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Fiore di Filosofi e di molti Savi

Post n°114 pubblicato il 23 Agosto 2013 da livieroamispera
 

Nulla mi sembra più errato del definire "epicureo" l'uomo dedito ai piaceri terreni. Epicuro non lasciò opere, ma soltanto una serie di aforismi, circa un centinaio, tramandataci dai suoi seguaci. La Newton ha pubblicato, diversi anni or sono, con testo greco a fronte pagina, la raccolta completa degli scritti di Epicuro, il cui aforisma più bello è, a mio parere:

"Nasciamo una sola volta, due non è concesso; tu, che non sei padrone del tuo domani, rinvii l'occasione di oggi; così la vita se ne va nell'attesa, e ciascuno di noi giunge alla morte senza pace".

Questi sono, invece, alcuni dei suoi aforismi nella versione di Brunetto Latini, come riportata dall'ottimo sito Biblioteca dei Classici Italiani di Giuseppe Bonghi da Lucera.

Epicuro fu uno filosofo, che non sappe lettera, nè non sapea disputare; ma disse di molte buone sentenze, in questo modo:
Chi ha pane ed acqua quanto bisogna, si sodisfa a la natura; e quello, ch'è da li in su, non è per bisogno, ma per vizio di volontà.
Non può divenire savio chi pensa a ricchezza e a diletti di mensa, che troppe fatiche e studi richiede.
Chi vuole portare la vita sua saviamente, elegga uno buono uomo ne l'animo suo, il quale egli abbia tuttavia innanzi a gli occhi, e viva sì come fae egli, sì come tuttora li fosse presente
Se vivi secondo natura, non serai mai povero: se vivi secondo opinione, non serai mai ricco. La natura dimanda poco; la opinione bada a molto.
Ammassare ricchezze non è buono a molti, ma mutamento di miserie.
Con maggiore studio è da guardare con cui l'uomo mangia, che quello che l'uomo manuca [11]. A empiersi il corpo sanza l'amico è vita di leone e di lupo.
Se vuoli essere ricco, non crescere lo avere, ma minoma [12] la cupidità e lo volere.
Nè dolcezza di bere, nè soavità di mangiare, nè diletto di femine, nè abbondanzia di parlare non usare.
Cui temperatamente guadagna, temperatamente usi i conviti: e per troppi e delicati mangiari si ingenera molte malatie.

NOTE
[10] Nel Codice è scritto Picurio.
[11] manuca: mangia [ndr]
[12] minoma: diminuisci, limita. [ndr]

"Fiore di Filosofi e di molti Savi". Testo in parte inedito, citato dalla Crusca e ridotto a miglior lezione da Antonio Cappelli, presso Gaetano Romagnoli, Bologna 1865. Edizione di soli 202 esemplari ordinatamente numerati. N. 26  Regia Tipografia.

 
 
 
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