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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 02 Aprile 2007 da itzacoatl
 

La politica interna di Moctezuma

 

Nella politica interna, Moctezuma, per governare meglio l’impero che si stava espandendo, cercò di accentrare il potere nelle mani di un solido governo centrale da lui presieduto. Comunque l’impero azteco al principio non aveva ancora un sistema completo di governatori provinciali, un esercito organizzato e pronto a controllare le città soggiogate. In realtà, il dominio  azteco era più un’alleanza tra tre poteri con lo scopo di raccogliere tributi ottenuti tramite spedizioni militari predatorie. La continuità delle riscossioni era assicurata dagli esattori posti nelle città chiave; se i pagamenti non avvenivano, gli aztechi inviavano un altra spedizione, davano terribili castighi e raddoppiavano i tributi. Si trattava, più che altro, di un controllo mediante minacce di rappresaglie più che un governo diretto attraverso dei proconsoli. Vicino a Tenochtitlan e Texcoco questo sistema era efficace e si riusciva a mantenere un dominio stabile; tuttavia nelle regioni più lontane la paura del castigo non sempre distoglieva dal fare ribellioni.

I sovrani delle città conquistate normalmente rimanevano in carica ed erano soggetti solo al pagamento dei tributi. Un certo numero di essi avevano a loro volta i loro propri tributari nei territori dove il dominio azteca era più debole. Tuttavia, gli aztechi lasciavano ai sovrani sottomessi entrate molto ristrette, anche se concessero loro una certa autonomia. Infatti i sovrani tributari erano liberi, in certi casi, di fare una campagna miliare contro altre città, tanto dentro che fuori dall’impero. Ogni città conservava le sue istituzioni e solo in casi eccezionali gli aztechi imponevano un regime militare e, comunque, si trattava sempre di soluzioni provvisorie. I sovrani stranieri erano considerati così inviolabili come i monarchi aztechi, perché erano la rappresentazione sulla terra delle divinità locali. L’impero, comunque, aveva carenza di governatori locali e non c’erano nemmeno distaccamenti militari del potere centrale stanziati nelle province.

Presso gli aztechi non esisteva un esercito permanente nel vero senso della parola, tranne le guardie del sovrano. Al suo posto c’era una classe circoscritta di cavalieri nobili e di guerrieri il cui dovere principale era la professione delle armi, ma comunque questi erano troppo pochi per provvedere anche ai distaccamenti provinciali. Tuttavia, il controllo fiscale imposto sopra le città suddite era rigoroso e la presenza degli esattori, temuta; questo è evidente perché gli esattori si mostravano sempre disarmati. La quantità di tributi era realmente immensa ed una volta giunti a Tenochtitlan venivano ricontrollati scrupolosamente. Tuttavia, i tributi in cose materiali erano solo una parte della contribuzione delle province dell’impero. In molti casi, si esigevano anche servizi sotto forma di lavoro per costruire il tempio di Moctezuma ed altre opere, schiavi per lavorare o per essere sacrificati, e specialmente nelle zone di frontiera, approvvigionamenti e ausili per la guerra; questi luoghi erano molto spesso esenti dai tributi in oggetti ma quanto dovuto veniva esatto sotto altra forma.

Per la mancanza di governatori provinciali e distaccamenti gli aztechi erano esposti a certi rischi, tanto interni che esterni, a cui non poteva far fronte una sola città. Per gli aztechi, i pericoli interni non solo prendevano la forma di rivolte locali, ma provenivano da territori indipendenti posti dentro i confini dell’impero e che non furono mai conquistate, come Tlaxcala; ugualmente all’esterno c’erano nemici altrettanto ostici. Sarebbe stato impossibile per gli aztechi solo, come lo era perfino per le tre città stato della Triplice Alleanza, dominare un simile territorio senza un sistema di alleanze supplementari. Per la maggioranza delle campagne militari gli aztechi dipendevano in misura considerevole dalle truppe esatte dalle città vicine conquistate. Queste città pagavano i tributi ed i loro abitanti, per tanto, erano considerati cittadini di seconda classe rispetto a quelli delle città dell’alleanza. Comunque gli aztechi tendevano ad avere verso i popoli più vicini un atteggiamento più conciliante rispetto a quelli situati a maggiore distanza. A volte per ricompensa del loro aiuto militare si lasciavano partecipare alla spartizione del bottino di guerra.

Quindi, per il controllo di un’aerea così estesa, gli aztechi contavano su un sistema radiale di alleati e associati ed al centro di tutto c’era la Triplice Alleanza. Dopo c’era un circolo di sudditi associati nella valle del Messico e nei territori vicini. Poi c’erano città importanti sparse in tutto l’impero che erano sostenitori degli aztechi per l’odio che provavano verso i propri vicini. La parte esterna dell’impero era controllata da città di frontiera che non pagavano tributi e dovevano solo provvedere alla difesa delle frontiere.

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Un blog di: itzacoatl
Data di creazione: 24/02/2007
 
 

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