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questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 14/05/2015

 

PETIZIONE

Post n°3479 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "DOCENTI INIDONEI e +"


PETIZIONE "Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi: RITIRO DEL DDL "LA BUONA SCUOLA"".

 Carissime/i leggendo il blog e seguendo i telegiornali avete, sicuramente, visto e udito l'intervento del premier Renzi. Credo che nessuno tra voi abbia dubbi in merito alla necessità del ritiro immediato del DDL "La Buona Scuola ". Vi invito, pertanto, a firmare la petizione sottostante.

Vi auguro una solarissima giornata.

Fabiana.Giallosole.

 

Ecco il link:

http://www.change.org/p/al-presidente-del-consiglio-matteo-renzi-ritiro-del-ddl-la-buona-scuola

 
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Sciopero scrutini

Post n°3478 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "Il Messaggero"

 

Scioperi a turno di un quarto d’ora a testa l’idea dei sindacati per fermare gli scrutini

 

Entro il 20 maggio il testo dovrà essere approvato alla Camera Non sarà posta la fiducia, ma ammessi solo 600 emendamenti.


o sciopero degli scrutini col passare delle ore sembra essere un’ipotesi sempre più concreta e l’ultima arma rimasta in mano ai sindacati dopo l’incontro di due giorni fa con il governo. Gli scrutini sono la fase di coronamento dell’anno scolastico e dell’ammissione ai vari esami di Stato e il loro ritardo può causare problemi evidenti non solo all’istituzione scolastica, ma anche agli studenti e alle famiglie. Bloccare gli scrutini è possibile ricorrendo allo strumento dello sciopero generale, convocato in concomitanza con i consigli di classe. È possibile ripetere lo sciopero per ben due volte, al terzo intervento il dirigente scolastico può in prima battuta precettare gli insegnanti e successivamente può indire uno scrutinio per il giorno successivo. Inoltre, secondo la normativa vigente, lo scrutinio deve essere bloccato e rimandato anche se un solo membro del consiglio di classe fa sciopero e il docente non può assolutamente essere sostituito. Secondo indiscrezioni i sindacati sarebbero pronti a ricorrere anche allo sciopero del quarto d’ora così da riuscire nell’intento di far saltare a turno il consiglio di classe.
LE REGOLE
Per la normativa è assolutamente legale fare uno sciopero di due giorni consecutivi durante gli scrutini finali (sono escluse solo le classi quinte delle superiori e le terze delle medie). Questa agitazione può comportare il rinvio di cinque giorni complessivi degli scrutini. I dirigenti scolastici, a cui spetta il dovere di sovraintendere i consigli di classe, possono comminare sanzioni se lo sciopero supera i due giorni (fino a 500 euro al giorno) e solo se dopo essere stati precettati con specifica ordinanza il personale docente prosegue nella protesta.Questa forma di protesta non è inedita, ma non è mai stata attuata in maniera unitaria. Secondo Tito Russo del direttivo dell’Flc Cgil del Lazio, allo sciopero degli scrutini «si è arrivati perché il governo dopo l’incontro del 12 Maggio ha generato un punto di non ritorno e sinceramente non ci soddisfano gli emendamenti elaborati dalla commissione cultura della Camera». Ma lo sciopero degli scrutini non è l’unico strumento che i sindacati stanno mettendo in campo, il 15 Maggio ci sarà al Pantheon un’assemblea aperta ai parlamentari e ai senatori per riflettere sulla riforma e il 18 e 19 Maggio (data in cui è prevista l’approvazione del Ddl “Buona scuola” alla Camera) è stato indetto un presidio permanente sotto Montecitorio con uno “speaker corner” a cui parteciperà tutto il mondo della scuola. Respinge al mittente le accuse la relatrice della riforma alla Camera, la democratica Maria Coscia che auspica «di discutere per una volta il merito della riforma e non le solite rivendicazioni strumentali. Abbiamo ascoltato circa 90 realtà che rappresentano il mondo della scuola, il frutto del lavoro che abbiamo fatto è perfettibile».
GLI STUDENTI
Continuano a piovere critiche dal governo anche dagli studenti, infatti durante l’incontro tra Governo e le realtà appartenenti al Forum delle Associazioni Studentesche, Martina Carpani dell’Unione degli Studenti ha denunciato il tentativo di strumentalizzazione da parte dell’esecutivo nei confronti degli studenti, che sono stati invitati dal ministro Maria Elena Boschi a non prestare il fianco aisindacati. Gli studenti si sono detti favorevoli allo sciopero degli scrutini, ultima possibilità di contrastare la riforma.
Massimiliano Coccia

 

 
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Risposta a Renzi

Post n°3477 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "Sandra Zingaretti" (docente)


La mia risposta alla lettera di Renzi:


Senta Renzi, lei è improbabile come insegnante (nel video), ridicolo e bugiardo come comunicatore (nella lettera) e dannoso come politico (non eletto).
Ogni sua patetica mossa conferma quanto poco sia credibile il suo operato.
Visto che lei e i suoi "qualificatissimi" tirapiedi (v. Faraone), dite di non capire cosa vogliano da voi i docenti, vi spiego in 8 semplici punti cosa dovete fare:
1) RINNOVATE IL CONTRATTO DELLA SCUOLA VERGOGNOSAMENTE SCADUTO DA 6 ANNI e sbloccate gli umilianti stipendi dei Docenti tenendo conto del costo della vita;
2) abolite la controriforma della Gelmini e la chiamata diretta dei presidi ideata dalla Aprea, che apre la scuola al clientelismo tipico del mondo politico;
3) ASSUMETE TUTTI I PRECARI storici con un piano pluriennale, senza fare distinzioni, scegliendoli DA GRADUATORIE DI MERITO e non da albi in cui l'unico criterio è l'ordine alfabetico;
4) abbassate il numero di allievi per classe: max 25;
5) non date un solo centesimo alle scuole private ma aiutate le famiglie che nella scuola pubblica non ce la fanno nemmeno a pagare il contributo "volontario";
6) riconoscete tutto il lavoro extra-curriculare che i Docenti svolgono;
7) mandate i Docenti in pensione dopo 35 anni di servizio anche per permettere ai giovani di entrare nel mondo della scuola.
8) rispettate la categoria docente che, al contrario di quanto avviene nella politica, è stata selezionata per merito cioè concorsi, SSIS, TFA, PAS e decenni di insegnamento sul campo in scuole di ogni ordine e grado.
Nell'attesa che lei e il suo dittatoriale governo, chiuso ad ogni dialogo, cadiate inesorabilmente e con la speranza di incontrarla di nuovo per dirglielo in faccia,
Le porgo indistinti saluti.
PS: Le allego una foto in cui, dalla mia espressione, si intuisce bene cosa penso di lei e della sua politica.

Prof.ssa Sandra Zingaretti
(la docente che lo zittì durante la trasmissione di vespa)

 
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Incontro Governo-Studenti

Post n°3476 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "Unione degli studenti"


IncontroGoverno-studenti: siamo stati presi in giro.Ci vogliono strumentalizzare contro gli insegnanti



Oggi le associazioni studentesche sono state audite a Palazzo Chigi dai ministri Giannini, Boschi, Madia, Delrio.

Siamo stati presi in giro. Il Governo non vuole riconoscere le istanze maggioritarie sulla scuola che si sono espresse negli ultimi mesi di mobilitazione, nello sciopero generale del 5 e nel boicottaggio delle prove Invalsi di ieri. Gli emendamenti fatti dopo lo sciopero, pur avendo migliorato qualcosa, nella maggioranza dei casi si sono rivelati degli specchietti per le allodole che non cambiano la sostanza del provvedimento. Nell’incontro di oggi c’è stato un palese tentativo di strumentalizzare gli studenti contro i docenti e i sindacati, facendo delle aperture sugli emendamenti senza però intaccare i pilastri complessivi della riforma. Ma a noi interessa tutta la riforma e vogliamo costruire un dibattito con tutte le componenti della scuola e con tutta la società, senza inutili divisioni! Il Governo ci vuole strumentalizzare!

Continuano a portare avanti un modello di scuola autoritario con un dirigente che continua a decidere tutto in forma diretta ed indiretta, succube dei privati, che legittima le disuguaglianze attraverso il 5 X 1000 e lo school bonus invece che abbatterle e che mette in concorrenza falsata scuole pubbliche e private, concedendo nuove agevolazioni a favore di queste ultime. A nostro avviso rispecchia l’idea di Paese propria del Governo e ripropone lo svilimento della democrazia che abbiamo visto concretizzarsi sempre più in questi mesi, ponendo il ricatto dei tempi e delle assunzioni per impedire una puntuale discussione della riforma e proponendo deleghe in bianco sui temi più fondamentali. Le deleghe vanno stralciate e i provvedimenti vanno discussi democraticamente, come nel caso della riforma degli organi collegiali, e sopratutto finanziati, come nel caso del diritto allo studio, tema cruciale sul quale hanno fatto tante promesse senza investirci nulla

La mobilitazione proseguirà, a partire dalle giornate del 18 e del 19 dove promuoveremo iniziative in concomitanza del voto alla Camera, sino a sostenere ulteriori forme di lotta assieme agli insegnanti e ai genitori, compresa il blocco degli scrutini. Da mesi abbiamo individuato delle priorità per la scuola pubblica contenute ne l’AltraScuola, documento frutto delle mobilitazioni, ma il Governo non ci ha ascoltato. Le proposte esistono, sono meticolose e realistiche e il Governo le conosce: sta a loro ora decidere se prenderle in considerazione. Non possono tentare di convincerci attraverso dei tavoli farsa funzionali soltanto al tentativo di dividere il fronte del dissenso e dove non sono disponibili a fare dei passi indietro.

UNIONE DEGLI STUDENTI

 

 
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Renzi

Post n°3475 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Renzi

Da  "La Repubblica"


Scuola, Renzi: "Sì al dialogo, no al boicottaggio". Il governo: "No a fiducia sulla riforma


Dopo i sindacati, l'esecutivo incontra le rappresentanze di studenti e genitori. Il ddl in aula alla Camera, voto finale il 20 maggio. Il premier "spiega" la Buona Scuola in un video. "boicottando le prove Invalsi o minacciando il blocco degli scrutini non si fa un servizio alla scuola o ai ragazzi". E annuncia "4 miliardi di euro di nuovi investimenti sull'edilizia scolastica".

Sì al dialogo, no al boicottaggio". Così Matteo Renzi, in un lungo video pubblicato sul sito del governo, interviene nel confronto in atto sulla riforma della "Buona Scuola", il cui ddl da domani inizia il suo iter alla Camera, con la conferenza dei Capigruppo di Montecitorio che fa slittare da martedì 19 a mercoledì 20 maggio il voto finale. Ddl su cui, assicurano fonti di Palazzo Chigi in risposta a ricostruzioni di stampa, non sarà posta la fiducia.

Ma la strategia della persuasione elaborata dal premier comprende anche una lettera inviata ai docenti (il testo integrale) che in questi giorni sono entrati in agitazione, scesi nelle strade e hanno persino invaso la sua bacheca Facebook: "C'è un Paese, l'Italia, che sta ripartendo - scrive Renzi nella missiva -. Con tutti i nostri limiti, abbiamo l'occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri figli. Sciuparla sarebbe un errore". E ancora: "Il nostro progetto non è 'prendere o lasciare' e siamo pronti a discutere. Ma facciamolo nel merito, senza la paura di cambiare. La Buona Scuola non la inventa il Governo: la buona scuola c'è già. Siete voi. O meglio: siete molti tra voi, non tutti voi".

"Discutiamo oltre le ideologie". "Sono contento che l'istruzione sia ritornata al centro del dibattito pubblico" dice il premier nel video, sottolineando però la sua insoddisfazione per "i toni" della discussione, con i sindacati che dopo lo sciopero e le manifestazioni della scorsa settimana minacciano un'escalation di iniziative, fino al blocco degli scrutini, in risposta alla chiusura da parte dell'esecutivo, e il particolare del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, sulla messa in discussione dei punti qualificanti della riforma. "Quando si chiede ai ragazzi di boicottare le prove Invalsi o si minaccia il blocco degli scrutini, non si sta facendo un servizio alla scuola o a quei ragazzi" dichiara il presidente del Consiglio, "io vi chiedo: discutiamone, parliamone, ma facciamolo sulle cose concrete, non sugli slogan ideologici". Poi Renzi lega il tema della riforma a quello economico. "C'è la ripresa: ma senza cultura la crescita non serve". E annuncia:  "Oggi pomeriggio firmerò una circolare ai ministri dell'Economia, delle Infrastrutture, e della Scuola che porta oltre 4 miliardi di euro di nuovi investimenti sull'edilizia scolastica".

Governo "disponibile a modifiche dei punti chiave del ddl". Dopo Renzi, è il governo a diffondere una nota per dirsi disponibile a modificare la riforma della scuola durante l'esame del ddl in Parlamento, con "l'impegno a migliorare il testo in modo da rendere ancora più incisivo il progetto per la 'buona scuola' nei punti chiave: il superamento definitivo del precariato, la valorizzazione del corpo docente, la piena attuazione dell'autonomia scolastica, il collegamento con il mondo del lavoro e gli investimenti per l'edilizia scolastica".

 
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M5S

Post n°3474 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: M5S

Da "OrizzonteScuola"


M5S: martedì 19 tutti in P.zza Montecitorio contro il DDL Distruzione

 


di redazione

"Questo modello di scuola, di istruzione, non lo vogliamo e martedì 19 maggio, a partire dalle ore 11, saremo in piazza Montecitorio per dire "no al Ddl Distruzione". Siete tutti invitati a partecipare: docenti, studenti, presidi, genitori. Venite, senza simboli o bandiere e facciamogli sentire il fiato sul collo. In piazza vogliamo che ci sia un unico protagonista: il mondo della scuola"

Così i parlamentari del MoVimento 5 Stelle.

L'istruzione è la spina dorsale di un Paese: forma le coscienze, prepara le nuove generazioni a costruire il nostro futuro. La nostra politica la maltratta da troppi anni e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: tetti delle scuole che crollano, insegnanti sottopagati, classi pollaio, investimenti nettamente al di sotto della media Europea. Il Governo decide ci metterci mano, ma invece di ascoltare davvero i bisogni del mondo della scuola prima, procede tappandosi le orecchie e imponendo un modello che trasforma la scuola pubblica statale in un'azienda.

Il preside sceglierà in autonomia e sostanzialmente senza controllo i docenti da assumere, moltiplicando il rischio di fenomeni di clientelismo. Avevano promesso di eliminare la supplentite non finisce e l'anno prossimo ci saranno ancora decine di migliaia di cattedre vacanti. La possibilità di donare il 5 per mille alle scuole creerà isituti di serie A e di serie B. Ala scuola pubblica danno briciole, però agli istituti paritari (le private) regalano un robusto aiuto economico".

Cliccare sul link sottostante per vedere l'ntervento di G. Vacca


M5S: martedì 19 tutti in P.zza Montecitorio contro il DDL Distruzione | Orizzonte Scuola

 

 
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Faraone

Post n°3473 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Faraone

Da “OrizzonteScuola”


Faraone sui sindacati scuola: hanno usato le graduatorie per fare fortuna


di redazione

Autonomia e merito rimangono i cardini della riforma scuola che tra qualche settimana dovrebbe diventare legge. "I sindacati hanno perso il lume della ragione" commenta Faraone, sottosegretario all'Istruzione.

Ieri una giornata importante per la scuola. Tre i momenti di riflessione:

Il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, commentando l'incontro tra governo e sindacati sul ddl di riforma della scuola, in un'intervista a Repubblica

"I sindacati fanno falli di frustrazione. Scaricano sulla scuola la rabbia accumulata per tutti quei provvedimenti che non sono riusciti a bloccare. E' un atteggiamento politico e non si fermano davanti a niente, compresa l'ipotesi di danneggiare ragazzi, famiglie,
scuola pubblica. Hanno perso il lume della ragione: Luciano Lama non avrebbe mai minacciato gli scrutini".

Il sottosegretario conclude "I sindacati della scuola di questa stagione hanno utilizzato le devastanti graduatorie per fare fortuna, le hanno usate per il tesseramento. Non sono stati sindacalisti, piuttosto ricorrenti al Tar".

Sempre su Repubblica un altro Ministro, il cui nome non viene citato, afferma "la questione non riguarda né i precari, né i poteri del preside. La verità è che ai sindacati interessa solo il contratto e non gli va giù che questa pioggia di soldi — 580 milioni all'anno — che diamo direttamente agli insegnanti, non passi attraverso la loro mediazione"

Lo scontro rischia di farsi sempre più aspro, la compagine ministeriale fa quadrato intorno alla decisione del Premier Renzi di non indietreggiare sulle scelte operate nel DDL Scuola, con la convinzione che si tratti di una mancata comprensione da parte del mondo della scuola. E infatti il Premier in persona ha inaugurato #matteorisponde per spiegare le parti meno "digerite" della riforma.

Riforma. Invia una domanda a #MatteoRisponde, il premier ti risponderà

 
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Lettera Renzi

Post n°3472 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "La Tecnica della Scuola"

 

E dopo il videomessaggio, arrivò la lettera...


Redazione

Renzi invia agli insegnanti italiani la famosa lettera promessa il 20 aprile con le "spiegazioni" del suo progetto di riforma della scuola. Per il momento è stata diffusa solo dall'Ansa. Attendiamo di capire come verrà recapitata ai docenti.

QUESTO IL TESTO DELLA LETTERA

Gentilissime e gentilissimi insegnanti,

 oggi per la prima volta dopo undici trimestri il PIL italiano torna a crescere. È un risultato di cui dovremmo essere felici, dopo anni di recessione. Ma personalmente credo non basti questo dato: l'unica strada per riportare l'Italia a crescere è investire sulla scuola, sulla cultura, sull'educazione. Non ci basta una percentuale del PIL, ci serve restituire prestigio e rispetto alla scuola.

Stiamo provando a farlo ma purtroppo le polemiche, le tensioni, gli scontri verbali sembrano più forti del merito delle cose che proponiamo di cambiare. Utilizzo questa email allora per arrivare a ciascuno di voi e rendere ragione della nostra speranza: vogliamo restituire centralità all'educazione e prestigio sociale all'educatore. Vogliamo che il posto dove studiano i nostri figli sia quello trattato con più cura da chi governa. Vogliamo smetterla con i tagli per investire più risorse sulla scuola. In una parola, vogliamo cambiare rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi. Dopo anni di tagli si mettono più soldi sulla scuola pubblica italiana.

L'Italia non sarà mai una superpotenza demografica o militare. Ma è già una potenza superculturale. Che può e deve fare sempre meglio. Per questo stiamo lavorando sulla cultura, sulla Rai, sul sistema universitario e della ricerca, sull'innovazione tecnologica. Ma la scuola è il punto di partenza di tutto. Ecco perché crediamo nel disegno di legge che abbiamo presentato e vogliamo discuterne il merito con ognuno di voi.

Intendiamoci. Non pensiamo di avere la verità in tasca e questa proposta non è “prendere o lasciare”. Siamo pronti a confrontarci. La Buona Scuola non la inventa il Governo: la buona scuola c'è già. Siete voi. O meglio: siete molti tra voi, non tutti voi. Il nostro compito non è fare l'ennesima riforma, ma metterci più soldi, spenderli meglio e garantire la qualità educativa.

Per questo con il progetto La Buona Scuola:

 I.Assumiamo oltre centomila precari. Ovviamente chi non rientra nell'elenco si lamenta, quelli del TFA non condividono l'inclusione degli idonei del 2012, quelli della GAE chiedono di capire i tempi, quelli del PAS fanno sentire la propria voce. Tutto legittimo e comprensibile. Ma dopo anni di precariato, questa è la più grande assunzione mai fatta da un Governo della Repubblica. E non è vero che ce l'ha imposta la Corte di Giustizia: basta  leggere quella sentenza per capire che la Corte non ci ha certo imposto questo.

 II. Bandiamo un concorso per altri 60 mila posti il prossimo anno. Messa la parola fine alle graduatorie a esaurimento si entra nella scuola per concorso. Ma i concorsi vanno fatti, non solo promessi. Altrimenti si riparte da capo.

III. Mettiamo circa quattro miliardi sull'edilizia scolastica. Ancora non sono sufficienti a fare tutto, ma sono un bel passo in avanti, grazie anche all'operazione Mutui BEI che vale circa 940 milioni di euro. Costruire una Buona Scuola passa anche dai controsoffitti e dagli infissi, non solo dalle previsioni normative. É il più grande investimento in edilizia scolastica mai fatto da un Governo della Repubblica.

 IV. Diamo più soldi agli insegnanti. Ci sono 40 milioni di euro per la vostra formazione. A questi si devono aggiungere 500 euro netti a testa per la Carta del Professore: musica, libri, teatro, corsi per pagare ciò che ritenete utile per aiutarvi nella vostra crescita culturale. E ci sono 200 milioni di euro per il merito. Possiamo discutere sui criteri con cui applicare il merito, ma questi soldi non possono essere dati in parti uguali a tutti.

V. Attuiamo l'autonomia. Dopo anni di ritardi completiamo il disegno dell'autonomia attribuendo libertà educativa e progettuale alle singole scuole e impedendo alle circolari ministeriali di governare in modo centralistico gli istituti. Si rafforzano responsabilità (e conseguenti valutazioni) del dirigente scolastico che non è certo uno sceriffo ma un primus inter pares dentro la comunità educativa.

VI. Realizziamo la vera alternanza scuola-lavoro. Abbiamo il 44% di disoccupazione giovanile e un preoccupante tasso di dispersione scolastica. Segno evidente che le cose non funzionano. Replichiamo le esperienze di quei Paesi come Germania, Austria e Svizzera che già sono presenti sul territorio nazionale in Alto Adige con il sistema duale, puntando a un maggior coinvolgimento dei ragazzi nelle aziende e ad un rafforzamento delle loro competenze.

 VII. Educhiamo cittadini, non solo lavoratori. L’emergenza disoccupazione giovanile va combattuta. Ma compito della Buon Scuola non è solo formare lavoratori: è innanzitutto educare cittadini consapevoli. Per questo  reintroduciamo spazio per la musica, la storia, l’arte, lo sport. E valorizziamo la formazione umanista e scientifica.

 VIII. Affidiamo a deleghe legislative settori chiave. Ci sono temi su cui da decenni si aspetta un provvedimento organico e che finalmente stanno nelle deleghe previste dal testo. In particolar modo un maggiore investimento sulla scuola 0-6 e gli asili nido, sulla semplificazione normativa, sul diritto allo studio, sulla formazione iniziale e l’accesso al ruolo degli insegnanti.

 Ho letto tante email, appassionate, deluse, propositive, critiche. Mi hanno aiutato a riflettere, vi sono grato. Leggerò le Vostre risposte se avrete tempo e voglia di confrontarvi. Da subito posso fare chiarezza su alcune voci false circolate in queste settimane:

– Le aziende non hanno alcun ruolo nei consigli di Istituto;

– I giorni di vacanza non si toccano:

– Nessuno può essere licenziato dopo tre anni;

– Il preside non può chiamare la sua amica/amico, ma sceglie tra vincitori di concorso, in un ambito territoriale ristretto.

 C'è un Paese, l'Italia, che sta ripartendo. Con tutti i nostri limiti abbiamo l'occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri figli. Sciuparla sarebbe un errore. Conosco per esperienza di padre, di marito, di studente l'orgoglio che vi anima, la tenacia che vi sorregge, la professionalità che vi caratterizza. Mentre scrivo sul computer scorrono nella mente i volti e i nomi dei professori che mi hanno accompagnato come credo accada spesso a ciascuno di voi: le storie di chi all'elementare Rodari, alla media Papini, al Liceo Dante si è preso cura della formazione mia e dei miei compagni di classe. Un professore collabora alla creazione della libertà di una persona: è veramente una grande responsabilità. Vi chiedo di fare ancora di più: darci una mano a restituire speranza al nostro Paese, discutendo nel merito del futuro della nostra scuola. Il nostro progetto non è “prendere o lasciare” e siamo pronti a discutere. Ma facciamolo nel merito, senza la paura di cambiare. L'Italia è più forte anche delle nostre paure.

Aspetto le Vostre considerazioni.

Intanto, buon lavoro in queste settimane conclusive dell'anno scolastico.

Molto cordialmente, 

Matteo Renzi

matteo@governo.it

 
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Lettera smontata

Post n°3471 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "La Tecnica della Scuola"


Come ti smonto la letterina di Renzi


Marco Barone

Tra lettere e video, Renzi, prova a difendere l'indifendibile, la buona scuola azienda 

Il 5 agosto del 2011, arrivava la nota letterina della BCE, in uno dei suoi passaggi si leggeva: “Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione)”. 
L'attuale Presidente del Consiglio, al Sole 24 ore, e correva il 26 ottobre del 2011, dichiarava: “Mi ritrovo nella lettera della Bce”. E questo lo abbiamo ben visto, Jobs Act docet. E lo vediamo ora nella riforma della buona scuola “azienda”.
Cosa chiedeva la BCE? Capacità di assecondare le esigenze delle imprese, performance, flessibilità, efficienza, efficacia. Il tutto è presente, in modo devastante, in questa riforma. Ora, dopo lo sciopero, probabilmente sorprendente per il Governo,questo non sa più cosa fare per spiegare le proprie ragioni. Forse non hanno compreso che le loro ragioni, per il popolo della scuola, sono semplicemente un torto, un torto che viene respinto. Ma il governo insiste e persiste.
Un video di diversi minuti, con una lavagna ed un gesso, in questo caso non rottamata, che sa di inverosimile, eppure è successo. A questo si aggiunge la letterina, che qualcuno ha suggerito al Governo di far pervenire dopo lo sciopero del 5 e 12 maggio, altrimenti sarebbe stata una ingerenza incredibile volta a colpire il diritto di sciopero e le prerogative sindacali, che non sono proprietarie della scuola, ma raccolgono le miriadi istanze del mondo della scuola. Quella scuola che ha detto no alla riforma che vorrebbero approvare, che continua a dire no e che dirà no, semplicemente perchè è stata capita, compresa e rifiutata. Perchè scuola azienda? Ripropongo qui un piccolo e conciso esempio che ben spiega come funziona il mondo del lavoro nel settore privato. 
Il piano industriale, definito anche business plan, è il documento più importante per l'azienda, con il quale, sia dal punto di vista qualitativo, che quantitativo, si definiscono le strategie competitive dell'azienda, gli scopi, gli obiettivi strategici, per vendere il proprio prodotto, attirare clientela ed incrementare il profitto. I piani industriali, di norma, hanno una durata non inferiore ai tre anni e non superiori ai cinque anni, ma la maggior parte hanno durata triennale. Una volta definito il piano industriale, chiaramente l'azienda dovrà adeguare il proprio organico, che dovrà essere funzionale a soddisfare gli obiettivi come definiti nel piano industriale. Il personale verrà assunto, od a termine, od a tempo indeterminato, attingendo principalmente dal territorio, dagli uffici di collocamento territoriale od attingendo dalle note agenzie di somministrazione, anche perché il legame con il territorio è fondamentale.
Ebbene, tutto ciò ricorda qualcosa? Andando a leggere la riforma sulla #buonascuola, le analogie tra piano triennale, organico funzionale, ed albo territoriale, con tutto quello che ora ho sinteticamente enunciato sono incredibilmente consistenti. Le scuole diventeranno aziende, funzioneranno come le aziende, con parole d'ordine chiare, quali produttività, efficienza, competitività, profitto, meritocrazia funzionale alla concorrenza per sfornare non più cittadini, ma lavoratori . 
Renzi nella sua letterina scrive che “la scuola è il punto di partenza di tutto”.
Ed ha ragione. E' il punto di partenza di un nuovo processo generazionale che si vuole plasmare. Le generazioni che verranno si dovranno ritrovare nell'unica ideologia dominante, quella del capitalismo, il resto dovrà essere spazzato via. E' questo il punto nodale della questione. Scrive che assumeranno oltre 100 mila precari, senza spiegare il come, a quali condizioni, ora ben note.
Ma la cosa incredibile è quando scrive: “Ovviamente chi non rientra nell'elenco si lamenta, quelli del TFA non condividono l'inclusione degli idonei del 2012, quelli della GAE chiedono di capire i tempi, quelli del PAS fanno sentire la propria voce. Tutto legittimo e comprensibile. (...)”.
Cioè per anni lo Stato  ha costretto migliaia di migliaia di persone ad intraprendere una miriade di percorsi, costosi, anzi costosissimi, per entrare nel mondo della scuola, ed ora cosa ti dicono? Mi dispiace, puoi anche lamentarti, ma è così che funziona il gioco. Riprova praticamente nella prossima vita.  Dice che daranno più soldi agli insegnanti. Quanti soldi hanno perso gli insegnanti con il blocco del contratto? Degli scatti di anzianità? Cosa sono 500 euro per la formazione annui? Rispetto a quello che hanno perso? Nulla. Ed i 200 milioni da non distribuire a pioggia, in modo equo, non sia mai, una miseria che si contenderanno in pochi nell'ottica della competizione. Una gara, con dei vincitori, e sconfitti. Ma qualcuno potrà spiegare a questi signori che la scuola è una cosa seria e non un gioco da tavolo? 
Si scrive che si educano cittadini, non solo lavoratori. 
Come, con l'alfabetizzazione all'autoimprenditorialità? Con le competenze? Con il curriculum? Con la standardizzazione dell'Invalsi? 
Poi, il tocco di classe. Ecco alcune menzogne che lui dice non essere corrispondenti al vero. 

Le aziende non hanno alcun ruolo nei consigli di Istituto. 
Falso. Il Piano triennale è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Il coinvolgimento con le aziende è inevitabile. 

I giorni di vacanza non si toccano
Nel testo del disegno di legge si scrive che “ Nei periodi di sospensione dell’attività didattica, le istituzioni scolastiche e gli enti locali, anche in collaborazione con le famiglie interessate, le realtà associative del territorio e del terzo settore, promuovono attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgersi presso gli edifici scolastici “. Non è escluso che i docenti degli edifici interessati possano essere coinvolti da tale processo. 

Nessuno può essere licenziato dopo tre anni.
E quando finisce il periodo dei tre anni dove andranno collocati i docenti ex precari,entrati in un ruolo ultra-flessibile? Se non troveranno posto negli albi territoriali? Cambieranno amministrazione? Faranno mobilità volontaria? Andranno in eccedenza? 

Il preside non può chiamare la sua amica/amico, ma sceglie tra vincitori di concorso, in un ambito territoriale ristretto.
Beh premesso che non si può dire a priori se chi è collocato nell'albo sia amico o meno di quel Ds, la norma nella buona scuola dice che “il dirigente, per la copertura dei posti dell’istituzione scolastica, propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti. Il dirigente scolastico può utilizzare il personale docente in classi di concorso diverse da quelle per le quali è abilitato, purché possegga titoli di studio, validi per l’insegnamento della disciplina, percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire.”
Più chiara di così, si muore d'ignoranza o cattiva, anzi pessima fede.

 

 
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Videomessaggio Renzi

Post n°3470 pubblicato il 14 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "La Tecnica della Scuola"


Videomessaggio di Renzi: convincente o irritante?


Reginaldo Palermo

Il videomessaggio può aver colpito tanti che non conoscono in modo analitico i problemi del sistema scolastico: parlare di 4 miliardi stanziati per l'edilizia scolastica e di 100mila assunzioni fa certamente colpo; ma chi conosce i problemi dall'interno sa bene che le questioni sono molto più complesse.

Decifrare il vero significato (e le possibili conseguenze) del video-messaggio di Renzi non è propriamente facile.
Intanto bisognerebbe capire a chi intende rivolgersi il premier. 
Certamente non si rivolge solo ai docenti  che sono ormai talmente esasperati che difficilmente si accontenteranno della card-school da 500 euro spendibili per libri, musei e spettacoli teatrali.
E neppure si rivolge ai sindacati che proprio nelle ultime ore hanno iniziato addirittura a parlare di blocco degli scrutini e non sembrano molto disponbili a farsi "intenerire" dal gessetti e dalla lavagna di Renzi ("Il video non convince" ha già dichiarato Di Meglio della Fgu-Gilda).
Il discorso del Presidente del Consiglio sembra piuttosto indirizzato al cittadino comune che, non conoscendo tutti la complessità dei problemi del nostro sistema scolastico, può rimanere colpito dai dati sciorinati dal Presidente.
D'altronde chi sente parlare di 4 miliardi stanziati per l'edilizia scolastica cosa dovrebbe mai dire se non "ottima cosa, era ora"?  Peccato che pochi sanno che a tutt'oggi non sono ancora stati spesi completamente neppure i 150milioni di euro previsti dal "decreto Carrozza" del settembre 2013, a causa delle solite lungaggini burocratiche tipiche del nostro Paese (e allora, quanti anni ci vorranno per spendere una cifra  25 volte superiore?).
Riprendendo una frase pronunciata da Renzi nel corso del videomessaggio ("dobbiamo tornare ad essere un super-potenza culturale") i parlamentari del M5S sottolineano che “per essere una super potenza culturale serve prima di tutto una cosa: investimenti mentre il nostro è nettamente al di sotto della media europea per la percentuale di Pil destinata all’istruzione (3,7% contro più del 5%), e il Governo, nel Def, per il prossimo quinquennio prevede di ridurre ulteriormente questa quota".
Renzi ha ricordato anche il piano delle assunzioni dimenticando anche in questo caso qualche piccolo particolare, per esempio non ha detto che i docenti che entreranno in ruolo a partire da settembre avranno un contratto economico molto più svantaggioso rispetto a quello dei docenti già in servizio e saranno titolari non più in una scuola bensì su una rete di scuole (forse alle famiglie bisognerebbe anche far presente che in tal modo la continuità didattica sarà meno garantita rispetto ad oggi).
Insomma, a noi pare che il Presidente del Consiglio abbia parlato ai cittadini (alle famiglie che hanno figli a scuola, in particolare) nel tentativo di suscitare l'idea che i docenti stanno sbagliando ad opporsi al disegno di legge pensato per migliorare la scuola. 
Valutare tutte le possibili conseguenze del video-messaggio è difficile, ma - se dobbiamo giudicare dalle prime reazioni che stanno circolando in rete - abbiamo l'impressione che - per chi sta nel mondo della scuola - il discorso sia risultato più irritante che convincente.

 
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Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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