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Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 10/12/2014

 

Scuola

Post n°3080 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

 

Da "La Repubblica"


Scuola, molti i dubbi sul piano di assunzioni del governo


Le 148 mila immissioni in ruolo previste dal progetto dell'esecutivo presentano molte incognite. Problematiche messe in evidenza dalla sentenza della Corte di giustizia europea, dai tecnici del Senato, dalla pronuncia del Consiglio di stato

Salvo Intravaia

Piano di assunzioni dei precari della scuola in salita. Da più parti, le 148mila immissioni in ruolo contenute nella Buona scuola di Renzi sono messe in dubbio. E dopo quelli manifestati da sindacati e addetti ai lavori, anche i tecnici del Senato, che nei giorni scorsi si sono espressi sulla Legge di stabilità, avanzano perplessità sulla possibilità che il governo riesca a portare in porto l'assunzione di tutti i supplenti inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento entro il primo settembre del 2015. Le problematiche sul tappeto sono tantissime, a cominciare dalla recente sentenza della Corte di giustizia europea che condanna il nostro Paese per l'eccesso di incarichi a tempo determinato.

Per finire con la recentissima sentenza del Consiglio di stato che consente a coloro che hanno conseguito il diploma magistrale entro il 2002 di entrare, per il momento con riserva, nelle graduatorie ad esaurimento. E all'interno del Partito democratico si discute proprio di come dare attuazione al Piano contenuto nel programma di riforma presentato dal premier lo scorso 3 settembre. Insomma, che tutti gli inclusi - anche coloro che non hanno mai insegnato un solo giorno - vengano traghettati nel mondo della scuola fra qualche mese comincia ad essere messo in dubbio anche da diversi esponenti dei partiti di maggioranza. Del resto, la situazione del precariato scolastico nazionale è così complessa che pensare di risolverla con semplice un "colpo di spugna" è subito apparso come un azzardo.

Vediamo perché. Gli ultimi a sollevare consistenti dubbi sono i tecnici di Palazzo Madama. Il Piano Renzi stanzia per il 2015 un miliardo di euro e 3 miliardi a partire dal 2016 per assumere i supplenti delle graduatorie ad esaurimento e gli idonei degli ultimi concorsi a cattedra. Cifre che serviranno anche a riconoscere loro la "ricostruzione di carriera" per le supplenze effettuate finora. Ma gli esperti del Senato obiettano che, "per i profili di quantificazione e copertura, considerato che la Relazione tecnica riferisce espressamente che gli oneri si intendono, in parte, prioritariamente da correlare alla spesa da sostenersi anzitutto per il piano delle assunzioni ex novo da effettuare, nonché per far fronte alle ricostruzioni della carriera "economica" delle unità lavorative della scuola, di cui si prevede la stabilizzazione in ruolo", sia possibile quantificare la spesa.

E precisa che "occorre necessariamente segnalare che la medesima relazione tecnica non fornisce i necessari primi elementi circa la platea interessata dal piano assunzionale e i relativi dati concernenti l'anzianità media maturata dal medesimo personale nel servizio a tempo determinato. Ciò al fine di consentire almeno una prima valutazione, circa l'adeguatezza delle risorse stanziate nel fondo ad assicurarne la integrale copertura finanziaria, con la stima dei costi concernenti la ricostruzione di carriera cui avranno diritto coloro che saranno assunti per effetto della immissione in ruolo". In altre parole, non è possibile capire se i fondi stanziati dalla legge di stabilità per assumere i precari della scuola, anche se ingenti, basteranno. Ma non solo.  

"Sul punto va ad ogni modo segnalato che - continuano i tecnici del Senato - il dossier elaborato dal governo "La Buona Scuola" dato in consultazione ai cittadini reca una dettagliata indicazione della platea dei docenti che si intende stabilizzare e degli oneri che si rendono necessari a tal fine". "Va tuttavia ribadito - puntualizzano - che tal previsione dovrebbe essere riprodotta in una relazione tecnica certificata che rappresenta l'unico documento che può essere preso a riferimento dell'iter legislativo". Nel frattempo, l'Alta corte europea ha condannato l'Italia per l'abuso di contratti a tempo determinato nei confronti di supplenti nominati su posti liberi. Una sentenza che però riguarda anche il personale amministrativo, tecnici e ausiliario (Ata) della scuola che il Piano del governo non contempla.

Renzi e la sua squadra potrebbero essere costretti ad assumere decine di migliaia di precari Ata utilizzati per oltre 36 mesi in aggiunta ai 148mila promessi lo scorso settembre. Tra questi, però sono presenti un gran numero di inclusi che non hanno neppure un giorno di supplenza alle spalle. E' possibile definirli precari della scuola ed assumerli? E come dire loro, in caso contrario, che non se ne fa più nulla? Il risvolto della medaglia è anche rappresentato da un numero imprecisato - qualche migliaio - di supplenti d'istituto che insegnano da anni su posto vacante ma che non sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Per questi soggetti, che non rientrano nelle 148mila assunzioni previste dagli esperti del governo, la sentenza della Corte di giustizia europea prevede l'assunzione in ruolo o un megarisarcimento danni. Che fare?

E dulcis in fundo la sentenza del Consiglio di stato di tre giorni fa che riconosce ai diplomati magistrali entro il 2002 il diritto di entrare in graduatoria. Si tratterebbe di circa 50mila docenti - non previsti dalla Buona scuola - che andrebbero ad allungare le liste dei precari della scuola e che rientrerebbero a pieno titolo nel Piano di assunzioni previsto dal governo per cancellare la vergogna del precariato scolastico italiano. All'interno del Pd è in corso una riflessione sulla questione. "I fondi per assumere 148mila precari della scuola ci sono e le assunzioni verranno fatte", spiegano da via Sant'Andrea delle Fratte. Ma i 148mila in attesa potrebbero non essere tutti quelli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Potrebbero anche essere assunti Ata e supplenti che non sono inseriti nelle graduatorie ma che hanno lavorato ugualmente su posto vacante per più di tre anni.

 
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Italia

Post n°3079 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da fabiana.giallosole
 
Tag: Italia

 

Da"ItaliaOggi"

L'Italia fuori dai test Ocse-Pisa

La legge di Stabilità taglia i fondi e vieta le assunzioni


Emanuela Micucci

Se non arriveranno i fondi, sarà il primo anno che l'Invalsi non parteciperà alle indagini internazionali Ocse-Pisa. A lanciare l'allarme è la presidente dell'istituto nazionale di valutazione ,Anna Maria Ajello, nel corso della due giorni di convegno organizzata, la scorsa settimana a Roma, per il decennale delle prove Invalsi.

Lo fa ricordando le attività dell'Invalsi oltre l'annuale rivelazione degli apprendimenti degli studenti. Ma è l'urgenza del reintegro nella Legge di Stabilità 2015 delle risorse per l'istituto e per la stabilizzazione del suo personale, per due terzi precario, a segnare l'incontro.

Durante l'esame del provvedimento, infatti, la Commissione Bilancio della Camera ha stralciato il comma 24 dell'articolo 23 della Legge di Stabilità che prevedeva un finanziamento una tantum di 10 milioni di euro nel 2014 per l'Invalsi da utilizzare per strutturare il Sistema nazionale di valutazione secondo le linee guida della Buona Scuola. Una risorsa importante chiesta e ottenuta per stabilizzare i lavoratori precari dell'istituto: 62 dipendenti a tempo determinato su un totale di 93, la metà dei quali precaria da 14 anni. «Tutti indispensabili per lo svolgimento delle funzioni ordinarie di istituto», sottolinea Paolo Mazzoli, il direttore generale. Posti che entro il 31 dicembre saranno vacanti, salvo eventuale proroga di 4 mesi. Con lo stralcio del comma 24, infatti, sono saltati anche i commi 26 e 27, che autorizzavano l'Invalsi ad un piano «assunzionale straordinario» a copertura dei posti vacanti in pianta organica e in deroga ai vigenti vincoli in materia di facoltà di assunzioni. Con spese pari a 593.000 euro per il 2015 e 692.000 dal 2016, la cui copertura veniva effettuata dal correlativo prelievo dalla legge 440/97, il Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa. Risorse saltate e che si chiede vengano reintrodotte nell'esame della Legge di Stabilità in Senato.

«Finora l'Invalsi ha utilizzato i fondi europei – spiega Ajello- ma i Pon si possono utilizzare solo per progetti sperimentali, non per l'ordinamentale: sarebbe illegale». C'è un problema di risorse. «L'Italia spende – ricorda Attilio Oliva di Treelle – 50 miliardi per la scuola e solo 10 milioni di euro per l'Invalsi. In Inghilterra si spendono 130 milioni per l'Osced e altrettanti per i test nelle scuole, in Spagna 80-90 milioni, in Francia ci sono 3.000 ispettori. E' un segnale di allarme». E c'è un problema di personale. «In Olanda l'istituto di valutazione può contare su 700 lavoratori», insiste Ajello.

Rassicurazioni sono arrivate dal sottosegretario all'istruzione Davide Faraone sicuro dell'«impegno del Senato per reintegrare le risorse nella Legge di Stabilità», perché senza Invalsi e senza un sistema nazionale di valutazione «la Buona Scuola non ha senso, la riforma crolla». Il ruolo della valutazione, aggiunge, «è importantissimo» nel sistema scolastico, perché «non è una gara per certificare chi arriva prima, ma uno strumento utile per migliorare la situazione delle scuole del nostro Paese e per ridurre le differenze tra gli istituti».

Impegno confermato anche da Francesca Puglisi (Pd) della Commissione Cultura del Senato. In 10 anni «le prove sono migliorate, i tempi di restituzione dei risultati si sono accorciati e si è garantita la comparazione tra scuole con caratteristiche socio-economiche e territoriali simili», illustra Ajello ricordando che l'Invalsi è impegnata in altre attività, come le ricerche sulla scuola dell'infanzia, e partecipa a tutte le rivelazioni internazionali.

 

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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