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BLOG PENNA CALAMAIO®

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Varie iniziative sulla Legge ammazza blog

Come è possibile leggere nel post precedente, a distanza di un anno dalla approvazione in Consiglio dei Ministri del DdL Levi-Prodi, è stata da poco riproposta ed assegnata alla Commissione Cultura della Camera la cd. "Legge Ammazza Blog". Le reazioni nella blogosfera si stanno moltiplicando, così come si stanno moltiplicando le iniziative volte ad arrestare l'iter di questo disegno di legge che, se approvato, avrebbe l'effetto di limitare fortemente la libertà di espressione dei Cittadini a mezzo di quello strumento di uso comune che noi tutti chiamiamo blog.
Chiariamo subito che il DdL non si riferisce espressamente ai blog bensì al settore dell'editoria. Tuttavia esso, in alcuni articoli, contiene una pericolosa assimilazione degli strumenti internet (siti, forum, blog, newsgroups ecc..) ai prodotti editoriali veri e propri. Chiariamo anche che, nella formulazione letterale del DdL, non sono al momento soggetti a rischio tutti i blog indistintamente considerati, bensì solo quelli che, esponendo banner commerciali o anche semplici annunci pubblicitari, (peraltro utilizzati liberamente dai blogger di tutto il mondo), vengono paradossalmente considerati quali espressione di una organizzazione imprenditoriale del lavoro.
Perchè parlo di Cittadini e non di blogger? Perchè sostanzialmente un blogger altro non è che un Cittadino il quale, conformemente ai diritti costituzionali, manifesta e condivide con altri il proprio pensiero usando non la voce, come si potrebbe fare in un bar o in un salotto, nè una organizzazione e struttura imprenditoriale, bensì usando un semplice computer. Per assurdo anzi,  il Cittadino in questione, potrebbe anche non essere proprietario nè possessore di alcun computer, bensì avvalersi, per aggiornare il proprio blog, di un internet point... il che farebbe venire completamente meno anche il concetto di struttura/organizzazione imprenditoriale. 
Ad ogni modo poichè le reazioni sono molteplici, vi esprimo il mio pensiero a riguardo, utilizzando un linguaggio semplice che sia accessibile e comprensibile da tutti. Le conclusioni le trarrete voi in assoluta libertà.
Qualcuno, omettendo di considerare il problema nel suo complesso (la libertà di espressione attraverso internet), scrive semplicisticamente "io non ho adsense nel mio blog, la cosa quindi non mi riguarda, sono affari vostri".
Ad ottobre 2007  quando, per la prima volta, comparve all'orizzonte il DdL Levi-Prodi, neanche io avevo gli annunci adsense su Blog Penna Calamaio, nè avrei mai immaginato che Libero avrebbe introdotto questa possibilità per stimolare la produzione di contenuti da parte di alcuni blogger a sua insindacabile scelta. Ciò nonostante, messo da parte qualsiasi egoistico individualismo, compresi che il problema riguardava tutti, poichè il fine ultimo del disegno legislativo era non già quello di tassare gli introiti adsense (già soggetti a tassazione) bensì quello di imbavagliare i Cittadini nella possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero attraverso internet e ciò, mediante forme di controllo, balzelli, iter burocratici (il R.O.C. Registro Operatori della Comunicazione) nonchè l'assoggettamento dei pensieri espressi sulle pagine internet alla disciplina dei reati commessi a mezzo stampa.
Qualcun altro aderendo alla logica del "fatta la legge troviamo l'inganno" conclude semplicisticamente che la soluzione consista nel privarsi degli annunci pubblicitari per chi già li utilizza. Se ci riflettiamo un pò su è come dire: vietano ai cittadini il libero accesso alle biblioteche pubbliche? Bene...per leggere ed imparare passiamoci tra di noi, in forma di prestito o baratto, i libri che abbiamo in casa. Vietano la libera manifEstazione del pensiero politico o religioso attraverso cortei  manifestazioni e luoghi di culto? Bene...riuniamoci nelle catacombe e discutiamo delle nostre idee o professiamo il nostro credo religioso clandestinamente, al buio, nei sotterranei come fossimo topi di fogna. Vietano di parlare e di scrivere? Bè...vabbè...ma possiamo sempre utilizzare il linguaggio dei sordomuti per comunicare tra noi..che diamine!!! Capite tutti che non è in discussione la scappatoia, bensì il pericolo che si crei un precedente nella lesione alla libertà di espressione di noi Cittadini.
Vi sono poi coloro che, sempre nella logica del "fatta la legge troviamo l'inganno" propongono di trasferire i nostri siti, blog, forum all'estero. E' una scappatoia anche questa ed equivale a ciò che fanno i rifugiati politici...scappare all'estero per poter essere liberi. Tra l'altro, già in materia di reati a mezzo internet, se l'agente opera in Italia su un server installato all'estero, ai sensi dell'art.  6, comma 2, del Codice Penale il reato si considera compiuto in Italia. Quindi,  ove ai blogger inclusi nel DdL fosse estesa l'applicazione dei reati a mezzo stampa, l'escamotage non potrebbe essere quello di trasferire i nostri blog all'estero, bensì dovremmo NOI, materialmente andare a vivere  all'estero.

Ed allora cosa fare? Resta nella libera scelta di ognuno decidere se protestare o meno contro la Legge Ammazza Blog.
Io vi segnalo le iniziative che ho notato in rete prescindendo dalla loro natura.

Qui  è stata organizzata una petizione on line contro il Disegno di Legge Levi.
Su Facebook è stato aperto un gruppo di discussione che conta già 15.000 aderenti.
Sempre su Facebook è stato creato un banner di protesta contro la Legge Ammazzablog. Lo vedete riprodotto nel post.
Qui  si stanno organizzando varie iniziative da portare avanti nelle prossime settimane: invio di mail ai rappresentanti delle istituzioni in giornate determinate, invio di mail agli organi di informazione, auto oscuramento dei blog italiani in giorni concordati con una pagina nera e nessuna forma di pubblicazione se non quelle legate alla protesta, manifestazioni nelle principali città italiane ed in giornate da definire ecc ecc...
Sul blog  di  Antonio Di Pietro si preannunciano ulteriori iniziative e si offre sin da ora assistenza legale  a coloro che, emanata la legge dovessero essere perseguiti per la sua violazione. 
Sul blog di Beppe Grillo è stata organizzata una protesta simbolica, di tipo fotografico denominata Free Blogger
Qui, su un Blog di Libero, con un box nella testata del blog, si invitano gli altri  blogger a non aderire ad alcuna campagna contro il Disegno di Legge Levi, trattandosi di campagne di disinformazione cui non ha senso che aderiscano i blogger che non usano adsense.

Se conoscete altre iniziative segnalatemele pure nei commenti e scegliete liberamente cosa fare. Buon fine settimana a tutti.

Ross

 

 

 
 
 
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