita per spiegare i fenomeni legati a quel preciso momento dell'esistenza umana.

Certe volte, appunto, è bello ricordare sorridendo. Il più delle volte i ricordi saranno velati di un po' di tristezza: le prime cotte andate male, i primi rifiuti, il rimanerci male a seguito di un'esperienza naufragata troppo presto.
Eppure, ogni tanto, queste storie rimangono scolpite dentro di noi. Ce le portiamo dietro per tutta la vita, e il loro ricordo non può che renderci orgogliosi di quello che ci hanno fatto diventare oggi.

In questo piccolo romanzo di Silvia Giaccioli leggiamo la storia di una ragazza che rimane abbagliata dal cosiddetto “colpo di fulmine”: non può farci niente, segue i suoi sentimenti, e inizia una delle avventure più belle e difficili della nostra vita, con il cuore in mano e il corpo fremente.
Non c'è una morale dietro, non c'è una trama scoppiettante, non ci sono eventi mirabolanti: c'è solo la storia, normale, di un'adolescente alle prese con la sua crescita.

E proprio questo ci aiuta a capire quanto spesso, quello che noi giudichiamo, dal nostro punto di vista, nemmeno degno di attenzioni, è in realtà un universo a parte, una vita speciale, un'esistenza che va rispettata e preservata nella sua unicità.

E, oltretutto, le pagine scorro così leggere che non vi accorgerete nemmeno di avergli dedicato qualche ora del vostro tempo. Ore decisamente ben spese.

Emiliano Felicissimo