DIACRONIE

FINAL

Finita questa storia, comunque vada, questo è quanto:

1) la sinistra liberale italiana ed europea è (finalmente) defunta. Intanto ci leviamo dai piedi un macigno non da poco.

2) non è più possibile fidarsi dei pregressi, qualunque essi siano stati, di chi si dice compagno, antifascista etc... e/o si autorappresenta come tale. Senza prassi, zero fiducia a qualunque teoria o ideale. Questo vale per chiunque, quali siano le medaglie al valore che abbia appiccicate al petto. Sono tutte medaglie al valor passato.

3) Per ottenere risultati anche a brevissimo termine, c’è ormai una classe dirigente disposta a tutto, anche a bruciarsi ponti dietro le spalle. Non vedo perché questi ponti dovrei tenerli su io. Per quanto mi riguarda può venire giù tutto.

4) la sinistra (ufficiale e non) è affetta da razzismo della peggior specie. Quello di credersi in possesso di una presunta (e assolutamente fasulla) superiorità culturale. L’atteggiamento dei cosiddetti media “progressisti” in questi ultimi 3 anni dimostra che l’opposizione, negli anni passati, nei confronti della destra non è mai stata di tipo politico o programmatico, ma solamente culturale e antropologico (anche perché in campo economico sociale la sinistra ha fatto peggio di tutte le destre messe assieme) cioè razzista.

5) Bisogna prendere atto della necessità di una riconsiderazione generale di tutti i valori, gli affetti, le certezze, le identità, i luoghi, i pensieri, che fino ad oggi ci hanno pigramente accompagnati. Bisogna scegliere da che parte stare, in primis. Nel mezzo c’è solo l'orifizio anale.

6) E’ il tempo delle destre. Durerà molto e non sarà una passeggiata. Ma non mi farò più arruolare dentro qualunque compagine che non abbia le idee chiare in merito a dove stare e con chi stare. Se non ci sono idee chiare, io rimango dove sono. (e dico IO in senso Stirneriano, anche se Marx mi lapiderebbe). Non mi commuoverò di fronte alle lacrimevoli storie dei volenterosi perdenti. Siete perdenti? Cavoli vostri.

7) la mia tessera elettorale, da qui in avanti, rimarrà intonsa per molti anni. Se non c’è bisogno del mio voto io non ho affatto bisogno di legittimare nessuno.