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« I BUCHI NERI SONO TRA NOI ...Vita da star »

IL DUBBIO

Nell’attesa di sapere se davvero Prodi, dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera, oggi chiederà quella del Senato dove, conti alla mano, difficilmente l’avrà, il Vero Cittadino Comune, quello che insieme a tanti altri come lui non ha alcun referente politico cui dare il proprio voto per riceverne in cambio un “piacere” (stando alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni da più di un politico accusato di concussione o corruzione, a tutt’oggi in Italia il clientelismo è più vivo che mai, alla faccia di Tangentopoli), è assalito da un atroce dubbio: se si va alle elezioni, chi votare?

La domanda, che a molti apparirà qualunquista, populista, ovvia è invece quanto mai atroce visto che in queste ore così convulse per la politica nazionale, dando uno sguardo agli argomenti e ai toni che alimentano il dibattito politico, unitamente alle cronache quotidiane dove campeggiano politici di entrambi gli schieramenti inquisiti a vario titolo in diverse inchieste, davvero c’è poco da stare allegri.
Se in passato, nella cosiddetta Prima Repubblica, uno scampolo di ideologie esisteva, creando un distinguo netto tra un laico e un cattolico, un uomo di destra e uno di sinistra, alimentando scontri non soltanto verbali tra i rappresentanti più sanguigni delle rispettive fazioni, l’avvento della Seconda Repubblica e con essa delle coalizioni di Governo o dei partiti cocktail (quei nuovi partiti nelle cui fila sono “naturalmente” confluiti gli appartenenti ai vecchi partiti di diverse ideologie)  ha creato un primo elemento di confusione nella mente dell’elettore comune di vecchio stampo, sia laico che cattolico, il quale, per quanti sforzi faccia, non capisce come sia possibile il “matrimonio politico” con chi ai suoi occhi rappresenta, e sempre rappresenterà, l’avversario (avete presente Peppone e  Don Camillo di Guareschi?).

Per quanto invece concerne i giovani, scoraggia la totale indifferenza con cui la stragrande maggioranza di essi vive la politica, il disprezzo gratuito che dimostrano nei confronti dei partiti e dei leader politici, senza nemmeno avere un'idea di chi realmente sono e cosa rappresentano. La sfiducia verso il proprio futuro e quello della società che traspare ragionando con molti di loro è la logica conseguenza di una politica cha a parole si dice pronta a salvaguardare gli interessi delle nuove generazioni, ma poi si smentisce da sola con i fatti, come sta avvenendo in Campania dove un’intera regione che muore tra i rifiuti simboleggia il triste degrado della politica nazionale!
Ancora, con che coraggio un giovane o un cittadino comune può avere fiducia nella politica quando a finire sotto inchiesta per gravi reati contro la pubblica amministrazione, quindi contro la società, sono gli stessi rappresentanti delle istituzioni, quelli che attraverso i video, i giornali o dall’alto di un palco, durante un comizio, si riempivano la bocca di belle parole citando Tizio, Sempronio e Caio per dimostrare alla gente di essere vicino a essa, di essere degni di rappresentarla!

È ovvio che con tutta ‘sta munnezza i cittadini comuni, quelli che non hanno mai avuto un referente politico cui dare un voto di scambio, siano assaliti da un atroce dubbio: se si va alle elezioni, chi votare?

 

Scritto da kayfakayfa  su La voce di Kayfa

 

 
 
 
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