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Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 15/07/2014

 

Riforme

Post n°2921 pubblicato il 15 Luglio 2014 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforme

Da “ItaliaOggi”


Riforme, se pagano i supplenti


Gli effetti delle modifiche annunciate da Viale Trastevere colpiscono anche i prof di ruolo. Meno posti disponibili con il riutilizzo degli esuberi

Sandra Cardi

Cancellazione delle supplenze brevi, taglio di un anno di scuola alle superiori, decontrattualizzazione del rapporto di lavoro. Sono questi i profili su cui stanno lavorando i tecnici del ministero dell'istruzione, in vista di quel pacchetto scuola su cui la decisione politica non è stata ancora presa.

Non si sa ancora quale misura entrerà e quale sarà la forma degli atti normativi dei vari provvedimenti. E, nel caso in cui si faranno effettivamente dei tagli di spesa, se questi andranno a finanziare la riduzione del debito pubblico oppure l'insegnamento di materie aggiuntive. Sull'aumento dell'orario di servizio, con tutti i distinguo fatti dal sottosegretario Roberto Reggi (si veda ItaliaOggi di martedì scorso), sembra che il governo abbia intenzione di prendere tempo.

Tra le varie opzioni in campo, quella di cancellare gradualmente le graduatorie di istituto di terza fascia. E di imporre ai docenti interni di farsi carico delle supplenze. Per fare questo, però, sarebbe necessario istituire lo straordinario obbligatorio. Ma qui la strada è tutta in salita. La Corte di giustizia europea, infatti, è costante nel ritenere che lo straordinario non possa essere preteso dal datore di lavoro se nel contratto di lavoro non ci sono clausole in tal senso. E poi lo straordinario bisogna pagarlo. A meno che non si imponga ai docenti, per legge, l'aumento delle ore di lavoro a parità di retribuzione. Ipotesi che comporterebbe la decontrattualizzazione della materia,

Tra i capitoli del pacchetto riforma, figura il taglio dell'ultimo anno alle superiori. Che consentirebbe al governo di azzerare la spesa per le sostituzioni in quel segmento di scuola e di pagare l'incremento dello studio di altre discipline negli anni precedenti. Gli esuberi che ne seguirebbero determinerebbero l'aumento esponenziale delle cosiddette ore a disposizione. E quindi, il 20% dei docenti delle superiori si vedrebbe, per così dire, degradato da titolare a tappabuchi.

In più, diminuendo il numero delle cattedre, diminuirebbe anche il numero delle supplenze annuali e temporanee fino al termine delle lezioni.

Infine, c'è la cancellazione della terza fascia delle graduatorie di istituto. E cioè la fascia dove vengono inclusi gli aspiranti docenti laureati, ma sprovvisti di abilitazione. Ipotesi che, di per sé, non determinerebbe alcun risparmio. La spesa, infatti, deriva dalle supplenze e non dalla tipologia di graduatoria da dove vengono attinti i supplenti. Quanto alla gestione e organizzazione degli effetti dei tagli, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la patata bollente verrebbe scaricata sui dirigenti scolastici. Che a quanto pare dovranno fare i conti con un'ulteriore difficoltà.

Per tagliare la spesa delle sostituzioni, infatti, il ministero dell'istruzione starebbe valutando l'ipotesi di reintrodurre il divieto di assumere supplenti per le assenze inferiori a 15 giorni. Ciò comporterebbe, inevitabilmente, un aumento esponenziale del fenomeno deteriore dello smistamento in altre classi, un po' per parte, degli alunni delle classi dove il titolare è assente. 

 
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Decreto Madia

Post n°2920 pubblicato il 15 Luglio 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


Decreto Madia. M5S presenta emendamenti piano qennale immissioni e rinnovo contratto


 

red - Presentato dai deputati del Movimento 5 Stelle un emendamento che istituisce un piano quinquennale di immissioni in ruolo per gli anni 2015-20. Nonché un emendamento che attivi una specifica sessione negoziale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per il triennio 2015-18. Ricordiamo che il contratto è bloccato dal 2009.

Il testo dell'emendamento per il piano quinquennale

1.Al fine di contrastare il fenomeno del precariato scolastico e di conferire il maggior grado possibile di certezza nella pianificazione degli organici della scuola, in esito a una specifica sessione negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della scuola, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, nell'ambito delle risorse rese disponibili per effetto della predetta sessione negoziale, è definito un piano quinquennale per l'assunzione a tempo indeterminato del personale docente, per gli anni 2015-2020, che abbia conseguito o consegua nel corso del quinquennio in questione titoli abilitanti e nel contempo abbia maturato o maturi almeno tre annualità complessive di servizio, ovvero che abbia superato o superi le procedure pubbliche a, dell’università, della ricerca, dell’AFAM e dei diritti costituzionali che essi rappresentano. In molte province si terranno presidi organizzati dal nostro sindacato».La partecipazione della Cgil concorsuali, (tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale e degli effetti del processo di riforma previsto dall'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112. convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, fatto salvo quanto previsto in relazione all'articolo 2, comma 414, della legge 24 dicembre 2007, n. 244).

2. Il piano è annualmente verificato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della finzione pubblica, ai fini di eventuali rimodulazioni che si dovessero rendere necessarie, fermo restando il regime autorizzatorio in materia di assunzioni di cui all'articolo 39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni.

3. Agli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per lo sviluppo e la coesione, così rinominato dall'articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88.

4. Entro 60 giorni dall'approvazione della presente legge il Ministero dell'economia e finanze-Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e autorizzato ad emanare con propri decreti dirigenziali, disposizioni per modificare la misura del prelievo erariale unico attualmente applicato sui giochi ed eventuali addizionali, nonché la percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita al fine di conseguire un maggior gettito per gli anni 2015 e 2016 non inferiore a 300 milioni di euro.
14. 04. Chimienti, Ciprini, Tripiedi, Cominardi, Nesci, Dieni, Baldassarre, Bechis, Rizzetto, Rostellato.

Il testo dell'emendamento per il rinnovo contrattuale

1. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da emanarsi entro e non oltre il 31 dicembre 2014, su proposta del Ministro dell'Istruzione, in accordo con il Ministro della Pubblica Amministrazione e con il Ministro del Lavoro, sentite le organizzazioni sindacali e l'ARAN, viene attivata una specifica sessione negoziale, ai sensi dell'articolo 8, comma 14, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. finalizzata al rinnovo del contratto collettivo nazionale del personale del comparto scuola per il triennio 2015-2018, con riferimento alla parte economica ed alla parte giuridica.
14. 03. Chimienti, Ciprini, Lombardi, Dieni, Tripiedi, Cominardi, Nesci, Baldassarre, Bechis, Rizzetto, Rostellato.

 

 
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Patto per la scuola

Post n°2919 pubblicato il 15 Luglio 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “Il Sole 24 ore”


Patto per la scuola di Forza Italia: in classe solo chi è in grado di insegnare

 

Il patto con la scuola che propone Forza Italia al governo é anche «un patto che si rivolge a tutte le forze politiche, alle famiglie e agli studenti». Lo ha detto la deputata di Elena Centemero,responsabile Scuola e università di Forza Italia alla presentazione alla Camera del "Patto con la scuola" che il partito di Berlusconi consegnerà al ministro Giannini. L'obiettivo del patto, spiega una nota, «é creare un'ampia alleanza orientata alla qualità della formazione, all'innovazione, alla valorizzazione di docenti e dirigenti e all'introduzione del costo standard». Alla conferenza stampa il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, auspica sul tema «una convergenza più ampia possibile tra le forze politiche».

In classe solo chi è in grado di insegnare
«Noi chiediamo la centralità della scuola e degli studenti attraverso l'autonomia e il costo standard che é un principio fondamentale per liberare risorse da investire nelle scuole. Chiediamo anche che ai docenti venga riconosciuto un ruolo attraverso una carriera che non può prescindere dalla valutazione e anche un cambiamento di quello che é la formazione iniziale dei docenti. Il principio che ci deve guidare é che va in classe solo chi é capace di insegnare», ha detto. «Accanto a questo - ha detto Centemero - abbiamo altri temi importanti come quelli del ministero che deve diventare non un centro burocratico, ma un centro amministrativo in senso pieno: deve anche controllare e monitorare».

Le proposte
Tra le proposte indirizzate al ministro dell'Istruzione e che verranno sottoposte a una consultazione online, un rimodulamento dei finanziamenti per l'autonomia scolastica; modifiche al testo unico per bandire un concorso ogni due anni; l'introduzione di una laurea magistrale per l'insegnamento e la differenziazione dello stato giuridico dei docenti.


 
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Quota 96

Post n°2918 pubblicato il 15 Luglio 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


Quota 96’, l’ancora di salvataggio è il D.L. di riforma PA: c’è la copertura


Abbiamo finalmente l'occasione per risolvere la questione degli "insegnanti rimasti 'intrappolati' nella scuola", a cui è stata negata la possibilità di andare in pensione per "un errore del governo Monti", ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd)

Alessandro Giuliani

Abbiamo finalmente l'occasione per risolvere la questione degli "insegnanti rimasti 'intrappolati' nella scuola", a cui è stata negata la possibilità di andare in pensione per "un errore del governo Monti", ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd). Boom di emendamenti al decreto: tra le 1.850 proposte di modifica ci sono anche la 'consultazione preventiva' in caso di mobilità obbligatoria e la richiesta di non intaccare i permessi sindacali, che vanno distinti dai distacchi.

Buone notizie per i 4mila ‘Quota 96’: dalla messa a punto degli emendamenti al decreto legge di riforma della Pubblica amministrazione, che ha totalizzato circa 1.850 proposte di modifica, molte delle quali della maggioranza, esce rafforzato il via libera al pensionamento. Perché stavolta ci sarebbero pure le coperture economiche (servono oltre 400 milioni di euro e poi a crescere fino al 2017). Abbiamo finalmente l'occasione per risolvere la questione degli "insegnanti rimasti 'intrappolati' nella scuola", a cui è stata negata la possibilità di andare in pensione per "un errore del governo Monti", ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd).

Altre novità che giungono dagli emendamenti toccherebbero anche la mobilità obbligatoria per i dipendenti pubblici, che verrebbe “addolcita” dall’introduzione di una 'consultazione preventiva con i sindacati': per Damiano si tratterebbe di un passaggio importante: "L'indicazione del raggio dei 50 chilometri è omogenea rispetto a quanto accade nel lavoro privato, ma va chiarito che il lavoratore può avvalersi del proprio rappresentante sindacale".

Ci sarebbero anche richieste di modifica sui permessi sindacali: sempre secondo l'ex ministro del Lavoro bisognerebbe infatti distinguere tra permessi sindacali, che non dovrebbero "essere intaccati", o meglio non andrebbero dimezzati, e distacchi, che invece meritano "un discorso a parte", ricadendo sulla fiscalità generale.

Complessivamente, gli interventi richiesti riguarderebbero tutto lo spettro coperto dal decreto legge uscito dal consiglio dei ministri il mese scorso Centinaia sono gli emendamenti firmati dalle opposizioni (circa 300 dal M5s e altrettanti da Fi). I Cinque Stelle puntano soprattutto a porre dei limiti alla mobilità e a rafforzare la parte sull'anticorruzione. Non mancherebbero emendamenti a firma del Governo, con lo stanziamento di risorse per i prepensionamenti di giornalisti in aziende sotto stato di crisi.

Il 14 luglio la messa a punto degli emendamenti è andata avanti per tutta la giornata, un lavoro intenso per arrivare pronti davanti alla commissione Affari costituzionali di Montecitorio. Martedì 15 luglio si procederà prima con le dichiarazioni di inammissibilità, che aiuteranno a sfoltire la matassa, con l'obiettivo, fa sapere il presidente della commissione Francesco Paolo Sisto (Fi), di "iniziare a votare già domani sera". D'altra parte martedì 22 il testo è atteso in Aula, quindi la commissione avrà un bel da fare per licenziare il testo entro i tempi. Ma Sisto manifesta tranquillità: "Gestiremo la situazione come al solito, non ci spaventa. Anche se fossero stati 3.000 ce l'avremmo fatta lo stesso".

 
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Sit in precari

Post n°2917 pubblicato il 15 Luglio 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “Il Corriere della sera”


Miur, sit in dei precari: quest’anno ci sarà anche la Cgil, ma non Cisl e Uil


La manifestazione è l’occasione per il sindacato guidato da Domenico Pantaleo di chiarire la propria posizione

Valentina Santarpia

E’ in programma per martedì mattina il sit-in del comitato dei precari davanti al ministero dell’Istruzione: una protesta rituale, che si ripete quasi tutti gli anni, che dà voce ai precari della scuola, soprattutto in vista delle nomine di settembre. Ma che quest’anno assume un significato un po’ particolare: a dare il proprio sostegno ai precari c’è infatti anche la Cgil, che spiega con un comunicato sul sito internet:«La FLC CGIL sarà in piazza Montecitorio il 15 luglio a sostenere il presidio indetto dai movimenti delle scuole, prima tappa di una stagione di mobilitazioni in difesa dei lavoratori della scuolè presto spiegata:l’occasione è quella giusta per mettere le mani avanti su alcuni punti del «piano scuola», che in realtà non esiste ancora ufficialmente, ma che -almeno per come è stato anticipato attraverso le indiscrezioni- sta sollevando un polverone.

Le 36 ore sul piatto

Uno, soprattutto, il punto contestato dai sindacati: e cioè l’ipotesi paventata di estendere l’orario di lavoro degli insegnanti da 18 a 36 ore, ampliando così il carico di lavoro dei docenti di ruolo e sottraendo invece ore ai supplenti. Nonostante il ministro Stefania Giannini abbia smentito che l’argomento sia all’ordine del giorno, la questione resta argomento di dibattito, e spina nel fianco per i sindacati degli insegnanti. I precari verranno supportati pure nella protesta pure dall’Anief: «Il giovane sindacato partecipa al sit-in e presenta la piattaforma per trovare una via d’uscita sui “nodi” reclutamento, apprendistato e carriera: assunzioni sui 100mila posti vacanti; sblocco del contratto per allineare le buste paga di base al costo dell’inflazione; obbligo formativo a 18 anni; riforma dell’apprendistato». 

 
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Prof

Post n°2916 pubblicato il 15 Luglio 2014 da fabiana.giallosole
 
Tag: Prof

Da “OrizzonteScuola”


Prof? Tutti al mare! Leggende metropolitane: i tre mesi di ferie dei docenti


 

di Mariella Gerardi - Un argomento attuale, quanto spinoso, rappresentato dalla questione delle ferie dei docenti delle scuole italiane e costituisce un tema che si ripropone ogni volta che si chiude l'anno scolastico.

Accade che il falso mito dei tre mesi di vacanze riaffiori nell'immaginario collettivo quando la scuola chiude i battenti, con i non addetti ai lavori che immaginano una scuola chiusa, senza attività, quindi con i docenti in vacanza.

Per sfatare questo falso mito è importante innanzitutto ricordare che in questi giorni i docenti stanno dando il massimo in lunghi e stressanti scrutini, in momenti di valutazione, esami di stato, attività che si protrarranno spesso sino a metà luglio. Siamo quasi a metà giugno e nessun docente è in ferie, quindi appare evidente quanto i luoghi comuni, in questa materia, abbondino.  Al corpo docente, inoltre, non è consentito, tranne in casi particolari, di usufruire di giorni di ferie durante le attività didattiche e questo rappresenta uno svantaggio che a sua volta si trasforma in un accumulo di ferie da concentrare alla fine dell'anno.

Volendo approfondire l'aspetto tecnico, che consentirà di capire come sia un falso mito quello dei tre mesi, è ovvio che i trentadue giorni più quattro di festività soppresse, come un qualsiasi impiegato comunale o un bancario, rappresentano circa un mese e mezzo di vacanze. Come dire, mentre i dipendenti di altre categorie diversificano le loro ferie in vari periodi dell'anno, i docenti sono costretti (è il termine più adatto) a fruirne necessariamente nel periodo estivo, quando non ci sono attivit? didattiche. In genere un piano ferie parte da metà luglio e termina prima della fine di agosto, quando si devono effettuare gli scrutini per chi ha avuto debiti formativi. Quindi l'oggetto del contendere è: cosa fa il docente sino al 15 luglio?

I docenti impegnati negli esami di stato, di fatto, lavorano, come e più di prima, mattina e spesso pomeriggio, tutti i giorni della settimana. I docenti di scuola dell?infanzia sono impegnati in attività didattica sino al 30 giugno. Gli altri docenti sono impegnati in varie attività di chiusura anno scolastico, scrutini, collegi docenti, dipartimenti, riunioni varie, sino al 30 giugno. Negli istituti superiori si attivano anche corsi di recupero per i debiti proprio in quelle due settimane e, se si considera che ogni anno oltre il 30% degli alunni termina con almeno un debito, è ovvio che buona parte dei docenti sono coinvolti in tali attività.

Ciò evidenzia come almeno fino alla metà di luglio il docente sia ancora impegnato in diverse attività. Alla luce di questi dati, dunque, i tre mesi di ferie si riducono ad un mese e mezzo; periodo, questo, che, detto francamente, appare necessario per il riposo fisico e mentale di professionisti che investono tutto l'anno le proprie energie nello svolgimento di un lavoro impegnativo, stressante e ricco di responsabilità.

C'è poi chi propone l'apertura delle scuole durante i mesi estivi, sostenendo che gli insegnanti potrebbero continuare il loro lavoro nei confronti, per esempio, di quegli alunni che hanno bisogno di attività di rinforzo. Si tratta, in pratica, di una vecchia idea che periodicamente viene riproposta e portata all'attenzione del Ministero dell'istruzione, ma che puntualmente non viene presa in considerazione per tutta una serie di motivi di ordine organizzativo. Tale proposta suscita non poche perplessità da parte del corpo docente che, ancora una volta, avverte la poca attenzione che viene rivolta alla categoria, decisamnte sottovalutata.


 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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