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Messaggi di Dicembre 2014

Catturata dallo spirito del Natale

Post n°1196 pubblicato il 31 Dicembre 2014 da Casalingapercaso
 

E alla fine mi sono lasciata prendere dai preparativi.

Mio marito ha preparato l'albero; mi conosce e sa che poi ne avrei sentito la mancanza. 

Il giorno di Natale, tutti insieme, abbiamo scartato i regali che ne ricoprivano la base.

Io ho regalato berretti a tutti che, bloccata dalla lombosciatalgia, ho sferruzzato qualcosa di speciale per ognuno.

A mio marito ho regalato un orologio nuovo, al piccolo un paio di scarpe marroni eleganti e libri di poesia (devo approfittare delle feste canoniche, Natale e compleanno, per regalargli scarpe e capi di abbigliamento. In questo modo è costretto ad accettarli senza protestare).

Al grande un set di pentole di buon acciaio italiano pesante, praticamente eterne.  

E già non mi ricordo più cos'altro ho regalato.  

Ho ricevuto dei bei regali, molti.

Il piccolo mi ha portato delle palle di neve da Lisbona e Sintra in Portogallo, e poi da Granada, Ronda, Cordoba, Cadice.  E un chorizo.

Lui ha scelto di essere vegetariano, ma voleva farci provare questo salame piccante alla paprica. 

Dopo soli tre mesi di assenza, l'abbiamo trovato un po' cambiato. Molto determinato, ora sa che direzione dare alla sua vita. Psiconeurolinguistica, un'unica lunga parola che racchiude il suo futuro. Completata la seconda laurea, vuole continuare col dottorato, dove riuscirà a prendere una borsa di studio. Italia, Europa, mondo, chissà.  Per cui, godiamoci questo figlio, che poi chissà dove finirà.  Intanto, è a Pordenone, a trovare amici e a festeggiare l'anno nuovo.

Dal grande e mia nuora ho ricevuto una grande scatola porta tisane, per tenerle in bell'ordine.  E una palla da Siena.

Il consorte mi ha regalato un telefono intelligente, che il mio cellulare ormai ha tirato le cuoia.  Spero di essere abbastanza smart io da imparare a usarlo.

Mi ha regalato anche una tostiera, un arnese ormai necessario, visto che spesso non sappiamo cosa cucinare e un toast o un panino caldo risolvono la situazione.

Ma ciò che ha reso il Natale veramente speciale è stato riunirci tutti insieme e, attraverso skype, avere con noi anche il medio. Abbiamo chiacchierato con lui, scherzato, perfino giocato a tombola.  Per tre  ore, era come averlo con noi, accanto al fuoco.

E questa è la nostra calda Christmas season; per gli affetti e per la nostra stufa a pellet. Non siamo mai stati così caldi. Non potremmo più farne a meno.

E stasera, siamo tranquillamente a casa, col nostro Laki.  Molti comuni dei dintorni sono 'debottizzati'; e per evitare gli incidenti, e per non sporcare, e per non spaventare gli animali.  Il nostro sindaco la pensa diversamente, ma io non ho votato per lui.

Buon Anno a chi spera ancora che l'anno futuro possa essere meglio del passato.

Quanto a me, mi accontenterei di continuare così.



 

 
 
 

El mae vien a libre e va via a onze

Post n°1195 pubblicato il 07 Dicembre 2014 da Casalingapercaso
 

 

 

Diceva mia mamma.

Oppure, secondo un amico siculo-piemontese, il male viene a cavallo e va via a piedi.

Comunque, è da quest’estate che passiamo da un acciacco all’altro; fortunatamente a turno, per darci modo di prenderci cura l’uno dell’altra a vicenda.  Per la cronaca, ora sono azzoppata da una fastidiosa, nonché dolorosa sciatica.  Ma siamo almeno riusciti ad andare in Svizzera per qualche giorno a novembre. Speriamo di tornarci presto.

Ho iniziato un nuovo corso di paleografia, coinvolgendo anche la mia amica Laura,  ormai anche lei catturata dalla storia medievale della nostra città.

Salute permettendo, ho ripreso ad andare per archivi. L’ultima volta 10 giorni fa a Vicenza, dove mancava, come sempre, il riscaldamento e mi sa che quelle 8 ore su una scomoda sedia, al freddo, hanno contribuito a immobilizzarmi.

Fortunatamente le mani sono belle arzille e ho approfittato della forzata pausa per realizzare una grande, lunga, caldissima sciarpa-poncho per sfidare l’inverno e gli archivi più freddi. Non potendo uscire, ho usato avanzi di lana, secondo un mio personalissimo schema (in pratica, due rettangoli che formano un triangolo sulla schiena e una sciarpa davanti). E’ venuta bene.

Poi, spronata dal successo, ho realizzato anche un berretto e un paio di guanti da sms coordinati (praticamente senza dita, che quelle non riesco farle, ma van bene per guidare e scrivere sms visto che i palmi sono coperti, ma le dita libere).  Ne voglio fare anche per Vania, che anche quest’anno mi ha regalato i kiwi dei suoi alberi, e, soprattutto, le voglio bene.

In soggiorno sfrizzola e sfavilla la signorina Rossella Palazzetti. L’adoro!  Con la sua bella fiamma, riscalda gli occhi e anche tutta la zona giorno e il tepore arriva fin su nella nostra camera. Quelle dei ragazzi sono chiuse, per ora.

In garage troneggia un bancale di pellet e finora non è stato necessario accendere il riscaldamento. Anche perché il freddo vero non è ancora arrivato. Vedremo settimana prossima.

Il medio non verrà per Natale, ma il piccolo tornerà dalla Spagna. Un po’ malvolentieri, temo.  A Cadice se la sta s-passando alla grande.  Il clima è ottimo, la scuola gli piace e si diverte. L’università organizza quasi ogni week end dei viaggi per gli Erasmus. Così è stato a Lisbona, Cordoba, Malaga, Granada ecc.  Ha trovato anche da insegnare inglese a un paio di ragazzi e da arbitrare qualche partita e, fra questi e la borsa di studio, riesce ad essere quasi autosufficiente.  Ha una stanzetta singola in appartamento con altri 12 studenti da tutta Europa; poca privacy, ma lui ha la fortuna di sapersi isolare e concentrare anche in mezzo al trambusto più indiavolato.

Non essendo stato attivato questo semestre il corso di arabo che sperava di frequentare, ha optato per tedesco. Fra l’altro, in appartamento ci sono anche due ragazzi tedeschi che lo aiutano a migliorare la pronuncia. Non abbiamo rimpianti, anzi, siamo contenti che non sia andato in Israele, che se fosse là saremmo molto più preoccupati.

Quest’anno non abbiamo fatto nulla per Thanksgivingday; o meglio, l’abbiamo festeggiato al ristorante con amici, che tutti i nostri figli erano lontani.

Il consorte si gode la pensione, ma è sempre pieno di cose da fare. E' contento.

Mi sento un po’ persa con la casa così vuota e sospetto che un po’ dei nostri acciacchi siano dovuti alla empy nest syndrom (per tt, sindrome da nido vuoto).  La compenso inviando panettoni, pandori e chili di parmigiano e cioccolato in giro per il mondo.

Va ben, ora telefono ai ragazzi. Che a parlarne tanto, m’è venuta voglia di sentirli. Uno è 6 ore indietro e si sarà svegliato da poco, ma l’altro è nel nostro stesso fuso.

Con le blog girls sono stata a vedere la mostra di Corcos, grande ritrattista che coglieva l'essenza delle persone svelando il loro lato migliore. Mi mancava una gornata così, mi manca la Montagnola.  Grazie fanciulle.


 

 
 
 

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to be continued...

 
 
 

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