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Nickname: mauro.morgante
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L’interesse suscitato per l’articolo sulla scoperta di un Pianeta simile alla Terra, chiamato Gliese 581 G, mi ha portato ad approfondire l’argomento e ho trovato argomentazioni molto interessanti. Questo sistema stellare è l’ottantasettesimo per vicinanza alla Terra, dista difatti circa 20,3 anni luce. La prima scoperta del Pianeta Gliese 581 C risale al 25 aprile 2007 e fece subito scalpore perché la sua velocità radiale, che ha permesso indirettamente di calcolarne la massa (tuttora sconosciuta) rendeva questo pianeta il più simile alla Terra. La definizione esatta è super Terra, che sta ad indicare un pianeta extrasolare roccioso in orbita attorno ad una stella, con una massa compresa tra 1,9- 5 e 10 masse terrestri. Studi successivi hanno invece mostrato che il corpo celeste non avrebbe potuto ospitare la vita perché i suoi iniziali modelli climatici sono stati soggetto ad un imponente effetto serra che lo ha reso simile al pianeta Venere, che presenta un’atmosfera costituita per il 96,5% di biossido di carbonio e una termperatura così elevata che la superficie è totalmente desertica e priva di acqua. Il primo corpo celeste ad essere scoperto è Gliese 581 B. I ricercatori francesi e svizzeri lo hanno individuato il 22 agosto 2005, ma solo nel novembre dello stesso anno ne hanno dato notizia. La sua massa è circa 16 volte la massa terrestre, per cui è molto simile a Nettuno, ha una temperatura di circa 420 kelvin, circa 120 C. Gliese 581 E viene scoperto il 21 aprile 2009 dal gruppo guidato da Michel Mayor, dell’osservatorio di Ginevra. Risulta essere il più piccolo pianeta extrasolare che ruota attorno a una stella, scoperto finora. La vicinanza con la stella madre rende la sua temperatura superiore a 500 K, per cui l’ipotesi di una sua abitabilità è scartata sin dall’inizio. Il terzo pianeta ad essere scoperto, e il quarto per vicinanza con la stella madre, è Gliese 581 D, ai margini esterni della zona abitabile: troppo distante dal suo sole ha una temperatura bassa, scarsa luce e poca protezione dalle radiazioni solari. Il social network Bebo nell’ottobre 2009 ha inviato la trasmissione radio “A Message from Earth” verso Gliese 581, una capsula del tempo digitale con messaggi e immagini degli utenti della community. Questo messaggio raggiungerà la stella madre nel 2029. Se vi sarà una risposta, arriverà sulla Terra nel 2049. Attualmente vi sono due missioni spaziali per l’individuazione di pianeti extrasolari, TPF (Terrestrial Planet Finder) della NASA, il cui inizio è posticipato a tempo indefinito; e Darwin, una missione in sviluppo dall’Agenzia Spaziale Europea per la ricerca di pianeti simili alla Terra. |
Il Calendario Maya I Maya furono gli artefici di un grande calendario, che a differenza del nostro che risulta essere infinito il loro aveva una fine. I Maya costruirono un calendario chiamato Grande Computo: Il minimo comune multiplo fra 260 (durata in giorni del calendario sacro) e 365 (durata in giorni del calendario civile) è 18980: ecco perché un periodo di 18980 giorni (circa 52 anni) costituiva per i Maya un ciclo importante, al termine del quale si temeva sempre il rischio di una fine del mondo. Ma per misurare il tempo lungo i secoli occorreva un terzo sistema di datazione, costituito dai seguenti elementi: kin (giorno) unial: 1 unial = 20 kin = 20 giorni tun: 1 tun = 18 unial = 360 giorni katun: 1 katun = 20 tun = 7200 giorni baktun: 1 baktun = 20 katun = 144000 giorni La data era formata da cinque gruppi di cifre, che rappresentavano i cinque elementi come in questo esempio: 7.9.14.12.18 Questa data sta appunto a significare: 7 baktun, 9 katun, 14 tun, 12 unial e 18 kin. I kin, i tun e i katun erano numerati da 0 a 19, mentre gli unial andavano da 0 a 17 e i baktun da 1 a 13. Ciò significa che la data presa come esempio corrisponde al giorno n. 1078098 dall'inizio del conteggio: infatti 18 + 12 x 20 + 14 x 18 x 20 + 9 x 20 x 18 x 20 + 7 x 20 x 20 x 18 x 20 = 1078098. Data di partenza è considerata il 13.0.0.0.0 (che equivarrebbe allo 0.0.0.0.0, se il baktun cominciasse da 0 anziché da 1), coincidente con quella conclusiva, oltre la quale il ciclo ricomincia. Un ciclo siffatto ha una durata di 1872000 giorni, cioè circa 5125 anni (1872000 = 13 x 144000). Anche se non vi è certezza assoluta a riguardo, le date più accreditate a corrispondere a quella di partenza sono l'11 o il 13 agosto 3114 a.C. (del calendario gregoriano), e quindi quella conclusiva del ciclo (corrispondente al 13.0.0.0.0) dovrebbe cadere il 21 o il 23 dicembre 2012.
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L´ORIGINE DELLA VITA
Tratto da una conferenza del Prof. Wilder-Smith.
- Lentamente, l´ingranaggio dell´orologio trasforma il presente in passato -
- Il tempo, ha fabbricato l´orologio? L´ingranaggio, ha fabbricato l´orologio?
Sul nostro pianeta esistono innumerevoli tipi di organismi viventi.
Certe forme di vita sono così piccole che possono facilmente passare nella cruna di un ago, e tuttavia questi esseri unicellulari sono di una complessità incredibile. Gli scienziati hanno scoperto che sono costituiti da miliardi di atomi, che sono "combinati" in modo complesso. Ma cos´è che li fa vivere? Cosa dà loro la capacità di spostarsi e di riprodursi? Un essere umano è costituito da miliardi e miliardi di cellule.
Questo assembramento superbamente organizzato di atomi e di cellule, possiede delle capacità incredibili. Vive, gioisce, soffre, ama. Distingue la bellezza dalla bruttezza, il bene dal male. Come ha potuto prodursi tutto questo? Come, una simile miscela di atomi, può compiere cose così straordinarie? Spingiamo il nostro sguardo più profondamente nelle parti più elementari del nostro corpo, le cellule viventi! Questa figura mostra il nucleo, una parte molto importante, di cui parleremo più tardi. Ogni meraviglioso essere vivente sulla nostra terra è costituito da cellule viventi complesse. La tecnologia moderna ha rivelato una parte del loro superbo funzionamento. Ora possiamo osservare una cellula dividersi in due. Incredibile, non vi sembra? Soprattutto quando vi rendete conto che la cellula è composta di molecole non viventi, e di atomi "morti"!
La vita, cos´è esattamente? La vita si "veicola" sulla materia, ma la materia dev´essere molto organizzata per sostenere la vita! Ma serve anche un minimo di organizzazione chimica per supportare la vita. I materialisti dicono che, poiché la vita è fatta di atomi, di molecole e di reazioni chimiche, allora la vita non è altro che chimica! Dobbiamo allora esaminare questa questione molto attentamente, perché è vero che la vita si alimenta di chimica e di reazioni chimiche. Ma, per questo solo, possiamo dire che la vita non è altro che chimica ... e, poichè la chimica si produce per caso, che la vita ha potuto nascere all´origine da qualche reazione chimica fortuita o accidentale? Ecco il cuore del mistero della vita! La cellula vivente! Il nostro corpo è stato costruito dalle loro divisioni e ridivisioni poco a poco.
Cosa stupefacente, i miliardi e miliardi di cellule diverse e complicate del corpo umano provengono da una sola cellula, l´uovo fecondato, lo zigote! La crescita dell´embrione è una cosa meravigliosa. A partire da niente, apparentemente, si costruiscono le cellule complesse del sistema nervoso, della pelle, dei muscoli, del sangue e delle ossa, secondo dei piani catalogati nello zigote. Quando si avvicina l´ora del parto, si è già prodotta una serie di avvenimenti di una complessità incredibile, ciascuno al momento giusto, il che ha provocato la realizzazione più impressionante di tutte, una nuova vita umana. Quando nasciamo, siamo incredibilmente complessi; tecnicamente perfetti, un meraviglioso insieme di pezzi integrati che vive e cresce. Ma allora, come si può pretendere che la vita sia semplicemente una questione di chimica? Se la vita è semplicemente della chimica, e ridotta a null´altro che chimica, allora il modo migliore per comprendere queste vere potenzialità è di guardare alcune delle sostanze chimiche della vita; e allora vedremo che non è una semplice questione di chimica.
La sostanza chimica più importante nella cellula è la molecola del DNA. Il DNA è una molecola chimica molto lunga. Essa contiene tutte le informazioni che fanno sì che la vita sia quella che è. La molecola del DNA determina il colore della pelle, o, se siete un coccodrillo o un cavolfiore, un´ameba o una scimmia, determina la specie e gli attributi della specie alla quale appartenete, qualunque essa sia. Ma come lo fa? Nell´essere umano, contenute in questa molecola, vi sono informazioni sufficienti a riempire 1000 libri di 500 pagine con i caratteri tipografici più piccoli, dei dati chimici sul modo di fabbricarvi e di mantenervi in vita. Tutto ciò è piuttosto complicato, allora prendiamo qualcosa di più semplice per spiegare il funzionamento della molecola del DNA.
Tutti conoscete il codice morse. Con questo codice si può, con due lettere, cioè un punto (.) e una linea (-) più lo spazio tra i due, scrivere tutte le informazioni contenute nella Bibbia, o in qualunque altro libro, a condizione di conoscere il codice morse. Allora, se si prende un messaggio semplice in morse, come S.O.S., … - - - …, ecco il messaggio di una persona in difficoltà. Il codice genetico, i cromosomi e la molecola del DNA utilizzano esattamente lo stesso metodo, lo stesso principio per catalogare le informazioni. Ecco un nastro, e su questo nastro ho …- - -…, e lo sollevo davanti a voi, e tutti quelli che conoscono il morse diranno "ah! egli cerca di dirmi che è in pericolo, S.O.S.!" Potrò dunque utilizzare qualunque altra sequenza e molto più nastro per scrivere, ad esempio, il Salmo 23, "Il Signore è il mio Pastore", e si potrebbe scriverlo tutto semplicemente utilizzando un nastro simile. Ma, di fatto, la molecola del DNA non contiene un solo nastro, ma due nastri paralleli, che si avvolgono a spirale.
E quattro lettere, le quattro lettere del codice genetico, sono fissate tra i due nastri, e queste quattro lettere del codice genetico sono semplici sostanze chimiche. Abbiamo dunque una lunga molecola di DNA, ripiegata e trattenuta al centro da dei legami di idrogeno che sono legami chimici molto deboli. Quando una cellula si divide, essa si apre, come una cerniera lampo, e una metà passa in una cellula, l´altra metà passa in un´altra. Questo è un sistema meraviglioso da vedere, perché vuol dire che in 20 minuti circa, si possono riprodurre, in un sistema come questo, le informazioni contenute in 1000 libri di 500 pagine dal carattere tipografico minuscolo; e pensate che sia possibile in 20 minuti stampare delle informazioni in 1000 libri di 500 pagine, a macchina, e senza fare errori? La seconda cosa importante, riguardo a questa "redazione" del libro della vita nella cellula, è che la molecola è capace di rileggersi.
Quando noi scriviamo un libro, abbiamo bisogno di qualcun altro per leggerlo [o per leggercelo], ma questo non vale per la cellula. Innanzitutto, la cellula fabbrica quelli che noi chiamiamo "ribosomi", che sono delle proteine complicate. Essi risalgono questa spirale doppia che noi chiamiamo molecola del DNA, e, risalendola, ne colgono le informazioni. Noi possiamo leggere un libro coi nostri occhi, e possiamo leggerlo con le nostre dita. Dunque abbiamo due modi di leggere un libro col nostro modo di fare. Ma, nella cellula, i ribosomi salgono sulla struttura doppia e, leggendo le posizioni delle basi, essi "risputano", per così dire, le proteine che sono iscritte in linguaggio chimico, e così fabbricano … "voi"!.
Le informazioni che sono contenute in questa molecola di DNA, non sono scritte sulle molecole che costituiscono il nastro! I biochimici hanno scoperto che vi sono 1087 modi di assemblare gli atomi nella molecola del DNA umano. Secondo la teoria dell´Evoluzione, questa molecola, così complessa, che non è che una parte di una cellula umana completa, è apparsa per l´azione del tempo e del caso!!! Il problema è che esiste una sola combinazione su 1087 combinazioni che permetta la riproduzione; 1087 è uguale a 10 seguito da 78 zeri. La maggior parte degli evoluzionisti pretende che l´universo ha meno di 10-20 miliardi di anni. Quanti secondi ci sono in 20 miliardi di anni? Meno di 10 alla potenza 18.
Dunque, anche se una combinazione a caso avesse provato ogni secondo per 20 miliardi di anni, non avrebbe avuto abbastanza tempo, secondo l´età dell´universo, dato dagli evoluzionisti, per assemblare questa molecola. La cellula che contiene un tale sistema chimico non è stata fabbricata con la sola chimica delle molecoloe che la costituiscono. Dunque, ci dev´essere stato un autore, che è al di sopra della materia, e che ha prima concepito le informazioni necessarie per fabbricare una cellula. Egli ha quindi annotato queste informazioni, poi ha incorporato un sistema di lettura e di realizzazione pratica. Questo, perché la cellula possa costruirsi a partire dalle informazioni inscritte in lei, alla creazione, dall´Autore di queste informazioni.
La chimica di una cellula non basta a spiegare il funzionamento di una cellula, benché questo funzionamento sia chimico. Il funzionamento chimico della cellula è controllato da informazioni che non risiedono negli atomi e nelle molecole di questa cellula. Nella Genesi è scritto: "In principio, Dio creò…" Egli ha creato la materia a partire dal nulla! Ha preso questa materia e le ha dato forme diverse, dalle piccole creature viventi unicellulari alle altre. Ha creato degli insetti, delle formiche, e anche gli uccelli che volano, come questo gabbiano. La Bibbia dice che un´intelligenza esterna ha creato la materia, e ha creato la vita. Nel medio-evo alcuni pensavano che gli esseri viventi uscissero spesso dalla materia morta o non vivente.
Si pensava, ad esempio, che le rane provenissero dal fango di uno stagno, e le larve di mosca dalla carne avariata. Quest´idea, uscita dalla fantasia, si chiamava "generazione spontanea". Si pensava che i vermi, gli insetti e molte altre creature si erano formate a partire dalla materia in cui vivevano. Un grande scienziato del 17° secolo aveva una ricetta per creare dei topi con generazione spontanea. Si doveva prendere una camicia sporca, inzuppata di sudore, e aggiungervi del grano. Dopo aver lasciato questo miscuglio "a covare" per 21 giorni, si troverà che il sudore e il grano hanno fatto nascere dei topi. Nel 1668 un italiano di nome Reidi si chiedeva se la carne putrefatta era veramente all´origine dei vermi che egli vi aveva trovato. Realizzò degli esperimenti con i quali provò che la carne produceva delle larve solo se le mosche vi avevano accesso!
Ma pochi prestarono attenzione ai suoi esperimenti. é il celebre scienziato francese Pasteur che ha successivamente provato in modo definitivo che gli esseri viventi non provengono mai dalla materia sterile o non vivente. In altre parole… la vita proviene sempre dalla vita!! Gli scienziati sono convinti di questo, a tal punto che lo hanno proclamato sotto forma di legge scientifica, la legge della biogenesi! Tuttavia l´evoluzionismo naturalista è basato sull´idea che all´origine la vita è stata generata spontaneamente, a partire da materia non viva! Si crede questo malgrado il fatto che, da quando l´osservazione scientifica esiste, non si è mai osservato un solo esempio di generazione spontanea! Gli evoluzionisti credono che la vita è apparsa spontaneamente in un "brodo primitivo".
Credono che all´inizio l´atmosfera della terra era "riduttrice", che era composta da ammoniaca, da vapore acqueo e metano. Si pensava che, se i lampi passavano attraverso un tale miscuglio, allora i "mattoni della vita" ne sarebbero usciti spontaneamente. Venti o trent´anni orsono, Miller e Fox hanno realizzato una serie di esperimenti al fine di ripetere questo fenomeno e di provarne l´esistenza. Hanno dunque fatto passare una corrente elettrica attraverso un miscuglio di metano, di ammoniaca e di vapore acqueo, ed hanno ottenuto un certo numero di amminoacidi.
Allora si pensò che questi amminoacidi dimostravano che la vita, o almeno i precursori della vita, sarebbero apparsi in tali condizioni. Hanno proclamato di aver prodotto sperimentalmente le prime tappe della produzione spontanea della vita, cosa che crede ancora oggi il mondo scientifico. Ma… è questa la realtà? Questi amminoacidi fanno dunque parte di quelli che potevano essere utilizzati per la vita? La risposta è un no categorico. La vita ha bisogno di amminoacidi che siano esclusivamente della serie L, e non della serie D, per produrre le proteine della vita. Condizioni simili si applicano anche alla produzione della molecola del DNA che ha bisogno esclusivamente di molecole D. La vita non può utilizzare dei miscugli, perché la stereochimica non quadra con la spiegazione.
Dunque, poiché hanno prodotto dei miscugli racemici, è categoricamente impossibile che la vita provenga spontaneamente da un brodo primitivo di questo genere. La stereochimica non quadra con questa spiegazione. Benché l´esperimento di Miller sembrasse all´inizio segnare dei punti a favore della teoria della generazione spontanea della vita, una verifica attenta dell´esperimento dimostra che essa non fa che complicare la questione. No, il cuore della questione, l´origine delle informazioni stoccate nel DNA resta un mistero, poiché nell´esperimento di Miller si era formata una miscela al 50% di amminoacidi L e 50% di amminoacidi D; e quando si ha un miscuglio dei due, la vita non si produce. La vita non può utilizzare delle combinazioni di queste molecole stereo-isomere, a specchio. Basta un solo amminoacido D aggiunto a una catena di amminoacidi L, per distruggere l´efficacia di tutta la catena. L´uomo è un essere di una complessità incredibile.
Vediamo il cervello umano, il suo aspetto esterno nasconde bene le meraviglie che si trovano all´interno. Se i nostri occhi potessero vederla, l´azione elettrochimica delle cellule del cervello assomiglierebbe probabilmente allo scintillio di innumerevoli stelle in un universo senza fine. Le centinaia di miliardi di cellule del cervello formano miliardi di miliardi di interconnessioni, e tuttavia queste cellule sono concepite in maniera così meravigliosa, e sono così compatte, che la parte del cervello che vediamo qui è in realtà più minuscola di un solo granello di sabbia. Ogni cm3 del cervello contiene decine di milioni di cellule nervose che sono interconnesse a miliardi di chilometri di fibre. Si è detto che il sistema di materia più complesso e più metodico dell´universo è il cervello dell´uomo che pesa circa 1,5 Kg. Questa capacità e potenzialità non finiscono di stupire.
Potrebbe, una tale meraviglia, apparire ed evolvere semplicemente grazie al tempo, al caso e per processi naturali? La Bibbia dice che il solo guardare la natura può portare l´uomo alla conclusione che Dio esiste. Dio dice: "Che la terra produca degli esseri viventi secondo la loro specie, del bestiame, dei rettili e degli animali terrestri secondo la loro specie, e così fu." Chi ha fabbricato l´orologio? Forse la sola spiegazione logica è: un´intelligenza esterna all´orologio, un orologiaio!
Noi abbiamo visto il modello della molecola del DNA, e abbiamo scoperto che essa doveva, in certo qual modo, essere ordinata come un libro per immagazzinare delle informazioni, e restituirle perché la vita potesse essere costruita. Ma queste informazioni non risiedono in quanto tali nella materia grezza e inorganica.
Noi dunque crediamo, e, come avete visto, abbiamo delle ragioni scientifiche di crederlo, che ha dovuto esserci una "insufflazione" di informazioni nella materia, per produrre una struttura piena di informazioni come questa. C´è dunque stato un "atto creativo", che ha fornito alla materia delle istruzioni circa il modo di costruire una cellula. Non possiamo che essere pieni di stupore davanti alla Sapienza di un Creatore, che aveva innanzitutto il senso della bellezza, e anche la capacità tecnica per realizzarla. La Bibbia insegna, in una maniera perfettamente chiara, e questo concorda con le nostre conoscenze scientifiche, che Colui che ha fatto tutto questo si chiamava "LA PAROLA", e che questa Parola, il Logos, è Gesù! Gesù ha detto di essere Lui il creatore, che ha fatto tutto, per Lui e con Lui. Se così è, allora io sono pieno di gioia perchè Egli ha fatto della creazione una cosa tanto bella e perchè mi ha amato così tanto da morire per me, divenendo anche il mio Salvatore.
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CODICE GENESI (O CODICE DELLA TORAH)
Per tremila anni nel testo della Bibbia è rimasto nascosto un messaggio in codice. Autore di questa straordinaria scoperta è un matematico israeliano che, usando le sofisticate tecniche rese possibili dal computer, ha rintracciato il Codice nel libro della Genesi, e gli ha dedicato un articolo in una rivista scientifica, ricevendo conferme da altri studiosi in tutto il mondo. Verifiche successive hanno mostrato che il Codice si trova anche negli altri quattro libri della Torah, la Bibbia originaria del popolo ebraico. Questo libro è il primo resoconto di una rivelazione che può cambiare il mondo, annunciata da un giornalista scettico al principio, incuriosito poi, infine totalmente catturato dalla vicenda. A chi applichi il codice, la Bibbia rivela eventi avvenuti a migliaia di anni di distanza dalla sua stesura: la Seconda guerra mondiale, l'atterraggio sulla luna, l'Olocausto e Hiroshima, fino ai risultati delle elezioni presidenziali americane e alla collisione di una cometa con il pianeta Giove. In alcuni i messaggi sono stati decifrati prima che gli eventi si verificassero: e poco dopo gli eventi hanno avuto luogo esattamente come previsto. È accaduto con la Guerra del Golfo; è accaduto con la collisione di Giove. È accaduto - ed è il caso più sconvolgente - quando l'autore di questo libro ha trovato nel testo della Bibbia con un anno d'anticipo la predizione dell'assassinio del premier israeliano Yitzhak Rabin. Michael Drosnin tentò allora disperatamente di mettersi in contatto con il Primo ministro per avvertirlo, ma senza successo. Un anno dopo Rabin fu assassinato. Questo libro è basato su un'inchiesta durata cinque anni. L'autore ha verificato la validità del Codice Genesi intervistando gli esperti di cinque continenti.
Il metodo Drosnin viene da lontano: nell’ebraismo ortodosso, hassidico in particolare, è sempre stata viva l’idea che la Bibbia celasse una partitura segreta decifrabile tramite la Qabbala, la scienza mistica dei numeri. Nel Novecento ebrei hassidici, cabalisti, cristiani pentecostali hanno frugato spesso nella Torah ma con pochi risultati: fino all’avvento del computer, quando due matematici israeliani, Eliyau Rips e Doron Witzum, escogitarono il metodo di cui si serve Drosnin. Si tratta di trovare gli Els (Equidistant Letter Sequences, sequenze di lettere equidistanti), sistema in uso anche in ambito militare: il computer deve scegliere le parole o le frasi formate da sequenze di lettere separate da una certa distanza all’interno di un testo; memorizzate tutte le possibilità, il sistema seleziona quelle che hanno senso compiuto.
Vediamo in che consiste il codice utilizzato da Drosnin. Prima di tutto si eliminano gli spazi fra le parole della Torà, come se questa fosse un'unica stringa di testo; poi si cerca la parola d'interesse, formandola a partire da lettere posizionate a intervalli fissi e uguali. Questi intervalli possono arrivare anche alle centinaia o le migliaia (è chiaro che in questo caso tale ricerca si può effettuare solo con adeguati programmi di computer). Rappresentando il risultato sotto forma di matrice o tabella, dove ciascuna riga è lunga quanto l'intervallo fra le lettere, si leggerà, in orizzontale, il testo della Torà senza interruzioni e, in verticale, la parola o le parole individuate dal programma. Se queste intersecano o si trovano vicino a un testo della Torà di argomento attinente, allora la parola trovata dal codice viene ritenuta significativa. Ad esempio, il nome Yitzhak Rabin compare una sola volta nella Torà con una distanza fra una lettera e l'altra di 4772. Scrivendo il testo della Torà (che in totale ha 304.805 lettere) sotto forma di 64 righe lunghe ognuna 4772 lettere e incolonnandole l'una sull'altra, si ottiene il nome del primo ministro in verticale che interseca, in orizzontale, il versetto che dice "l'omicida che ucciderà" ( Deuter. 4: 42). Peccato però che in questo verso si parla dell'omicidio involontario e non di quello premeditato!
Ad esempio, partendo da una lettera qualsiasi, possiamo prendere in considerazione solo le lettere n-esime nel testo, ovvero le lettere spaziate a intervalli regolari di n caratteri, esclusi gli spazi fra parole. Se si setaccia secondo tale schema un intero libro biblico, come la Genesi, il risultato è naturalmente una lunghissima successione di lettere. Cambiando la lettera iniziale e il parametro “n” si possono generare svariate successioni di questo tipo. Si immagini di avvolgere una simile serie di caratteri attorno ad un cilindro, in modo che esse possano essere tutte evidenti; quindi si appiattisca il cilindro per rivelare diverse file di lettere, con colonne di uguale lunghezza, eccetto forse l’ultima che potrebbe essere più corta di tutte le altre; infine ci si metta alla ricerca di nomi significativi in corrispondenza di date. Da notare che la ricerca attraverso disposizioni geometriche di lettere può essere effettuata orizzontalmente, verticalmente, diagonalmente, o secondo qualunque altro schema vogliate! Un gruppo di matematici israeliani ha fatto esattamente questo, ed essi sostengono di aver trovato moltissime corrispondenze quando si sono messi a cercare nomi in corrispondenza di date di nascita o morte. Doron Witztum, Eliyahu Rips e Yoav Rosenberg hanno pubblicato la loro scoperta sulla rivista scientifica Statistical Science (1994, vol.9, n.3, 429-438) col titolo “Equidistant Letter Sequences in the Book of Genesis”. Il commento del direttore editoriale della rivista fu:
“Quando gli autori hanno fatto ricorso ad un test di randomizzazione per verificare quanto raramente le disposizioni trovate potrebbero prodursi per pura casualità hanno ottenuto un risultato altamente significativo, con probabilità p=0,0000016. I nostri revisori ne sono rimasti stupefatti: le loro posizioni iniziali erano che il Libro della Genesi non potesse contenere riferimenti a personalità attuali, ma quando gli autori hanno compiuto ulteriori analisi e controlli l’effetto ha semplicemente mantenuto la sua validità.” Ovvero, la probabilità di ottenere quegli stessi risultati era di sedici su un milione, o di uno su 62.500. Gli autori affermarono: “L’analisi per randomizzazione dimostra che l’effetto è significativo a livello di 0,00002 [e] che la affinità delle sequenze di lettere con significati corrispondenti nella Genesi non è dovuta solo al caso.” Harold Gans, ex criptologo al Dipartimento della Difesa USA, riprodusse lo studio degli israeliani e lo confermò nelle conclusioni. Witztun successivamente dichiarò che secondo i calcoli la probabilità di ottenere simili risultati per puro caso era di uno su quattro milioni. Tuttavia recentemente ha cambiato idea e la sua stima è passata a p=0,00000019 (ovvero uno si 5,3 milioni). Jason Browning, scienziato creazionista, afferma che i primi cinque libri della Bibbia contengono disposizioni occulte di parole che sono state “matematicamente dimostrate impossibili da ottenere per puro caso.” Browning tuttavia non cita chi possa aver condotto i calcoli del caso per suo conto.
Ad ulteriore dimostrazione della attendibilità statistica dei loro risultati, gli israeliani analizzarono la versione ebraica del Libro di Isaia e i primi 78.064 caratteri di una traduzione ebrea di Guerra e Pace di Tolstoy. Essi trovarono ancora numerosi nomi in stretta associazione a date di nascita o morte, ma i risultati furono statisticamente poco significativi (la versione della Genesi impiegata nel loro studio conteneva esattamente 78.064 caratteri).
E che può significare tutto questo? Per alcuni significa che le disposizioni di parole nella Genesi sarebbero intenzionali e che Dio stesso è l’autore primo del codice. Se è vero, il Libro di Isaia e qualunque altro testo biblico che non superi la prova delle sequenze di lettere dovrebbero essere ignorati d’ora in poi?? Dovremmo forse concludere che queste statistiche dimostrano la pretesa degli Ebrei di essere il popolo eletto di Dio, o che nessuno altro nome dovrebbe essere aggiunto alla lista delle persone importanti di Israele, a meno che non superi il test delle sequenze di lettere equidistanti? A meno che altre religioni non riproducano risultati statisticamente improbabili a partire dai propri testi, l’occultista dalle propensioni matematiche potrebbe anche considerarle delle imposture teologiche. Dovremmo forse dedicarci alla traduzione in ebraico di tutti i libri sacri di tutte le religioni per verificare quante personalità di spicco vi sono citate in codice? Molti semplicemente non hanno la minima idea di cosa pensare di simili sorprendenti giochi matematici.
Un computer può davvero leggere la mente di Dio?? Apparentemente sì, poiché secondo la teoria Dio avrebbe dettato nella sua lingua d’adozione (l’ebraico) un insieme di parole più o meno comprensibili, contenenti storie di creazione, diluvi, guerre fratricide, miracoli e altro ancora, compresi molti messaggi moraleggianti. Ma questo dio ebraico avrebbe scelto le proprie parole con cura, codificando nella Bibbia anche profezie e messaggi assolutamente di nessun valore religioso.
Molti non sono affatto particolarmente meravigliati. Alcuni “scienziati creazionisti” cristiani sostengono che il codice biblico sia la prova scientifica dell’esistenza di Dio. Se hanno ragione, dovrebbero tuttavia convertirsi al giudaismo. Doran Witztum non lo può fare, essendo già ebreo, ma ha portato il lavoro compiuto sulla Genesi ben oltre le idee dei suoi stessi colleghi. Alla televisione israeliana egli ha affermato che i nomi dei campi minori su una mappa di Auschwitz sembrano notevolmente vicini alla frase “in Auschwitz”. Le probabilità che ciò avvenga per caso sarebbero una su un milione. Alcuni suoi studenti hanno effettuato i calcoli e annunciano che il loro mentore si sbaglia per un valore 289.149! L’abilità matematica di Witztum potrà non essere all’altezza delle sue buone intenzioni, ma è arduo capire quali possano essere tali intenzioni. Dio voleva forse curiosamente svelare che i campi secondari di Auschwitz erano proprio ad Auschwitz??
Michael Drosnin e tutti gli appassionati del suo famoso libro, The Bible Code, sostengono che decodificare la Bibbia possa condurre alla rivelazione di profezie e profonde verità di importanza secolare, non tutte delle quali sono state già rivelate agli ebrei. Secondo Drosnin la Bibbia è il solo testo in cui simili frasi in codice vengono riconosciute in uno schema statisticamente significativo, e la probabilità che tutto ciò sia frutto di casualità è inverosimile. Ricorrendo all’analisi delle sequenze di lettere equidistanti, Drosnin ci fa notare che l’assassinio di Rabin era predetto nella Bibbia, insieme a quelli di Sadat e di Kennedy. Ora il giornalista continua a citare quell’episodio di Rabin a conferma del suo metodo ma, visto il contesto, potrebbe essere solo una coincidenza; tanto più che il computer aveva estrapolato anche l’assassinio mai avvenuto di Netanyahu durante il viaggio in Siria nel 1997. Alla fine qualcuno ha trovato un utilizzo veramente utile per i computer: compiere analisi sequenziali di lettere nei testi biblici, alla ricerca di messaggi secolari occulti. Nostro Signore doveva decisamente apprezzare l’enigmistica!
Ma non tutti concordano con l’ipotesi di Drosnin, come Harold Gans, il crittologo del Dipartimento della Difesa americano, ormai in pensione, che appoggiò il lavoro di Witztum, Rips a Rosenberg. Gans ha pubblicato una dichiarazione in merito a The Bible Code e altri libri del genere. Ne riportiamo un estratto qui di seguito:
“Nel libro si sostiene che i codici della Torah siano utilizzabili per predire il futuro. Ciò è assolutamente infondato. Non vi è alcuna base scientifica o matematica a sostegno di una simile affermazione, e il ragionamento seguito per giungere a una conclusione del genere nel libro è chiaramente in errore. Se è vero che certi eventi storici sono stati dimostrabilmente codificati nella Genesi in vari schemi, non è invece assolutamente vero che ogni configurazione del genere di parole “codificate” rappresenti necessariamente un potenziale fatto storico. Di fatti è vero esattamente l’opposto: la maggiorparte di tali configurazioni saranno piuttosto casuali e si incontreranno in qualunque testo di sufficiente lunghezza. Il Sig.Drosnin sostiene che la “sua” predizione dell’assassinio del primo ministro Rabin sia una “prova” che col Codice Genesi si possa prevedere il futuro. Ma un solo successo, non importa quanto spettacolare, o anche altre fortunate predizioni del genere, non dimostrano assolutamente niente a meno che non siano proposte e valutate in condizioni attentamente controllate. Ogni scienziato che si rispetti sa che le evidenze aneddotiche non sono mai prova di niente. ” Il prof. Menachem Cohen, noto studioso della Bibbia alla Università Bar-Ilan, ha criticato Witztum e gli altri su due punti fondamentali: 1) ci sono varie altre versioni ebraiche della Genesi per le quali l’analisi di sequenze di caratteri non ha prodotto alcun risultato statisticamente significativo; 2) gli appellativi dati ai grandi di Israele erano incoerenti ed arbitrari. Il professore compie delle buone osservazioni, ma magari questo prova solo che la versione Koren della Genesi è proprio quella giusta, e che gli appellativi rilevati sono quelli più giusti per le personalità importanti nella storia di Israele.
Altri critici, come Brendan McKay, hanno condotto in proprio l’analisi di Guerra e Pace, ottenendo risultati notevolmente differenti da quelli di Witztum. Molti comunque hanno fatto poco più che riutilizzare l’analisi sequenziale per individuare nomi, date ed altro in vari libri della Bibbia, il che, come è noto anche al più scarso degli esperti in statistica, non ha assolutamente rilevanza. Ad ogni modo Drosnin sembrava chiedere un controllo di quel tipo quando dichiarò: “Quando i miei critici troveranno un messaggio sull’assassinio di Kennedy criptato in Moby Dick, allora gli crederò.” McKay prontamente tirò fuori un’analisi sequenziale del testo di Moby Dick, predicendo non solo l’attentato a Indira Ghandi, ma anche quelli di Martin Luther King, John F. Kennedy, Abramo Lincoln ed Yitzhak Rabin, assieme alla fine della Principessa Diana. Infine, come beffa finale (forse un tantino cinica), i suoi critici hanno ricavato dal testo di Moby Dick la profezia che preannuncia l'uccisione dello stesso Drosnin. Il matematico David Thomas ha compiuto un’analisi sequenziale del testo della Genesi, trovando le parole code (codice) e bogus (falso) in prossimità reciproca non una, bensì sessanta volte! Quante sarebbero le probabilità di una cosa del genere? Significa dunque che Dio ha criptato nel testo un codice per rivelarci che non vi è alcun codice? Le vie del Signore sono davvero misteriose…
È interessante notare che tutte le previsioni sono fatte "a posteriori", ovvero dopo che i fatti "previsti" sono accaduti. Questa è una caratteristica costante di tutti coloro che sostengono di poter prevedere il futuro (ad esempio, si ritrova immancabilmente in tutti gli interpreti delle profezie di Nostradamus).
«Secondo il codice della Bibbia, i quattro prossimi anni potrebbero essere gli ultimi». Certo, il condizionale «potrebbero» lascia uno spiraglio. Il «conto alla rovescia» è scandito come una fulminea escalation : 2004, missile atomico su New York; 2005, attacco biologico (vaiolo con 14.700 morti) su Israele; 2006, olocausto atomico, espressione accostata a «guerra mondiale» e «fine dei giorni». La matrice del disastro? Il terrorismo islamico ispirato da Bin Laden, che avrà presto rudimentali quanto micidiali armi di distruzione di massa. Purtroppo lo scenario di Drosnin è allarmante perché plausibile, anche per chi non abbia scoperto codici biblici: ed è stata proprio questa plausibilità a fare la fortuna del primo libro, che ha venduto nel mondo cinque milioni di copie. Forse troppo plausibile, aggiungiamo, perché gli eventi che il computer di Drosnin ha scovato nella Bibbia, tramite un sistema che ricorda le parole crociate, sono in gran parte già avvenuti oppure rientrano nell’ordine del probabile.
L’opera, in sé, è suggestiva. Il giornalista apre Conto alla rovescia con un colpo di teatro: dopo aver visto dal terrazzo l’aereo che colpiva la seconda torre di Manhattan, corre al computer e scopre gli incroci di parole ad hoc («gemelle», «torri», «rase al suolo», «due volte», «aeroplano», «Bin Laden»). Di qui Drosnin prende le mosse per altre ricerche che prevedono olocausti innescati dal tenebroso sceicco e la «fine dei giorni» per il 2006. Peccato che nel libro del ’97 non menzionasse Bin Laden né Al Qaida né l’11 settembre. Il matematico Rips, ebreo ortodosso, è che convinto Dio abbia dettato a Mosé la Torah con tanto di codice: per Drosnin, invece, il codificatore fu un astronauta che non sarebbe arrivato dallo spazio ma dal futuro grazie a una «macchina del tempo». Ovviamente per ammonirci a non fare disastri. Ma questo ci tranquillizza. Se un viaggiatore del tempo ha potuto risalire dal futuro remoto fino al tempo di Mosé per dettare un codice così sofisticato, vuol dire che nel 2006 non vi sarà alcuna fine dei giorni. E il «conto alla rovescia» durerà almeno fin quando non avremo inventato la macchina del tempo.
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