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La chiesa non scomunica i pedofili!

In Brasile, una bambina di 9 anni, violentata dall’età di 6 insieme alla sorellina di 14 dal loro patrigno di 23, accusa dei dolori all’addome.
Ricoverata in ospedale, visitandola, i medici scoprono che è incinta di due gemelli e decidono di farla abortire perché partorire alla sua età è molto pericoloso, ne metterebbe addirittura a rischio la vita.
L’ultima decisione spetta ai genitori della piccola: la madre è d’accordo che abortisca, il padre no. Poiché in questi casi per la legge brasiliana conta il volere materno, la gravidanza viene interrotta, scatenando l’ira dell’arcivescovo di Recife, José Cardoso Sobrinho, che scomunica sia i medici che la madre – ma il violentatore no! - perché la legge di Dio è superiore a qualsiasi legge umana.

Commentando il gesto del suo ministro brasiliano, il Vaticano ha affermato che si trattava di un atto dovuto e inevitabile.

Nessuno discute quanto proclamato dalla Chiesa. Tuttavia, visti i trascorsi non certo canonici di molti preti brasiliani – 1700 per la precisione – responsabili in passato di atti di pedofilia nei confronti di bambini poveri, denunciati con clamore dalla stampa brasiliana che raccontava del diario di padre Tarcisio, una sorta di manuale d’istruzioni cui un prete pedofilo doveva attenersi per non rischiare denunce, sarebbe stato forse il caso che la scomunica l'arcivesco la comminasse anche al violentatore, non fosse altro per non alimentare dubbi su una sorta di opportunismo in quanto, se avesse scomunicato anche lo stupratore, di riflesso avrebbe dovuto fare altrettanto con i preti pedofili di ieri (il Vaticano è solito spostare di parrocchia i propri ministri che si macchiano di questo crimine) e, presumibilmente, di oggi, che esercitano il ministero a Recife e dintorni, rischiando di trovarsi di colpo senza più preti cui far celebrare messa!

scritto da: kayfakayfa  sul blog LA VOCE DI KAYFA

Commenti al Post:
saco69
saco69 il 09/03/09 alle 00:50 via WEB
come puoi minimamente pensare che un vescovo scmunichi un pedofilo,allora dovrebbe scomunicare tre quarti di preti no?comunque ogni giorno ne senti una nuova,prima danno dell'assassino al papa'di eluana,poi uno di loro sfila con forza nuova alzando anche il braccio ora questo...mah!
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 09/03/09 alle 13:48 via WEB
Ciao Sasà :-)
Io sono cattolica e non nascondo di guardare con preoccupazione alle espressioni di anticlericalismo che diventano sempre più diffuse. Sarei però una stupida se non ammettessi, con altrettanta preoccupazione, che tanta ostilità verso il clero si sta manifestando in primis a causa di atteggiamenti ipocriti e contraddittori proprio da parte dei vertici della chiesa su diverse questioni. Trovo scandalosa la vicenda della bambina brasiliana, a maggior ragione perchè se la legge di Dio pone, giustamente, la vita umana tra le priorità, è vita umana drammaticamente compromessa anche quella di una bimba violentata dall'età di sei anni, ed è vita umana esposta a rischio anche quella di una bimba sottoposta ad un eventuale parto gemellare che il suo fisico non sarebbe in grado di sopportare.
Credo che Enzo abbia posto l'accento sulla questione giusta...scomunicare ufficialmente i pedofili significherebbe scomunicare anche i preti pedofili. Per onestà ammetto di non ricordare esattamente cosa afferma il diritto canonico a riguardo. Ricordo che esistono due tipi di scomunica: una automatica e l'altra che necessita di essere pronunciata da varie autorità sino al pontefice. Non ricordo la tipologia delle scomuniche automatiche e se in essa è ricompreso il caso di pedofilia..comunque una scomunica a parole sulla materia io non l'ho mai sentita..mentre ricordo che Giovanni Paolo II scomunicò i mafiosi ad es.
 
CHIARA975
CHIARA975 il 09/03/09 alle 22:26 via WEB
Ho seguito un pò la vicenda in tv. Quando si parla di pedofilia sento una spina nel cuore e ne parlo con grande difficoltà. Il perchè l'ho scritto in un mio post (...il 24). Devo dire che la Chiesa ha sempre preferito spostare i preti che si macchiavano di qualche scandalo (non solo pedofilia, ma anche relazioni sentimentali ecc. ) piuttosto che rimuoverli, e questa è davvero una cosa di cui dovrebbe vergognarsi. Purtroppo a volte la Chiesa è decisamente ipocrita e incoerente, e mi spiace ammetterlo perchè io sono una credente. Ma è fatta di uomini e, per questo, può sbagliare....Come mamma posso dirti che probabilmente, pur essendo decisamente contraria all'aborto, avrei anch'io scelto quella soluzione radicale. Forse sbaglio, ma è difficile decidere quando si deve scegliere fra due vite. L'unica vera vittima è la bambina, adesso si dovrebbe solo pensare a cercare di curare certe ferite che non guariranno mai. Un abbraccio
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 09/03/09 alle 23:45 via WEB
Chiara, sicuramente anche la Chiesa è fatta di uomini e quindi l'errore è ammesso e comprensibile, ma la fallacia di certe scelte è stata ampiamente dimostrata dai fatti. Non è la prima volta che preti colpevoli di reati di pedofilia e spostati a svolgere il loro ruolo di "pastori" sono tornati a dimostrarsi "bestie" nei confronti di bambini innocenti. Perchè continuare questa pratica improduttiva e pericolosa per la sicurezza di altri bambini? E soprattutto perchè spostare in altra sede chi invece dovrebbe essere prontamente denunciato ed assicurato alla giustizia umana? Mi dispiace ma certi compertamenti a mio avviso sono omertosi da qualunqe parte essi provengano e prima ancora che omertosi sono immorali. E' così che si alimenta l'anticlericalismo, è così che si allontanno i fedeli, è così che si alimenta lo scandalo fra i cattolici, doppio scandalo, quello per i preti pedofili e quello per una chiesa che invece di collaborare con la giustizia, protegge persone responsabili di atti immondi. Ross
 
diavolettoincielo
diavolettoincielo il 10/03/09 alle 23:20 via WEB
In Brasile succede di tutto... te lo dice una brasiliana doc... ma sto vescovo è stronzo per natura e da lui si puo sperare tutto. per dirti, odiava i preti che pregavano a favore dei piu deboli... ma che ccazzo di vescvo della chiesa cattolica è??? Ha cacciato alcuni preti italiani che diciamo la verità, cominciavano a incutire nelle teste dei piu deboli i loro diritti e il perchè dovevano lottare... In Brasile (che di bello c'è soltanto alcuni paesggi) puo succedere di questo e peggio... purtroppo... Mi domandavo pure io perchè il violentatore non è stato scomunicato... sarà pure lui un violentatore di minori, alla fine la Chiesa è piena pure lei di pedofili...
 
domusgratia
domusgratia il 11/03/09 alle 18:45 via WEB
Ciao Ross, se ti va, fa un salto sul mio blog, ho fatto un post di solidarietà relativo al tuo n.600 sulla festa della donna al quale ho anche lasciato un mio commento. Per questo fatto ti posso solo dire che credo in Dio, ma non nella chiesa cattolica. E' cmq vergognoso che la chiesa non punisca e scomunichi i preti pedofili.
 
insorgente
insorgente il 17/03/09 alle 12:47 via WEB
Con il permesso dell'Autrice del post vorrei dare un contributo per provare, serenamente, a chiarire meglio quali siano le motivazioni che spingono la Chiesa a colpire chi pratica l'aborto con la pena della scomunica e quale sia l'atteggiamento nei casi di pedofilia:

Tecnicamente, il Codice di diritto canonico usa l'espressione "latae sententiae" per indicare che la scomunica si attua appunto nel momento stesso in cui il fatto avviene.
Per quanto riguarda la bambina brasiliana, non c'era bisogno di tanta urgenza e pubblicità nel dichiarare un fatto che si attua in maniera automatica.
Ci sarebbe stato bisogno, piuttosto, di una testimonianza di vicinanza a questa bambina.
Un atto di amore che, pur mantenendo fermo il principio, avesse guardato oltre la sfera giuridica.
Prima di pensare alla scomunica la bimba doveva essere in primo luogo difesa, abbracciata, aiutata con dolcezza.
Così non è stato, purtroppo.

Considerazioni sull’aborto.
Premetto che la scomunica è la pena ecclesiastica più severa, che colpisce alcuni peccati particolarmente gravi.
La scomunica impedisce di ricevere i sacramenti e di compiere determinati atti ecclesiastici.
L’assoluzione, di conseguenza, non può essere accordata, secondo il diritto della Chiesa, che dal Papa, dal vescovo del luogo o da presbiteri da loro autorizzati (In caso di pericolo di morte, tuttavia, ogni sacerdote, anche se privo della facoltà di ascoltare le confessioni, può assolvere da qualsiasi peccato e da qualsiasi scomunica).
La morale cattolica ha principi da cui non può prescindere, anche se lo volesse. La difesa della vita umana fin dal suo concepimento appartiene a uno di questi e si giustifica per la sacralità dell'esistenza. Ogni essere umano, infatti, fin dal primo istante porta impressa in sé l'immagine del Creatore, e per questo siamo convinti che debbano essergli riconosciuti la dignità e i diritti di ogni persona, primo fra tutti quello della sua intangibilità e inviolabilità.
La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l'essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita.
Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile.
L'aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale.
Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l'altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta in modo umano.
Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l'aborto come l'infanticidio sono abominevoli delitti.
La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave.
La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana. “Chi procura l'aborto, ottenendo l'effetto, incorre nella scomunica latae sententiae” ( Codice di Diritto Canonico, 1398) “per il fatto stesso d'aver commesso il delitto” ( Codice di Diritto Canonico, 1398) e alle condizioni previste dal Diritto (Cf ibid., 1323-1324).

La Chiesa non intende in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all'innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società.

Sulla pedofilia Per quanto riguarda gli atti di pedofilia sono di responsabilità del singolo, che li compie.
Non va inoltre dimenticato che anche la Chiesa è una vittima, perchè tali delitti sono una gravissima offesa alla dignità della persona, creata ad immagine di Dio; e per la contro-testimonianza cristiana che si dà compiendo tali misfatti.
Ciò premesso va comunque pur sempre affermato che anche un solo prete pedofilo è uno di troppo, è un prete che non avrebbe mai dovuto essere prete, va punito severamente senza se e senza ma.
Va purtroppo detto che, invece, alcuni singoli Vescovi hanno sbagliato quando, sottovalutando i fatti, si sono limitati a spostare da una parrocchia a un’altra, il prete responsabile di atti accertati di pedofilia. Anche per questo motivo la Santa Sede ha deciso nel 2001 di avocare a sé il giudizio su tali delitti.
La Santa Sede tratta i delitti dei pedofili in 2 documenti che si occupano dei delitti di pedofilia:
1) L'Istruzione del 16 marzo 1962 Crimen sollicitationis, approvata dal Papa Beato Giovanni XXIII ed emanata dall’allora Sant'Uffizio divenuto poi Congregazione per la Dottrina della Fede. Si trattava di un importante documento atto ad «istruire» i casi canonici e portare alla riduzione allo stato laicale i presbiteri coinvolti in nefandezze pedofile.
2) L’Epistula De delictis gravioribus' ("crimini più gravi"), firmata il 18 maggio 2001 dall'allora cardinale Joseph Ratzinger come Prefetto della Congregazione. Tale Lettera ha l'unico scopo di dare esecuzione pratica alle norme (Normae de gravioribus delictis) promulgate con la Lettera Apostolica Sacramentorum sanctitatis tutela, del precedente 30 aprile 2001, che è firmata da Papa Giovanni Paolo II. Tali documenti riguardano l’agire in giudizio da parte della Chiesa, al suo interno, a livello canonico. Dunque non riguardano affatto le denunzie e i provvedimenti dei tribunali civili degli Stati, i quali devono fare il loro corso secondo le proprie leggi. Chiunque si è rivolto o si rivolge al tribunale ecclesiastico perciò poteva e può rivolgersi anche al tribunale civile, denunciando simili delitti. Quindi l’agire della Chiesa non è finalizzato a sottrarre tali delitti alla giurisdizione dello Stato e a tenerli nascosti. Anzi.
Esistono pertanto due strade, per accertare e condannare i sacerdoti responsabili di atti di pedofilia: quella della Chiesa, col proprio Diritto Canonico, e quella dello Stato col proprio Diritto penale. Ognuna delle due strade è autonoma e indipendente dall’altra: foro civile e foro canonico non vanno confusi.
Questo implica che, nonostante non sia neppure iniziato oppure sia stato avviato o concluso il processo civile, la Chiesa necessariamente deve fare il processo canonico.

La Parola di Gesù
Occorre, infine, aggiungere che la condanna più severa, fonte di riprovazione netta e inequivocabile, è contenuta nelle parole di Gesù quando, identificandosi con i piccoli, afferma nei Vangeli Sinottici:
«Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizzerà anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da un asino, e fosse gettato negli abissi del mare»
(Mt 18,5-6; Mc 9,42; Lc 17,1-2).

Spero che il contributo sia stato utile. Grazie per l'attenzione, Gianpiero.
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 18/03/09 alle 00:49 via WEB
Giampiero, il tuo contributo fa chiarezza sulla normativa, ma parliamoci chiaramente: in materia di pedofilia dobbiamo invocare il principio delle giurisdizioni? Nessuno nega che i preti responsabili di pedofilia debbano essere giudicati anche secondo il diritto canonico, ma l'ipocrisia di spostarli da una sede all'altro somiglia tanto ad un comportamento omertoso. L'ordinamento italiano, civilmente, persegue i reati collegati al turismo sessuale commessi da cittadini italiani all'estero. Io su queste vicende mi sento di dire poche cose, accompagnate da una profonda irritazione di cattolica: 1)la vita umana va tutelata non solo quando è lesa fisicamente ma anche quando è stravolta come può esserlo la vita di un bambino violato;
2)un prete che commette certi atti vergognosi produce scandalo per la chiesa ma anche per i cattolici; 3)continuiamo ad accettere supinamente questi atteggiamenti ipocriti e contraddittori e saranno sempre di più le manifestazioni anticlericali e gli allontanamenti dei fedeli dalla chiesa;
3) troppi strafalcioni, troppi...non solo in materia di pedofilia, ma anche ad es. sul recente caso dei vescovi riabilitati. Se non sono i cattolici per primi ad esprimere rimostranze prevedo che le chiese saranno sempre più vuote.
Per correttezza preciso che il post non è mio ma scritto da kayfakayfa, uno dei componenti di questo blog.
 
   
insorgente
insorgente il 18/03/09 alle 08:58 via WEB
In effetti mi sembrava di aver detto le stesse cose.
Buona giornata.
 
     
insorgente
insorgente il 18/03/09 alle 09:03 via WEB
Sulle Chiese vuote vorrei solo dire che, almeno per quanto mi riguarda, la mia fede non dipende da queste cose.
La mia fede è in Dio, non negli uomini.
L'equazione "cattivi esempi = Chiese vuote", in tutta franchezza, appare un pò datata.
Che sia un alibi?
 
OMestre
OMestre il 14/08/09 alle 14:11 via WEB
Ciao, arrivo tardi a commentare questo post, ma mi esprimo per dare tutta la mia solidarietà alla bambina. La vita umana è piena di schifezze, e da piccoli dovrebbero solo giocare. Non esiste scomunica che possa punire chi toglie la giovinezza ai bambini
 
zanigio
zanigio il 01/11/09 alle 15:01 via WEB
X il semplice motivo che i Pedofili sono loro,se hai possibilità prova a leggerti "Habemus papa" di David Yallop.
 
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