cinzia guidetti

Musica, eventi, recensioni, notizie...di tutto un po', ma sempre in ambito musicale...

 

TAG

 

 

REGOLE

Ogni articolo riportato sul blog è stato scritto da me se non diversamente indicato. Ogni abuso sarà punito.

 

NOTIZIE DAL WEB

I messaggi sotto il Tag "Notizie dal web" sono, se non diversamente specificato, copiati dal web. Si tratta di notizie da giornali o quant'altro che ritengo interessanti e riporto sul mio blog. Di tutti cito la fonte. Questo per chiarire qualsiasi equivoco che potrebbe crearsi.

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 

I MIEI LINK PREFERITI - RIVISTE E AFFINI

ULTIME VISITE AL BLOG

Yngwie85DeboraDiCuoriMariuncellorafrelessio.amangiatitomattemattLUCAdrummer86ossurfPulvis_esmazza.virgilioGloria_TrapaniziryabbapoawertF.Disanto1982
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 

AREA PERSONALE

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

WEATHER REPORT

Live at Stadthalle Offenbach
29 Settembre 1978
Black Market e Scarlet Woman

 

JONI MITCHELL E JACO PASTORIUS

 

JACO PASTORIUS

Jaco Pastorius (with Weather Report) - Portrait Of Tracy
Live At Montreux Jazz Festival, July 18, 1976

 

WAYNE SHORTER QUARTET

 

PATTI SMITH - HORSES

 

SITAR ANOUSHKA SHANKAR

 
 

BOB DYLAN - MR. TAMBOURINE MAN

 
 

JEFF HEALEY

Per ricordare Jeff Healey scomparso il 2 marzo 2008.

 

 

« JAZZ ITALIANO LIVE 2008KIT KAT CLUB DISCO ANNI '70 »

L'ALBUM DEI GUNS N' ROSES

Post n°95 pubblicato il 19 Giugno 2008 da cinzia_guidetti
 

Allora esiste. L'album dei Guns n' Roses di cui si parla da anni ...non era una leggenda metropolitana allora... Copio direttamente dal sito del Corriere della Sera (Fonte)

Guns N’ Roses, l’apparizione di Chinese Democracy

di Tiziano Toniutti

E così esiste. Lo sospettavamo tutti ma la certezza non c'era. Come si addice a un album come Chinese Democracy, atteso per oltre dieci anni e detentore ormai di uno status mitologico se non divino. Esiste, c'è, ed è sul web nella sua forma compiuta.

Della creatura di Axl Rose e dei suoi (molti e vari) compagni di ventura che ci ostiniamo a chiamare Guns n' Roses si può dire tutto tranne che non sia un lavoro ricco. Ricco di musica, di testi, di idee e di difetti, ma viene quasi da pensare se sia il caso di recensire nei normali tempi della stampa un album dalla gestazione così lunga. Forse sarebbe il caso di ascoltarlo adesso e scrivere qualcosa tra cinque, sei anni.

Come spesso accade, sul web c'erano nove tracce leaked, "fuoriuscite" chissà da dove, ma definitive. Non sarà probabilmente tutto l'album, che avrà dei pezzi in più, ma in realtà Chinese Democracy  ha alle spalle un lavoro che, nelle parole di Sebastian Bach (Skid Row per chi ricorda, ultimamente coinvolto da Axl nel lavoro al disco) ha prodotto materiale per almeno quattro album. Che pare usciranno tutti, da qui al 2012.

L'album parte con Better, dritta e potente, ma il suono dei Guns non è mai stato questo. Gli anni di rock trascorsi da Use your Illusion ad oggi sono confluiti nelle sessioni dei GnR e non potrebbe essere altrimenti. Il suono è chirurgico e spietato, quindi forse perfettamente in linea con quello che dovrebbero essere i Guns n' Roses oggi. Ma non c'è l'umanità e la dolcezza mista a rabbia di Slash. E nemmeno, per fortuna, le ridondanze barocche alla November Rain.  Si sente però un qualcosa che tornerà per tutto l'album: interventi artificiali sulle note alte di Axl, ritoccate con software per l'intonazione (Melodyne e similari), che inevitabilmente conferisce all'album una freddezza che i GnR non hanno mai avuto.

Si prosegue con Chinese Democracy, la più Guns del nuovo lotto di pezzi, selvatica, indomabile. Poi la sempre bella Madagascar, ballatone adulto che non nasconde il debito per il duo Perry-Tyler di Dream On. Già eseguita anche in occasioni come gli Mtv Awards, un pezzo che rende l'idea di cosa può creare Rose quando ha voglia e tempo (e di tempo in effetti ne ha avuto).

Arriva poi IRS ed è il brano che mostra un Axl con ancora molto da dire e parecchia riverenza per il dio del rock. Un brano eccellente che fa perdonare da solo tutta l'attesa per questo album.

L'altro capolavoro di Chinese Democracy si chiama The Blues ed è una Yesterdays dei giorni nostri. Keith Richards salirebbe volentieri sul palco a suonarla. Axl canta ispirato e come di rado accade in questo disco, non troppo effettato. A 2.49, entra una chitarra spettacolare che però lascia a chiedersi perché Slash non sia là e sia invece qui a suonare con Vasco.

Infine,  There was a Time ed è un rock torrido, lievemente prolisso ma dalla scritto in modo lucido, come forse mai Axl è riuscito ad essere.

Si potrebbe parlare di maturità e in effetti il disco è più che ambizioso. Ma a questo primo, primissimo ascolto, appare un lavoro a tratti artefatto. A volte, come contemporanea usanza cinese impone, anche contraffatto. Una preziosa replica orientale dei Guns n' Roses. Di cui questo disco porta solo il nome, rimanendo un ottimo lavoro solista di Axl Rose. Voce robotizzata a parte. Ma l'appetito per l'(auto)distruzione Axl non l'ha mai nascosto. Aspettiamo di sentire il disco vero, quindi, e magari anche i prossimi quattro, ammesso che saremo ancora vivi quando usciranno.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: cinzia_guidetti
Data di creazione: 07/03/2008
 

STO LEGGENDO...

 

 

STO ASCOLTANDO...

 

 

LA FRASE...

Joni Mitchell parlando di Nefertiti di Wayne Shorter

E' un brano musicale molto insolito, perché è come una serigrafia. Attaccano all'unisono, e poi ciascuno di loro diventa sempre più individuabile, come in una serigrafia offset. Tony è sull'orlo dell'esplosione, è il solista. Il pezzo ha una forma molto semplice, quasi come una canzone folk. Strofa, strofa, strofa, senza neanche un ritornello o un bridge. Come se fossero dei moduli che si ripetono. E' una forma insolita per il jazz...ricordo che qualcuno disse: - senti che forma ha, è così strana -. E io pensai che era soltanto una semplice forma folk, ma guarda cosa succede, non ti aspetti che i musicisti attacchino gli assoli: la melodia è sufficiente, ma nel frattempo il batterista è come impazzito. Evoca questa immagine di una notte newyorkese: un tipo sta arrivando da Chinatown ed è ubriaco e prende a calci i bidoni dell'immondizia e urla camminando verso nord. C'è una rabbia che cresce nella batteria. E tutto questo lo rende uno spledido pezzo.

Tratto da "Wayne Shorter. Il filosofo col sax" di M. Mercer

 

LIVE NEFERTITI

Stanley Clarke, Wayne Shorter, Michel Petrucciani

 

CONSIGLI PER LA LETTURA

JAZZ di Arrigo Polillo
Euro 15,00 Ed. Mondadori


Un grande classico della storia della musica afro-americana, jazz di Arrigo Polillo- ad un tempo testamento di pensiero e frutto di una grande passione e di lunghe riflessioni su questa musica straordinaria e i suoi protagonisti dalle storie tormentate e spesso disperate- è riproposto qui, in una sorta di continuità ideale, in una nuova edizione aggiornate da Franco Fayenz e arricchita da un saggio critico, "Il secolo del Jazz", sulle nuove linee di tendenza, i risultati più originali di questa creatività musicale, i protagonisti della musica jazz di fine secolo in tutto il mondo. La storia del jazz, che è anche la storia dei negri d'America e delle loro lotte per l'emancipazione, rivive, per i lettori appassionati di tutte le generazioni, nelle indimenticabili pagine di Polillo, dai mitici anni di New Orleans, Chiacago, New York all'orchestra di Duke Ellington, dal ragtime e dalla danza anni Trenta a ritmo di swing alla rivoluzione del bebop, del cool e dell'hard bop, fino al free rock e alla fusion. Ma la grande vitalità del jazz di fine secolo, sebbene meno vorticosa e genialmente sregolata, trova interpreti più colti e consapevoli della propria e delle altre civiltà musicali, anche nei loro tratti popolari e caratteri nazionali. La "musica totale", già intuita da Gaslini e Polillo, è sempre più per un "ascoltatore totale", colto e futuribile, che sappia trarre dall'unicità della musica il massimo di contenuto emozionale. Da Ornette Coleman a Gil Evans, Bill Evans, George Russell; Keith Jarrett, Cecil Taylor e la musica informale, Carla Bley, Don Byron, Cassandra Wilson, Henry Threadgill, Lester Bowie, il nuovo jazz è sempre più ricco di rapporti con la musica europea, tra avanguardia e ricerca di nuovi ritmi e armonie da parte di musicisti eccezionali.

Fonte: www.bol.it

 

CONSIGLI PER LA LETTURA

A LOVE SUPREME  di Ashley Kahn
Euro 29,00 Ed. Il Saggiatore 2004

Pochi album hanno avuto l'influenza, la risonanza e il successo durevole di "A love supreme", dimostrando che il jazz può essere una forma universale di esplorazione spirituale. Ashley Kahn ne ricostruisce con passione processi creativi e session musicali, includendo anche notizie biografiche e una descrizione del contesto culturale degli anni Sessanta e delle innovazioni rivoluzionarie che lo caratterizzarono. Questo album racchiude tutta la spiritualità dei gospel, unita alla più alta forma di sperimentazione musicale. Scritto con la collaborazione della famiglia di Coltrane, il libro attinge a oltre un centinaio di testimonianze, tra cui quelle di celebri musicisti, come il batterista Elvin Jones e il pianista McCoy Turner.

Fonte: www.ibs.it 

 

CONSIGLI PER LA LETTURA

I segreti del Jazz Stefano ZenniI segreti del jazz. Una guida all'ascolto. Con CD-ROM di Stefano Zenni Euro 25,00 Ed. Nuovi Equilibri

Un libro da leggere e ascoltare. Con più di 100 brani musicali in mp3 nel Cd Rom allegato, scelti tra i capolavori della storia del jazz, ecco la più completa guida integrata all'ascolto e alla comprensione delle musiche afroamericane.
Tutto quello che finora è parso il frutto di un impenetrabile estro artistico trova il proprio posto nel quadro dettagliato di questo libro: un viaggio che abbraccia la cultura e il linguaggio jazzistici e intanto getta luce sui meccanismi profondi del fare musica, dall'improvvisazione alle poliritmie, dal sound alle forme, raccontati con rigore analitico e in modo accessibile, e resi finalmente concreti attraverso gli ascolti. Una grande sintesi d'assieme, uno sguardo sulle profondità storiche ed espressive della musica, costellato dalla rivelazione di affascinanti finezze in centinaia di capolavori, tra cui le opere di Davis, Ellington, Parker, Mingus, Armstrong.

Fonte: www.ibs.it

 

CONSIGLI PER LA LETTURA

LA MUSICA DEI NERI AMERICANI. DAI CANTI DEGLI SCHIAVI AI PUBLIC ENEMY di Eileen Southern
Euro 45,00 Ed. Il Saggiatore 2007

Dalle suggestive testimonianze degli esploratori europei del Seicento in Africa alla tradizione orale dei clan tribali. L'evoluzione della musica nera degli schiavi nelle colonie nordamericane tra la Guerra d'indipendenza e quella di secessione: gli inni e i salmi nelle congregazioni religiose, le canzoni dei soldati e quelle contro la schiavitù, la musica urbana del primo Ottocento e i canti di lavoro nelle piantagioni che diedero origine agli spiritual; l'esplosione del ragtime e delle commedie musicali dopo la Grande guerra, le prime registrazioni discografiche, la nascita del blues e del jazz, l'intensa vita musicale di Harlem, la rivoluzione del bebop, ma anche cantanti, strumentisti e compositori che si sono cimentati con l'opera e la musica classica. E infine le influenze sul rock'n'roll, la storia della mitica Motown, il rhythm & blues e il pop. Ogni capitolo è preceduto da una cronologia degli eventi storici più importanti.

Fonte: www.ibs.it 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963