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 dove l’altro smette.

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sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 18/05/2015

 

ISTRUZIONE

Post n°3514 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

foto di Copdus Sassari.

 
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DDL

Post n°3513 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da “La Tecnica della Scuola”


DdL, tre giorni di protesta davanti alla Camera: "Renzi stai sereno, non molleremo"


Alessandro Giuliani

Si sono presentati anche con una lavagna, i manifestanti all’iniziativa voluta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda per ribadire il no alla riforma Renzi-Giannini: martedì 19 maggio si replica. E pure mercoledì 20, quando i lavoratori del Lazio potranno assistere all’assemblea pubblica usufruendo di tre ore di permesso. Una studentessa: sul blocco degli scrutini stiamo al fianco degli insegnanti.

Si sono presentati davanti alla Camera con una lavagna, simile a quella utilizzata qualche giorno fa dal premier Renzi nel corso di un video-messaggio sulla riforma, i manifestanti contro il ddl 2994 sulla Buona Scuola, in via di approvazione proprio a Montecitorio. Come preannunciato nello scorso week end, l’iniziativa è stata voluta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda proseguirà anche martedì 19 maggio. E pure il giorno dopo, quando è atteso il sì finale al provvedimento.

Assieme a docenti, Ata e sindacalisti, che per l’occasione hanno coniato lo slogan "Riformiamo la scuola ma riformiamola insieme", si sono presentati in piazza anche alcuni deputati del Movimento Cinque Stelle: "in Aula il dibattito è soffocato - ha spiegato la ‘grillina’ Simone Valente - e i tempi sono contingentati. Il M5S ha ancora 18 minuti a disposizione per intervenire sugli articoli ancora da esaminare. Pensiamo che prima di tutto si debbano mobilitare i cittadini in difesa della scuola pubblica. Per questo li sosteniamo e lo faremo anche domani perché questo provvedimento venga ritirato".

 Tra i manifestanti, c’era anche qualche democratico del Pd che si oppone al ddl Renzi-Giannini, tra cui sembra anche l’ex ministro dell’Economia Stefano Fassina (che nei giorni scorsi ha dichiarato di voler lasciare il partito di maggioranza qualora il ddl non venga radicalmente cambiato): "sono importanti le mobilitazioni, non bisogna rassegnarsi - ha detto Fassina - c'è anche il passaggio al Senato dove ripresenteremo gli emendamenti contro il potere ai presidi di chiamare gli insegnanti e per un piano di assunzioni dei precari e per cancellare le nuove norme sul 5 per mille. Oggi alcuni di noi in Aula hanno chiesto le dimissioni del ministro Giannini perchè è inaccettabile che continui a offendere gli insegnanti dopo il grande sciopero della settimana scorsa".

I manifestanti hanno parlato anche con Nicola Fratoianni di Sel. In piazza sventolano le bandiere di Cgil Cisl, Uil, Gilda e Snals. "Il 18, il 19 e il 20 faremo nuove mobilitazioni contro il ddl scuola - ha annunciato una studentessa - chiediamo di procedere con il blocco degli scrutini, saremo al fianco degli insegnanti".

"A parlare - ha scritto Tmnews - sono soprattutto i professori, uno di loro sale sul palco e attacca il "governo antidemocratico" di Renzi che ormai "si relaziona con una indistinta massa generica di sudditi: questo è il senso del video di Renzi, non c'era bisogno di mandarci una mail le nostre opinioni le sapeva già". Ma ci sono critiche anche nei confronti delle forze di opposizione: "I parlamentari dovevano fare ostruzionismo non ci interessano gli emendamenti di Fassina o di altri, dovevano sfiduciare il governo, questo governo va mandato a casa, noi lo abbiamo sfiduciato con la piazza e con lo sciopero, dobbiamo farci sentire e riempire questa piazza fra due giorni" quando ci sarà il voto finale sul ddl: "chiudiamo le scuole e veniamo qui a farci sentire e visto che hanno paura dello sciopero degli scrutini è quello che dobbiamo fare, insieme ai genitori e agli studenti. Poi dobbiamo chiedere lo sciopero generale a tutti i sindacati contro questo governo". Lo slogan è 'Renzi stai sereno, non molleremo'".

Per mercoledì, quando a metà giornata prenderanno il via i voti per il sì definitivo della Camera sul provvedimento di riforma, sempre i sindacati maggiori della scuola hanno organizzati un’assemblea pubblica di tutti i lavoratori della scuola di Roma e del Lazio, che potranno usufruire di tre ore di permesso sindacale corrispondenti alle prime tre ore di lezione: un tentativo evidente per portare più lavoratori possibili a gridare il dissenso contro il via libera al ddl da parte del primo ramo del Parlamento.

 

 
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Riforma

Post n°3512 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da “OrizzonteScuola”


Riforma. Poteri preside, approvato art.9: sceglieranno docenti per incarichi triennali e i collaboratori


di redazione


L'aula della Camera ha approvato con 214 voti a favore e 100 contrari l'articolo 9 del ddl Scuola su competenze del dirigente scolastico.

Tra le maggiori novità sull'articolo 9 apportate dall'aula della Camera quella che prevede che il dirigente scolastico, nel conferire gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento "è tenuto a dichiarare l'assenza di cause di incompatibilità derivanti da rapporti di parentela o affinità entro il secondo grado con i docenti iscritti nel relativo ambito territoriale". (vedi DDL Scuola. Presidi non potranno conferire incarichi a prof. parenti. Riscritto comma su trasparenza incarichi triennali )

Un altro emendamento approvato nell'aula della Camera prevede che "per il triennio 2016-2018 possono essere attribuiti incarichi temporanei di livello dirigenziale non generale di durata non superiore a tre anni per le funzioni ispettive".

Viene previsto che tali incarichi "possono essere conferiti, nell'ambito della dotazione organica dei dirigenti tecnici in servizio presso il ministero dell'Istruzione anche in deroga, per il periodo di durata di detti incarichi, alle percentuali ivi previste per i dirigenti di seconda fascia".

Viene quindi autorizzata "la spesa nel limite massimo di 7 milioni di euro per ciascun anno del triennio" e previsto che la percentuale del 10% della dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla prima fascia "per i dirigenti tecnici in servizio presso il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, è rideterminata, nell'ambito della relativa dotazione organica, per il triennio 2016-2018 in misura corrispondente ad una maggiore spesa non superiore a 7 milioni di euro per ciascun anno".

Docenti potranno autocandidarsi, scelta rimane a Presidi

La scelta dei docenti a cui attribuire gli incarichi rimarrà in capo al solo dirigente scolastico, ma i professori potranno inviare la propria candidatura. Il dirigente, per la copertura dei posti della scuola 'propone' gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti.

Il preside potrà quindi utilizzare i professori in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, "purché possegga titoli di studio, percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire".

La proposta di incarico dovrà avvenire sulla base di questi criteri:

  • durata triennale e rinnovabile per ulteriori cicli triennali;
  • "conferimento degli incarichi con modalità che valorizzino il curriculum, le esperienze e le competenze professionali, anche attraverso lo svolgimento di colloqui";
  • trasparenza e pubblicità degli incarichi conferiti e dei curricula dei docenti attraverso la pubblicazione sul sito internet della scuola.

Assegnazione e accettazione dell'incarico

L'incarico è conferito con l'accettazione della proposta da parte del docente. Nel caso di più proposte, il docente effettua la propria opzione fra quelle ricevute, fermo restando l'obbligo di accettarne almeno una. In caso di inerzia dei dirigenti scolastici nella individuazione dei docenti, sarà l'Ufficio scolastico regionale a provvede ad assegnarli d'ufficio alle istituzioni scolastiche. Lo stesso Usr provvederà a conferire l'incarico ai docenti non destinatari di alcuna proposta.

Incarichi triennali. Trasparenza sui criteri

L'incarico dato ai docenti di ruolo dal dirigente scolastico avrà "durata triennale, rinnovabile, in coerenza con il piano di offerta formativa". Nella proposta di incarico del Ds verranno "valorizzati il curriculum, le esperienze e le competenze professionali e possono essere svolti colloqui". Sarà inoltre "assicurata trasparenza e pubblicità dei criteri adottati, degli incarichi conferiti e dei curricula dei docenti attraverso la pubblicazione sul sito internet dell'istituzione scolastica".

Supplenze fino a 10 giorni

Per quanto riguarda le supplenze, sarà sempre il dirigente a effettuare le sostituzioni dei docenti assenti - fino a 10 giorni - con personale dell'organico dell'autonomia che, "se impiegato in gradi di istruzione inferiore, conserva il trattamento stipendiale del grado d'istruzione di appartenenza".

In staff preside fino 10% docenti

I dirigenti scolastici potranno individuare fino al 10% di docenti che lo "coadiuvano" nel supporto organizzativo e didattico dell'istituzione scolastica. I docenti individuati costituiscono lo staff del dirigente Scolastico.

Più risorse per stipendi Dirigenti Scolastici

MLN Aumento delle risorse del fondo unico nazionale per la retribuzione della posizione, fissa e variabile, e della retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici. Con una modifica la commissione ha deciso che per quest'anno il Fondo dovrà essere incrementato di 46 milioni di euro (invece che 12 milioni, come prevede ora dal testo) e che queste risorse siano utilizzate per il triennio scolastico passato (da 2012 al 2015). E ancora: altri 14 milioni (invece che 12) vengono stanziati per l'anno scolastico 2015/2016 e 36 milioni di euro all'anno a partire dal 2016

Tutto sulla Buona Scuola

La diretta

 

 
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DDL

Post n°3511 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da “La Tecnica della Scuola”



DdL, il mea culpa di Renzi c'è stato ma non servirà


Sul video-messaggio del 13 maggio ammette: "mia moglie con un sms immediato mi ha detto che su "umanista" ho sbagliato". Il merito e la valutazione vanno introdotti, anche se in qualche professore c’è ancora l'idea di mantenere la filosofia del 6 a tutti i costi. Blocco scrutini? Non è un bell'esempio di educazione civica. Insomma, il passo indietro del premier c'è stato. Ma su contenuti marginali.


Alessandro Giuliani

Il premier si assume tutte le responsabilità sulla riforma della scuola, che hanno collaborato ad esasperare la situazione e ad aumentare i mugugni della piazza: "ci sono stati errori di comunicazione per colpa mia" ma il governo è pronto a continuare a dialogare, ha detto Renzi nel corso dell'Arena di Giletti (Rai Uno).

Come già indicato in un altro nostro articolo, il presidente del Consiglio ammette che "ci sono stati problemi di comunicazione e mi assumo la responsabilità". Conferma, poi, che il ddl ‘La Buona Scuola’ sarà approvato nelle Camere senza ricorrere alla fiducia dell’Aula. "Mentre sull'Italicun abbiamo messo la fiducia, con una forzatura rispetto alle altre forze politiche, sulla scuola non la mettiamo. E ribadisco: mettiamo più soldi sulla scuola che in passato e apriamo alla meritocrazia".

A proposito del video-messaggio di mercoledì scorso, 13 maggio, il premier rivela che il suo errore grammaticale non è sfuggito nemmeno alla prof di “casa”: "sì, mia moglie con un sms immediato mi ha detto che su "umanista" ho sbagliato", perché bisognava scrivere cultura umanistica.

Renzi, inevitabilmente, è stato poi sollecitato a dire la sua sul blocco degli scrutini proclamato dai Cobas e su cui potrebbero convogliare anche altri sindacati maggiori. "Non si gioca sulla pelle dei ragazzi. Noi siamo disponibili al confronto, deciderà il Parlamento, ma chi boicotta i test Invalsi" o chi "blocca gli scrutini" non fa un bell'esempio di educazione civica".

Per quanto riguarda la stagione della meritocrazia, invece, Renzi non ha dubbi: è giunta l’ora di introdurla. "Penso anche che in qualche professore ci sia ancora l'idea di mantenere la filosofia del 6 politico. Ma è finta la stagione del 6 politico. Dalle lettere che mi sono arrivate credo che la maggior parte dei professori sia pronta ad un sistema di valutazione".

Insomma, il passo indietro del premier c'è stato. Ma su contenuti marginali. Su quelli indicati dai sindacati e della "piazza", invece, i margini di trattativa appaiono minimi. A queste condizione, quindi, il muro contro muro con sindacati e corpo insegnante è destinato a continuare: i docenti, infatti, non accettaerano con serenità un sistema valutante, con influenze dirette sui premi economici annuali, gestito da un comitato di valutazione nel quale il preside continua ad avere un ruolo centrale

 
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Faraone

Post n°3510 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Faraone

Da “Corriere della sera”



Faraone: «Il blocco degli scrutini alla fine non ci sarà»


Si dice ottimista il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, pensa che il governo abbia imboccato la strada giusta.


Che farete, in caso di blocco degli scrutini, precetterete?
«Non si arriverà a tanto, sono convinto che la stragrande maggioranza degli insegnanti non seguirà questa logica». Si dice ottimista il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, pensa che il governo abbia imboccato la strada giusta.
Non ci sono solo i Cobas però: una mail su due, in risposta alla lettera di Renzi, è negativa.
«La stragrande maggioranza dei docenti è fatta di persone serie, con loro vogliamo dialogare e ascoltare, prendiamo indicazioni dalle loro critiche costruttive, quando entrano nel merito. A differenza dei Cobas o di quei sindacalisti che, pur di criticare ideologicamente la riforma, vorrebbero mettere in discussione l’anno scolastico».
Con i Cobas e altre sigle non volete dialogare?
«Non è che non vogliamo, è che non è possibile. Sono pregiudizialmente contrari».
Ma anche i tre sindacati confederali si aspettano modifiche.
«E noi ascoltiamo e interverremo mantenendo però invariato l’impianto della legge. Quello non lo vogliamo toccare. Nello specifico: fine della stagione del precariato e della supplentite, nella scuola si entra solo per concorso. Collegamento scuola-lavoro. Infine, principio di autonomia, perché è qui che c’è tutta la responsabilità, e il merito, di insegnanti e dirigenti scolastici».
I professori non vogliono un dirigente capo assoluto, temono logiche clientelari.
«Ma non ci saranno nuove infornate di presidi, i dirigenti sono quelli, abbiamo fiducia in loro, fanno un ottimo lavoro».
Assumerete 100 mila precari, poi 60 mila con concorso. E gli altri 120 mila?
«Non possiamo assumerli tutti subito, noi seguiremo le richieste delle scuole per cancellare le supplenze brevi e consentire la ripresa di tutte le attività formative aggiuntive».
E chi ha ottenuto l’abilitazione e rischia di perdere tutto?
«Io vedo la scuola come uno specchio che si è rotto. Ognuno pensa solo al proprio frammento. Bisogna invece rifare lo specchio. In passato sono stati fatti pasticci, ma che dovevamo fare, restare nella melma per la pace sociale? Ci voleva un governo che avesse il coraggio di chiudere quella stagione e ripartire da zero. A costo di prendersi insulti».

 
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Scuola

Post n°3509 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

Da "Corriere della sera"


Scuola, apertura sul ruolo dei presidi


Oggi la riforma torna in aula, le riunioni fino all’ultimo per definire le modifiche Renzi: «Pronto al confronto». I nodi: le schede di valutazione e i precari esclusi


Il ruolo del preside-sceriffo, le chance di assunzione per i precari, il merito dei docenti, che potrebbero essere giudicati (e quindi premiati) attraverso schede di valutazione. Eccoli i temi caldi della «Buona scuola» che arrivano oggi a Montecitorio. Dopo aver approvato i primi sette articoli (escluso il 6°), oggi è previsto il voto dell’articolo 8 (organico dell’autonomia), del 9 (competenze del dirigente), del 10 (il piano di assunzioni). Il premier Matteo Renzi, mentre proclama che «è finita la stagione del 6 politico» anche per gli insegnanti, aggiunge di essere «pronto al confronto» sul ruolo dei presidi. Fervono le riunioni per mettere a punto modifiche che accontentino le richieste della piazza del 5 maggio. L’ultima ci sarà stamattina alle 9.
Ma quali sono i punti critici? Sull’organico funzionale la battaglia si gioca sulle reti territoriali: che sono state trasformate già da regionali a provinciali. Ma «molti vorrebbero che i professori continuassero a girare in base a graduatorie e punteggi, mentre per noi è fondamentale che l’organico delle reti sia fissato per tre anni, per dare continuità didattica» spiega Simona Malpezzi (Pd).
Sul ruolo del dirigente scolastico, la partita è più complessa. La norma è già stata modificata. La valutazione del docente non sarà più fatta dal solo dirigente — come in una precedente versione del disegno di legge — ma insieme al Comitato di valutazione, composto da docenti, genitori e, nel caso delle superiori, anche da studenti. Questa modifica ha scatenato ulteriori proteste, per il timore che i prof severi venissero «bocciati» dagli studenti scansafatiche. «Ma il comitato stabilirà solo i criteri per giudicare i docenti» spiega l’onorevole Anna Ascani. E allora come saranno veramente dati i voti agli insegnanti? «In base ai progetti, ai risultati ottenuti dai ragazzi, al lavoro in team. Molti ci stanno chiedendo che vengano inserite anche delle schede di valutazione, da consegnare al comitato: non è detto che non siano introdotte dai decreti attuativi».
Se il dirigente valuta, lui da chi viene valutato, anche ai fini dell’aumento di stipendio? Nella nuova versione sono stati potenziati gli ispettori esterni. Ma significa che dagli attuali 60 si passa a 140, che in tre anni dovranno valutare l’operato di circa 7.500 presidi in tutta Italia.
L’altro tema è quello delle assunzioni. Acclarato che le graduatorie ad esaurimento non saranno esaurite (restano fuori prof di scuola primaria e infanzia), per i precari di II fascia — che hanno già ottenuto di poter continuare a lavorare anche se hanno più di 3 anni di servizio — si profila un’altra chance: lo sblocco del sostegno. C’è infatti l’ipotesi che i neo assunti siano liberi di scegliere tra sostegno e un’altra specializzazione: in questo caso si «libererebbero» nuovi posti per i precari di II fascia proprio sul sostegno.
Nodo da sciogliere anche sugli idonei del concorso 2012, che saranno assunti, ma probabilmente prima del concorso del 2016. Sarà deciso nelle prossime ore, così come la modifica del 5 per mille, che diventerà più «equo».
Valentina Santarpia

 
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Unità sindacale

Post n°3508 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


L'unità sindacale si è già liquefatta


Cisl-Scuola rompe il fronte che si era creato in occasione dello sciopero del 5 maggio.


Reginaldo Palermo


L'inedito "fronte" che si era creato in occasione dello sciopero del 5 maggio si sta già sgretolando, come peraltro era pressochè inevitabile: pensare che dallo Snals ai Cobas passando attraverso la Cgli, la Gilda e l'Unicobas possano essere tutti d'accordo sulle modalità di prosecuzione della "battaglia" contro il ddl sulla scuola fa parte più della fantapolitca che della realtà.
E infatti proprio poche ore fa la Cisl ha fatto sapere di non essere assolutamente disponibile a prendere in considerazione l'ipotesi di bloccare gli scrutini. Per dare maggior peso a questa decisione è uscita allo scoperto persino la segretaria nazionale Annamaria Furlan che ha dichiarato: "Nessuna sponda ai Cobas sul blocco degli scrutini, ma il governo deve rispettare l'impegno di dialogare con il sindacato. il blocco crea disagio alle famiglie e agli studenti. Ci stiamo spendendo per evitare una situazione così grave. Il governo e anche il sindacato devono assumersi le loro responsabilità".
In effetti una protesta che veda uniti Bernocchi,  d'Errico, Nigi, Scrima e tutti gli altri segretari nazionali non sarebbe molto realistica. D'altra parte anche nei giorni scorsi Cisl Scuola non si era esposta più di tanto facendo appunto intuire di non voler assumere posizioni troppo estreme.
A questo punto, però, bisognerà vedere cosa decideranno gli altri sindacati: già in occasione dello  sciopero del 5 maggio, per esempio, Massimo Di Menna (Uil-Scuola) e Rino Di Meglio (Fgu-Gilda) aveva fatto sapere di essere intenzionati a proseguire nella protesta arrivando anche alla sciopero degli scrutini. E anche Mimmo Pantaleo della Flc e Marco Paolo Nigi dello Snals si erano pronunciato in questa direzione. Ma adesso il passo indietro della Cisl fa sorgere un problema di non facile soluzione: Cgil e Uil manterranno fede agli annunci dei giorni scorsi o si allineeranno alla scelta della Cisl per evitare di rompere del tutto quella parvenza di unità sindacale che sembrava essere rinata il 5 maggio?

 
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Scuola

Post n°3507 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

Da “Il Messaggero”


Scuola, il governo stringe i tempi Scontro sul blocco degli scrutini


La maggioranza prova a chiudere alla Camera per mercoledì I Cobas danno battaglia. Renzi: un gioco sulla pelle dei ragazzi


ROMA Il governo accelera sulla riforma della scuola e punta ad ottenere il primo via ibera della Camera mercoledì in aula. Le polemiche però non si fermano ed è sempre scontro sul blocco degli scrutini minacciato dai comitati di base, ai quali il garante degli scioperi, Roberto Alesse, ha già fatto sapere che è pronto a valutare, oltre alle sanzioni, anche la precettazione. Ieri è di nuovo intervenuto Matteo Renzi, che conferma la volontà di dialogare, ma nello stesso tempo avverte che esecutivo e maggioranza non hanno intenzione di fermarsi.
ORE DECISIVE
Quella che inizia è dunque una settimana decisiva per il disegno di legge “La Buona scuola”: per il via libera da parte dell’aula il presidente del Consiglio dice però di non voler mettere la fiducia. L’investimento politico sulla scuola per Renzi è altissimo e allora, a “Domenica In”, ha ribadito le sue convinzioni: «Non si gioca sulla pelle dei ragazzi - ha ricordato - chi boicotta i test Invalsi o chi blocca gli scrutini non fa «un bell’esempio di educazione civica».
In questa fase alla finestra rimangono i sindacati confederali che attendono l’approvazione della riforma per fare valutazioni più approfondite. «Viene da chiedersi che senso abbia, in questo momento, assumere come questione centrale del dibattito il cosiddetto blocco degli scrutini, offrendo al governo un comodo diversivo per distogliere l’attenzione dal cuore delle questioni su cui è invece indispensabile - fa notare il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima - concentrare attenzione e impegno».
«Ci sono ancora 3 settimane prima che finisca la scuola e da qui in avanti stiamo mettendo in campo, nelle varie regioni, una serie di iniziative - spiega il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi - intanto verificheremo se rispetto a quello che ci è stato detto durante l’incontro con il governo a Palazzo Chigi si riapre uno spazio di confronto prima delle votazioni in Senato sul provvedimento. Se poi la disponibilità all’ascolto manifestata a parole si rivelasse un’operazione fatta per prendere tempo in concomitanza di eventi che con la scuola nulla hanno a che fare per poi chiudere la partita senza concedere nulla, ne trarremo le conseguenze». Intanto, i sindacati diversi dai Cobas continueranno a protestare in tutta Italia, da oggi a mercoledì.
L’INTERVENTO
Nel suo intervento in televisione, Renzi ha ammesso che «sulla riforma della scuola ci sono stati errori di comunicazione per colpa mia», ma ha ribadito: «Mettiamo più soldi sulla scuola che in passato e apriamo alla meritocrazia. E’ finito il tempo del 6 politico». Il premier ha poi confessato di essere stato rimproverato in casa, dopo il suo errore grammaticale nel video sulla Buona Scuola. «Sì, mia moglie con un sms immediato mi ha detto che su “umanista” ho sbagliato».
L’OPPOSIZIONE
Alla reale disponibilità al cambiamento del Governo crede poco Forza Italia, che con Daniela Santanchè attacca Palazzo Chigi: «Sulla scuola Renzi si dichiara disponibile a modifiche, ma crediamo che molto incida il periodo elettorale».
Il disegno di legge pomo della discordia torna comunque oggi all’esame dell’aula della Camera. I parlamentari hanno già dato il via libera agli articoli sull’autonomia scolastica, sul piano dell’offerta formativa, sul curriculum dello studente, sull’alternanza scuola-lavoro, sull’insegnamento nelle carceri e sugli istituti tecnici superiori, sull’innovazione digitale. Al vaglio dei deputati, ora, passaggi cruciali come quelli sul piano di assunzioni e sulle competenze dei presidi.
Massimiliano Coccia

 

 
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RIFORMA

Post n°3506 pubblicato il 18 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da “OrizzonteScuola”


Riforma. Modifiche DDL articolo 8: Vicepresidi esonero da 2015/16, dubbi Governo su assunzione idonei concorso, albi inferiori a province


di redazione


Si lavora e si vota alla Camera. Approvatato l'articolo 8 con alcune modifiche relativamente agli ambiti territoriali e agli idonei del concorso 2012. Risolto il nodo dei vicepresidi che faranno parte dell'organico funzionale. Garanzie su norme no discriminazione dei docenti inseriti nelle reti.

OK ALBI INFERIORI A PROVINCE O CITTÀ METROPOLITANE

I futuri albi territoriali, che partiranno dal 2016 e a cui corrisponderanno le Reti di scuole, dovranno essere inferiori alla Provincia o alla città metropolitana. E' questa la precisazione contenuta in un emendamento di Forza Italia al ddl Scuola, riformulato dalla relatrice, Maria Coscia (Pd), approvato dall'aula della Camera.

Il testo uscito dalla commissione prevedeva che gli albi dovessero essere "non superiori alle province"; con l'emendamento, invece, si specifica che gli "ambiti" dovranno essere inferiori anche alle Città metropolitane.

MENO SEGRETERIE E PIÙ MOBILITÀ

Dal 2016 partiranno a regime gli ambiti territoriali sub-provinciali e le Reti di scuole (queste potranno utilizzare gli stessi docenti e accorpare le segreterie amministrative). La modifica introdotta in commissione prevede che entro il 31 marzo 2016 gli uffici scolastici regionali dovranno definire l'ampiezza degli 'ambiti territoriali' - che dovranno essere 'inferiori' alla provincia - e dentro i quali saranno istituite le Reti di scuole.

Queste - che dovranno essere costituite entro il 30 giugno 2016 - potranno sottoscrivere accordi per la gestione delle 'risorse professionali' (il personale), le attività amministrative (segreterie) e le iniziative didattiche.

COME SARANNO FORMATI GLI AMBITI TERRITORIALI

I futuri ambiti territoriali (a regime dal 2016/2017) saranno definiti in base a tre criteri: la popolazione scolastica; la prossimità (quindi la vicinanza) delle istituzioni scolastiche; e le caratteristiche del territorio.

Quindi sarà tenuto conto - prevede l'emendamento - anche 'delle specificità delle aree interne, montane e delle piccole isole, della presenza di scuole in carcere, nonché di ulteriori situazioni o esperienze territoriali già in essere'.

 A LAVORO SU IDONEI. MA 'DUBBI' GOVERNO

La maggioranza continua a lavorare per trovare un accordo sugli idonei al concorso 2012, inserendo una modifica nel ddl Scuola. A quanto si apprende, la proposta (in particolare del Pd) è quella di anticipare al 1° settembre 2015 la loro assunzione (quindi con il Piano straordinario) e non nel 2016, come previsto da un emendamento approvato dalla commissione Cultura.

Secondo fonti di Palazzo Chigi, però, il governo potrebbe non aprire sulla proposta, rinviando l'assunzione al prossimo anno.

CON UTILIZZO DOCENTI IN RETI NO DISCRIMINAZIONI

L'utilizzo dei docenti nelle future reti di scuole dovrà rispettare le leggi in tema di non discriminazione sul luogo di lavoro.

Lo ha deciso l'aula della Camera che ha approvato un emendamento di Forza Italia all'articolo 8 del ddl Scuola. Inoltre la modifica prevede che le reti dovranno rispettare le norme sull'assistenza e integrazione sociale delle persone con disabilità.

ORGANICO AUTONOMIA ANCHE PER COPRIRE VICEPRESIDI

L'organico dell'autonomia, dall'anno 2015/2016, servirà a coprire anche i posti da vicepreside. Lo prevede un emendamento di Forza Italia al ddl Scuola, riformulato dalla relatrice, Maria Coscia (Pd), approvato dall'aula della Camera.

La modifica prevede che l'organico non andrà a coprire solamente i posti di fatto, quelli di diritto e per il potenziamento, ma potrà essere utilizzato per "la progettazione e il coordinamento", includendo anche i vicari del dirigente scolastico.

LE RETI DI SCUOLE

All'interno degli 'ambiti' si formeranno le reti di scuole. Come detto, queste potranno sottoscrivere degli accordi; sarà il Miur, entro 120 dall'approvazione del ddl, a emanare le linee guida con i criteri di cui dovranno tenere conto i futuri accordi. Dunque le convenzioni conterranno i 'criteri' e le modalità' per l'utilizzo dei docenti all'interno della rete; in altre parole, i professori potranno muoversi all'interno delle Rete che corrisponderà a un determinato territorio, che potrà ovviamente comprendere più città.

E ancora: le reti si accorderanno anche sugli insegnamenti opzionali, quelli specialistici, di coordinamento e di progettazione funzionali ai piani dell'offerta formativa. Anche la formazione dei docenti potrà essere 'condivisa' e quindi ai docenti potrà essere chiesta maggiore mobilità anche per la propria formazione. Stessa cosa per le risorse: saranno destinate all'intera rete che dovrà gestirle 'per il perseguimento delle proprie finalità' e che dovrà rendere pubblici i rendiconti e le decisioni.

Infine, ma non meno importante, viene previsto che al fine 'di razionalizzare gli adempimenti amministrativi a carico delle istituzioni scolastiche', la parteche riguarda le pensioni, il Tfr e gli atti amministrativi della scuola, potrà 'essere svolta dalla rete di scuole in base a specifici accordi'. Fonti parlamentari spiegano che la norma potrebbe portare, in futuro, a una riduzione delle segreterie amministrative e, quindi, anche del personale Ata.

2015/16 ANNO TRANSITORIO. ALBI COME PROVINCE

L'anno scolastico 2015-2016, con la riforma della Scuola, diviene di fatto un anno transitorio. L'articolo 8, approvato dall'aula della Camera prevede che per il prossimo anno gli ambiti territoriali delle scuole avranno "estensione provinciale". Questi saranno poi ridefiniti nel 2016, quando partirà la vera riforma: da quell'anno, infatti, gli albi territoriali - dentro cui si muoveranno i docenti - saranno legati alle Reti di scuole.

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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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