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Quando il robot mostra i muscoli
Post n°2155 pubblicato il 29 Aprile 2019 da blogtecaolivelli
Fonte: Le Scienze 31 maggio 2018 Quando il robot mostra i muscoli (Credit: Copyright 2018 University of Tokyo) Successo di una sperimentazione di robot bioibridi che integrano muscoli biologici ancorati a un scheletro artificiale in modo da formare coppie di elementi antagonisti tra loro, come avviene negli esseri umani. Il dispositivo è stato in grado di spostare piccoli oggetti con una sorta di dito che si flette a 90°(red) roboticaVAI AL VIDEO: Dita bioibride in azione fantascienza è affollato da robot, fatti di metallo e plastica, e da cyborg, del tutto uguali agli esseri umani, anche nell'essere realizzati con tessuti biologici. Un nuovo campo della robotica sta ora aprendo la strada a una via di mezzo tra i due: i robot bioibridi. Si tratta sostanzialmente di robot che integrano tessuti viventi, per esempio i muscoli, ritenuti essenziali per il movimento. di un dito articolato che integra muscoli biologici. (Credit: Copyright 2018 University of Tokyo) Un grande passo avanti in questo settore è stato compiuto ora grazie a uno studio pubblicato su "Science Robotics" dai ricercatori dell'Istituto di scienze industriali dell'Università di Tokyo che hanno sviluppato un nuovo metodo che permette di sviluppare muscoli scheletrici per molti aspetti completi e perfettamente funzionanti a partire dai precursori dalle singole cellule muscolari, i miociti, immersi in fogli di idrogel. di elettrodi e ancorati allo "scheletro" di minuscoli bracci robotici, in modo che formassero coppie di elementi tra loro antagonisti; proprio come avviene per i muscoli scheletrici del corpo degli esseri umani e degli altri animali, in cui la flessione di un arto è governata dalla contrazione di un muscolo e dall'estensione del suo antagonista, mentre per l'estensione avviene l'inverso. simile a un dito, in grado di flettersi di 90° che ha dimostrato una funzionalità muscolare continuata per oltre una settimana e una notevole capacità di movimento. all'estensione del suo antagonista permette di avere forze tra loro opposte: proprio questo ha impedito che i muscoli implodessero e si deteriorassero in breve tempo, come è avvenuto negli studi precedenti", ha spiegato Shoji Takeuchi, coautore dello studio. robot bioibridi in diverse operazioni: singolarmente, hanno dimostrato di poter afferrare un anello per poi posizionarlo in una certa posizione e, a coppie, hanno mostrato di poter essere coordinate per spostare una cornice quadrata. disposizione antagonista dei muscoli, questi robot possono imitare le azioni di un dito umano", ha concluso Yuya Morimoto, autore principale dello studio. "Se potessimo combinare diversi di questi muscoli in un singolo dispositivo, dovremmo essere in grado di riprodurre la complessa interazione muscolare che permette di funzionare alle mani, alle braccia e ad altre parti del corpo". |
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