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Benedicaria

La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

Messaggi di Giugno 2014

Sant’Antonio di Padova a testa in giù

Sant’Antonio di Padova a testa in giù

In Messico e in Brasile, Sant’Antonio è anche il santo delle donne single. La credenza viene dalla leggenda secondo cui in Portogallo (perchè lì è nato alla fine del 1100 e al secolo si chiamava Fernando Martim de Bulhões e Taveira Azevedo), vivevano due sorelle povere che, non avendo la dote di matrimonio, non potevano accasarsi. Allora sant'Antonio procurò due sacchi pieni di soldi e glieli buttò in casa giù dal camino.

Il "rito" è quello di mettere la statuetta del santo a testa in giù dentro un bicchiere d’acqua finchè non le aiuta a trovare marito. Il Santo verrà tolto dall'incomoda posizione solo dopo che si sarà presentato un uomo decente con credenziali attendibili.

O di togliere alla statuetta del santo il Bambin Gesù che ha in braccio finchè non si sposano.

Pare che i risultati siano sorprendenti.

 
 
 

Preghiera a Sant'Antonio per ritrovare le cose perdute

Post n°140 pubblicato il 13 Giugno 2014 da benedicaria
 

Preghiera a Sant'Antonio per ritrovare le cose perdute

Sant'Antonio è famoso nel mondo anche come il Santo che aiuta a trovare le cose smarrite. Dagli oggetti della vita quotidiana, a documenti importanti, alla stessa fede. La preghiera che segue è dedicata ad invocare l'aiuto di Sant'Antonio proprio nella ricerca di quanto è stato smarrito.

Glorioso Sant'Antonio, tu hai esercitato il divino potere di trovare ciò che era stato perduto. Aiutami a ritrovare la Grazia di Dio, e rendimi zelante nel servizio di Dio e nel vivere le virtù. Fammi trovare ciò che ho perso, così da mostrarmi la presenza della tua bontà.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

Preghiamo

Sant'Antonio, glorioso servo di Dio, famoso per i tuoi meriti e i potenti miracoli, aiutaci a ritrovare le cose perdute; dacci il tuo aiuto nella prova; e illumina la nostra mente nella ricerca della volontà di Dio. Aiutaci a trovare di nuovo la vita di grazia che il nostro peccato distrusse, e conduci noi al possesso della gloria promessaci dal Salvatore. Ti chiediamo questo per Cristo nostro Signore. Amen.

 
 
 

Il “Si quaeris miracula” a sant’Antonio di Padova

Il “Si quaeris miracula” a sant’Antonio di Padova

Il “Si quaeris miracela” è una forma di preghiera popolare cristiana, che la tradizione consiglia per recuperare le cose perdute.

Questa forma di preghiera, oggi meno diffusa rispetto a un tempo, deriva dalle parole latine: "si quaeris miracula", parole iniziali del responsorio a Sant'Antonio di Padova, invocato dal popolo per trovare un oggetto smarrito (poiché Antonio, come Sant'Onofrio il Peloso e San Graziano di Tours, è protettore di chi cerca oggetti smarriti).

Per tradizione popolare tale preghiera va recitata senza interruzione per tredici volte di seguito (da cui il nomignolo "tredicina di sant'Antonio").


Latino:

Si quaeris miracula, Mors, error calamitas, Daemon, lepra fugiunt, Aegri surgunt sani.
Cedunt mare, vincula: Membra resque, perditas Petunt et accipiunt Iuvenes et cani. Pereunt pericula, Cessat et necessitas: Narrent hi, qui sentiunt, Dicant Paduani.
Cedunt mare, vincula: Membra resque, perditas Petunt et accipiunt Iuvenes et cani. Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.
Cedunt mare, vincula: Membra resque, perditas Petunt et accipiunt Iuvenes et cani.

Italiano:

Se cerchi i miracoli, ecco messi in fuga la morte, l’errore, le calamità e il demonio; ecco gli ammalati divenir sani.
Il mare si calma, le catene si spezzano; i giovani e i vecchi chiedono e ritrovano la sanità e le cose perdute
S’allontanano i pericoli, scompaiono le necessità: lo attesti chi ha sperimentato la protezione del Santo di Padova.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

 
 
 

Tredicina e Rosario in siciliano a Sant’Antonio di Padova

Tredicina e Rosario in siciliano a Sant’Antonio di Padova

Tra i Santi più venerati c’è S. Antonio di Padova per il quale i fedeli recitano “la Tredicina” (Rosario ripetuto per tredici giorni), dal primo al 13 giugno, giorno della sua commemorazione. Nella tradizione popolare, è il santo maggiormente invocato, soprattutto per ciò che concerne l’amore, il matrimonio, il denaro e la riuscita. Sant’Antonio è considerato molto miracoloso ed estremamente generoso. Il giorno della settimana che gli viene dedicato è il martedì (nella cultura italiana), gli si offrono dei gigli bianchi e candele marroni (specialmente per risolvere problemi in ambito familiare, per trionfare in ambito legale o per risolvere problemi economici)., candele verdi per attirare il denaro, candele color arancio per il matrimonio.

Sono tanti i Rosari dedicati al Santo in ogni parte della Sicilia. Il Rosario che segue è stato documentato negli anni Ottanta a Palazzo Adriano.

Rosario a Sant’Antunineddu

Posta 

In siciliano:


Sant’Antunineddu cadiu malateddu
in pettu purtava du’ pumidda d’oru
bagna la manu e vidi chi c’era
c’era lu risu cu tuttu lu Paradisu.


In italiano:

Sant’Antoniuccio fu malatino
in petto portava due pomelli d’oro
bagna la mano e guarda che cosa c’era
c’era il sorriso con tutto il Paradiso.


Grani

In siciliano:

E’ decimila voti
e ludamu a sant’Antuninu.
e ludamulu tutti l’uri
ca è lu nostru protetturi.


In italiano:

E diecimila volte
e lodiamo Sant’Antonino.
e lodiamolo tutte le ore
poiché è il nostro protettore.


Rosario a Sant’Antonio amato amato

Posta 

In siciliano:


Sant’Antuninu amatu amatu
‘n celu faciti lu me avvocatu
sant’Antuninu amutu sia
‘n celu faciti la grazia a mia.


In italiano:

Sant’Antonino amato amato
in cielo fate il mio avvocato
sant’Antonino amato sia
in cielo fatemi la grazia.


Grani

In siciliano:


Sant’Antoniu miu biatu
cu’ vi l’ha datu stu bambinu a latu?
Vi l’ha datu la matri di Diu
fati la grazia Antoniu miu.


In italiano:

Sant’Antonio mio beato
chi vi ha dato questo bambino a lato?
Ve lo ha dato la madre di Dio
fate la grazia Antonio mio.


(Tratto da: A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.)

 
 
 

Mia Madre Sophia (Sapienza)

Mia Madre Sophia (Sapienza)

Sophia (in greco "sapienza") è un concetto filosofico e religioso comune sia allo gnosticismo, all'ebraismo e al Cristianesimo. Essa assume il significato di Sapienza divina o parte femminile di Dio. A volte ci si riferisce a lei con l'equivalente ebreo di Achamoth.
Per gli gnostici cristiani, Sophia è un elemento centrale per la comprensione cosmologica dell'Universo. Sophia è la componente femminile di Dio, e coincide con lo Spirito Santo della Trinità. Ella è, pertanto, al tempo stesso Sorella e Sposa di Cristo poiché, così come Cristo, Ella viene da Dio [Dio inteso dunque come Padre e come Madre al tempo stesso, poiché Origine e Generatore dei due principi, maschile (Cristo) e femminile (Sophia)]. Sophia risiede in tutti noi sotto forma di Scintilla Divina e Cristo fu inviato sulla terra per accendere la scintilla divina (pneuma o gnosi) che è nell'uomo, risvegliandolo dagli inganni del mondo e del Demiurgo.
Anche se la "Divina Sophia" è centrale in molti movimenti gnostici, essa non è una figura esclusiva dello gnosticismo. Sophia come "Sapienza di Dio" (Chokmah in ebraico) appare nella Bibbia nel Libro di Proverbi (in particolare 8,22-31 in cui Sophia parla come se fosse un'entità a sé stante) così come nei Salmi, nell'apocrifo Saggezza di Salomone e nel Nuovo Testamento. Nel giudaismo Sophia corrisponde alla Shekinah, "la Gloria di Dio", una figura che ha un ruolo chiave nella cosmologia cabalistica come espressione dell'aspetto femminile di Dio. Come la Sophia gnostica, la Shekinah riveste un duplice ruolo, siede a fianco di Dio, ma viene anche esiliata nel mondo della materia, il Malkuth.
In un certo periodo, nella Chiesa Ortodossa russa, Sophia fu individuata da alcuni teologi come una figura chiave per la comprensione della Divinità. La Saggezza di Dio rappresenta l'apoteosi della Sophiologia.
Nella Chiesa cattolica, la figura di Sophia venne dimenticata finché Santa Ildegarda di Bingen non raccontò di averne avuto una visione e la celebrò come figura cosmica sia nei suoi scritti che nella sua arte, raffigurandola con indosso una tunica dorata ornata di gemme preziose.
La differenza principale tra l'idea gnostica di Sophia e quella delle chiese stabilite è che per le seconde, essa non è precipitata e non ha bisogno di redenzione. Inoltre, per il cristianesimo non è affatto una figura centrale quanto lo è per gli gnostici. In verità, se si eccettuano i mistici ed i teologi sopra menzionati, in molti movimenti cristiani non è assolutamente una delle figure maggiori, specialmente nelle Chiese Occidentali (Cattolicesimo, Luteranesimo ecc). Nelle tradizioni degli Ortodossi orientali, viene venerata in misura superiore, ma, nella maggior parte dei casi, rimane una figura incompresa e sottorappresentata.


Inno alla forza della vita

Accendere una candela rossa dicendo:
 
Io sono la suprema infuocata energia,
che ho acceso tutte le scintille viventi,
in nessuna cosa mortale
ho posto il mio soffio,
le distinguo nel loro essere,
ed ho ordinato rettamente
con le mie penne più alte
- cioè con la sapienza che vola -
il circolo che le circonda.
Io, vita di fuoco,
fiammeggio sulla bellezza dei campi,
risplendo nelle acque e ardo nel sole,
nella luna e nelle stelle,
e con l'aereo vento suscito tutte le cose,
vivificandole con la vita invisibile,
che tutte le sostiene.
Perché l'aria vive nella vegetazione e nei fiori,
le acque scorrono come se vivessero,
e il sole vive nella sua luce,
e la luna, quando è quasi scomparsa,
è riaccesa dalla luce del sole
come per vivere di nuovo,
e le stelle risplendono nel suo splendore
come esseri viventi.
Io ho posto le colonne che
contengono tutto il globo terrestre
e quei venti che hanno penne a loro sottomesse,
cioè i venti più lievi, che con la loro levità
fanno da sostegno ai più forti,
affinché non si mostrino pericolosamente,
come il corpo è a contatto dell'anima e la contiene,
affinché non evapori.
E come il soffio dell'anima
tiene insieme con fermezza il corpo,
affinché non muoia, così i venti più forti
animano quelli a loro sottomessi,
affinché essi possano svolgere debitamente il loro compito.
Ed io, forza di fuoco,
sono nascosta in essi,
essi da me avvampano,
come il respiro continuo dell'uomo,
o come nel fuoco la fiamma che guizza.
Tutte queste cose sono vive nella loro essenza,
non possono morire,
perché io sono la vita.
E sono anche la razionalità,
col vento della parola che risuona,
da cui ogni creatura è stata fatta,
ed in tutte ho immesso il mio soffio,
affinché nessuna nel proprio genere sia mortale,
perché io sono la vita.
Sono la vita nella sua integrità,
non quella che manca alle pietre,
non quella che fa nascere le fronde dai rami,
non quella che ha radice nella forza virile,
ma io sono la radice di ogni vivente.
La razionalità infatti è la radice,
la parola che risuona fiorisce in essa.
E poiché Dio è razionale,
come potrebbe non operare?
Le sue opere giungono a perfetta fioritura nell'essere umano,
che fece a sua immagine e somiglianza,
ponendo in esso il segno di tutte le creature
secondo la sua misura.
Nell'eternità, da sempre,
Dio volle fare l'essere umano,
la sua opera, e quando ebbe fatto quest’opera
le dette tutte le creature
perché facesse le sue opere con esse,
allo stesso modo in cui Dio
aveva fatto la propria opera, l'essere umano.
Ma sono io il suo ministro,
perché tutte le cose vitali
ricevono da me il loro ardore;
sono la vita che permane uguale nell'eternità,
che non ha avuto inizio e non avrà fine,
e Dio è la vita stessa che si muove ed opera,
una sola vita in un triplice vigore.
L'eternità è il Padre, il Verbo è il Figlio,
e il soffio che li connette è chiamato Spirito santo,
e di ciò Dio ha posto il segno nell'uomo,
in cui vi sono corpo, anima e razionalità.


(Tratto dal “Libro delle opere divine di Santa Ildegarda di Bingen)

Offerta dell’Incenso:

“Come cinnamòmo e balsamo ho diffuso profumo;
come mirra scelta ho sparso buon odore;
come gàlbano, ònice e storàce,
come nuvola di incenso nella tenda”.
(Siracide 24,15)

Dal libro dei Proverbi (8,22-31)
Il Signore mi ebbe con sé all'inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, fin d'allora.
Dall'eternità sono stata costituita,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata;
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io sono stata generata.
Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi,
né le prime zolle del mondo;
quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull'abisso;
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell'abisso;
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia;
quando disponeva le fondamenta della terra,
allora io ero con lui come architetto
ed ero la sua delizia ogni giorno,
dilettandomi davanti a lui in ogni istante;
dilettandomi sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.

Preghiera per ottenere la Sapienza  (Sapienza 9, 1-6; 9-12; 13-11)

Mettere un po’ di sale in bocca (simbolo della Sapienza Divina), dicendo:

Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
che con la tua sapienza hai formato l'uomo,
perché domini sulle creature fatte da te,
e governi il mondo con santità e giustizia
e pronunzi giudizi con animo retto,
dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,
uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini,
mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.
Con te è la sapienza che conosce le tue opere,
che era presente quando creavi il mondo;
essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
Inviala dai cieli santi,
mandala dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.
Essa infatti tutto conosce e tutto comprende,
e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria. Amen.

 
 
 

DEDICA...

a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

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QUESTO BLOG È CONSACRATO A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo

Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.

 

LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

Biblioteca della Benedicaria

- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- Guida alle Streghe in Italia, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

- I Guaritori di Campagna. Tra magia e medicina, di Paola Giovetti. Ed Mediterranee.

- I Benandanti, di Ginzburg Carlo. Ed. Einaudi.

- Patri, Figliu e Spiritu Santu. Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate a Gangi, di Roberto Franco e Salvatore Germana. Ed. Arianna.

- Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu. Antiche preghiere in dialetto siciliano, di Antonina Valenti. ilmiolibro.it.

- A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, di Sara Favarò. Ed. Città Aperta.

- Pasqua. Dalla terra il cielo. Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia, di Sara Favarò. Ed. Le Nuove Muse.

- Chisti lodi e chisti canti. Antiche preghiere siciliane delle Madonie, Nebrodi e dintorni, di Giuseppe Calmieri. Ed. Kalós.

- Dalla terra al cielo. Raccolta di antiche preghiere gelesi, di don Lino di Dio.

- Il Libro della Magia Popolare Siciliana – Anonimo.

- Magia Cristiana, di Antonello Faro. Ed. Primordia.

- Ninne nanne, detti, cantilene, tiritere, preghiere siciliane e i miei ricordi, di La Quercia di Palatolo. Dante Edizioni.

- La Magia Astrale delle Candele, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Incensi, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia delle Campagne e la Stregoneria dei Pastori, di Eliphas Levi. Centro Editoriale Rebis.

- Il ramo d'oro. Studio sulla magia e la religione, di James Frazer. Ed. Bollati Boringhieri.

- Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, di Giuseppe Pitrè.

- Antico Trattato di Magia Bianca, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Magia Purificatoria, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Potere Segreto della Preghiera, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro Magico di San Pantaleone. Centro Editoriale Rebis.

- L’Enchiridion di San Giacomo, Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- La Magia Astrale degli Angeli, di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Invocazioni e Preghiere agli Angeli, di di Pier Luca Pierini R. Centro Editoriale Rebis.

- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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