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La globalizzazione del crimine

Post n°60 pubblicato il 28 Marzo 2006 da maxbianco1

"L'intrusione dei sindacati del crimine è stata facilitata dai programmi di aggiustamento strutturale imposti ai paesi indebitati dal Fondo Monetario Internazionale per accedere a nuovi prestiti" (United Nations, "La globalisation du crime" New York, 1955).

Durante la cosiddetta "Guerra fredda", il crimine organizzato cominciò a funzionare come una qualunque impresa moderna, e si addentrò negli apparati politici ed economici degli Stati nazionali. Per il settore bancario e assicurativo le distinzioni fra denaro pulito e denaro sporco sono scomparse da tempo.

Con l'inizio l'instaurazione del "nuovo ordine mondiale", la conseguente apertura dei mercati, le privatizzazioni, la deregulation del commercio e delle finanze internazionali, il crimine organizzato ha "globalizzato" le proprie attività.

Le organizzazioni criminali dei 5 continenti si sono adeguate allo "spirito della cooperazione mondale" e partecipano alla conquista e al riordinamento dei nuovi mercati, non solo nelle attività criminali ma anche negli affari legali. Il crimine organizzato investe in attività legali per "lavare" il denaro sporco e per ottenere capitali per attività illegali. I settori preferiti sono beni immobili di lusso, industria, tempo libero, mezzi di comunicazione, agricoltura, servizi pubblici e le anche

Il denaro sporco è impiegato dalle banche commerciali: prestiti, investimenti finanziari, acquisto di quote di debito estero, compravendita di valute e di oro. Il crimine si avvale inoltre dei paradisi fiscali che servono per evadere le tasse, e come punto di raccordo tra governanti, industriali e capi del crimine organizzato. L'alta tecnologia applicata alla finanza, permette la circolazione rapida del denaro e la "volatilizzazione" dei profitti illegali.
 
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