Creato da martingore0 il 31/05/2009

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thailandia e cambogia 1

Post n°9 pubblicato il 01 Giugno 2009 da martingore0
 

1. Piccole tettine crescono

Nelle calde ore centrali della giornata speso me ne sto in albergo a guardare un po’ di tv. A piccole dosi, non mi dispiace fare un po’ di zapping tra i canali locali. Da queste parti hanno l’ossessione per la colorazione della pelle, Più  sei bianca e maggiore è la tua purezza e la tua bellezza. In aggiunta hanno il complesso del seno piccolo, quasi da bambina. Ed ecco che arriva il miracolo nanotecnologico. Si pubblicizza un reggiseno con tessuto derivante dalla nanotecnologia che aiuta il seno a crescere se lo si indossa dopo aver spalmato sulla parte una cremina che agirebbe insieme al tessuto.
Nella pubblicità una ragazza molto carina con un seno piccolissimo guarda con invidia due ragazze felici e prosperose che le passano davanti. Lei diventa triste guardando dentro la camicia le sue piccole tettine.

2.
Americani nel Nord Est della Thailanda

Alcuni giorni sono più fortunati di altri. Nel parco centrale di Ubon, città non lontana con il confine del Laos, dalle quattro alle sette del pomeriggio  sembra che la popolazione si riunisca  per scaricare le tensioni della giornata facendo jogging, pesi, pallavolo, pattinaggio, basket, calciotennis.
Un pomeriggio trovo seduto al computer un uomo di colore. Si chiama Steve, 57 anni, proveniente dall’ Alabama, U.S.A. Lavora da un anno in una scuola superiore con scarsa soddisfazione per l’inesistente impegno de suoi alunni e per la vita monotona ad Ubon. Nei due anni precedenti ha lavorato a Pattaya, luogo pieno di vita ventiquattro ore al giorno. Non solo donne a fiumi, ma una vita frenetica ed eccitante ogni giorno. Non mi ha deliziato con i dettagli, ma mi ha confidato di non veder l’ora di tornarci per le vacanze. Prima della Thailanda lavorava per l’esercito americano in Afghanistan ed a suo dire due anni sotto le bombe sono stati più che sufficienti.. Molti soldi ma grossi rischi. Mi racconta del suo pescare quotidiano in un sito internet tailandese dove si possono conoscere persone thailandesi che parlino inglese per avere  nuove amicizie o relazioni..Ne sta puntando alcune , piuttosto carine e decisamente più giovani. Il problema più grande è accettare la sua pelle nera nonostante il passaporto americano e lo stipendio da insegnante madrelingua. Infatti alcune donne locali si  rifiutano  di approfondire la conoscenza alla notizia che lui è nero.
Un’ora più tardi incontro Rick,61 anni ,americano , insegnante universitario per nove anni, responsabile di campi profughi in Laos ed oggi  in pensione. Ha deciso di vivere qui dimenticandosi gli U.S.A.  poiché, a suo dire, nella società occidentale c’è troppa competizione, stress e un consumismo sfrenato che qui non esiste. Ovviamente non ama Bangkok, che evita accuratamente, mentre qui ad Ubon si vive più tranquillamente. Mi chiede cosa ci faccia da queste parti visto che qui i turisti non vengono mai. Nel descrivergli il giro nel nord est della nazione sottolineo il piacere di girare in posti non necessariamente invasi dal turismo di massa, filosofia che condivide.


3
. Magico Mekong

Nakom Phanom mi accoglie con le prove generali del diluvio universale della durata di un paio d’ore. Quando smette esco ed il Mekong è lì. Dall’ altro lato c’è il Laos, dove  bdrò in Gennaio. Per ora rimango da questa parte, nella Thailanda moderna e sviluppata. Purtroppo il Laos si nasconde in quanto persiste una nebbiolina che impedisce di vedere l’altra sponda del fiume. Il Mekong infatti fa da confine tra Laos e Thailandia. Seduto ad un tavolo della terrazza dell’ Indocina Market mi faccio l’ennesima Laobeer. Sarà così per due giorni ma il terzo, finalmente, la nebbiolina si dirada e lo spettacolo è veramente da cartolina. Il Laos si mostra con queste sue piccole collinette dalla forma bizzarra che ricordano le montagnette della zona di Guillin, nel sud ovest della Cina, uno dei posti più belli dell’Asia , tanto da concentrare in quella regione i pittori cinesi che ne ritraggono il paesaggio. Semplicemente stupendo.

4.
Risaie amare

Sono sul bus che da Phnom Penh mi porterà a Siem Reap, nel nord della Cambogia, base per l’escursione ai templi di Angkor, uno dei siti archeologici più importanti dell’ Asia.
Il viaggio è piacevole, la strada è buona essendo stata appena rifatta da ingegneri giapponesi  Nel bus si respira un bel clima: qualcuno chiacchera ma la maggior parte dei passeggeri ride di gusto guardando un film cambogiano alla tv. Quest’allegria contrasta un po’ con il mio stato d’animo in quanto attraversiamo il paese da nord a sud con un paesaggio fatto di risaie allagate e contadini che ci lavorano. Essendo ancora fresco il ricordo del campo di concentramento S-21 a Phnom Penh non riesco a godermi il paesaggio poiché mi torna in mente la mappa della Cambogia segnata dai moltissimi campi di raccolta e di lavoro dei khmer rossi al tempo di Pol Pot , l’ Hitler cambogiano. Dei due milioni di morti, trecentomila furono ammazzati a bastonate per risparmiare le pallottole; il restante  milione e mezzo di persone sarebbero morte di stenti, fame, malattie, morsi di serpente proprio in mezzo alle risaie dove avrebbero dovuto rieducarsi.
La gente nel bus è prevalentemente giovane  Mi piace molto sentirli ridere di gusti, caciaroni. Molti di loro non erano nemmeno nati nel 1975 l’hanno letto sui libri o raccontato dagli adulti. Va bene così. Si lascino alle spalle questa loro storia assurda ed insanguinata.
Intanto la Cambogia scorre fuori dal finestrino:pianeggiante,verdissima, dolce. Proprio bella.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anna il 20/06/09 alle 18:01 via WEB
I miei complimenti, prof. Barletti. Mi piacciono molto tutti i post. Continua così. Anna
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
matteo il 01/07/09 alle 14:48 via WEB
Il racconto è bellissimo...! Anch'io ne sto preparando uno su un mio viaggio in Uruguay... Purtroppo non ho un blog...ma ho trovato un portale/community di viaggiatori che mi da gratis uno spazio. www.viaggiliberi.it
 
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