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Un blog creato da avamposticulturali il 13/12/2006

Contro la Chiesa

Chi spara sulla Chiesa?

 
 

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Questo blog nasce da una considerazione: è giusto attaccare la Chiesa come si sta facendo nell’ultimo periodo? Perchè per gli italiani è così importante il giudizio della Chiesa quando poi le Chiese (scusate la cacofonia) la domenica sono deserte? Perchè si considera quello che è un indirizzo morale come un'ingerenza iniqua su sfere del tutto "laiche"?

Post: http://blog.libero.it/controchiesa/2026595.html

 

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Omosessualità cosa pensa la Chiesa?

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Vorrei, senza usare toni troppo polemici,spiegare cosa dice la Chiesa in merito all’omosessualità.

Citerò il documento guida dei credenti, ossia il catechismo della Chiesa cattolica:

 

Maschio e femmina li creò

 

 2331 “Dio è amore e vive in se stesso un mistero di comunione e di amore. Creandola a sua immagine. . . Dio iscrive nell'umanità dell'uomo e della donna la vocazione, e quindi la capacità e la responsabilità dell'amore e della comunione” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 11].

“Dio creò l'uomo a sua immagine. . . maschio e femmina li creò” ( Gen 1,27 ); “siate fecondi e moltiplicatevi” ( Gen 1,28 ); “quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati” ( Gen 5,1-2 ).

 

2332 La sessualità esercita un'influenza su tutti gli aspetti della persona umana, nell'unità del suo corpo e della sua anima. Essa concerne particolarmente l'affettività, la capacità di amare e di procreare, e, in un modo più generale, l'attitudine ad intrecciare rapporti di comunione con altri.

 

2333 Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale. La differenza e la complementarità fisiche, morali e spirituali sono orientate ai beni del matrimonio e allo sviluppo della vita familiare. L'armonia della coppia e della società dipende in parte dal modo in cui si vivono tra i sessi la complementarità, il bisogno vicendevole e il reciproco aiuto.

 

2334 “Creando l'uomo "maschio e femmina", Dio dona la dignità personale in egual modo all'uomo e alla donna” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 22; cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 49]. “L'uomo è una persona, in eguale misura l'uomo e la donna: ambedue infatti sono stati creati ad immagine e somiglianza del Dio personale” [Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 6].

 

2335 Ciascuno dei due sessi, con eguale dignità, anche se in modo differente, è immagine della potenza e della tenerezza di Dio. L' unione dell'uomo e della donna nel matrimonio è una maniera di imitare, nella carne, la generosità e la fecondità del Creatore: “L'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne” ( Gen 2,24 ). Da tale unione derivano tutte le generazioni umane [Cf Gen 4,1-2; Gen 4,25-26; 2335 Gen 5,1 ].

 

 

2336 Gesù è venuto a restaurare la creazione nella purezza delle sue origini. Nel Discorso della montagna dà una interpretazione rigorosa del progetto di Dio: “Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” ( Mt 5,27-28 ). L'uomo non deve separare quello che Dio ha congiunto [Cf Mt 19,6 ].

La Tradizione della Chiesa ha considerato il sesto comandamento come inglobante l'insieme della sessualità umana.

 

Omosessualità

 

2357 L'omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un'attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [Cf Gen 19,1-29; Rm 1,24-27; 2357 1Cor 6,10; 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

 

2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

 

2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un'amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.

 

III. L'amore degli sposi

 

2360 La sessualità è ordinata all'amore coniugale dell'uomo e della donna. Nel matrimonio l'intimità corporale degli sposi diventa un segno e un pegno della comunione spirituale. Tra i battezzati, i legami del matrimonio sono santificati dal sacramento.

 

2361 “La sessualità, mediante la quale l'uomo e la donna si donano l'uno all'altra con gli atti propri ed esclusivi degli sposi, non è affatto qualcosa di puramente biologico, ma riguarda l'intimo nucleo della persona umana come tale. Essa si realizza in modo veramente umano solo se è parte integrante dell'amore con cui l'uomo e la donna si impegnano totalmente l'uno verso l'altra fino alla morte”: [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 11]

 

Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: “Sorella, alzati! Preghiamo e domandiamo al Signore che ci dia grazia e salvezza”. Essa si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza, dicendo: “Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: non è cosa buona che l'uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui. Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con rettitudine d'intenzione. Degnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia”. E dissero insieme: “Amen, amen!”. Poi dormirono per tutta la notte ( Tb 8,4-9 ).

 

2362 “Gli atti coi quali i coniugi si uniscono in casta intimità, sono onorevoli e degni, e, compiuti in modo veramente umano, favoriscono la mutua donazione che essi significano, ed arricchiscono vicendevolmente in gioiosa gratitudine gli sposi stessi” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 49]. La sessualità è sorgente di gioia e di piacere:

 

Il Creatore stesso. . . ha stabilito che nella reciproca donazione fisica totale gli sposi provino un piacere e una soddisfazione sia del corpo sia dello spirito. Quindi, gli sposi non commettono nessun male cercando tale piacere e godendone. Accettano ciò che il Creatore ha voluto per loro. Tuttavia gli sposi devono saper restare nei limiti di una giusta moderazione [Pio XII, discorso del 29 ottobre 1951].

 

2363 Mediante l'unione degli sposi si realizza il duplice fine del matrimonio: il bene degli stessi sposi e la trasmissione della vita. Non si possono disgiungere questi due significati o valori del matrimonio, senza alterare la vita spirituale della coppia e compromettere i beni del matrimonio e l'avvenire della famiglia.

L'amore coniugale dell'uomo e della donna è così posto sotto la duplice esigenza della fedeltà e della fecondità.

 

 

La fedeltà coniugale

 

2364 La coppia coniugale forma una “intima comunità di vita e di amore. . . fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie”. “E' stabilita dal patto coniugale, vale a dire dall'irrevocabile consenso personale” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48]. Gli sposi si donano definitivamente e totalmente l'uno all'altro. Non sono più due, ma ormai formano una carne sola. L'alleanza stipulata liberamente dai coniugi impone loro l'obbligo di conservarne l'unità e l'indissolubilità [Cf Codice di Diritto Canonico, 1056]. “L'uomo non separi ciò che Dio ha congiunto” ( Mc 10,9 ) [Cf Mt 19,1-12; 2364 1Cor 7,10-11 ].

 

2365 La fedeltà esprime la costanza nel mantenere la parola data. Dio è fedele. Il sacramento del Matrimonio fa entrare l'uomo e la donna nella fedeltà di Cristo alla sua Chiesa. Mediante la castità coniugale, essi rendono testimonianza a questo mistero di fronte al mondo.

 

San Giovanni Crisostomo suggerisce ai giovani sposi di fare questo discorso alla loro sposa: “Ti ho presa tra le mie braccia, ti amo, ti preferisco alla mia stessa vita. Infatti l'esistenza presente è un soffio, e il mio desiderio più vivo è di trascorrerla con te in modo tale da avere la certezza che non saremo separati in quella futura. .. Metto l'amore per te al di sopra di tutto e nulla sarebbe per me più penoso che il non essere sempre in sintonia con te” [San Giovanni Crisostomo, Homiliae in ad Ephesios, 20, 8: PG 62, 146-147].

 

 

Bisogna sottolineare che tali indicazioni non nascono dal fatto che la Chiesa appoggi politicamente Berlusconi e quindi deve dare contro Prodi. Non appoggia la destra perché la rosa nel pugno vorrebbe cancellare il concordato. Purtroppo queste cose le ha lasciate qualcuno che 2.000 anni fa, non sapendo cosa fare dove era, si è fatto un giro in Palestina per farsi mettere su di un crocifisso (giusto per essere esposto negli ospedali). Ciccando sui riferimenti ci si collega immediatamente ai versetti della Bibbia o ai link degli argomenti correlati. Non cito nessuna scrittura perché sarei tacciato di fanatismo e omofobia.

 

Purtroppo se ci piace è così altrimenti sarebbe così lo stesso non sta a noi credenti (e sottolineo credenti) accettare o rifiutale la legge di Dio. Non possiamo dire questo si l’altro no quasi a dare un giudizio su Dio.

 

Per gli aspetti puramente atei (non riesco a capire perché le posizioni contro la Chiesa siano definiti laici, io sono un laico, in quanto non prete, ma credente), rimando all’articolo successivo.

 

Né approfitto per segnalare un link:

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20051225_deus-caritas-est_it.html

Lettera Enciclica "Deus Caritas Est"

 

Sarebbe opportuno, per chi volesse avere una sintesi del pensiero sessuale e sociale della Chiesa, dargli un’occhiata.

Allego anche il documento (incriminato) che la CEI ha divulgato per far conoscere la propria posizione:

 

La posizione ufficiale della Chiesa in merito alle discussioni di questi giorni credo che nessuno l’abbia mai letta:

Riporto pare della cosiddetta Prolusione del Cardinale presidente del gennaio 2007:

……….. Le assai meno numerose coppie omosessuali in buona parte vogliono a loro volta rimanere un fatto esclusivamente privato e riservato; altre invece sembrano costituire il principale motore della pressione per il riconoscimento legale delle unioni di fatto, con cui intenderebbero aprire, se possibile, anche la strada per il matrimonio. Nel pieno e doveroso rispetto per la dignità e i diritti di ogni persona, va però osservato che una simile rivendicazione contrasta con fondamentali dati antropologici e in particolare con la non esistenza del bene della generazione dei figli, che è la ragione specifica del riconoscimento sociale del matrimonio.

La legislazione e la giurisprudenza attuali già assicurano la protezione di non pochi diritti delle persone dei conviventi, e pienamente dei diritti dei figli. Per ulteriori aspetti che potessero aver bisogno di una protezione giuridica esiste anzitutto la strada del diritto comune, assai ampia e adattabile alle diverse situazioni, e ad eventuali lacune o difficoltà si potrebbe porre rimedio attraverso modifiche del codice civile, rimanendo comunque nell’ambito dei diritti e dei doveri della persona. Non vi è quindi motivo di creare un modello legislativamente precostituito, che inevitabilmente configurerebbe qualcosa di simile a un matrimonio, dove ai diritti non corrisponderebbero uguali doveri: sarebbe questa la strada sicura per rendere più difficile la formazione di famiglie autentiche, con gravissimo danno delle persone, a cominciare dai figli, e della società italiana……….

Saluti

 
 
 
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NOTE VARIE

immagine“Verrà un tempo in cui dovremo fare delle scelte tra quello  che è giusto e quello che è facile”, così (o quasi) in Harry Potter nell’ultimo film.

La nostra società sta cambiando e probabilmente non in maniera giusta, forse in maniera facile. L’interesse collettivo si sta spostando dal bene comune e naturale (termine giurisprudenziale)  all’interesse unico dell’individuo.

 Leggi il post: http://blog.libero.it/controchiesa/2191139.html

Cosa è giusto e cosa è facile? Chi spara sulla Chiesa e perchè?

 

CHIARIAMO I TERMINI

             I dibattiti televisivi non hanno la capacità di chiarire i termini delle discussioni, noi telespettatori rimaniamo lì costretti a vedere individui che litigano con il pretesto di parlare di argomenti alti e sacri.

 I saccenti “telemediatici” e i politici “saltafosse” che, non capendo nulla o meglio non parlando in maniera chiara e semplice,  fanno solo chiasso e confusione.

C'è un divario grande come un oceano tra chi, crede di parlare (o blaterare), e chi li ascolta davanti la scatola magica.

            In questo blog intendo chiarire i termini del dibattito e, in maniera pacata, confrontarmi con chi la pensa in maniera totalmente diversa dalla mia.

 
 
 
 

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